Se questo è antifascismo, io sono la Monroe

Una brevissima riflessione sulla pupazzata in allestimento da parte della triade sindacale per il 16 ottobre il cui comunicato congiunto recita : “Cgil, Cisl e Uil organizzeranno una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia”.

In questi anni ne abbiamo visto di tutti i colori. Nei due anni di delirio virale, abbiamo sentito di tutto e di più.
Stiamo vivendo un tempo surreale per quanto ci hanno ammanito per sconfiggere Sars-Cov 2 che ci sbeffeggia sotto innumerevoli travestimenti. Dietro le quinte, drammi, dolori che si sono consumati in silenzio e non solo ascrivibili ai lutti per i deceduti con Covid.
Ogni attenzione è stata concentrata sul virus e sulla battaglia per contenerlo e debellarlo. Tutto il resto non solo è passato in secondo in piano, ma è praticamente scomparso. Non se ne è parlato più. Finanche la cronaca nera su cui la Rai basa una consistente parte dei suoi programmi, contribuendo all’apocalisse culturale in atto, è stata relegata a pochi servizi, con i suoi inviati in stand by, in attesa di calarsi presto nei panni dell’ispettore Clouseau.

Tra le criticità del paese, la situazione del lavoro che la pandemia ha aggravato spingendola in un precipizio ripido e scivoloso, con il fondo del burrone ormai ben visibile: una sorta di Cocito infernale per punire chi osa pensare che per guadagnarsi il pane onestamente, ci siano diritti, tutele e dignità.

La storia dell’attacco al lavoro nel nostro paese è lunga. Chi voglia ripercorrerla dovrebbe risalire agli anni ’80, quando si tentava di minare le difese a favore dei lavoratori, senza successo. Erano i prodromi di un piano in mente al padronato liberista che, attraverso vari emissari, non vedeva l’ora di ridurre in schiavitù chi procurava loro ricchezza.
Treu e Biagi diedero un fattivo contributo al progetto. I sindacati allora, facevano finta di scalpitare organizzando manifestazioni nella famosa Piazza San Giovanni a Roma.
Ancora mantenevano viva l’illusione che si battevano per tutelare il lavoro e la dignità del lavoratore. Era la loro ragion d’essere, del resto.

Poi, la china inarrestabile e la resa agli scempi degli anni 2012, con l’accettazione senza un sussulto della legge Fornero, formidabile corpo di scure al corpo del welfare italiano.
L’acme dell’accanimento contro il lavoro salariato, è stato toccato da Renzi con il Jobs Act che, di fatto, ha abolito l’art.18 dello Statuto dei lavoratori.
Dov’era la triade sindacale? Tutto in illo tempore, cosa gravissima, tacque. Nessuna imponente manifestazione e blocco del paese. La mutazione antropologica dei sindacati confederali era pienamente compiuta. Il discorso andrebbe ampliato, indubbiamente, estendendolo al ruolo dei partiti di sinistra e alla grande “proletaria” sempre più debole, rassegnata, assuefatta alle progressive riduzioni delle tutele, con le retribuzioni tra le più basse di Europa e rimaste tali ad oggi. Bel primato !

Oggi, finalmente, Landini&Co si svegliano. Non per i lavoratori. Ma per difendere l’Italia dai fascisti che a Roma, senza trovare ostacoli significativi, in un numero irrisorio, hanno inscenato l’assalto alla sede della Cgil.
C’è bisogno di dire che la manifestazione del 9 ottobre nella capitale era affollatissima, variegata, composita e soprattutto assolutamente pacifica? Superfluo, tuttavia lo si ribadisce. Chi c’è stato lo può testimoniare. Ma i soliti media sussidiati, accordati dalla stessa direzione d’orchestra, si sono sbracciati per focalizzare un segmento di violenti scalmanati, assolutamente da isolare e condannare, confusi nella imponente mobilitazione di uomini, donne, persino bambini, riunitisi per dire no alla carognata del lasciapassare verde.
In realtà, ad un’analisi più attenta, si dovrebbe dire che un numero crescente di italiani, sta esprimendo semplicemente il dissenso alle linee del governo Draghi i cui disegni sono percepiti sempre più chiaramente contro di loro, le famiglie, i giovani, il lavoro, il futuro, lo stato sociale, la democrazia, la Costituzione.
Si sta manifestando in molte città d’Italia, con un oscuramento mediatico vergognoso, da settimane e per ragioni importantissime che non attengono solo al green pass, ma al lavoro e ai diritti fondamentali sanciti dalla nostra Carta.

Tale percezione che economisti, giuristi, uomini di scienza disallineati, riescono a tradurre in dati precisi e confutazioni difficilmente smontabili, pare non sfiorare la mente dei segretari della triade sindacale. Per loro, evidentemente, stiamo tutti bene. Che problema c’è? Vivono in letargo ottimamente provvisti di tutto… Ma guarda tu, lo interrompono all’improvviso, per quattro energumeni che hanno agilmente, assalito e devastato il tempio della Cgil. Nessuno mette in dubbio che i violenti di quel giorno, habitués di posture squadriste di solito ben tollerate, siano da condannare e che al sindacato si debba esprimere solidarietà.

Quello che disturba chi non è nato ieri, è la retorica abusata che il mainstream ha rovesciato in quantità stucchevoli per la presunta minaccia fascista dai fatti di Roma. Retorica che fa il paio con il servilismo e l’ipocrisia infestanti il paese.

I morti sul lavoro, i diritti strappati, la precarietà, le sottomissioni ricattatorie, i contratti iperflessibili, le inumane condizioni di milioni di lavoratori nell’agricoltura, nella logistica e in altri settori trainanti dell’economia italiana, la povertà dilagante, le mattanze sociali in vista per il PNRR, non turbano il sonno di Landini e dei suoi omologhi. Non è fascismo, signori. L’allarme non scatta. Trattasi di liberismo quintessenziale, crudele e famelico, cosa diversa dal primo. Dunque non si combatte anzi ci si mangia insieme.
E allora se questo è antifascismo, io sono la Monroe.

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5 commenti per “Se questo è antifascismo, io sono la Monroe

  1. Franco
    15 Ottobre 2021 at 17:40

    Solidarietà al sindacato che è dalla parte di tutti i lavoratori, anche di quelli che oggi manifestano contro la discriminazione del green pass, vaccinati e non.
    Dell’articolo condivido tutto.

  2. Emiliano Bre
    15 Ottobre 2021 at 20:59

    Landini confortato dall’abbraccio di Draghi, sancisce in maniera definitiva la mutazione della Cgil. Tanta storia sotterrata da vergognose complicità con il capitalismo neoliberale fino alla fusione.
    Un vero schifo.

  3. Sergio
    16 Ottobre 2021 at 14:16

    Un servizio sul tiggi 1 ha fatto vedere una piazza che sembra addobbata per una festa di compleanno. Le bandiere rosse proletarie, scomparse.
    Mai più fascismi lo slogan. A braccia aperte i liberismi e le tecnocrazie oligarchiche.

  4. Giulio larosa
    16 Ottobre 2021 at 14:48

    Pericolosi fascisti che avvisano la p.s. prima di andare a fare casino alla CGIL e la democratica ps che manda tre fessacchiotti a fare finta di presidiare l entrata.

  5. Panda
    17 Ottobre 2021 at 22:52

    Diciamo che, quando un’altra poco somigliante alla Monroe rivolge certi “avvertimenti”, sorge qualche sospetto su quale possa essere la natura di questo novello “antifascismo” 2.0 con cui abbiamo a che fare: https://www.amazon.it/Fascism-Warning-Madeleine-Korbel-Albright/dp/0062802186

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