Eroi di carta, Carola Rackete, Sea Watch e la setta Millî Görüş

La borghesia celebra la sua nuova eroina: Carola Rackete. Adesso, dopo gli elogi delle teste d’uovo dell’imperialismo francese, anche lo scrittore (convertitosi da lungo tempo all’anticomunismo e all’antisocialismo) Mario Vargas Llosa invoca il conferimento del Premio Nobel per la Pace alla ‘’capitana’’. Chi è Mario Vargas Llosa? Scrittore neoliberista ed anticomunista viscerale appartenente alla Mont Pelerin Society, cuore pulsante dell’ultra-borghesia pinochetista.
Prima di inquadrare politicamente l’Operazione Carola è bene ribadire alcuni degli aspetti di ordine sociologico riguardanti le nuove migrazioni:
– Le migrazioni di massa sono un prodotto delle politiche di guerra, principalmente americano-sioniste e, in seconda istanza, dei paesi capitalisti vassalli. La storia del capitalismo è la storia dello sradicamento e della distruzione di interi popoli e continenti.
– Si può e si devo, ovviamente, solidarizzare con i migranti, legando le loro istanze antimperialiste (dovrebbero essere tali se non intervenissero soggetti terzi) con quelle anti-neoliberiste dei ceti subalterni europei, ma nello stesso tempo rifiutare la politica neocapitalista delle Organizzazioni Non Governative, Cavallo di Troia del Capitalismo Globale.
– I flussi migratori – oramai totalmente dannosi, prima di tutto, per i paesi colonizzati che li subiscono – vanno imputati ai guerrafondai occidentali. Le Organizzazioni Non Governative svolgono un ruolo politico: inquadrare gruppi di migranti prevalentemente nelle fila della “sinistra” organica al capitale, promuovendo nell’immaginario collettivo la rimozione dei crimini imperialisti. Per questi Agenti del Capitale il nemico non è più il neoliberismo calato dall’alto unito all’imperialismo bianco, ma la corruzione dei governi e dei governanti autoctoni del tutto indipendenti (dicono loro) dall’occidente ‘’civilizzato’’. Una bufala data in pasto ai ceti semi-colti occidentali. Il problema resta politico.
– La destra xenofoba imputa alla ‘’teoria dei complotti’’ tutte le storture del capitalismo. In questo modo finisce per coprire, giustificare e sollevare da ogni responsabilità il sistema capitalista. Per la destra il problema sono i politicanti ‘’non patrioti’’, ciononostante la borghesia autoctona ha sempre svenduto il paese alla principale potenza imperialista (prima la Germania, ora gli USA). Ogni volta che la destra parla di patria tiene in mano la bandiera nord-americana… (Anche) per questo i conservatori non hanno nessuna possibilità (1) di risolvere il problema dell’immigrazione massiva e (2) di restituire l’indipendenza nazionale ai paesi europei. Tutt’altro, la destra xenofoba è il pupazzo di zucchero dell’amministrazione Trump in affari (da subalterni) con la borghesia commerciale ‘’yankee’’. Il capitalismo è il problema; il socialismo internazionalista, la soluzione.
L’ex toga rossa ed anti-camorra Nicola Quatrano dopo aver inquadrato giuridicamente la vicenda ribadisce che ‘’Per fortuna ne escono bene i 42 profughi che sono finalmente al sicuro’’, ‘’Temo che questa vicenda abbia fatto guadagnare a Salvini molti punti percentuale in più nei consensi’’ 1. Chiarisco alcuni punti, anche per sgomberare preventivamente il campo dalle accuse (usuali nella sinistra politicamente corretta) di nazionalismo acritico. I salvataggi in mare sono doverosi, ma le strutture private perseguono un doppio fine ambiguo che nel medio periodo danneggia i nuovi dannati della terra. Personalmente vorrei che fossero gli Stati – quindi il Pubblico – a farsi carico delle vite in mare promuovendo la solidarietà sociale libera da loschi interessi capitalisti.
Per Quatrano, Salvini: ‘’Anche lui si è mosso come un bullo, il capo ultras di una curva. Al ricatto della capitana ha reagito animando un braccio di ferro, senza capire che un vero statista, come lui pretende di essere e non è, non gioca sulla pelle di 42 profughi e che ci sono ricatti ai quali bisogna cedere, quelli che riguardano la vita delle persone. Un comportamento irresponsabile’’. La “sinistra zombie” e la destra xenofoba giocano, in modo totalmente complementare (direi che sono due facce della stessa medaglia), con la vita delle persone.
Passiamo agli aspetti giuridici della vicenda. Continua l’ex magistrato:

‘’Premessa: Le Ong nella maggior parte dei casi sono organizzazioni che invece ricevono finanziamenti dai governi. Non è il caso della Sea Watch, della quale mi sono andato a leggere i bilanci. Però tutte le Ong hanno una loro agenda politica ben precisa e la capitana Rackete, in nome della sua Ong, ha deciso come una bulla di imporre l’agenda politica della sua Ong: costringere l’Italia ad accogliere i 42 profughi. Altrimenti non si spiega perché, pur sapendo che il porto di Lampedusa sarebbe stato chiuso per chissà quanto tempo, non si è diretta a Tunisi, in Grecia, in Turchia o in Israele. Nossignore: ha girato intorno all’isola per 14 giorni fino a quando gli eventi in qualche modo non l’avrebbero costretta ad entrare in Italia. Ed anche questo è un reato’’

‘’Dal punto di vista penalistico, si chiama violenza privata. E’ il reato che si commette quando si costringe qualcuno a fare qualcosa che non vuole fare. E secondo me dovrebbe rispondere anche di questo davanti al giudice’’

Carola aveva qualche interesse politico particolare per commettere il reato di violenza privata? Certamente, lo Stato israeliano – tanto coccolato dai media occidentali – avrebbe mostrato ben altra inciviltà di fronte alla tragedia di 42 persone finite nella mani di due ‘’destre’’.
Fra i finanziatori privati della Sea Watch compaiono, fra gli altri, gli islamisti turchi di Millî Görüş che gli hanno recentemente donato 10.000 euro, è sufficiente dare una lettura nella pagina della setta (https://www.igmg.org/igmg-spendet-seenotrettern-10-000-euro/); nessun ‘’complotto’’, si tratta d’accuse inoppugnabili. Per inquadrare la natura sociale di Millî Görüş faccio affidamento all’autorità del giornalista investigativo Thierry Meyssan: ”I jihadisti ceceni – come Šamil Basaev – non sono stati addestrati in Sudan da bin Laden, ma in Afghanistan dai talebani. Per tutta la guerra ricevono supporto “umanitario” dal Millî Görüs turco di Necmettin Erbakan e Recep Tayyip Erdoğan, e dall’IHH, associazione turca creata in Germania sotto il nome di Internationale Humanitäre Hilfe” (Thierry Meyssan, I Fratelli Mussulmani come ausiliari del Pentagono, Rete Voltaire). Insomma, stiamo parlando del braccio armato di Erdogan. Una domanda è d’obbligo: come mai il potere cerca di strumentalizzare la questione migranti? La sinistra politically correct, in modo totalmente irresponsabile, irride chi smaschera i loro eroi di cartapesta diventando (indirettamente) procacciatrice di voti dell’ultra-destra razzista. Carola non poteva non sapere.
Lo studioso ed accademico Francesco Erspamer ritiene che la Sea Watch sia puro liberismo. Il capitalismo delle ONG promuove l’indifferenza verso i crimini coloniali in Africa mentre, nello stesso tempo, colpevolizza le popolazioni europee massacrate dall’imperialismo finanziario anglo-tedesco. Una impostazione tipicamente anglosassone, ma leggiamo dal suo interessante articolo:

‘’La Sea Watch è puro liberismo e il suo capitano, ormai una celebrity, una agente dell’offensiva globalista contro la diversità e le autonomie. Un evento di per sé insignificante, che riguarda poche decine di persone mentre migliaia muoiono ogni settimana di violenza e degrado ambientale e sociale in Africa nell’indifferenza generale (ed è bene così, ogni volta che l’Occidente è intervenuto per portare aiuti umanitari era per aprire la strada alle multinazionali e al colonialismo consumistico); però del caso di questa nave siamo costretti a occuparci perché pompato dai media al servizio dei poteri forti della finanza e poi portato intenzionalmente a questo esito per contribuire all’ulteriore indebolimento dello Stato italiano, ancora una volta umiliato in modo da favorire nuove privatizzazioni e liberalizzazioni’’ 2

Domanda: Carola Rackete è una neoconservatrice? La risposta al tema dell’immigrazione di massa sta nell’antimperialismo e nell’anticolonialismo; chi oggi vuole depredare il vecchio continente ha il medesimo interesse nella de-industrializzazione (anti)europea. Europa ed Africa hanno un nemico comune: l’imperialismo USA con i suoi vassalli locali. Chi rimuove questa verità, occultando le politiche neoliberiste, diventa – volente o nolente – complice del sistema dominante (e sradicante).

https://www.ossin.org/uno-sguardo-al-mondo/analisi/2507-carola-e-una-bulla-sulla-pelle-dei-profughi
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_sea_watch__puro_liberismo/27802_29199/

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Fonte foto: Google Groups (da Google)

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