Il tramonto dell’Europa

L’Europa e il mondo, dopo questa guerra, non saranno più gli stessi. Questa guerra in corso è l’esito di una consapevole deriva a cui ci hanno portato le forze che mirano a ridisegnare gli spazi politici e vitali dei popoli e degli Stati. Ne è responsabile il disegno anglosassone di dominio del mondo, fallito con la fine della sua globalizzazione e l’emergere di nuovi attori e protagonisti nella scena del mondo che reclamano nuovi assetti multipolari. La” bestia” anglosassone vuole arrestare questo processo storico e trascinare il mondo in nuove avventure belliche, tipiche della sua storia coloniale e imperialista. A tal fine ha creato nel cuore dell’Europa un mostro che ci divorerà: il ritorno della guerra europea mobilitando e facendo rinascere nel suo seno i peggiori nazionalismi, sdoganando e riabilitando il nazismo, cancellando la storia dell’Europa antifascista e antinazista, criminalizzando l’artefice di quella vittoria, la Russia e il popolo russo.
Per questo obiettivo sta sacrificando l’Europa con la sua storia e cultura, la vera vittima di questo conflitto. La vecchia Europa è morta. La nuova Europa sarà interamente Atlantica e avrà il suo cuore infetto ad Est, nei paesi di Visegrad e l’Ucraina rinazionalizzata e rinazificata ne sarà il centro motore. La vecchia Europa vivrà ai suoi margini, depotenziata sul piano economico, isolata dal continente euro asiatico, dal resto del mondo e dal commercio mondiale. Senza i mercati cinesi e asiatici, con l’energia e le materie prime russe, l’Europa è destinata a morire. E noi con essa.
Il mondo anglosassone sta serrando le fila e non ammette diserzioni. O vince, e lo potrà solo dopo sanguinose guerre, di cui questa in corso ne è l’anteprima, o si ritirerà nel suo mondo, che oggi rappresenta il 10% della popolazione mondiale, lasciando nel caos il restante 90%. A questo serve questa guerra e quelle future che si prospettano. Promette devastazione e disordine per chi non si adegua e non accetta il suo primato.
Si obietta. Ma la Russia ne è responsabile perché ha invaso l’Ucraina, è lo Stato aggressore….Rispondo che è formalmente vero ma storicamente falso. È l’atto di un processo più lungo di riassetto del mondo. Questi processi e le controreazioni anglosassoni erano già in corso da anni, avendo conosciuto guerre e conflitti ancora in corso, e hanno portato al cozzo inevitabile nel luogo preparato e scelto anche per la sua posizione geografica e geopolitica: l’Ucraina. Era solo questione di tempo e di casus belli. E l’Ucraina era stata preparata e programmata per questo scontro tra Occidente e Russia, a partire dal suo armamento ed addestramento ad opera dei paesi NATO, e a partire soprattutto dalla sua rinazionalizzazione, assumendo il revanscismo neonazista antirusso a nuova ideologia nazionale. La russofobia alimentata dai circoli occidentali operanti in Ucraina che ha accompagnato il golpe di Maidan e scatenato una guerra civile nel Donbass, ha servito questo scopo: criminalizzare i popoli russofoni ed estirpare la lingua e l’identità russa dalla Nuova Ucraina, etnicamente e ideologicamente ripensata. Lo scontro con la Russia era programmato ed inevitabile, a meno di una sottomissione della Russia e di una sua resa preventiva alla logica e agli interessi strategici anglosassoni, che prevedono una disintegrazione della Russia come comunità di popoli e la sua frantumazione in tanti stati inoffensivi e privati della comune identità e storia millenaria.
L’obiettivo strategico del globalismo anglosassone di governo del mondo è sempre stato quello di frantumare e di dividere le grandi mesoregioni euro-asiatiche: Russia, Cina, India. E impedire una saldatura del continente euro asiatico con l’Europa.
Solo a queste condizioni è possibile pensare al suo dominio e governo del mondo, insieme al potere e al dominio dei mari .
Per affermare una pace possibile occorre sconfiggere questo disegno faustiano e onnipotente sul mondo, impossibile da realizzare se non con un olocausto generale.
Dividersi come si sta facendo, aiutati dal mainnstream mediatico, tra putiniani e antiputiniani, tra democrazia occidentale e autocrazie, serve solo a confondere le idee e le coscienze, a non far comprendere la natura della posta in gioco, a far leva sulle nostre paure e sulla nostra appartenenza al mondo occidentale, sulla nostra presunta superiore civiltà rispetto a quella asiatica, a veicolare e rimettere in circolo insomma il vecchio armamentario ideologico del razzismo coloniale occidentale, portatore di civiltà.
Ma il mondo è cambiato e sta cambiando, non è più a nostra disposizione esclusiva.
Demonizzare i presunti nemici, de-umanizzarli riducendoli a bestie sanguinarie, è una offesa alla nostra intelligenza e alla nostra tradizione e cultura umanistica, che non è quella guerresca anglosassone .
L’Umanesimo come cuore della cultura europea rischia cosi il suo definitivo fallimento, come aveva preconizzato Heidegger. E ne saremmo noi stessi i suoi becchini.

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Fonte foto: da Google

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