La sinistra transgenica e antisocialista

Negli ultimi decenni la sinistra europea si è resa complice e corresponsabile di una offensiva sistematica contro il mondo del lavoro aderendo in toto al modello capitalistico nord-americano. Negli ultimi anni in particolare la vecchia socialdemocrazia ha finito per andare letteralmente a letto con la Fondazione Clinton trasformandosi in una agenzia del Partito democratico USA. Alla luce di quanto avvenuto penso che sia giunto il momento di sostituire le categorie di sinistra/destra, almeno in occidente, con quelle di socialismo/capitalismo. La sinistra, in effetti, nasce storicamente anti-socialista; fu proprio un governo di sinistra a schiacciare la Comune di Parigi ed il socialdemocratico Noske, nel 1919, affogò nel sangue la Rivolta consilierista (dal ‘’Comunismo dei Consigli’’ di Rosa Luxemburg) della Lega di Spartaco. Hitler lo ricompensò con una pensione a vita.

La restaurazione monarchica e, successivamente, l’imperialismo nazifascista hanno favorito un’ alleanza fra i ‘’progressisti’’, i socialisti e i comunisti. Non dimentichiamoci però, il monito di Trotsky: ‘’Bisogna proprio aver la testa vuota per ridurre gli antagonismi e i conflitti militari mondiali alla lotta tra fascismo e democrazia’’. Dopo il 1968 la sinistra ha abbracciato le ragioni del capitale diventando una agenzia politica e ideologica dell’imperialismo USA; da tempo una gran parte degli architetti delle guerre statunitensi, gli strateghi delle operazioni ‘’falsa bandiera’’, provengono all’area ‘’progressista’’. Qual è il nemico di questa “sinistra”? La risposta è semplice: il socialismo anticolonialista e terzomondista, dal baathismo siriano al modello venezuelano. Una crociata reazionaria con tanto di elogi ai magnati del capitalismo occidentale.

Non bastano gli sproloqui contro gli stati aggrediti dall’Impero USA. La giornalista Giulia Polvara si è lanciata in un significativo elogio nei confronti del magnate Soros; il giornale che ospita il suo pezzo, The Vision, è di area ‘’progressista’’. Leggiamo:

‘’La figura di Soros, per tutto ciò che rappresenta – è progressista, internazionalista, il 29° uomo più ricco al mondo e, dettaglio non ancora irrilevante, ebreo (da pronunciare così) – ha fornito il capro espiatorio perfetto, da immolare di fronte a una platea di elettori di estrema destra e a cui imputare ogni responsabilità degli attuali mali politici, sociali ed economici’’ 1

‘’Le sue fondazioni oggi finanziano svariate Ong e si occupano di battaglie civili e sociali che vanno dai diritti umani allo stabilimento e il mantenimento dello stato di diritto, dai diritti LGBT alla garanzia di una stampa libera, fino all’accesso a un’istruzione adeguata. Il patrimonio delle Open Society Foundations corrisponde attualmente a circa 18 miliardi di dollari, facendone la terza organizzazione filantropica al mondo ’’

I diritti umani uccidono, tanto più che la Open Society Foundation ha finanziato l’estrema destra sudamericana legata alla Scuola di Chicago dell’economista, amico del dittatore Pinochet, Milton Friedman. Ora mi chiedo: criticare Soros – finanziatore della lobby LGBT – sarebbe qualcosa di destra? Non era dello stesso avviso il giornalista marxista – scomparso nel 2012 – Alexander Cockburn, socialista, radicaldemocratico ed anti-conformista, storico oppositore dell’imperialismo americano-sionista. Chi è realmente Soros? Cockburn non ha dubbi:

‘’Soros, il finanziere internazionale, ha fatto i suoi miliardi speculando sulla moneta; poteva distruggere le riserve di un Paese, accelerando la sua disgregazione sociale. Poi Soros il filantropo potrebbe finanziare le indagini di HRW sugli abusi che i suoi interventi hanno contribuito a provocare. Egli offre nella sua singola persona un notevole profilo di interventismo liberale nella nostra epoca, in cui l’esplicita destabilizzazione economica e politica (per lo più calibrata di concerto con il Governo americano) ha fatto tranquillamnte ricorso alla clava morale e politica di un rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani, che è a sua volta utilizzato per tenere alta la pressione per un attacco imperiale diretto sia per mezzo di sanzioni economiche che di sabotaggi dissimulati e bombardamenti aerei o di una miscela di tutti e tre. Il Ruolo delle ONG dei diritti umani nell’attacco della NATO alla ex Jugoslavia è un ottimo esempio’’ 2

Mi sembra giusto che ogni organizzazione politica debba avere i suoi riferimenti teorici, quindi la sinistra – arrivati a questo punto – non potrà averli che in Popper, teorico dell’inesistente ‘’società aperta’’ insieme allo speculatore Soros, mentre i socialisti, i comunisti e gli antimperialisti avranno dalla loro parte analisti del calibro di Alexander Cockburn. Il filosofo Jean Claude Michea rivendica tanto la sua adesione al marxismo quanto il suo distacco dalla ‘’sinistra capitalistica’’:

“In queste circostanze, io continuo a pensare che oggi è diventato politicamente inefficace, se non pericoloso, continuare a promuovere un programma di ritiro graduale del capitalismo sotto le insegne esclusive di un movimento ideologico la cui missione emancipatrice è finita, in sostanza, quando la destra monarchica, reazionaria e clericale è definitivamente scomparsa dal panorama politico. Il socialismo è per definizione incompatibile con lo sfruttamento capitalistico. La sinistra, purtroppo, no. E se tanti lavoratori – autonomi o dipendenti – ormai votano a destra, o non votano per nulla, è spesso perché hanno percepito intuitivamente questa triste verità.’’ 3

La sinistra è diventata l’emblema dell’anti-comunismo. Si tratta di una sinistra post-moderna vicinissima a Noske e lontanissima dai vecchi riformisti socialisti dei primi del novecento. Una sinistra delle elite, con la puzza sotto il naso, narcisista e senza scrupoli, che disprezza il popolo bollando, in quanto a suo dire ‘’populiste’’, le critiche radicali al neoliberismo. Gli operai, i salariati, i ceti popolari colpiti dalla globalizzazione capitalistica gli sono avversi, ed è per questa ragione gli intellettuali “post-modernisti” non perdono occasione per offenderli, umiliarli, colpirli con politiche liberticide. Hanno sciolto il popolo reale, aderito alla globalizzazione dei valori anglosassoni fondati sull’individualismo e lo spirito anti-comunitario, costruendo un popolo e un mondo immaginario fatto di femminismo, diritti lgbt e naturalmente di associazioni private. La sinistra del capitale non contempla il mondo del lavoro.

Il sociologo marxista James Petras ha criticato non soltanto la subalternità di questa sinistra all’imperialismo USA, ma anche la funzionalità del trotskismo dogmatico ai progetti neo-coloniali statunitensi. Un tempo i comunisti non avevano dubbi nel difendere tutti i paesi aggrediti dall’imperialismo; oggi il movimentismo trotskista, in Siria ed in Venezuela, si schiera dalla parte della CIA. So di utilizzare parle molto dure che vanno anche ben oltre la complessità delle cose, ma considero il trotskismo attuale, schiacciato su posizioni filo occidentali,  vera e propria feccia reazionaria. Il movimento socialista, comunista e antimperialista non può perdere tempo con le elucubrazioni di questi gruppetti e con i loro sproloqui funzionali, per dirla con Guy Debord, alla ‘’degradazione spettacolare-mondiale (americana) di ogni cultura’’. “Americanismo” e sinistra sono diventati la stessa cosa, prendiamone atto e liberiamocene prima che sia troppo tardi.

http://thevision.com/attualita/soros-incubo-destre/

http://www.lintellettualedissidente.it/ars-disputandi/jean-claude-michea-perche-ho-rotto-con-la-sinistra/

https://comedonchisciotte.org/la-sindrome-di-soros/

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Foto: Sollevazione (da Google)

2 commenti per “La sinistra transgenica e antisocialista

  1. ARMANDO
    22 aprile 2018 at 21:33

    Finalmente si comincia a ragionare, e fare piazza pulita di categorie già dall’inizio equiviche (eccellente ricordare che la “sinistra” storicamente non ha avuto nulla a che fare col proletariato, ma tutto con la borghesia). E’ questo un inizio per sgombrare il campo da inganni lessicali che creano equivoci politici,e per, finalmente, ragionare non sulle definizioni ma sui contenuti. E quindi scendere nel merito di essi, per le assonanze o le differenze, ma quelle vere.

  2. Stefano
    24 aprile 2018 at 20:51

    Concordo, totalmente!!La sinistra(sia radicale che moderata)come la destra,sono aspetti del medesimo sistema capitalista e imperialista!!!Solo il socialcomunismo e’antitetico al sistema opprimente del Capitale!!!

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