Liliana Segre e Chef Rubio

Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, è stato denunciato per istigazione all’odio e all’antisemitismo da Liliana Segre insieme ad altre 24 persone per aver pubblicato alcuni tweet dove le rimproverava di essere stata lesta nel dichiarare la sua solidarietà al popolo ucraino ma non di non aver mai speso una sola parola in tutta la su vita per denunciare i crimini e la pulizia etnica perpetrati dai governi, dall’esercito e dallo stato israeliano nei confronti del popolo palestinese.
Cito testualmente i tweet di Rubio in risposta alla Segre pubblicati sul quotidiano La Repubblica:” Chiedere a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste”.
E ancora:” “Palestinesi? “Non mi occupo di politica”. Cit. Liliana Segre. Vedo che però te ne occupi quando si tratta degli ucraini. Lasciami dire che il tuo silenzio sistematico nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo da 74 anni è disgustoso”. “…non ho mai minacciato Liliana Segre – ha soggiunto – che ho solo invitato a condannare i crimini di ‘Israele’ pur sapendo quanto lei non si occupi di politica quando si tratta di Palestina”.
Come dargli torto?
Nel massimo rispetto umano per Liliana Segre e per le sofferenze che ha vissuto da bambina che hanno segnato indelebilmente e drammaticamente la sua vita, mi sento di dire che proprio questo carico di sofferenza dovrebbe portarla (e dovrebbe portare tutti) ad un maggiore equilibrio e ad una valutazione più obiettiva della realtà. Perché proprio chi ha subito come lei la terribile persecuzione nazista non può ammalarsi di strabismo e restare indifferente nei confronti della sofferenza e dello stillicidio di un popolo che da più di settant’anni vive sotto occupazione militare e in una condizione di apartheid molto simile a quella che vivevano i neri sudafricani. Una situazione inaccettabile per qualsiasi coscienza civile e democratica.
La domanda è:” Oltre a denunciare chi, eventualmente, e non ho motivi per negarlo, l’ha insultata o minacciata sul web – cosa che è nel suo pieno diritto – che ha da dire Liliana Segre sulla politica oggettivamente razzista, violenta e terroristica di Israele nei confronti del popolo palestinese (non parlo per sentito dire ma per esperienza diretta avendo lavorato per alcuni anni come reporter proprio in Palestina)?
Mi piacerebbe saperlo.

Liliana Segre denuncia anche Chef Rubio per le minacce ricevute online

Fonte foto: da Google

23 commenti per “Liliana Segre e Chef Rubio

  1. Enza
    9 dicembre 2022 at 6:56

    Osservazioni inattaccabili, le tue. Io non so che ne pensi la eminente signora Segre dei rapporti di forza tra popolo palestinese e israeliano giacché, da quel che ci risulta, non si è mai espressa in merito. Certo, non riconoscere le vessazioni dei più forti sui più deboli, in generale, non rende giustizia né alle vittime di oggi né a quelle di ieri.
    Di recente ho rispolverato dei passi sul valore della memoria. Avevo letto Paul Ricoeur, Eduardo Galeano, Sergio Zavoli e qualcun altro. Mi sovviene la memoria selettiva che celebra ciò che expedit e scarta il resto. E l’oblio passivo che non permette il perdono. Mi si affacciano le potenti amnesie obbligate dell’uruguaiano. Mi affiorano le riflessioni di Zavoli ne ” Il socialista di Dio” secondo il quale, in estrema sintesi, la memoria non è l’archivio ma il mondo scontroso delle cose capite e fraintese, affrontate e subite, cioè vissute o lasciate vivere che ci cambiano e dinanzi alle quali siamo nudi ogni giorno. Senza comodi alibi di innocenza.

  2. Giulio Bonali
    9 dicembre 2022 at 8:06

    Liliana Segre e Chef Rubino, come dire: l’ ipocrisia e l’ autenticità (in generale e in particolare in fatto di antifascismo).

    Grazie a Gabriele Rubini la categoria dei cuochi (poiché se la tirano tantissimo si fanno chiamare, e i solerti leccaculi professionali del giornalismo sollecitamente li chiamano, “chef”), onnipresenti in TV a pontificare neanche fossero dei preziosi maestri di vita, da oggi mi sono un po’ meno antipatici.

    • Yak
      9 dicembre 2022 at 13:49

      Il titolo di “chef” per Chef Rubio è auto-ironico, dato che il nostro si occupa di trattorie per camionisti e di cibo di strada “unto e bisunto”, il contrario dei cuochi che tu rammenti.

  3. Marcus
    9 dicembre 2022 at 9:34

    Posto che non vedo come le dichiarazioni di Rubini costituiscano minaccia o istigazione all’odio o quant’altro contestato dalla Segre, per cui la denuncia nei suoi confronti è assolutamente ingiustificata, non condivido il punto di vista del cuoco per cui la Segre sarebbe tenuta a prendere pubblicamente posizione sulla questione palestinese. Perché mai dovrebbe, dato che lei non è cittadina israeliana? Solo perché ebrea? Ma questo equivale a (s)ragionare come i sionisti, per cui Israele rappresenterebbe tutti gli ebrei indipendentemente dalla loro cittadinanza.

    • Giulio Bonali
      9 dicembre 2022 at 13:46

      Dovrebbe farlo perché é una persona umana e in quanto tale nessuna sofferenza umana che ha ampiamente, evidentissimamente sotto il naso dovrebbe esserle estranea; e tanto più perché, dal momento che si presta a passare per un’ icona dell’ antifascismo, dovrebbe sentire il dovere morale di interessarsi a e condannare qualsiasi persecuzione razzista da chiunque subita (non ci sono vittime del razzismo “di serie A” e “di serie B” per chi per davvero non sia razzista).

      Che le parole del cuoco siano innocentissime da ogni e qualsiasi punto di vista, secondo qualunque criterio onesto e sincero non mi stupisce affatto: é la solita miserabile pretesa dei sionisti (teorizzata da Giorgio Napolitano, che mi astengo dal qualificare con aggettivi non trovandone di adeguati) di far passare l’ antisionismo (che é un antirazzismo) per antisemitismo (che é un razzismo, e dei peggiori).

      • Marcus
        9 dicembre 2022 at 17:11

        Persona umana: e quindi?
        Persone umane lo siamo tutti, e non mi sembra che nessuno di noi sia tenuto a prendere posizione PUBBLICAMENTE sulla questione palestinese, ne’ su altre questioni.
        Perché la Segre non prende posizione pubblicamente sui palestinesi?
        E allora perché Chef Rubio non prende posizione pubblicamente su rohingya, yazidi, dalit, circassi, laz, tibetani, uiguri, serbi di Croazia e chi più ne ha più ne metta?
        La Segre ha il sacrosanto diritto di occuparsi del cavolo che le pare e di prendere posizione sul cavolo che le pare, così come tutti noi.
        Non vuoi parlare pubblicamente della Palestina? Più che legittimo.
        Ne parli schierandoti coi palestinesi? Bravissima.
        Ne parli schierandoti con gli israeliani? Asina.
        Resta il fatto che nessuno può pretendere che lei ne parli per forza se non è nemmeno israeliana.
        Anzi, mi correggo, neanche se fosse israeliana sarebbe obbligata ad esprimersi: altrimenti si ragiona come la Scala, che licenzia Gergiev perché non prende posizione contro l’invasione dell’Ucraina.

        • Marcus
          9 dicembre 2022 at 17:16

          Detto questo, ribadisco che la denuncia a Rubini è assolutamente esagerata ed ingiustificata.
          E alla Segre ricorderei che l’essere stati vittime una volta non implica che lo si sia sempre, ne’ tanto meno che si abbia sempre ragione.

        • Fabrizio Marchi
          10 dicembre 2022 at 9:17

          La tua posizione è, a mio parere, viziata da formalismo. Se così stanno le cose allora nessuno è obbligato a pronunciarsi su alcunchè. Ma non regge.
          Quando Biden denuncia i crimini, veri o presunti, commessi dall’esercito russo in Ucraina contro la popolazione civile, noi giustamente gli facciamo notare che il suo paese, gli USA, in circa ottant’anni di guerre imperialiste hanno incenerito milioni di persone più quelli che hanno indirettamente massacrato sostenendo dittature militari al loro servizio o organizzando colpi di stato. Crimini che nessun presidente americano si è ovviamente mai guardato dal denunciare. E gli esempi potrebbeero moltiplicarsi, in tutte le direzioni e in tutte le latitudini, sia chiaro. Ma non c’è dubbio, come ha scritto anche Francesco, che la Segre sia diventata una delle icone di questa epoca storica in questo paese, proprio in virtù del suo essere ebrea e dell’essere stata perseguitata e deportata. Ed è altrettanto innegabile che oggi la relazione che intercorre tra le varie comununità ebraiche di tutto il mondo e lo stato di Israele sia di fatto simbiotica, al di là di qualche eccezione individuale. E non mi pare che la Segre faccia parte di queste eccezioni. Alla luce di ciò l’obiezione mossagli dunque da Rubio è del tutto legittima. Non è infatti richiesto alla Segre di pronunciarsi sugli uiguri o i rohinga, così come non le è richiesto di pronunciarsi su tutti i fatti del mondo, ma non può esimersi dal farlo sulla questione israelo-palestinese. E lo sa perfettamente anche lei. Ma non lo fa per questioni politiche. Ergo, non è questa santa che vorrebbero farci credere ma una persona che fa politica e che si guarda bene dal denunciare i crimini commessi da Israele. E non c’è nulla di male (a fare politica) a patto, appunto, di non essere ipocriti e di non spacciarsi per quello che non si è. E invece, sostenendo “che lei non si occupa di politica” dimostra di essere ancora più ipocrita.
          Questa è la sostanza delle cose, ed è la sostanza che conta, sempre.

          • Fosco
            10 dicembre 2022 at 13:31

            Mi complimento per la risposta di Marchi e di ndr60.
            Questa signora è una che “a sape longa” come dicono dalle mie parti.

          • Marcus
            10 dicembre 2022 at 17:31

            Fabrizio, secondo me il paragone con Biden non è calzante. Biden è il massimo rappresentante delle istituzioni USA e quindi risulta totalmente ipocrita quando menziona pagliuzze altrui tralasciando le travi americane, per contro la Segre non ha nessun ruolo istituzionale israeliano.
            Ndr60 pensa che sia stata nominata senatrice a vita per i suoi rapporti con Israele: potrebbe anche essere, ma secondo me non è questo il caso perché mi pare che lei sia poco interessata ad Israele rispetto a tanti altri personaggi pubblici ebrei e non. Per me è stata nominata senatrice a vita semplicemente perché la religione olocaustica è ormai la religione ufficiale in Occidente. Israele ne beneficia sicuramente, ma non ne è l’unico beneficiario ed ispiratore e secondo me neanche il principale, perché Israele ed il sionismo sono solo la punta dell’iceberg (questo richiederebbe un discorso più approfondito che mi scuso di non poter fare ora per questioni di tempo).
            Dici che questo mio ragionamento pecca di formalismo: forse un po’ si, ma credo che ciò sia inevitabile quando ci si sforza di leggere con una chiave di lettura “ordinata” un argomento fumoso e caotico come la questione del diritto/dovere di parola al tempo di Internet e social media.

          • Fabrizio Marchi
            11 dicembre 2022 at 11:08

            Stai ribadendo di fatto quello che ho detto. La questione ebraica, può piacerci o meno, non è separabile oggi da Israele, e questo è proprio quello che hanno voluto gli stessi israeliani e la stragrande maggiorazna degli ebrei (e tutto il sistema occidentale). Ed è proprio per questo che oggi purtroppo l’antisionismo (che è una forma di antimperialismo e antirazzismo) viene di fatto confuso e sovrapposto con l’antisemitismo (che invece è solo razzismo). L’operazione è stata astuta e in tanti ci cascano tuttora.
            La Segre è stata nominata senatrice a vita ma ancor più trasformata in una icona proprio per il suo essere ebrea e quindi anche di fatto israeliana o comunque sostenitrice di Israele. Le due cose non sono ormai separabili, per quanti sforzi noi possiamo fare e qualche ebreo in buona fede cerca di fare (una esigua minoranza, purtroppo). Poi che la “religione olocaustica” vada per ben oltre Israele e sia diventato uno dei mattoni dell’ideologia neoliberale e politicamente corretta del mondo capitalista occidentale, è altro discorso e va a rafforzare ancor più ciò che sto dicendo e, permettimi di dirtelo, va ad inficiare nello stesso la tua posizione. E’ per questo che la critica alla Segre di Rubio è sacrosanta mentre la tua, permettimi, lo dico con affetto, è sterile. La Segre è chiamata ad occultare ciò che sta dietro la sua retorica, quindi non solo l’occupazione sionista della Palestina, ma l’intera ideologia/falsa coscienza occidentale che utilizza ipocritamente e strumentalmente la tragedia della Schoa trasformata in “religione olocaustica” per corpire le politiche imperialiste e neocolonialiste. ma scusa, secondo te, se la Segre fosse stata ostile ad Israele sarebbe stata incensata in quel modo? Dai, su…

        • Giulio Bonali
          10 dicembre 2022 at 18:57

          Perché Chef Rubio, contrariamente a Liliana Segre, non si presta al ruolo di icona del (-lo pseudo-) -antifascimo (politicamente corretto).
          Al primo, per essere un uomo degno e giusto, basta reagire privatamente alle ingiustizie a lui note, alla seconda per non prendere in giro l’ opinione pubblica (per comportarsi bene) necessita farlo pubblicamente per tutte le ingiustizie pubblicamente sufficientemente note (e quella sionista ai danni dei Palestinesi lo é ad abundantiam) e non solo per quelle (vere o presunte: vedi l’ operato dell’ esercito russo in Ucraina) denunciare le quali fa comodo all’ imperialismo amerikano-europeo.

          Fra l’ altro fra “il cavolo che le pare” su cui ha pubblicamente preso posizione c’é la questione ucraina; ed in proposito ha preso chiarissimamente posizione a fianco del governo criminale di guerra e contro l’ umanità, razzista e nazista di Kiev.

          Chiunque avalli l’ oppressione razzista del popolo Palestinese, per esempio chi risiedendo in Israele non fa nulla contro lo stato sionista, ne é complice.
          Invece la Scala licenziando un artista russo in quanto russo fa dell’ orrendo, obbriobrioso razzismo

        • Giulio Bonali
          10 dicembre 2022 at 19:00

          La mia replica a queste considerazioni é finita fuori posto, poco più sotto (probabilmente per la mia incorreggibile imbranataggine telematica).

        • Giulio Bonali
          11 dicembre 2022 at 8:10

          Chef Rubio, contrariamente alla signora Segre, non si atteggia a icona del (-lo pseudo-) antifascismo politicamente corretto, per questo non é tenuto a denunciare ogni episodio sufficientemente noto di persecuzione razzista (e quello dei sionisti israeliani contro la popolazione araba palestinese é arcinoto alla signora Segre fra i molti altri).

          Fra l’ altro fra il “cavolo” su cui a costei “pare di prendere posizione pubblica”, c’ é anche l’ Ucraina; e in proposito ha pubblicamente approvato il miserabile governo nazista di Kiev e le sue obbrobriose violenze terroristiche e persecuzioni contro i russofoni del Donbass e gli antifascisti ucraini tutti.

          Per questo h perfettamente ragione il cuoco nel denunciarne l’ ipocrita malafede.ì in maniera correttissima, assolutamente ineccepibile perché semplicemente reale (denuncia assolutamente veritiera).

      • Giulio Bonali
        9 dicembre 2022 at 19:00

        Accidenti!
        Per antisemitismo, che un razzismo!

    • Francesco
      9 dicembre 2022 at 17:48

      O anche:

      – Una parlamentare e “politica”, informa gentilmente quella latrina ideologica che è
      wikipedia, che “non si occupa di politica” non viola semplicemente il principio di
      non contraddizione, pare l’inizio di una commedia a due battute di Achille
      Campanile.
      – Un ebreo in generale non ha obbligo, in quanto ebreo, di parlare di Palestina
      proprio per il motivo detto (che rafforza le dichiarazioni stesse di Israele; inoltre
      perchè nessuno può occuparsi di tutto), questo caso non riguarda un generico
      ebreo in astratto ma una specifica persona, tra le cui caratteristiche c’è anche
      l’essere ebrea. Ora, questa persona ha parlato di Ucraina, altro argomento di cui
      non aveva obbligo di parlare e lo ha fatto da una posizione che non riduce ciò che
      ha detto ad opinione tra le altre ma le dà, nella percezione di molti,
      un’autorevolezza.

      Quindi si valuta e giudica il modo in cui esprime la sua posizione e lo si fa in relazione al ruolo pubblico ricoperto, sia in senso istituzionale, sia in senso di incarnazione di un’idea-narrazione; ora una breve ricerca su Google ci dice che la signora non è priva di legami con Israele, nè con lo chema ideologico che sostiene quel paese. E si esprime rispetto alla questione ucraina mantenendo una specifica posizione lo fa da una postazione politico-istituzionale-ideologica, dove l’ultimo elemento si riferisce al fatto che al suo discorso viene data autorità in quanto sopravvissuta; non c’è certamente bisogno di scomodare Marc Bloch per rimarcare la differenza tra ricordo-testimonianza e analisi o de Certau per evidenziare il peso politico dell'”esperto” come figura che prescinde e cannibalizza la sua effettiva competenza; è il peso (propagandistico) che questo nesso ideologico dà al suo discorso che la rende legittimo oggetto di critica e che questa tocchi Israele non vale in quanto ebrea, che sarebbe effettivamente sbagliato, ma in quanto quel personaggio pubblico il cui essere ebrea sopravvissuta dà un valore aggiunto percepito alle sue posizioni e che più volte si è incrociato con il discorso pubblico riguardante Israele.

      Solo che questo vale in sede analitica, nel discorso pubblico, e nello scambio come è effettivamente avvenuto, la questione si frantuma perlopiù tra dichiarazione apodittiche (anche quelle di Rubio, molti le condivideranno o si opporranno a causa di posizioni aprioristiche, non in seguito ad un ragionamento) e schieramenti di opposte tifoserie. Ma è l’era dei sofisti.

  4. ndr60
    10 dicembre 2022 at 11:01

    La signora non è una vecchia cornacchia qualunque che sproloquia, è una figura istituzionale (senatrice della Repubblica italiana) che a più riprese ha fatto esternazioni estemporanee su vari argomenti (per l’appunto, come detto, sull’Ucraina; aggiungo io, sulla legittimità delle vaccinazioni coatte e sull’assurdità di vedere parallelismi nelle discriminazioni tra ebrei e no vax). I suoi legami con Israele sono palesi anzi, è stata nominata senatrice proprio per quello.

  5. Mario Galati
    10 dicembre 2022 at 15:27

    Ma del popolo ucraino cui si dà la solidarietà fanno parte anche i nazisti e razzisti organizzati (battaglioni Azov e nutrita compagnia) o celebrati in patria (Bandera ed “eroi” “padri della patria” simili)? Gli sterminatori di ebrei, polacchi, bolscevichi in collaborazione con le truppe hitleriane? Ma la pretesa di essere cooptati nella razza bianca ricca occidentale e l’educazione all’odio verso la razza asiatica (russa) povera barbara e inferiore potrebbe rientrare nella categoria “nazismo” (sotto la veste democratica liberal capitalistica occidentale), o no?
    E i parlamentari, deputati e senatori, compresi quelli a vita, che hanno votato l’invio di armi a nazisti simili, si possono qualificare antifascisti?
    Sarebbe chiarificatore pubblicare l’elenco dei parlamentari che hanno votato a favore dell’invio di armi ai nazisti. Non c’è bisogno di chiedere dichiarazioni su Israele e Palestina.

    • Mario Galati
      10 dicembre 2022 at 15:32

      E non dimentichiamo che tra coloro che hanno votato l’invio di armi, per giunta a nazisti, e la partecipazione ad una guerra, in spregio e onta dell’articolo 11 della Costituzione, c’è gente che va in giro, come le Madonne pellegrine, a fare lezioni e testimonianza pubblica della stessa Costituzione oltraggiata.

  6. Giulio Bonali
    11 dicembre 2022 at 15:58

    Concordo pienamente con Mario Galati.

    A Fabrizio vorrei muovere una piccola obiezione: quanti che siano (tanti o pochi), gli Ebrei antirazzisti (ergo necessariamente, fra l’ altro, antisionisti: niente a che vedere con la signora Segre!), esattamente come i Tedeschi antinazisti fra i 1933 e il 1945, ci sono, e sono pesantemente perseguitati per la giustizia (o per lo meno rischiano pesanti persecuzioni, quando anche riescono a non subirle).
    Per questo credo che non vadano ignorati, o la loro rilevanza minimizzata, a “qualche ebreo in buona fede, un’ esigua minoranza purtroppo”; come i Tedeschi antinazisti di allora, saranno anche pochi, ma riscattano il loro popolo (o comunque la loro collettività culturale di origine in senso più o meno lato) e ne preservano pienamente la rispettabilità oltraggiata e tendenzialmente negata rispettivamente da Sionisti e Nazisti.
    Sono Ebrei per nulla di meno degli altri Ebrei che sono sionisti e dunque razzisti (e alcuni lo rivendicano strenuamente avendo pieno diritto di farlo) a testa alta, sempre in perfetta analogia col rapporto fra Nazisti e Tedeschi.

    Trovo quindi errata l’ espressione “La Segre é stata nominata senatrice a vita ma ancor più trasformata in un’ icona proprio per il suo essere ebrea E QUINDI DI FATTO ANCHE ISRAELIANA O COMUNQUE SOSTENITRICE DI ISRAELE (evidenziazione in MAIUSCOLO mia)”.
    Essere ebrei non significa per niente (e per alcuni Ebrei questa affermazione sarebbe gravemente offensiva!) essere di fatto anche israeliani o comunque sostenitori di Israele, esattamente come in Germania fra il 1933 e il 1945 essere Tedeschi non significava per niente (e per alcuni Tedeschi questa affermazione sarebbe stata gravemente offensiva!) considerarsi di fatto cittadini del “terzo reich” nazista o comunque sostenitori del “terzo reich nazista”.

    Per la cronaca non credo di essere ebreo (e non fregandomene un accidente, da antirazzista autentico -cioé non “alla Segre”- non ho mai perso tempo per verificare l’ ipotesi.

    • Fabrizio Marchi
      11 dicembre 2022 at 17:54

      Mi sono spiegato male. Volevo soltanto dire che lei è stata eletta ad icona in quanto personificazione di una in larga parte purtroppo reale per quanto alimentata ad arte sovrapposizione fra l’appartenenza alla comunità e alla religione ebraica con lo stato di Israele e il sionismo. Dopo di che so perfettamente che ci sono molti ebrei non sionisti, anche in Israele, e anche altri che non condividono la politica dello stato israeliano (anche in Israele) nei confronti dei palestinesi. Non volevo certo sostenere l’equazione ebreo=sionista=razzista.
      Purtroppo però, non possiamo negarcelo, questa sovrapposizione alimentata ad arte vede sicuramente la maggioranza degli ebrei nel mondo allineati su quella posizione (“brilla”, in tal senso, la comunità ebraica italiana…). Non tanto sul sionismo, a livello ideologico, quanto sul sostegno aprioristico allo stato di Israele. Il fatto che noi si debba fare il massimo degli sforzi per cercare di spezzare questa spirale non può però impedirci di vedere le cose per quelle che sono. La Segre è stata promossa ad icona per rafforzare quella posizione, per rafforzare il postulato ideologico della “religione olocaustica” che fa parte a pieno titolo della narrazione ideologica occidentale (imperialista) in lotta contro tutta quella parte di mondo non prona ai suoi diktat e al suo dominio.
      Dopo di che, tutto l’appoggio e tutta la solidarietà agli ebrei non sionisti e schierati contro l’occupazione della Palestina.

  7. precisazione
    12 dicembre 2022 at 11:37

    Forse bisognerebbe pretendere un chiarimento e la condanna delle violenze israeliane sui palestinesi anche da Elly Schlein, prima di incoronarla come nuova rappresentante democratica.

    • Giulio Bonali
      13 dicembre 2022 at 8:14

      Ne dubito assai, visto l’ ultrasionismo e lo pseudo-pseudo-pseudoantifascismo del PD.

      Molto più verosimile che le si chieda di andare in pellegrinaggio alla Gerusalemme usurpata con papalina (non mi ricordo come la chiamano in ebraico) di ordinanza e capo cosparso di cenere…

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