L’Illuminismo tradito e la crisi pandemica

Ieri ho telefonato ad una mia amica che non sentivo da tempo per avere sue nuove. La sento un po’, parecchio, abbacchiata e le chiedo il perché. Mi racconta, con toni comprensibilmente costernati, che i suoi amici storici – fra i quali anche un mio vecchissimo amico – hanno deciso di non frequentarla più perché lei non si è vaccinata.

Per la cronaca, non si tratta di una ”No vax terrapiattista” convinta che ci stiano impiantando un marchingegno nel corpo per controllarci a distanza (peraltro lo siamo già tutti da tempo senza bisogno del famoso 5G subdolamente inserito…) e farci venire un malore a comando onde obbligarci ad entrare in farmacia e acquistare questo o quel farmaco (ho ascoltato anche questo…), ma di una persona equilibrata e razionale che, come tante altre, per una serie di perplessità e di ragionamenti che possono essere più o meno condivisibili, ha scelto, almeno per il momento, di non vaccinarsi.

Del resto, ci sono tante altre persone altrettanto equilibrate e razionali che, sempre in virtù di una logica e di una analisi, sia pure diversa dalla sua, hanno invece scelto consapevolmente di farlo.

Mi sembra del tutto normale che di fronte ad una decisione da prendere ci siano diverse risposte che scaturiscono da punti di vista e analisi diverse e che queste differenti risposte debbano essere rispettate.

Non è per niente normale invece, per lo meno dal mio punto di vista, l’atteggiamento intollerante di quel suo gruppo di amici che hanno deciso di isolarla, di fatto interrompendo una storica amicizia. Se, infatti, anche lei dovesse cambiare idea e decidere di vaccinarsi, il loro rapporto è ormai rotto e non ci sarà più possibilità di ricucirlo.

Credo che non ci sia nulla di laico, di razionale, di equilibrato e di ragionevole nel comportamento di quel gruppo di persone che ha deciso di allontanarla. Al contrario, si tratta di un atteggiamento profondamente ideologico, integralista e oscurantista. E penso che quanto avvenuto a questa mia amica non sia affatto casuale ma il risultato di un clima che è stato costruito in questo anno e mezzo di crisi pandemica.

Ho già spiegato in un precedente articolo dal titolo “La distruzione della ragione nell’era del covid e il trionfo dell’irrazionalismo reazionario” come la pandemia abbia evidenziato la crisi, se non il vero e proprio crollo verticale della razionalità che caratterizza l’era cosiddetta postmoderna (cioè post crollo muro di Berlino e l’inizio dell’era cosiddetta “post-ideologica), dominata dalla “ragione” neoliberale, progressista e politicamente corretta dominante.

In realtà, l’epoca storica che stiamo vivendo è forse la più ideologica, anche e proprio perché camuffata dietro le spoglie della “fine delle ideologie”.  La “ragione neoliberale, progressista e politicamente corretta” attualmente dominante nel mondo occidentale in questa fase storica si sta sempre più rivelando una ideologia, una teologia, forse addirittura una teleologia, altamente pervasiva, autoreferenziale e totalizzante che parte dal presupposto, come tutte le ideologie “chiuse” – cioè che pretendono di chiudere il cerchio della storia – di stabilire i confini del vero e del falso.

Un atteggiamento che di laico, di razionale e di illuminista non ha nulla. Il neoliberalismo postmoderno – cioè l’attuale “spirito dei tempi” – è un sostanziale tradimento di quello spirito che animava l’Illuminismo delle origini che si fondava sulla critica della ragione stessa, sulla ricerca razionale e scientifica, sull’abbattimento del dogma, non per andare verso una forma di relativismo assoluto ma, al contrario, proprio per costruire le fondamenta (e anche i limiti) di una conoscenza certa, sia pur soggetta, inevitabilmente, al principio di fallibilità che è il cardine del pensiero e della ricerca scientifica.

Mi riprometto di approfondire la questione in un successivo articolo, un po’ più approfondito, che scriverò nei prossimi giorni.

Mi limito per ora solo a dire che si sta creando (stanno creando…) un’altra grande spaccatura fra le persone che si aggiunge ad altre già esistenti e scientemente alimentate (autoctoni vs immigrati, femmine vs maschi, giovani vs anziani, lavoratori privati vs lavoratori pubblici…), cioè quella fra vaccinati e non vaccinati, fra “inclusi” ed esclusi (questi ultimi senza virgolette), fra “puri” e impuri”, dove i secondi sono i responsabili di ogni male.  Non quindi il “sistema” dominante, non le classi dominanti, che perseguono da sempre i loro interessi e di conseguenza hanno scientemente smantellato lo stato sociale e in particolar modo la sanità pubblica negli ultimi trent’anni con i tragici esiti che abbiamo potuto constatare sulla nostra pelle ma quella gente che, per le ragioni più disparate, manifesta scetticismo nei confronti della campagna di vaccinazione e soprattutto delle modalità (ideologiche) con cui – è bene sottolinearlo – viene portata avanti.  Anche le parole di Draghi nella sua ultima conferenza stampa sono eloquenti in tal senso. Del tutto ovvio, naturalmente, che questo approccio ideologico se non religioso, provochi una reazione opposta e contraria di natura altrettanto ideologica e religiosa. E questa seconda finisce per alimentare la prima in un gioco vicendevole di rimandi.

La logica, o meglio, la psicologia che sta dietro a tutto ciò, è quella dell’inclusione. Le persone vengono spinte a vaccinarsi non per una scelta razionale e consapevole (il sottoscritto ha scelto di vaccinarsi e suggerisce a quelli della sua età di farlo perché la logica, la matematica e la statistica, quindi la scienza, ci dicono che sulla bilancia costi-benefici, il rischio di effetti collaterali da vaccino è nettamente inferiore alla possibilità di contrarre l’infezione e ammalarsi seriamente …), ma per non essere emarginate, per poter appartenere al “club degli inclusi”. E questo è un uso prettamente ideologico – con conseguenze politiche che potrebbero rivelarsi molto pericolose – della crisi pandemica.  In tutto ciò, la salvaguardia del bene comune, cioè in questo caso della salute pubblica – che dovrebbe essere la questione fondamentale – diventa, di fatto, del tutto secondario.

Il rischio di una deriva autoritaria, seppur in forme nuove, è purtroppo concreto ma, in realtà, è un processo a mio parere in corso già da tempo, proprio perché inscritto in quel neo integralismo ideologico attualmente dominante che ha trasformato, svuotato del suo significato e deformato quella cultura laica e illuministica in cui pretende di affondare le radici in una nuova religione secolarizzata. Il che, detto da un uomo di formazione marxista, dovrebbe far riflettere…

Gli enciclopedisti | 1000 figurine

6 commenti per “L’Illuminismo tradito e la crisi pandemica

  1. Giulio Maria Bonali
    24 luglio 2021 at 15:30

    Comprendo pienamente la tua amica e mi sento con lei solidale.
    Io stesso, se anzichè essere abbondantemente ultrasessantenne (per gli anglomani “over-60”), anzi quasi settantenne, fossi stato giovane e mi avessero proposto il famigerato AstraZeneca l’ avrei sicuramente rifiutato in base a un ragionevole calcolo del rapporto costi-benefici; ribadisco in proposito quanto già più volte convintamente affermato, e cioé che ritengo, in tutta pacatezza e sobrietà, senza tema di esagerazione, che é criminale, anzi é letteralmente da criminali seriali -per gli anglomani “serial killer”- costringere tanti europei a vaccinarsi con tale porcheria anziché con il ben più efficace e sicuro -e anche più maneggevole e molto economico- Sputnik o con i vaccini cinesi solo per miserabile, bieco servilismo verso Biden, per “fare un dispetto a Putin” mettendo in conto decine di morti sicure e sicuramente altrimenti evitabili).
    Inoltre concordo in pieno che sia normale che di fronte ad una decisione da prendere ci siano diverse risposte che scaturiscono da punti di vista e analisi diverse e che queste differenti risposte debbano essere rispettate, tanto più nella dantesca selva oscura della disinformazione dilagante in cui ci hanno cacciato (sia i governi, sia le opposizioni di sua maestà e quelle “alternative”, gli scienziati “ufficiali” e gli pseudiscienziati, spesso non molto più gravemente ignoranti e irrazionalistici dei primi; il che é tutte dire!).
    Al posto degli ex-amici di quella tua amica io avrei continuato a frequentata all’ aperto e con “maschera di ordinanza (FP2 per quanto mi riguarda)”, oltre che sfruttando quel che di buono la tecnica telematica ci offre, accanto a tante fregature (e non mi sarei aspettato che si offendesse, ché altrimenti si sarebbe dimostrata altrettanto intollerante, sia pure su un “versante opposto”, dei suoi ex-amici).
    Concordo pienamente che la pandemia abbia evidenziato la crisi, se non il vero e proprio crollo verticale della razionalità che caratterizza l’era cosiddetta postmoderna (cioè post crollo muro di Berlino e l’inizio dell’era cosiddetta “post-ideologica), dominata dalla “ragione” neoliberale, progressista e politicamente corretta dominante e con le altre verissime e ineccepibili considerazioni qui esposte circa il gravissimo irrazionalismo conseguente l’ oggettivo “avanzato stato di putrefazione” dei presenti rapporti di produzione capitalistici in carenza delle condizioni soggettive (culturali, politiche, in generale sovrastrutturali) necessarie al loro superamento.

  2. Enza
    24 luglio 2021 at 16:59

    Mi complimento per la chiarezza e l’ampiezza, pur nella tua capacità di sintesi, delle tue osservazioni e riflessioni.
    Ho letto molto in questi giorni al riguardo. Da insegnante di Storia, peraltro, ho sempre posto molta attenzione alle persecuzioni, discriminazioni, esclusioni che hanno caratterizzato gli accadimenti umani e che, tuttora, in una parola, sono tra le solidissime componenti della umana ingiustizia.
    Quello che tu riporti riguardo alla tua amica, è tristissimo. Non solo per la pratica dell’isolamento odiosa in sé, ma perchè dimostra che il conflitto è per ora solo orizzontale. La dimensione verticale sfugge. Il nemico è il diverso o non omologato della porta accanto, non chi tiene le fila del gioco dall’alto.
    Un impasse/ abbaglio che rassicura il Potere, dalla divina indifferenza come la statua nella sonnolenza del meriggio, di una nota poesia di Montale.
    La ghettizzazione del non vaccinato, nel caso di specie, era prevedibile, subdolamente perseguita da chi, come il nostro Draghi, entra in terreni scottanti quali l’attacco a diritti fondamentali costituzionali, con un Dpcm.
    Al riguardo, anche se l’oggetto del contendere sembrano i vaccini come potente arma di una società medicalizzata a tempo indeterminato, sono e siamo in tanti, convinti che la teleologia, riprendo il tuo termine, mira ad altro.
    Non mi addentro per la vastità e, se vogliamo, per la portata congetturale del disegno delle classi egemoni. Che noi non possiamo conoscere esattamente ma percepire, indovinare, intuire.
    Chiudo citando un avvocato di cui ho letto un interessante intervento sulla obbligatorietà del vaccino anti covid. Dimenticavo : lo sputnik è inutile per ottenere il lasciapassare, in quanto non validato dall’Ema. Si veda se la questione è non solo ideologica ma anche fortemente geopolitica.

    “La scienza ha per secoli dato lezioni di democrazia alla politica, mostrando come proprio la cultura del dialogo, del dubbio scettico e della ferma condanna di forme vecchie e nuove di dogmatismo e di “scomunica” siano i principali antidoti per preservare la libertà del pensiero e delle istituzioni.

    Oggi è una comunità scientifica, quella dei medici, ad usare il proprio potere per zittire il dissenso scientifico, per annientare le voci contrarie, verosimilmente in una prospettiva pur anche ben animata dall’intento di perseguire un “Bene superiore”: ossia la migliore tutela della salute. Ma, si è detto, proprio l’idea moderna di sapere scientifico ha portato la società a comprendere come nessun “Bene superiore” debba mai ostacolare il libero esercizio dell’espressione del pensiero.

    Vorrei che una legge sui vaccini chiara in Italia ci fosse, ma che essa passasse attraverso un dibattito, pubblico e politico, effettivo, ossia non influenzato dall’azzeramento delle posizioni ritenute – a questo punto non possiamo usare che un termine – “eretiche”.

    Il rischio, mettendolo a fuoco chiaramente, è di dare spazio ad una idea di scienza che non sia più autentica scienza intesa in senso moderno, ma una pericolosa variante dogmatica che potremo solo chiamare “scienza di Stato”, in quanto legata al potere normativo e alle regole deontologiche.

    Se si prosegue su questa strada, si pone uno strappo a principi talmente basilari che vi è il rischio di dare per buono un modo di operare – che oggi riguarda il tema dei vaccini, già fortemente legato a quello dei valori e libertà costituzionali, e che domani potrà riguardare qualsiasi cosa – che pone finanche in discussione la tenuta democratica del sistema.”

    • Giulio Maria Bonali
      25 luglio 2021 at 9:17

      “Oggi è una comunità scientifica, quella dei medici, ad usare il proprio potere per zittire il dissenso scientifico, per annientare le voci contrarie, verosimilmente in una prospettiva pur anche ben animata dall’intento di perseguire un “Bene superiore”: ossia la migliore tutela della salute”

      Da medico democratico e razionalista (dunque non scientista, bensì “amante della scienza” per così dire), obietto che:

      La “comunità scintifica dei medici” é un mero flatus vocis e comunque, anche se per assurdo fosse qualcosa di reale non userebbe il suo vero o presunto potere per zittire il dissenso scientifico, ecc., dal momento che vi sono medici che sostengono le più diverse e reciprocamente opposte visioni circa la pandemia (reale) e i metodi per combatterla (fra l’ atlro in TV sento quotidianamete la lagna dei giornalisti leccapiedi del potere per i tanti medici -oltre che per i tanti insegnanti- che non si sono fatti ancora vaccinare).
      I (genaralmente mediocri) scienziatoni mediatici onnipresenti in TV secondo me rappresentano piuttosto una corporazione di “sbirri in senso lato” al servizio del potere che una presunta “comunità scientifica dei medici”)
      Più in generale conosco colleghi di ogni orientameto politico, dal peggiore nazifascismo razzista a me stesso “stalinista” (grossolana e impropria autodefinizione che però credo esprima bene il concetto) e pure convinto ammiratore di Robespierre, con ogni possibile “sfumatura inermedia”.

      Di voci antivacciniste e perfino negazioniste alla don Ferrante ne “sento” continuamente in Internet (ove con molta buona volontà si possono ancora cercare voci veramente fuori dal coro di tutti i tipi, dalle più intelligenti, interessanti, democratiche-avanzate e perfino rivoluzionarie -talora decisamente preziose, come in questo giornale- alle più sbracatamente irrazionaliste, infondate, nonché reazionarie).
      Nei mezzi di comunicazione “ufficiali” é invece praticamente unanime la corrente (dis-) informativa dominante in generale, su ogni e qualsiasi questione che abbia un pur minimo interesse politico o sociale (praticamente tutto tranne le onnipresenti dotte dissertazioni circa le corna di calciatori, attrori-attrici, cantanti e affini o circa il calciomercato; quelli “paradigmatici” del fu Partito Comunista Bulgaro e del fu Governo di Sofia erano dei dilettanti allo sbaraglio in confronto!); la censura di fatto delle opinioni non conformistiche c’ é da molto tempo prima della pandemia (secondo me il salto di qualità in questo senso si é avuto con la rovinosa sconfitta del “socialismo reale”) e non ha avuto bisogno di alcun preteso “allarmismo” o “terrorismo” sanitario per imporsi).

      La scienza secondo me é innanzitutto a disposizione delle classi sociali al potere (così é sempre stato) e dello stato attraverso il quale lo esercitano ovviamente.
      Da ciò consegue che ciò che é propriamente scientifico ed oggettivamente vero é per lo meno quasi sempre “avvolto” in varia misura da ideologia al servizio del potere di classe; ideologia che é sempre per lo meno in qualche misura falsa coscienza, ma che di regola la é tanto più quanto più arretrati sono i rapporti di forza nella lotta di classe, e dunque in maniera particolarmente grossolana dalla caduta del muro di Berlino in poi, come giustissimamente rileva qui Fabrizio Marchi (ben diverasamete stavano le cose ai tempi di Galileo e Newton, alloché la borghesia capiatleitica svolgeva un ruolo oggettivamente progressivo e anche rivoluzionario, oppure negli anni immediatamente successivi alla vittoria della resistenza antinazifascista malgrado la guerra fredda immediatamete scatenata dall’ imperilaismo) .

  3. Enza
    25 luglio 2021 at 10:52

    Gentile sig. Bonali, ho letto con interesse il suo commento. Nella sostanza convergiamo sul ruolo che oggi ha la scienza, una sorta di instrumentum regni, come ricorda Guicviardini citando Tito Livio a proposito della religione dei romani.
    Sulla disinformazione, o informazione bulimica manipolata, lo stesso. Paragono le milioni di informazioni frammiste alle opinioni che corrono sul web, ad un fiume lutulentus in cui bisogna distinguere e separare attentamente. Difficile per chi non ha gli strumenti, una mentalità razionalista o filtri critici. Certo, nel caso di specie, il lasciapassare vaccinale con automatiche selezioni ed esclusioni, se è stato concepito per indurre i recalcitranti al vaccino, inasprisce. E non aiutano certe i toni spocchiosi e denigratori di virologi graditi al potere contro chi sceglie di non farsi vaccinare . Così come inducono a resistere, ricatti squallidi come quello del dott. SIleri. Costui è arrivato a dire che ai parenti non vaccinati, sarà impedito di partecipare al funerale dei propri cari.
    Cosa di più ignobile.
    Apro una parentesi privata, personale.
    La figlia di una mia cugina, giovanissima, si sta spegnendo dopo una lunga lotta impari contro un tumore. La madre per assistere la sua unica figlia, ha rinviato per ora la vaccinazione. Non vuole stare male neanche un giorno, non potentosi permettere di non accompagnare la ragazza terminale momento per momento. Figlia ridotta ad un niente, tuttora lucida, terrorizzata, sofferente che trova sollievo solo se ha la madre accanto.
    Mia cugina fa continui tamponi per accedere in ospedale, con notevoli costi . La giovane è alle battute finali. Ma se per ipotesi, dovesse prolungare la sua agonia dopo il 6 agosto, secondo Sileri la madre non potrebbe accarezzarla e vegliarne la salma perchè senza la tessera? La ragazza è orfana pure di padre.
    Ma siamo impazziti? Capisce che stanno allargandosi non solo a palesi violazioni costituzionali, ma a valori sacri e intoccabili? Mi scuso, ma questa cosa mi sconvolge.

  4. Enza
    25 luglio 2021 at 10:54

    Cosa di più ignobile?
    Era saltato il punto interrogativo

  5. ndr60
    25 luglio 2021 at 12:27

    Nella storia la Medicina è sempre stata al servizio del potere, qualunque fosse: non solo nella Germania nazista o nell’URSS, ma anche nelle “democrazie” statunitensi e svedesi, dove solerti medici hanno sterilizzato migliaia di donne senza il loro consenso, ufficialmente per motivi medici (in realtà per conservare la purezza etnica).
    La differenza odierna è che, in un’epoca di ultra-capitalismo nella quale tutti i contrappesi democratici sono saltati, sono le multinazionali che dirigono l’orchestra, e i suonatori (i politici) ubbidiscono. Solo 30 anni fa, una simile campagna di vaccinazione con preparati di questo tipo e con questi effetti collaterali sarebbe stata immediatamente sospesa, ma oggi è diverso. L’unica consolazione è che la verità ha la testa dura, ed è rimasto qualche medico in giro per il mondo che non vuole essere accomunato ai tanti piccoli Mengele che da più di un anno appestano l’aria e l’etere.

    https://doctors4covidethics.medium.com/doctors-for-covid-ethics-signatories-15878f9ff76

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