L’improvvisa scoperta del Papa clericale

Quasi impossibile iscrivere il Papa nelle liste di spie venute dal freddo con conto corrente acceso direttamente dalla Banca centrale russa. Ma il sottile, poi non tanto sottile, gioco di discredito costruito su misura per chi osa vagheggiare di pace e di critiche all’occidentalismo, ha le sue regole perentorie.
Approfittando del clima estatico irradiato dai carri allegorici riempiti di sballo civilizzante che hanno sfilato nella parata a cadenza annuale rappresentata dal Gay Pride – sì le manifestazioni con alla testa del corteo le forze di Governo sono parate – è gioco facile, per i giornali del progressismo militarista e mercantilista, dare al Pontefice la patente di oscurantista.
Dopo aver osannato battaglioni con insegne naziste equiparate a simboli del sole, la narrazione liberale di regime torna a presentare vecchi cavalli di battaglia. L’apparato di potere conservatore mantiene un ordine clerico-fascista e la Chiesa si siede sul vertice della piramide. Papa Francesco lo dimostra quando la sua catechesi impone la castità prima del matrimonio.
La pretestuosità dell’offensiva appare cristallina. L’Occidente laico, quello del libero commercio protetto dalle armi sarebbe un contropotere, razional/illuminista, quasi rivoluzionario nei suoi propositi di liberazione personale. E pone al centro della discussione un dibattito anacronistico e funzionale alla propria riproduzione.
Ormai difatti la Chiesa non ha più alcun potere sostanziale nel disegnare un’etica dei costumi. Le sue affermazioni di principio echeggiano come suono sordo, silenziato. Privato di efficacia. Nulla può nel regno dell’effimero commerciale che spinge l’individuo a volere tutto e subito, a godersi l’eterno presente dell’attimo fuggente. I precetti ecclesiastici al massimo potranno tranquillizzare qualche congrega di papalini nostalgici che però si muovono nella scivolosità del tragicomico. Apparendo grotteschi anche ai loro occhi. Celebre il mare di preservativi su cui i Papa Boys si distesero nel Giubileo del secondo millennio.
Il Potere reale che oggi annuncia un’ideologia di liberazione progressista nel culto della diseguaglianza strutturale e pedagogica che mastica colonialismo, attacca il Papa per interposto motivo. Tanto vero che le forze di Governo non hanno alcuna intenzione di affrontare, come dovrebbero fare le forze di Governo, temi etici attraverso la dignità di un dibattito filosofico/culturale ampio, profondo e articolato, ma preferiscono imporre una visione con appunto le parate, nelle quali i coriandoli, i decibel assordanti delle casse stereofoniche si sovrappongono alle sfilate militari. Dove si chiede un martirio eroico a difesa dei mercati.

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