L’italica coerenza fra destra e sinistra

I cinque stelle che nei prima anni della loro storia non facevano sesso con nessuno per non sporcare la loro immacolata purezza, ora partecipano a partouze e gangbang con chiunque capiti loro a tiro. Non male…
Questo tuttavia non è il peggio. Zingaretti aveva a varie riprese affermato che avrebbe preferito morire piuttosto che allearsi con il partito di Di Maio. Eccellente: davvero un uomo tutto d’un pezzo. Perbacco, era proprio ciò che ci voleva a sinistra. Sembra, tuttavia, che pur non essendo morto, Zingaretti stia facendo un’alleanza di governo con i 5s. Che fine ha fatto allora l’uomo tutto d’un pezzo? Svanito nelle nebbie dei palazzi romani… Colpisce ancor di più (in negativo) del trasformismo dei 5s (partito notoriamente interclassista) il fatto che un leader che si dice erede della tradizione marxista e dialettica (e che dunque possiede o dovrebbe possedere una visione della storia) si lasci andare a dichiarazioni d’intenti, eclatanti quanto menzognere, e ad opportunismi francamente piuttosto squallidi.

Del resto, tutto ciò è esattamente ciò che viene rimproverato ai 5s e al PD dalla Lega, in occasione dell’imminente alleanza di governo. Oddio, da quale pulpito, si potrebbe dire, dal momento che Salvini è reduce dalla rottura di una intesa politica con i 5s – dai quali è lontano anni luce – di cui fino a qualche mese fa si diceva entusiasta e soddisfattissimo.

A sinistra però ci si consola pensando di aver finalmente allontanato la deriva fascista e che, va beh, Zingaretti non sarà né il Che né Lenin, e neppure Berlinguer, ma non vi è dubbio che si tratti di un uomo di sinistra sensibile ai bisogni del popolo, ai valori dell’uguaglianza e alla difesa dei più deboli.
Mi permetto di sollevare qualche dubbio.
Se la prossima finanziaria la scriverà la Commissione Europea il rischio è che il governo nascente risulti più a destra della Lega.
Se ricominceranno a parlare di diritti civili (gender e femminismo antimaschile) atti a disgregare ulteriormente il tessuto sociale in senso individualistico, ignorando peraltro i diritti sociali, il lavoro, la sanità e la scuola (Renzi docet) il nascente governo sarà più a destra della Lega.
Se ricomincerà la tratta dei neri sulla falsariga delle squallide speculazioni che su quella povera gente furono realizzate al tempo di Renzi, Boschi (sì, proprio quella delle banche) e Minniti, il nascente governo sarà più a destra della Lega.

Stiamo attenti: non sempre tutte le destre, e non necessariamente le peggiori fra esse, sono quelle che si siedono “a destra” in Parlamento.

Risultati immagini per Salvini, Di Maio, Zingaretti immagini

Fonte foto: FarodiRoma (da Google)

5 commenti per “L’italica coerenza fra destra e sinistra

  1. Silvio Oliverio
    30 agosto 2019 at 16:26

    Il punto di vista.
    È risaputo da tempo che il contatto tra poli opposti genera “riflusso di energia”. È il concetto su cui si basa il Tantra per cui forze opposte si attirano e si completano, come l’yn e lo yang. Speriamo si tratti/non si tratti di abbraccio mortale.

  2. Francesco Floris
    30 agosto 2019 at 16:58

    Un’analisi acuta, lucida e impietosa del momento politico attuale. Grazie, prof. Martone.

  3. Silvio andreucci
    30 agosto 2019 at 22:56

    C è forse bisogno di ricordare che la politica italiana è ridotta a un teatrino?questa è l’ennesima conferma,solo voli e laidi interessi di attaccamento alle poltrone possono portare i cinque stelle al sodalizio con Zingaretti e il PD,stante il fatto che agli albori i grillini hanno considerato il PD acerrimo avversario,sucube dei poteri forti antinazionali e transnazionali.per l’ex governo gialloverde,non stravedevo,era all’insegna del sovranismo,ma la sovranità popolare è rimasta parola vuota dal momento che non è stata messa in discussione la sudditanza a Washington,a Bruxelles,al sionismo.ma almeno,era un governo scaturito da libere elezioni,non imposto dall’alto,contutti i suoi difetti….ora con il sodalizio 5s_pd si cade veramente nella brace e come dice egregiamente l’autore dell’articolo verranno sacrificati i diritti sociali e la libertà affermata solo sul piano dell’individualismo puro.vuoi manifestare nel Gay Pride?sei liberissimo di farlo.vuoi promuovere una manifestazione femminista? liberissimo di farlo?avrai particolari agevolazioni su smartphone all’avanguardia,per viaggi ai Caraibi o alle Maldive.vuoi la pensione assicurata?scordatelo.sei bisognoso e vuoi assistenza sociale in caso di malattia?scordatelo,dovrai pagare ticket salati come impongono le logiche neoliberiste.vuoi garanzie sociali contrattuali sul lavoro?scordatelo,potrai essere licenziato dall’oggi al domani

  4. Silvio andreucci
    30 agosto 2019 at 23:13

    Eccellente articolo del prof Martone, ricalca le tesi di Diego Fusaro, che pur non essendo molto apprezzato dalla linea dell’interferenza, secondo me dice molte cose giuste

  5. Panda
    31 agosto 2019 at 19:30

    Sono d’accordo con la sostanza dell’articolo, anche se ovviamente non è solo un problema italiano, come il titolo sembra suggerire: siamo all’impasse finale della democrazia rappresentativa per sopravvenuta UE.

    E non sfugga il fondamentale ruolo di Mattarella, sottratto a ogni possibile responsabilità e controllo, che fa, disfa, ingiunge, impone.

    E’ una situazione che non vedo come non possa che continuare a degenerare.

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