M5S: un piatto di lenticchie val bene una messa

Il M5S ha venduto il sedere per il classico piatto di lenticchie, e cioè per questo “fantomatico” (si fa per dire, è soltanto un accrocchio di uffici e dipartimenti vari che verranno accorpati in un unico ministero) “Ministero per la transizione ecologica”.

Una supercazzola che è servita a Grillo per spacciare il fatto di aver ottenuto chissà cosa da Draghi e motivare l’adesione del M5S al Grande Inciucio. Una adesione che è stata strappata alla maggioranza degli iscritti con una sorta di domanda trabocchetto che di fatto suggeriva la risposta e con i soliti scontati e accorati appelli al senso di responsabilità, alla necessità di stare al governo a tutti i costi per controllare quello che fanno le altre forze politiche per non rimanere fuori dei giochi, non isolarsi ecc.

Non che nutrissi aspettative nei confronti di questo movimento che nasce nell’ambiguità e muore (perché di fatto sta morendo) con una chiarezza che più chiara e trasparente non potrebbe essere: il M5S è parte integrante dei quel “sistema” che a parole diceva di voler abbattere.

Diciamo però che Il suo gruppo dirigente poteva almeno scegliere un’occasione migliore per svelare la sua vera natura. E invece, come dicevo, siamo al solito piatto di lenticchie.

La grande maggioranza dei parlamentari grillini (e quando je ricapita una botta di culo simile…) sosterrà il governo Draghi per ovvie ragioni fino alla scadenza naturale della legislatura, dopo di che alcuni torneranno a casa comunque tranquilli e soddisfatti (e te credo, cinque anni di stipendio da deputati o da senatori, anche ammettendo che stiano continuando a versare la metà al fondo per le piccole imprese, rappresentano sempre una bella “soddisfazione”, oltre al fatto che essere stati parlamentari gli darà dei vantaggi enormi nel prosieguo della loro vita, in termini di relazioni e di immagine) e altri continueranno a fare politica (leggi garantire loro stessi…) riciclandosi in altri partiti.

Che finaccia, come si suol dire. E che delusione per i tanti che ci hanno creduto. Tranquilli, succede spesso, anche se non sempre in forme e modalità così squallide.

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7 commenti per “M5S: un piatto di lenticchie val bene una messa

  1. Miriam
    13 febbraio 2021 at 12:52

    Sottoscrivo.
    Diciamo piatto di lenticchie, ma questi, ormai pulviscolo di stelle, tenteranno di restare nella dependance dei servi ben remunerati, ad ogni costo. Fare i parassiti parlamentari e i giuda degli elettori, rende. Specie di questi tempi dove le vacche sono magre e per pagare gli usurai di Europa, dovremo abituarci a pane e a acqua. Più la seconda che il primo.

  2. Alessandro
    13 febbraio 2021 at 17:09

    Dietro questo voltafaccia c’è soprattutto Conte, di cui Grillo si è perdutamente innamorato. Conte ha ricevuto da parte del PD rassicurazioni sul fatto che sarà il candidato premier della coalizione giallo-rosa alle prossime politiche, la “coalizione per lo sviluppo sostenibile” come l’ha denominata lo stesso Conte salutando. Condizione indispensabile perchè questo accada è però la partecipazione dei 5S al governo Draghi, così che non si spezzi l’unità dei due partiti. Si tratta ovviamente dell’ennesima ingenuità, perchè le promesse in politica contano meno di zero, figuriamoci a distanza di mesi se non anni. Per giustificare quest’incredibile presa in giro verso gli elettori, Grillo, come giustamente riportato nell’articolo, si è inventato uno pseudoministero, un modo patetico per indorare la pillola. Oramai i 5S sono destinati a divenire ancella dei piddini, in cambio di qualche poltrona, se non a esserne assorbiti in un partito unico che consente una verniciatura di verde al PD. La loro spinta propulsiva era comunque esaurita da tempo, dall’autunno 2019; l’appoggio a uno dei simboli della UE al servizio della grande speculazione finanziaria mette la parola fine a questa esperienza politica.
    Il PD che ha venduto a suo tempo l’anima al diavolo, diventando il principale promotore del politicamente corretto neoliberista e femminista in cambio della sua fetta di potere, ha contagiato, non di covid ma di “poltronismo”, anche i 5S, che, nonostante le incredibili ingenuità commesse e i compromessi con gli ex secessionisti, avevano almeno conservato, fino all’abbraccio mortale con i politicamente corretti, la loro anima.
    Quanto scritto da Fabrizio Marchi in altri suoi articoli sul tema, ossia il consiglio di seguire con grande attenzione quanto accadrà nei prossimi mesi all’interno di quel movimento, andrebbe tenuto in grande considerazione a sinistra. Rimango sempre convinto che il ritorno della sinistra socialista a un ruolo non secondario non possa prescindere da una prima fase “populista”. E’ quasi scontato che questo appello rimarrà inascoltato.

  3. Gian Marco Martignoni
    13 febbraio 2021 at 21:10

    Era inevitabile che una formazione neo-qualunquista, eterodiretta dalla Casaleggio Associati e da un demagogo qual è Beppe Grillo, per sopravvivere sul piano del cretinismo parlamentare facesse una fine indigeribile per molti che avevano creduto alle favole che si erano raccontati in rete e non , e soprattutto alla vergogna di dichiararsi nè di destra, nè di sinistra. Altro che piatto di lenticchie, stante che la batosta presa sul piano dei ministri è sotto gli occhi di tutti. Ma da neo-qualunquisti a democristiani del 2020, con Di Maio sempre all’apice del potere, seguiremo appassionatamente le loro contorsioni governative, augurandoci una quanto mai necessaria dissoluzione per asfissia politica.

    • Miriam
      14 febbraio 2021 at 16:38

      Ottima sintesi, Gian Marco Martignoni.

    • Alessandro
      14 febbraio 2021 at 17:13

      Sei i 5S sono nati e hanno ottenuto successo è semplicemente perchè a sinistra, e non faccio riferimento a quella liberal che non è altro che destra, oltre a prospettare una rinascita del partito marxista-leninista, giusto per mettere a frutto le infinite dissertazioni sui testi marxisti, o accomodarsi ad assistere allo spettacolo altrui, non si è stati in grado di fare. E come succede sempre in politica, lo spettacolo più divertente o deprimente non è mai quello di cui si è attori.

  4. Gian Marco Martignoni
    14 febbraio 2021 at 21:01

    Grazie Miriam.

    • Miriam
      15 febbraio 2021 at 12:56

      Di nulla, gentile Gian Marco.
      Ho apprezzato anche il commento successivo di Alessandro.
      Buon lunedì a entrambi oltre che alla redazione dell’Interferenza.
      Ora, vediamo come si muove il governo del taumaturgo. Mi pare stia prendendo già le prime cantonate.

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