Mutazioni e manipolazione di massa: la strategia biopolitica del dominio capitalista

Mutare il conflitto di classe in conflitto di genere nella specie umana è la strategia biopolitica dell’attuale dominio capitalista

Secondo questa visione indotta artificialmente dalla manipolazione mediatica (sostenuta, non a caso, da tutti i centri di divulgazione di massa!), la violenza, il disagio e l’ingiustizia sociale non derivano dai rapporti sociali e famigliari di sfruttamento ma da un innaturale conflitto tra maschile e femminile.

Dividi et impera.
La differenza di genere, che produce l’identità e l’autonomia degli individui nel processo di maturazione della propria dignità di persone, viene indicata invece come obiettivo da distruggere. Al suo posto la narrazione mediatica impone la superfetazione di un preteso potere centrale femminile, un soggetto indifferenziato androgino, che introduce la manipolazione gender in politica. Una grave regressione nevrotica viene ridicolmente incoraggiata e imposta come obiettivo di cambiamento “progressista”.
Manipolazione sessuale degli individui e sfruttamento economico nei rapporti sociali trovano in questo modo una convergenza visibile a tutti e dichiarata nella strategia del condizionamento di massa.
Da sempre il potere fa appello alle coscienze più deboli ed alienate, ai soggetti nevrotici dietro i quali nascondere e legittimare le proprie perversioni di dominio. L’obiettivo è tacitare la consapevolezza di chi invece lotta per l’emancipazione vera e la liberazione da ogni potere costrittivo.
La violenza non è mai una questione di genere sessuale! Forse che non esiste una violenza delle donne contro le donne, contro gli uomini e contro i bambini?
Forse che le donne non sono già la maggioranza numerica della realtà sociale e non sono libere di esprimere, potenzialmente e al pari degli uomini, la loro volontà?
Il malessere esiste ma colpisce tutti e ciascuno sulla base della propria esperienza personale.
La violenza diffusa è solo il sintomo di un disagio reale, conseguenza obbligata delle politiche contro le risorse umane, sociali e naturali che caratterizza il cinico comportamento della produzione e del governo mondiale capitalista. Colpisce indistintamente uomini, donne, bambini e l’intero ambiente naturale.
Hanno distrutto il pianeta e adesso ne vogliono fare uno zoo privato per le sperimentazioni del loro creazionismo genetico. Questa incredibile manipolazione teocratica del capitalismo globalista è già iniziata; mira a dividere e confondere le coscienze imponendo la sua narrazione mediatica, puntando direttamente su programmi di mutazione dell’identità in formazione delle nuove generazioni, vero bersaglio strategico dei loro programmi.
È stato detto chiaramente: gli individui umani non devono procedere verso una sempre maggiore capacità di autogovernarsi ma devono essere diretti e sovradeterminati da un “governo di illuminati”, i soli che possono comprendere pianificare i bisogni e le esigenze di tutti fino a pianificarne l’intero ciclo biologico all’interno del ciclo capitalista di produzione. Questo affermano i centri di potere già responsabili della distruzione delle risorse dell’intero pianeta. Una follia che è realtà operante nelle strategie di chi ci governa e contro cui dobbiamo lottare da subito con consapevolezza e determinazione.

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3 commenti per “Mutazioni e manipolazione di massa: la strategia biopolitica del dominio capitalista

  1. Alessandro
    6 Marzo 2017 at 12:23

    Bell’articolo. Il problema è che , a sinistra, queste sono solo voci fuori dal coro.
    Mai la sinistra si è prestata a essere così tanto “l’utile idiota” del sistema che a parole sostiene di voler migliorare. Come possono sindacati come la CGIL o i Cobas assecondare uno sciopero che considera la violenza come fenomeno unilaterale? E’ un autogol clamoroso e solo il “rincoglionimento” medio dell’uomo di sinistra, piuttosto elevato su questi temi, può far sì che i danni siano limitati.
    Rimane comunque una fesseria che non può che indebolire il già confuso “mondo del lavoro”. E’ la grande vittoria dei “padroni del vapore” vedere come coloro che dovrebbero far corpo comune nel richiedere diritti si facciano invece la guerra tra loro in nome di problematiche trasformate in emergenze da una corrente di pensiero che oramai occupa posti strategici in ambito mediatico.

  2. armando
    6 Marzo 2017 at 15:35

    Non mi capita spesso, ma questa volta sono d’accordo con Martella sulle sue conclusioni circa il rapporto stretto fra capitale e I “programmi di mutazione dell’identità in formazione delle nuove generazioni” come orizzonte strategico delle elites al potere in cui mi sembra evidente .l’influenza massonica. Questo è, secondo me, l’avversario vero che si maschera dietro i cos’ detti diritti civili. Ben venga dunque chi si pone come ostacolo.

  3. Roberto-g
    6 Marzo 2017 at 23:08

    Armando condivido il suo pensiero!

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