Papa Francesco, gesuita ma non troppo

In tutto il mondo occidentale, l’unico capo di stato a non essere azzerbinato ai diktat di Washington e Londra (e Tel Aviv) è Papa Francesco. C’è da riflettere, poco ma sicuro.

Quello che fino a qualche decennio fa era il più grande alleato del sistema capitalista occidentale – per lo meno finchè era in piedi il blocco sovietico e il movimento comunista – cioè la Chiesa cattolica, vive oggi una crisi profonda, spirituale innanzitutto.

Le cause di ciò sono molteplici e richiedono un’analisi approfondita che in passato abbiamo anche abbozzato. Ci torneremo.

Per ora mi limito a rilevare come anche questo fatto ci dia il polso di come la situazione sia mutata dagli ultimi trent’anni e più a questa parte, cioè dal crollo del muro di Berlino ad oggi.  La Chiesa cattolica, alfiere del più bieco antisocialismo e anticomunismo, alleata di ferro del blocco occidentale, sia oggi, con l’attuale pontefice, l’unica voce dissonante (parlo, ovviamente, ad un certo livello) rispetto al coro belante atlantista.

Nello stesso tempo – questa la contraddizione che sta vivendo – nel tentativo di recuperare consensi, ha operato un sostanziale cedimento ideologico, diciamo così, nei confronti dell’ideologia neoliberale e politicamente corretta attualmente egemone nel mondo occidentale. Un tentativo di rincorrere lo spirito dei tempi, come si suol dire, nella speranza, così facendo, di ricominciare a fare proseliti. A mio modesto parere, questo è un grave errore strategico, ma non è certo affar mio tentare di risolverlo.

Una contraddizione clamorosa, come dicevo, in cui anche Francesco è caduto. Ci si pone in una posizione critica (sia pure con le ambiguità del caso…) rispetto al sistema capitalista e imperialista occidentale ma nello stesso tempo si strizza l’occhio alla sua ideologia.  Per ora mi limito a registrare la cosa. Un tema assai importante, sicuramente da approfondire.

Papa Francesco - Wikipedia

Fonte foto: da Google

5 commenti per “Papa Francesco, gesuita ma non troppo

  1. Silvio Andreucci
    25 settembre 2022 at 14:54

    Papa Giovanni Paolo II non ha lesinato critiche corrosive all’ Occidente capitalista materialista disperato di senso.Come ha insegnato il compianto Augusto del Noce, se il materialismo capitalista ha potuto trionfare su quello comunista sul piano dell’ efficienza, non altrettanto sul piano della difesa di una metafisica.
    Non bisogna confondere il Magistero cattolico con l’ occidentalista “crociata” dei ” cristiani per Bush”; questi ultimi deviano e parecchio dal Magistero

  2. gino
    26 settembre 2022 at 15:09

    da quando conosco il brasile (oltre 30 anni) le fazioni religiose sono maggioritariamente le seguenti:
    CATTOLICI: centro-sinistra, alleati delle religioni afro-indios, molto accondiscendenti nei confronti di varie forme di sessualitá alternativa (non solo lgbt).
    EVANGELICI: ovvero chiese protestanti di provenienza USA, estrema destra, ultra capitalisti, alleati di israele, oscurantisti vetero-testamentari, feroci nemici delle religioni afro-indios e delle varie forme di sessualitá alternativa (non solo lgbt).
    EBREI: tra destra e estrema destra.

    ma tutti e 3 sono femministi (con lievi dettagli diversi).

  3. gino
    26 settembre 2022 at 15:12

    aggiungo un dettaglio: questa posizione dei cattolici c´entra poco con la cosiddetta “teologia della liberazione”, famosa solo fra gli scappati di casa dell´estrema sx europea mentre qui non se l´é mai filata nessuno, a parte qualche miliardario radical-chic.

  4. Paolo
    27 settembre 2022 at 18:31

    Bergoglio è senz’altro una figura complessa che unisce la svolta verso l’allineamento mondano al politicamente corretto con un forte conservatorismo dogmatico sul piano teologico. Anche una evidente sensibilità e critica sociale con uno spiccato anti-socialcomunismo di cui ha dato prova in Argentina, simile a quel Karol Wojtyla che da papa lo nominò a capo della più importante diocesi dell’America latina.

    In Argentina, sul piano politico era legato alla destra peronista. Nestor Kirchener, presidente e leader del peronismo di sinistra, lo definì “capo spirituale dell’opposizione politica”. Horacio Verbitsky, ex guerrigliero dei Montoneros e giornalista d’inchiesta, lo ha anche accusato di legami con la giunta militare Videla negli anni ’70 per combattere la guerriglia marxista e dei Montoneros, in particolare con il capo della marina, Emilio Massola, protettore della Guardia de Hierro, gruppo della destra peronista in cui Bergoglio aveva militato in gioventù.

    Erano della marina i militari che il 23 maggio 1976 fecero una retata nella baraccopoli di Bèlen di Buenos Aires, poi rilasciando subito gli altri arrestati meno due, i religiosi Jaries e Yorio, tenuti per circa sei mesi in caserma e torturati con l’accusa di contatti con la guerriglia, rilasciati il 26 ottobre 1976 dopo l’intervento del Vaticano. I due religiosi hanno accusato Bergoglio, uno esplicitamente e l’altro senza farne il nome, di essere stato complice di Massola. Comunque non sono emerse prove e Bergoglio ha sempre negato.

  5. Paolo
    27 settembre 2022 at 18:49

    Concordo sull’insignificanza a livello popolare della teologia della liberazione in Brasile. I cattolici (secondo l’ultimo censimento della popolazione il 64,7% della popolazione, ma con tendenza in calo ) in base ai recenti sondaggi sono allineati sulle percentuali medie del complesso degli elettori nella divisione tra Lula (vicino ai dem americani) e il trumpiano Bolsonaro, come riportato nella tabella del link che allego sotto.

    Gli evangelici, in crescita dal 12,7% del censimento, hanno un sovra-orientamento per Bolsonaro e un sotto-orientamento per Lula. Ne deriva che al contrario hanno un sovra-orientamento per Lula quelli che si dichiarano per altre religioni, il 15,2%, o senza religione, l’8%.

    https://www.poder360.com.br/poderdata/bolsonaro-tem-46-entre-evangelicos-lula-44-entre-catolicos/

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