Il sud? Le missioni all’estero? Le armi nucleari? Il lavoro? L’immigrazione? L’ambiente? Il debito? (parte prima)

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Il governo di svolta è, in effetti, un governo di continuità, sulla scia della totale cessione di sovranità all’oligarchia sovranazionale, come delineata dal duo Napolitano/Monti, proseguita da Letta, Renzi, Gentiloni negli anni più sventurati della Repubblica. Il governo Conte/Salvini ha lavorato anch’esso, al di là della retorica, per l’incontrastato dominio della grande finanza e del padronato italiano ma ha mugugnato sulle scelte europeiste e per aver proposto l’ingresso al governo dell’economista, Paolo Savona, giudicato eretico da Mattarella in combutta con Bruxelles e quindi cacciato dalla più importante stanza dei bottoni. Un colpo di stato soft che ha affondato il cosiddetto governo giallo-verde, creando di fatto la basi della crisi dell’esecutivo.

Da lì sono iniziate le perturbazioni sotterranee del potere e quindi le proposte di fuga. Salvini, per non essere stritolato, dopo aver usato il governo per le sue arringhe elettorali, ha premuto verso il plebiscito mentre Grillo, per evitare il giudizio popolare disastroso e per rimanenere saldamente in sella, si è accostato con maggior piglio all'”Europa” e al suo partito di rappresentanza in Italia, il PD.

Non intendo polemizzare ancora di più sulle dispute di palazzo, sugli intrighi del potere di questi vacui personaggi della politica di governo e di “opposizione”. Preferisco accennare non al “programma” informale esplicitato bensì a ciò che appare del tutto assente, se non in quel generico formulario che non ha nessuna relazione concreta con le problematiche accennate, oppure evanescente come l’enorme questione dell’immigrazione.

Innanzitutto il Meridione. Due milioni di giovani emigrati in questi ultimi quindici anni, disoccupazione in forte aumento mentre il Nord registra una lieve diminuzione, povertà al 10% contro un 5%, spese per le infrastrutture quasi la metà rispetto al Nord, bonifiche quasi a zero, multinazionali che delocalizzano anche per la carenza di servizi nel territorio…morti sul lavoro, infortuni, malattie professionali in aumento e non riconosciute…muoiono sopratutto gli under 30 per mancanza di addestramento e gli over 60 in omaggio alla intoccabile legge Fornero (non molto meglio il Nord). E si ha il coraggio, in una tale situazione che riguarda tutto il Bel Paese, di indebolire l’Inail. A dimostrazione dell’aggressione che tutta la classe politica di cambiamento e di svolta volutamente orienta contro il mondo del lavoro.

Per il Meridione occorre un intervento straordinario dello stato che è assolutamente impensabile con l’adesione alla dittatura dell’oligarchia europea e all’euro, un intervento che riguardi tutti i settori della società, con bonifiche a vasto raggio, con leggi speciali quali la zona franca nelle isole (vedi in proposito Baleari e Canarie)
Non solo Salvini ma anche PD, Renzi e 5Stelle pensano ben ad altro con il rafforzamento delle regioni più fortunate, tramite l’autonomia differenziata.

Le missioni all’estero costano 4 miliardi (dichiarati) l’anno. Vengono di solito approvate senza discussione Siamo alleati infatti con la “più grande democrazia del mondo” come la appellava il bombarolo Massimo D’Alema.
A parte l’ovvia obiezione che si potrebbe usarli, tanto per fare un esempio, per dare risposte serie ai terremotati e alla ristrutturazione delle scuole (il 70% dichiarate inagibili), vi è qualcosa di ancora più vergognoso in quanto tali monete servono a devastare nazioni, a sopprimere, oltre che combattenti, tanta popolazione civile,
Cosa ci stanno a fare i nostri militi in Lettonia ? A difendere il sacro suolo d’Europa oppure a provocare l’orso russo ? SI vuole una guerra, una guerra nucleare ?
E soprattutto cosa ci stanno a fare 800 soldati italiani in Afghanistan? Dal 2001 ad oggi 7,5 miliardi di euro.1) Per fare cosa? Per aiutare gli States e i loro soci ad uccidere 140.000 afghani, ad insegnare loro a coltivare e a consumare eroina?

Una popolazione, che è in guerra da quaranta anni, denuncia un analfabetismo superiore al 60%,una mortalità infantile altissima (oltre il 10% entro il prima anno di vita), un’aspettativa di vita di poco superiore ai 50 anni. una povertà diffusa, gestita da USA (cibo in cambio di informazioni), dai Talebani e dallo Stato islamico ( cibo in cambio di un’educazione militare per diventare combattente). E la condizione delle donne non è certo migliorata, se non un poco nelle città.
3.500 i soldati occidentali che hanno perso la vita. 1.700 i contractors. Più di 300 i cooperanti. 53 i soldati italiani uccisi.

La guerra continua con stragi spaventose provocate dai combattenti occidentali, dai Talebani, dallo stato islamico. I morti, ovviamente, soprattutto civili. Le trattative che duravano oramai da anni sono state interrotte dai recenti massacri cui tutte le forze in campo hanno contribuito.
Trump, con un tweet ha di fatto annunciato che le trattative sono sospese, dati i continui atti di terrorismo. Non ci sarà la sperata evacuazione di un notevole contingente statunitense. Il che ci fa pensare che anche i soldati italiani rimarranno in Afghanistan.

Se ne dovrebbe discutere in Parlamento. Ma ne dubito. Le anime morte del Parlamento non sono meno morte delle “Anime morte ” di Gogol 2)

NOTE
1) I dati sono tratti, in massima parte da Sergio Cararo “Quanto è costata la guerra in Afghanistan…” Contropiano 19/9/19. Dati a sua volta ricavati da “L’osservatorio milex”
2) Si allude ad un classico della letteratura russa “Le anime morte” di Nicolaj Gogol, Milano 2009

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1 commento per “Il sud? Le missioni all’estero? Le armi nucleari? Il lavoro? L’immigrazione? L’ambiente? Il debito? (parte prima)

  1. Giulio larosa
    23 settembre 2019 at 13:22

    aggiungiammo che le Duesicilie sono completamente escluse dalle opere pubbliche rilevanti. Tempo fa feci un giro sul sito del ministero delle infrastrutture per vedere che progetti e cantieri c’erano.
    Rimasi sconcertato. Praticamente tranne qualche operuccia di aggiustamento non c’era niente. Non dimentichiamo che Matera e’ ancora senza ferrovia e che due grandi citta’ come Palermo e Catania, credo la 4′ e la 5′ per popolazione, hanno una linea ferroviaria a senso unico con tempi di percorrenza per 300kM di 6 ore! Non parliamo dei porti e delle strade. E non parliamo delle infrastrutture scientifiche. Esiste da tempo una petizione per chiedere che si destinino alle Duesicilie il 35% degli investimenti pubblici, cioe’ proporzionalmente alla sua popolazione. L’esistenza di una simile petizione e’ dimostrativa che non solo si investe pochissimo ma e’ una utopia chiedere che almeno ci si dia tanto quanto spetta ad un cittadino del centro o del nord. Non per nulla le Duesicilie sono una colonia interna dal 1861

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