Sul Papa da Fazio. Critiche alle critiche di Salvatore A. Bravo

Non guardo mai la spregevole trasmissione leccatoria dello Stuoino, oscenamente traboccante di pessimo (senza virgolette) “buonismo” politicamente corretto.

Però ho alcune dure obiezioni da rivolgere alle considerazioni critiche in proposito di Salvatore A. Bravo pubblicate su L’ interferenza, che – per essere franco – mi sembrano tipicamente da “ateo devoto” in prima linea per la difesa delle correnti più reazionarie della chiesa cattolica.

1 – Innanzitutto dissento dall’ affermazione che l’ attuale papa starebbe “traghettando la chiesa nella globalizzazione rendendola organica al capitale”, per il semplice fatto che organicissima al capitale, malgrado sparuti, lodevolissimi dissensi, la é sempre stata; e tanto più durante le gestioni dei due ultimi predecessori di Bergoglio, che tanto alacremente hanno contribuito alla sconfitta del “socialismo reale” e al  conseguente disastroso deterioramento dei rapporti di forza nella lotta di classe a livello globale, delle condizioni di lavoro e di vita e della disponibilità di spazi di democrazia per i lavoratori di tutto il mondo, dell’ andamento delle lotte di liberazione nazionale dei popoli vittime dell’ imperialismo.

In particolare durante il papato di “SantosubitoGP2”; del quale, en passant, fintanto che il Vaticano continuerà a celare accuratamente quel non poco che indubbiamente sa della scomparsa (probabile stupro e assassinio!) di Emanuela Orlandi continuerò a credere che vi sia stato per lo meno pesantissimamente coinvolto in prima persona: non é certo per coprire qualche loro dirigente “di seconda fascia” che si sobbarcano l’ impopolarità derivante da questa loro ignobile reticenza e omertà; in simili occasioni alt(r)i prelati – ma non così elevatamente posizionati – sono stati “mollati” senza tanti complimenti, quando era il caso e loro erano palesemente indifendibili neanche con audacissime, acrobatiche arrampicate sugli specchi).

2 – Essendo nato e cresciuto in una famiglia molto religiosa, “praticante” (quale io stesso sono convintamente e diligentemente stato fino all’ età di quindici anni), credo di conoscere discretamente la religione cattolica, e mi pare proprio che quanto attribuito al papa circa la (pretesa ma vana, inesistente) spiegazione del dolore degli innocenti e in generale del male sia perfettamente “da credente”, totalmente in linea con la dottrina cattolica (compresa la consolatoria illusione del paradiso, che é evidentissimamente sottintesa, logicamente, inevitabilmente implicata dalla pretesa che “non si sa il perché della sofferenza degli innocenti ma Dio é amore [Dio che per definizione é onnipotente! E indubitabile vincitore sul male alla fine dei tempi: altro che “atea disperazione da non credenti”!, N.d.R]”).

E che invece quanto affermato da Bergoglio non sia affatto compatibile con “l’ ateismo attuale”, anche ammesso e non affatto concesso da parte mia che di un unico e solo, “monolitico”, indistinto “ateismo attuale” possa sensatamente parlarsi.

Casomai mi parrebbe (da quel che leggo nell’ articolo che critico) che la corretta, ineccepibile concezione cattolica del male sia stata brevissimamente esposta da Bergoglio con furbesca cautela e in modo “dimesso” in quanto insostenibile, non dimostrabile da alcuna argomentazione convincente, secondo un atteggiamento tipicamente gesuitico.

3 – L’ offesa in corso all’ ambiente, che in assenza di trasformazioni rivoluzionarie dei vigenti rapporti di produzione e delle conseguenti modalità dei consumi realisticamente si configura come la progressiva realizzazione (in tempi non calcolabili con confidenza ma prima o poi inevitabile) delle condizioni di un’ estinzione dell’ umanità “prematura e sua propria mano”, non é minimamente compatibile con la dottrina cristiana: l’ “abbandono delle leggi di Dio” da parte degli uomini non può distruggere l’ opera del creatore onnipotente, la quale invece avrà necessariamente fine, secondo i suoi provvidenziali disegni quando stabilito da lui ab origine, con la vittoria del bene sul male (tutto il contrario dell’ autoeliminazione dal “creato” della creatura realizzata da Dio “a sua immagine e somiglianza”, che sarebbe un’ evidente vittoria del Maligno; peraltro creato anche lui da Dio in quanto tale – malvagio – alla faccia della pretesa “infinita bontà divina”; a meno che possa agire efficacemente contro l’ infinita bontà divina stessa, ma allora é l’ “onnipotenza divina” che va a farsi benedire, giacché il Maligno é almeno altrettanto potente che Dio, se non di più).

Fra l’ altro non mi risulta proprio dai Vangeli che Cristo, nel discorso della montagna, (peraltro bellissimo!) abbia mai detto che dall’ ingordigia egoistica (dal consumismo edonistico) deriverà la fine dell’ esistenza della specie umana.

4 – Taccio sul silenzio circa i “milioni di uomini e donne trattati da reietti in Italia, perchè non vaccinati”, perchè mi pare che in Italia e nel mondo accadano ben altre e ben peggiori ingiustizie e oppressioni; e inoltre perché non mi pare pertinente la dottrina cattolica la particolare, concreta questione dell’ obbligo vaccinale (questione estremamente complessa, tipica da “libertà di coscienza” per i credenti), sulla quale peraltro mi par di capire che lo Stuoino non abbia posto domande al papa.

5 – Sulle critiche al papa circa la questione delle migrazioni per miseria da imperialismo (non a caso successive, per lo meno nelle attuali proporzioni “bibliche”, alla caduta del muro di Berlino cui “SantosubitoGP2” tanto alacremente ha contribuito) concordo in pieno con quanto qui affermato.

Ma limitarsi a difendere gli immigrati della canea razzista da cui sono investiti é comunque (di pochissimo, ma non per nulla) meno peggio che approvarla o “comprenderla” nel senso di giustificarla, come fanno i peggiori reazionari (compresi quelli “buonisti” del PD, quando si viene al dunque, anche se senza troppo clamore, cercando di non dare nell’ occhio secondo un ipocritissimo, “gesuitico” atteggiamento di “basso profilo”).

6 – Con tutto il mio enorme disprezzo per la Bonino, ritengo positivo (anche se per me di limitata importanza) che il papa dimostri una certa disponibilità e tolleranza verso chi sostiene posizioni diverse dalla pretesa condanna come pretesi “omicidi” da parte della chiesa sull’ aborto, e ancor più (in questo caso per me é di enorme importanza!) sull’ eutanasia (vera, non le miserabilissime bbballe -sì, con tre “c”!-  clericali reazionarie secondo le quali  consisterebbe nel fatto che i medici deciderebbero chi curare, chi lasciar morire e chi ammazzare!).

Grazie per l’ attenzione.

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