Verso il crollo della UE e della teologia neoliberista?

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“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Purtroppo il famoso detto di Mao si addice quando vi è un partito, un gruppo di partiti o un insieme di movimenti che abbiano le idee chiare nell’individuazione di una strategia culturale e politica che sappia affrontare il nodo gordiano…e sconfiggere le avversità che appunto determinano la confusione…
Non è così in Italia e non è così in Europa.
Il nodo gordiano della nostra epoca è dato dalla persistenza innaturale contro l’umanità e contro tutte le creature viventi di quell’immondo parassita che è il capitalismo finanziario che si è ben attrezzato in formazioni oligarchiche di comando a livello planetario che possano a piacimento distruggere una nazione, demolire le democrazie, ridurre i popoli in servitù.

Ma molto sta cambiando tra i popoli oppressi. Dappertutto, sia che siano piccole o grandi comunità di nativi espropriate dai loro territori ( vedi i Mapuche, il popolo Sarawi, i Palestinesi…), sia che siano stati nazionali assediati dalle grandi Potenze (Siria, Iran, Venezuela…) il maglio pesante e feroce degli imperialismi non sempre ha modo di schiacciare le ribellioni e la resistenza.
La Storia non è finita, come molti personaggi di scarse vedute avevano profetizzato. La società borghese non è la fine e il fine della storia. Così il profitto, il dominio di classe, il mondo delle merci, l’individuo spersonalizzato, la solitudine in mezzo alla folla non sono il punto di arrivo del percorso umano. Piuttosto sono degli accidenti storici occasionali che difficilmente avranno lunga durata perché la lotta di classe è già in ripresa, così come la demistificazione dei valori imperiali ancora oggi dominanti.

Appare vincente in Occidente la visione razzista non solo nelle destre storiche ma anche tra i cosiddetti progressisti che vogliono educare ai diritti civili, ai valori morali “eterni” popoli altri che non si identificano nelle costumanze nostrane. Il desiderio di “integrare” puzza di zolfo così come l’aspirazione ad assimilare. Mi domando: cosa c’è di positivo da acquisire? Le guerre mondiali ? Hiroshima ? Il Mediterraneo come pietra tombale ? il genocidio in Congo di decine di milioni di persone ? La guerra dei tagliagole in Siria ? La distruzione della Libia perché avrebbe spazzato via il franco “africano” ? La disoccupazione di massa ? Il degrado delle privatizzazioni ? I mari invasi dalla plastica ?…
La storia non va avanti secondo linee interpretative lineari come credono coloro che si mettono a cavalcioni sopra di essa. La “storia” spesso procede a gambero, si muove a zigzag, e di tanto in tanto fa un passo in avanti ma sempre in modo ambiguo…la “storia”…difficilmente possiamo capirne appieno il passato…e sul futuro nessuna profezia è possibile…solo qualche timida e prudente ipotesi…

Nessuno oggi può sapere cosa avverrà del mortifero capitalismo…certo è che se riuscirà a vincere la lotta di classe contro gli oppressi assomiglierà sempre di più all’immagine dolorosissima (di Karl Marx) di una donna che giunta al nono mese di gravidanza non riesce a partorire…
La liquidità della nostra epoca è caratterizzata da spaesamento, da precarietà, da solitudine, da servilismo, da umiliazione, da ipocrisia, da corruzione pervasiva, dal vuoto occultato dal consumismo e dal perbenismo…da una brodaglia di teorie culturali e politiche confuse, inconcludenti, prive di spessore ideale e ricche invece di corto respiro.
Ma, per rimanere solo nel quadro italiano, debbo dire che la volatilità e la dispersione dei comportamenti, delle convinzioni, dei movimenti di massa, oggi, allo stato attuale mi sembra che costituiscano – sebbene manchino le precondizioni suggerite da Mao – un terreno fertile dove poter far crescere l’erba, se paragonato alla gabbia di ferro creata da contrapposizioni nette della fase precedente dove si annidava il serpente della falsità accompagnata da un potere infame. Da una parte una fazione progressista e perbenista, umanitaria e permissiva dedita allo svuotamento della democrazie, all’asservimento delle masse, al colonialismo bon ton, alla guerra genocida (Jugoslavia, Libia, Siria…) e soprattutto alla teologia neoliberista targata Von Hayek e Milton Friedman che determina e giustifica gli orrori di cui ho detto. Dall’altra parte una destra storica insensibile ai più elementari diritti civili, sostanzialmente razzista, volgarmente antifemminile, che si scontra con il neoliberismo nella sua forma globalizzante quando in contrasto con antiche aree di rendita parassitaria ma che di tale aberrante teologia ne accetta come i suoi rivali (più di poltrone che di idee) l’arroganza contro i salari, contro gli stipendi e le pensioni, l’aspirazione alla privatizzazione devastante della scuola pubblica, della sanità pubblica, della ricerca pubblica…

Oggi i progressisti (PD e cespugli) mostrano un’immagine di sé patetica. Mentre ormai saltano agli occhi di molti i loro antichi altarini di cattiva gestione ( la Banca d’Italia strappata al tesoro e donata ai privati, le concessioni dei grandi beni dello stato alle multinazionali, lo svuotamento degli istituti pubblici (IRI,EFIM, ENI…che avevano garantito la crescita economica del bel Paese…) e i loro nuovi e indecenti altarini (guerra in patria contro il lavoro, assoggettamento dei sindacati confederali, pauperizzazione di una fetta importante della popolazione, razzismo malamente mascherato contro i Rom, i Sinti… e guerra terrorista contro il Medio Oriente e amicizia fraudolente con stati canaglia – Arabia Saudita, Israele, Emirati Arabi-, sudditanza assoluta nei confronti della Nato e del “regime del male”, gli Stati Uniti)…
Allo stato attuale la destra con Salvini è alla guida del Paese con grande sfrontatezza ma è tirato per la giacca da una compagine che ha nel suo programma cose reazionarie (mantenimento dell’articolo 18, porti chiusi, accettazione della flat tax, continuità di spese militari, sudditanza alla Nato, continuità con le precedenti alleanze criminali di stato…) e cose che non vanno bene alle destre ( ipotesi di nazionalizzazioni, reddito di cittadinanza, abbassamento dei livelli di precarietà del lavoro…). Si può ben dire che i 5Stelle promettono cose che non si possono tenere assieme (vedi Flat tax e reddito di cittadinanza). Ma nel loro fare promesse da marinaio hanno saputo risollevare tematiche che apparivano sepolte. Hanno ricordato, almeno a parole, il valore e la dignità del lavoro precario. Nelle sparate di Di Maio (non daremo più denaro alla UE se…) si può individuare la fanfaronata…ma tuttavia non si può non vedere che viene indicata una possibile via d’uscita dalla UE e dall’euro, alla cui appartenenza i fan dell’Unione Europea ritenevano e ritengono irreversibile.
Le destre capeggiate dall’inossidabile Berlusconi e le cosiddette sinistre criticano e insultano per leggi e provvedimenti che erano stati a suo tempo approvati da loro, in una gara di ipocrisia che rasenta il ridicolo…la critica a Salvini da parte di chi ha bombardato la Libia e ha favorito i campi di concentramento per i migranti in Libia è patetica come patetica è l’opposizione di Berlusconi alla presidenza della Rai di Foa, giornalista che viene dalla destra e che ha il difetto di non aver venduto totalmente il proprio cervello all’ammasso. Del resto, nella nebbia oscura dentro cui tutti noi siamo precipitati, possiamo assistere ad esternazioni avanzate o comunque di buon senso da parte di personaggi che potremmo etichettare di destra e rimanere poi basiti davanti a comportamenti e dichiarazioni vergognose contro lavoratori o migranti da parte di figuri di sinistra.
Ma questa confusione, questo delirio di massa a me sta bene perché è saltato un blocco di potere e con esso la convinzione che l’Unione Europea sia una costruzione al servizio dei popoli (se scandalosa, sulla questione Diciotti, è apparso ai più il celodurismo di Salvini, sono risultati ancora più gravi l’ostilità dell’imbianchino di Berlino, la supponenza di Macron, l’assenza politica della commissione europea).

Ora chi vuole realmente rovesciare il banco deve infilarsi con coraggio nel mare magnum dell’attuale disgregazione sociale per offrire alla popolazione programmi e azioni politiche che siano in grado sul piano pragmatico di presentare una credibile e realistica fuoruscita dal verminaio dei nostri tempi, il capitalismo finanziario con la sua ancella decrepita, il neoliberismo. Incominciamo dalle dichiarazioni e dai propositi del governo Conte. Si è parlato di nazionalizzazioni, di dignità del lavoro, di reddito di cittadinanza. Bene. Incalziamo il governo su questi punti. Nazionalizzare il servizio infrastrutturale, restituire potere pubblico alla Scuola, alla Sanità, alla ricerca…Si vuole ridare dignità al lavoro ? Ed allora si deve ripartire dall’articolo 18, articolo che pone limiti allo strapotere dei padroni e apre la strada ad ulteriori conquiste. Reddito di cittadinanza? Impossibile con la flat tax e senza un intervento di correzione dell’Irpef per i redditi alti e medio-alti…Progetti ambiziosi (lavorando nel concreto contesto dell’azione politica) che possono realizzarsi con l’aggregazione del mondo anticapitalistico oggi disperso in tanti gruppi e gruppetti. Perché solo con un centro che sia di riferimento e di richiamo per i militanti è possibile una qualche ipotesi di vittoria contro il mostro del profitto che ha la facoltà di sopravvivere e di riprodursi tranquillamente nella melma in mezzo a tanti oppositori dispersi.
Il capitalismo è idealmente morto, putrefatto alle radici. Il vecchio mondo è morto. Se un mondo nuovo non nasce sarà solo per responsabilità dei suoi oppositori…

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Le foto sono tratte da google. In ordine “La gazzetta del sud”; “La Presse”; “Repubblica” ; “Panorama”

6 commenti per “Verso il crollo della UE e della teologia neoliberista?

  1. Giovanni
    31 agosto 2018 at 10:02

    Stiao attenti perché non tutte le forme di reddito di cittadinanza possono essere sostenute. Ora un comune si reinventa i lavori socialmente utili così qualunque sia la tua storia vieni messo a spazzar le foglie nel prato o a ridipingere la panchina e sempre da precario perché la soluzione è temporanea. La solita compassione per i poverini, per i meno fortunati.

    Se il comune ha bisogno di personale per spazzare il prato li assuma in pianta stabile.

    Poi si ripensi all’allocazione generale dei lavoratori.

    Una volta la sinistra lottava contro i demansionamenti, ora invece finirà per acclamarli.

  2. Alessandro
    31 agosto 2018 at 12:43

    Che la Destra sia oggi “volgarmente antifemminile”, come lei scrive, è un abbaglio. Di grazia su che cosa lo sarebbe? L’unica cosa che mi viene in mente è la posizione sull’aborto, che comunque rimane pienamente garantito in Italia.
    Per il resto, mi fa piacere che anche lei stia prendendo atto del ruolo altamente positivo che il M5S sta avendo nella situazione attuale, perché fa riemergere tante questioni che erano state sepolte dalla retorica neoliberista e che anche la sinistra politicamente corretta aveva sacrificato sull’altare d’interessi lobbistici di vario tenore: nazionalizzazioni, lotta al precariato, tagli ai privilegi ingiustificati, posizioni fortemente critiche nei confronti di alti dirigenti che sono sempre stati pappa e ciccia con il precedente “regime”, ecc.. Quanto poi di questo si possa concretizzare lo vedremo, ma finalmente in Italia incomincia a disperdersi un pochino la cappa politicamente corretta, la teologia di cui lei parla, e che non è solamente economica, che ha ammorbato l’aria di questo e di altri Paesi occidentali. Certo è ancora poco, ma se torniamo indietro solo a pochi mesi non c’è poi tanto da lamentarsi.

  3. Giovanni
    31 agosto 2018 at 19:20

    Ed infatti, a complemento del primo commenti aggiungo, ecco Grillo che incontrando quell’ambiguo pauperista di Mujica (altro personaggio di cui non mi sono mai fidato) dice:

    Per noi ognuno deve avere un reddito, non un lavoro

    La contrapposizione fra reddito e lavoro è la cosa più insidiosa che ci sta. Una cosa è il doveroso assegno per i periodi di disoccupazione involontaria mentre si provvede a ricollocarlo su un altro lavoro stabile, un altra contrapporre il reddito al lavoro.

    Vediamo quanti ci cadranno a sinistra nel nome di qualche tatticismo che da un iniziale “sostegno critico” sfocerà come sempre in piena complicità.

    • Giovanni
      31 agosto 2018 at 19:44

      Precisazione. Quello è il titolo dell’articolo ma non è molto diverso dal pensiero di Grillo.

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