Vietato avvicinarsi alle donne!

C’è qualcosa che non funziona, qui sotto il sole. Scoppiano, uno dopo l’altro scandali sessuali a scoppio ritardato. Il “bianco suprematista” è ormai il mostro. Guai a rimanere soli in ascensore con una donna. È diventato rischioso. Da un lato ogni pubblicità ti invita a “liberare i tuoi istinti”, dall’altro l’indicazione implicita proveniente dal mainstream è “fatti monaco se non vuoi finire nei guai”.
Se hai toccato il ginocchio di una fanciulla 20 anni fa devi provare rimorso? Comunque devi essere politically correct. E’ obbligatorio. E per questo devi cambiare il tuo vocabolario. Altrimenti ti mettiamo in un angolo. Ma tutto l’immaginario collettivo è strapieno di sesso. C’è un certo senso di dissonanza cognitiva.
Viene qualche sospetto. È come se ti spingessero a guardare dove non dovresti. In tutti i sensi. Il mondo sta precipitando verso una crisi gigantesca e “loro”, quelli con il piffero in bocca, stanno suonando una musica strana. La cui stonata melodia crea barriere fittizie tra gl’individui, motivate dal sesso, o dalla sua mancanza, o dalle forme che esso assume. Il sospetto è che stiano frettolosamente calando un sudario sul disastro che ci attende. E su quel sudario stiano proiettando un film semi-pornografico. Per poi chiederci perentoriamente di pentirci di averlo guardato.

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Foto: Oltreuomo (da Google)

25 commenti per “Vietato avvicinarsi alle donne!

  1. Alessandro
    11 novembre 2017 at 15:42

    добро пожаловать Giulietto. Vedo che in tanti iniziano a prendere atto dell’andazzo. Ma si sa, fino a quando non ci sbatti il muso o quasi, non te ne accorgi.
    L’Occidente femminista che ci stiamo apparecchiando è un mondo più violento, più falso, più ipocrita, più discriminatorio.
    Aspettiamo qualche altro risveglio, anche se a sinistra si dormono ancora sonni troppo profondi. Troppo impegnati a occuparsi d’incombenze decisive per le sorti del presente e del futuro, niente poco di meno che quote rosa, fecondazione assistita, ius soli, con tutto il rispetto per quest’ultimo punto.
    In ogni caso, il prossimo risultato elettorale alle politiche di febbraio si preannuncia come una bella sveglia.

  2. Fabrizio Marchi
    11 novembre 2017 at 18:26

    Gli uomini vengono bombardati dalla mattina alla sera di messaggi sessuali finalizzati a tenerli in una condizione di costante desiderio. Nello stesso tempo quello stesso desiderio viene frustrato e criminalizzato. Per la serie, carota e bastone, come si fa con i cavalli per farli correre più veloci.
    In questa situazione è inevitabile e fisiologico che si verifichino dei corti circuiti. Quando ciò avviene scoppia (ipocritamente) lo scandalo.
    La contraddizione è clamorosa, se ci pensate. E’ come se qualcuno ti dicesse dalla mattina alla sera “Mangia quella mela, dai, mangiala, che aspetti, guarda com’è bella e succosa, è lì apposta per essere mangiata…”. Poi quando ti decidi a mangiarla ti prende a bastonate sulle mani e ti mette in castigo per averci provato.
    A me sembra un meccanismo un tantinello perverso. Non trovate?

    • 11 novembre 2017 at 18:45

      Certo il meccanismo è davvero perverso, ma d’altronde il bastone e la carota fanno andare avanti il mondo capitalistico ,vuoi il televisore a 80 pollici meraviglia della tecnologia (dove lo metti poi non si sa) ? Ma devi lavorare tutto l’anno (o il nuovo iphone x 1200 euro per un telefono ,del mio ne ho dato 150 e mi sembrava una esagerazione) ,con il sesso circa è la stessa cosa che poi quella mela dipende sempre chi la prende ,ad esempio il caso Asia Argento ,se fosse stato un operaio o un muratore a fare certe “molestie”, altro che vent’anni sarebbe finito in carcere il giorno dopo

    • plarchitetto
      12 novembre 2017 at 9:52

      Parrebbe* essere che sia lo stesso patriarcatoTM che alimenti l’erotizzazione sfrenata della società occidentale, attraverso la mercificazione del corpo femminile.
      Per poi crearsivicisivi..ci un gigantesco esercito di frustrati (data l’ipergamia femminile).
      Insomma una sovrastruttura fantozzian-tafazziana che invece di sottomettere e dominare le donne punto e basta, si accanisce a farsi del male da solo (però sempre dominando e sottomettendo).
      In effetti dopo qualche millennio di onesto e duro lavoro ‘sto patriarcatoTM probabilmente comincia a dar segni di rincoglionimento senile.
      Non ci sono più quei bei patriarcati de ‘na vorta.

      * me l’ha suggerito sora Zanardo.

    • Mario
      17 novembre 2017 at 17:27

      Completamente d’accordo con Lei su questo punto.

    • Lorenzo
      12 aprile 2021 at 22:24

      Condivido

  3. Alessandro
    12 novembre 2017 at 10:26

    Quando negli anni Cinquanta, in piena guerra fredda, in URSS si voleva evidenziare la superiorità del sistema comunista rispetto a quello capitalista si mostravano foto o vignette di vetrine statunitensi riccamente fornite di ogni ben di dio e vicino un povero che le osservava senza avere i quattrini per acquistare qualcosa.
    Il capitalismo solletica, promette, per poi frustrare. E’ una dinamica che non ha a che fare con la sola sessualità. La frustrazione relativa alla sessualità appare maggiore perchè la maggior parte degli individui di sesso ne fa poco, ma non è abbassando le saracinesche che si risolverebbe il problema, dal momento che la “fame” rimarrebbe comunque; lo sanno perfettamente anche le femministe, che infatti quelle saracinesche vogliono abbassare.
    Le soluzioni praticabili sono due: operare perchè la donna “ideale”diventi quella non sessualmente repressa, e quindi bando alla sua “demonizzazione”( su questo, occorre dirlo, gli uomini sono molto molto indietro, continuando nella ridicola dicotomia santa-puttana anche solo osservando il vestiario); legalizzare-regolamentare la prostituzione in modo tale che l’accesso alla sessualità mercenaria fuoriesca dalla clandestinità, diventi qualcosa di normale, di non scandaloso e vergognoso.
    Contestualmente occorre combattere la misandria femminista che invece vuole incattivire ancora di più i rapporti tra i sessi e anche quest’ultima “emergenza” ha come scopo proprio quello di demonizzare un sesso e inasprire la conflittualità con l’altro.
    Il problema ( purtroppo, perchè di più difficile “risoluzione”) non è la vetrina, ma il fatto che non abbia la pancia piena, perchè se avessi la pancia piena ci passerei affianco senza curarmene.

    • Fabrizio Marchi
      12 novembre 2017 at 18:54

      Caro Alessandro, il cane si morde la coda, come al solito…
      La logica della vetrina è quella che tu hai descritto. La vetrina è efficace proprio perché c’è chi può accedervi e chi non può, altrimenti non avrebbe senso, come tu stesso hai scritto nella parte finale del tuo commento.
      Se hai la pancia piena la vetrina ti è del tutto indifferente. Se hai la pancia vuota il discorso cambia completamente. Ma, ripeto, è proprio questa la logica della “vetrina”. Se tutti avessero la pancia piena la “vetrina” perderebbe di ogni senso…

  4. Romolo
    12 novembre 2017 at 12:10

    Fabrizio Marchi , ma lei e’ soggetto a preveggenze oniriche ? Le spiego . Ia sua riflessione in Post sembra essere piu’ la trasposizione di un desiderio recondito piuttosto che una riflessione a sfondo sociologico . In sostanza ci sta dicendo che dal momento che il marketing pubblicitario punta per vendere sulla nudita’ ammiccante delle donne , non bisogna dolersi se poi il desiderio (sessuale , beninteso ) una volta aizzato porterebbe alle conseguenze piu’ nefaste … Ma si rende conto del suo , e non quello altrui , corto curcuito logico ? E le donne in tutto questo suo almanaccare cosa centrano ? Lei , anche se indirettamente , sta dando ragione a quell’ indegno uomo/prete che arringava la cittadina italiana di colore nero vittima di uno stupro . E se le si parasse davanti una donna con addosso gli short … cosa farebbe , riuscirebbe a tenere a freno il suo Io / desiderio ( non voglio pensiero ) … nb/ mi permetta , lei ha menzionato l’ articolo di Giulietto Chiesa , ma se lo rilegge verifichera’ che la critica del giornalista coglie piu’ efficacemente le contaddizioni sociali che sono dietro il fenomeno piuttosto che indugiare sui comportamenti e sugli scampoli di pelle che gli abiti femminili lasciano intravedere . Non vorrei che alla fine finissimo per dare ragione ai due carabinieri che a Firenze violentarono le due studentesse americane .

    • Fabrizio Marchi
      12 novembre 2017 at 18:48

      Romolo, la sua è una interpretazione del tutto personale e anche deformata e deformante del mio commento all’articolo di Giulietto Chiesa. E’ evidente anche ai sassi che non c’è nessun atteggiamento giustificatorio da parte mia nei confronti della violenza che viene subita dalle donne. A mio parere lei non è in buona fede con questo suo commento perché io credo che lei abbia capito perfettamente ciò che volevo dire e che in fondo ha detto anche Chiesa, anche se lei gioca furbescamente (crede lei…) a mettere in contraddizione la sua posizione con la mia. E’ evidente a tutti coloro che hanno occhi per vedere, che siamo in una società schizofrenica che da una parte sbatte il sesso in faccia agli uomini dalla mattina alla sera, ovunque, e dall’altra li castiga. Questa evidente schizofrenia non può non creare uno scompenso, un corto circuito emotivo e psicologico che talvolta può tradursi anche in violenza. Questo non significa affatto giustificare ma solo capire. Capire le ragioni di un determinato fenomeno. Si potrebbero ovviamente portare decine di esempi. Proviamo con uno dei tanti, così forse c’è la possibilità che anche lei riesca a capire. Nei quartieri popolari e periferici di alcune grandi metropoli italiane, Napoli e Roma in testa, c’è un tasso di violenza molto maggiore rispetto ad altri contesti, come ad esempio città ricche di provincia del centro nord o quartieri ricchi di quelle stesse città. Le ragioni di questo sono fin troppo ovvie. E’ evidente che in una realtà degradata, con un tasso di disoccupazione altissimo, un abbandono scolastico altrettanto alto fin dalla scuola primaria (in alcune borgate romane il tasso di abbandono, peraltro in prevalenza maschile, arriva al 35% solo alle elementari…), assenza di stato sociale, diffusione di droga e via discorrendo, il tasso di violenza sarà alto o comunque molto più alto rispetto a realtà benestanti. Anche in questo caso c’è un corto circuito, perché da una parte c’è un messaggio costante che invita ad arricchirsi, ad affermarsi, e dall’altra abbiamo una realtà degradata dove arricchirsi significa necessariamente entrare nell’illegalità e quindi agire in modo violento. Questo significa giustificare la violenza? No, ovviamente, solo un cretino o una persona in malafede penserebbe questo.
      Ecco, decida lei a quale di queste due categorie appartenere. Non mi scuso neanche per la franchezza con cui mi rivolgo a lei per due ragioni. La prima perché, come scritto sulla homepage, non abbiamo fondato questo giornale con lo scopo di rassicurare ma per dire quello che pensiamo. La seconda perché il suo intervento è stato talmente maldestro e sgradevole (e molto probabilmente se non sicuramente in malafede) da meritare una risposta adeguata.

    • plarchitetto
      12 novembre 2017 at 19:37

      Romolo, un commento più sbilenco del tuo era difficile da immaginare.
      La cosa che lascia basiti* è questo affannarsi di “personaggi” come te, a fare i tutori legali delle donne.
      Una sorta di maschilismo criptato.
      Quasi fossero delle minorate, sempre pilotate nei loro comportamenti e senza nessuna consapevolezza di operare da tempo un serrato controllo della sessualità maschile.

      “Cosa centrano le donne?”.

      Nulla, Romolo. Nulla.

      Un po’ come te e la buonafede.

      *…anche se un po’ s’intuisce.

    • Mario
      17 novembre 2017 at 18:31

      Gentile Signor Romolo, il processo ai carabinieri di Firenze si è già concluso? Davvero? I due militari, sono stati condannati in via definitiva? Veda Signor Romolo la ragione, come la chiama Lei, la devono stabilire i tribunali, noi possiamo semplicemente disquisire sull’episodio, ma non parlare di verità, tanto meno di ragione. Dopo L’ottimo commento del Dott Marchi, non voleva giustificare nulla, mi sembra addirittura lapalissiano, semmai cercava di comprendere o contemplare l’andazzo”pessimo” della società odierna, relativamente a certe tematiche, che vuoi per pigrizia vuoi per convenienza, vengono puntualmente trascurate o peggio travisate. Un saluto!

  5. Romolo
    13 novembre 2017 at 0:57

    Caro Plarchitetto ,

    Cosa centrano le donne ? … affermi , e subito dopo ti rispondi … nulla , nulla !
    I miei commenti saranno pure , a tuo dire , sbilenchi , ma non puoi non convenire sul fatto che i tuoi sono decisamente fuori tema e del tutto bislacchi . Insomma , i soggetti su cui si riversa il marketing ed il merchandising
    dell’ industria pubblicitaria non centrerebbe nulla , al punto da poter essere anche escluse quando si argomenta sullo sfruttamento mercificante del loro corpo ? Caro amico , ci sei o ci fai ? Forse tutte e due le cose . Le donne non sono affatto minorate e il solo pensiero che qualcuno possa scherzarci sopra non fa che confermare la mia supposizione sulla leggerezza con cui affronti il problema .
    Ti pregherei di spiegare un po’ meglio il tema , buttato un po li con un accenno , al serrato controllo della sessualita’ maschile … operata da chi , con quali modalita’ , per quali fini … ?

    Se riuscissi a dare un senso piu’ compiuto alle tue affermazioni forse agevoleresti il confronto con i tuoi interlocutori .

    Mazzilli Romolo

    • Fabrizio Marchi
      13 novembre 2017 at 8:25

      Naturalmente ti risponderà plarchitetto, se lo riterrà opportuno. Nel frattempo ti rispondo io.
      Quello che tu non riesci a capire o non vuoi capire è che questo processo di mercificazione colpisce innanzitutto gli uomini che sono i veri destinatari di quel processo. Perché se la sessualità femminile viene mercificata, non solo dal punto di vista pratico ma in primis culturale, psicologico, concettuale, è evidente che a farne le spese sono innanzitutto gli uomini che sono costretti a pagare, in mille forme diverse, per vivere quello che dovrebbe essere la cosa più naturale e spontanea del mondo, cioè la sessualità. Nel momento in cui alla sessualità viene attribuito un valore di mercato (né potrebbe essere altrimenti in una società capitalista assoluta come la nostra) è evidente che saranno gli uomini, o meglio la maggioranza di essi, quelli che non appartengono alle elite dominanti, a farne le spese. Qual è oggi l’interesse di un operaio, un precario, un impiegato, un disoccupato, insomma un uomo socialmente normalissimo, al sesso mercificato? Nessuno, ovviamente. Chi è che preferirebbe pagare per ciò che potrebbe avere gratis? Soltanto un idiota, è evidente, specialmente se è un uomo che non ha i mezzi e le risorse per poter “pagare”. Qual è il peso specifico di un uomo siffatto? Nessuno. Cos’ha da mettere sul piatto della contrattazione, concettualmente mercificata, con l’altro sesso? Nulla, è ovvio. E quindi è oggettivamente un subalterno che deve “sbattersi” per cercare di vivere uno straccio di sessualità e di affettività. Perché in questo gioco, lo sappiamo benissimo e lo sai anche tu, sono le donne ad avere metaforicamente il coltello dalla parte del manico, sono le donne a guidare il gioco, perché sono loro che scelgono, per lo meno nella grande maggioranza dei casi. Ora, nel momento in cui le donne per prime si vivono come una merce, come una proprietà, alla quale è stato attribuito un valore di mercato (e loro stesse si sono date un valore di mercato), è evidente che una merce, una proprietà, non la si dona ma la si investe per trarne un utile. Ci siamo? E’ quindi altrettanto evidente che soltanto alcuni, quelli che hanno le risorse e i “requisiti”, potranno accedere a quella “merce”. E’ questo è ancora più ovvio. Ti risulta che un operaio o un lavoratore precario abbiano lo stesso appeal e costituiscano oggetto di attenzione sessuale da parte delle donne nella stessa misura di un divo del cinema o della televisione, di un calciatore, di un industriale o comunque di un uomo famoso, ricco, potente e di successo? No, è evidente. Un divo del cinema o un calciatore non devono fare nulla per “conquistare” una donna perché sono loro stessi ad essere oggetto del desiderio femminile. Viceversa, un operaio o un precario, che non hanno nessun peso specifico e non costituiscono certo oggetto di attenzione e tanto meno un punto di arrivo da parte delle donne, devono appunto “sbattersi” per vivere la sessualità, in un contesto dove appunto la sessualità, al di là delle apparenze, NON è vissuta liberamente, nella spontaneità e nella reciprocità, ma è appunto – né potrebbe essere altrimenti – sottoposta alla logiche dell’ideologia strumentale, mercantile e capitalistica dominante.
      L’ho già fatta troppo lunga però, se me lo permetti, sarebbe l’ora che tu, come tanti altri uomini, cominciassi ad aprire un po’ la tua mente e a provare ad osservare il mondo con lenti diverse, che non siano quelle della vulgata neo femminista dominante.
      Ti consiglio la lettura di alcuni miei articoli e video (i video, al contrario degli articoli che sono necessariamente lunghi, sono brevi e consentono di arrivare al punto molto più rapidamente) che ho realizzato ormai diversi anni fa. E poi magari ne riparliamo. Ok?
      Questi sono due articoli che ti segnalo ma sul sito Uomini Beta puoi leggere, se vuoi, centinaia di articoli dove puoi approfondire la tematica: http://www.uominibeta.org/articoli/nuovo-racconto-maschile/
      http://www.uominibeta.org/home2/movimento-degli-uomini-beta/
      Questi invece sono alcuni video di cui ti consiglio la visione perché entrano proprio nel merito di ciò che stiamo discutendo:
      http://www.uominibeta.org/video/sesso-ludico-una-rivoluzione/
      http://www.uominibeta.org/articoli/reciprocita-e-spontaneita/
      http://www.uominibeta.org/articoli/mercificazione-e-automercificazione/
      Datti un po’ di tempo, cerca di sgombrare la mente, sospendi il giudizio e poi rifletti. Dopo di che ci risentiamo. Ok?
      Ciao.

    • plarchitetto
      13 novembre 2017 at 13:10

      Romolo, dopo le prime due righe ho capito dove vuoi andare a parare…
      Quindi nisba…: penso che nemmeno Cristo reincarnato potrebbe smuoverti da li.
      E figurati io.

      Per risponderti faccio prima a fare un ideale copia e incolla dell’esauriente e puntuale argomentazione di Fabrizio.
      Tra l’altro lui marxista e io liberale.
      Come a dire: le analisi sono analisi.

      Aggiungo però questo.
      La frase…”Le donne non sono affatto minorate e il solo pensiero che qualcuno possa scherzarci sopra non fa che confermare la mia supposizione sulla leggerezza con cui affronti il problema”
      ….la dice lunga sull’isteria compulsiva in cui è piombata una parte non minoritaria del maschile, che si abbevera alla fonte del femminismo mainstream.

      I nuovi “utili idioti” di Leniniana memoria.

      Stammi bene.

      • Fabrizio Marchi
        13 novembre 2017 at 15:07

        Si, effettivamente al momento non c’è alcuna speranza, non dico che possa mutare opinione ma anche solo aprire uno spiraglio. E’ totalmente imbevuto di ideologia femminista. Sono percorsi difficili, dolorosi, il più delle volte individuali. Noi lo sappiamo bene perché ci siamo passati.
        Auguriamogli tanta fortuna perché quelli come lui ne hanno un grande bisogno. E’ come se andassero contro un nido di mitragliatrici in campo aperto, in una giornata di sole…

  6. romolo mazzilli
    13 novembre 2017 at 12:49

    Fabrizio ,

    in verità’ piu’ che rispondermi , dal momento che non ho avanzato domande specifiche , ” interloquisci ” , come facciamo tutti reciprocamente con quanto singolarmente affermiamo , e credimi non e’ un discorso di lana caprina , quanto piuttosto di corretta impostazione dialogica .

    Prendo atto di quanto sostieni e ti ringrazio per le segnalazioni informative che hai voluto riservarmi . Non manchero’ , appena possibile , di prenderne visione . Non posso esimermi pero’ dall’ esprimere gia’ da subito una certa contrarieta’ all’ impianto analitico che qui hai voluto accennare :

    1) non condivido affatto le tue disperanti preoccupazioni circa la sessualita’ maschile . Non credo che la essa sia messa alla gogna dalla caleidoscopica vetrina del mercato capitalistico , alla quale , secondo la schematizzazione retro’ che hai prodotto , le donne sarebbero particolarmente succubi . Certe fette del mondo femminile , per via della contiguita’ con un ambiente oggettivamente meno imprigionato da sbarre moralistiche , quindi piu’ disinvolto e libero … certamente Si . Ma il ” mondo dell’ altra meta’ del cielo ” e’ tutt’ altra cosa .

    Nego ( mio punto di vista , ovviamente … ) che vi sia un ambito “naturale” dove si pratica la sessualita’ . Sono i contesti socio/economici/culturali a determinarne l’ effettiva naturalita’ :

    – vi sono culture che provvedono naturalmente a infierire sul corpo delle donne allo scopo di negare loro qualsiasi forma “minacciosa” di piacere …

    – altre culture preferiscono imprigionarle in catafalchi di stoffa allo scopo di annichilirne la forma fisica e l’ individualita’ …

    – qui in Italia da un po’ di tempo a questa parte e’ in auge il modello di sopprimerle direttamente con acidi , coltelli e rivoltellate , e botte , tante botte , soprattutto negli ambienti medio/alti e culturalmente elevati .

    Tutte modalita’ che derivano dalla storica sottomissione e subalternita’ che le donne pagano come scotto della propria femmilita’ .

    Pertanto mi scuserai se trovo del tutto risibile le preoccupazioni dei maschietti che arrivano a temere di dover ” pagare per cio’ che potrebbero avere gratuitamente ” ( sic ) ! Inoltre dai per scontato cose che scontate non lo sono affatto . Insisti su di una trasformazione antropologica del tutto inesistente . Nonostante la mercificazione del corpo femminile , i cui aspetti negativi paga la donna e solo la donna ( altro che i maschietti feriti nel proprio virile”orgoglio” ) , i cittadini di ambo i sessi , e di orientamento sessuale diverso , negli ambiti piu’ diversi , continuano a frequentarsi , ad innamorarsi e a vivere spontanee storie affettive .

    Qui le lenti da cambiare non sono solo quelle della ” vulgata femminista dominante ” ( ammesso e non concesso che siano reali messe a fuoco ) ma anche quelle che focalizzano , nonostante la presenza di effettive problematiche e punti di crisi , uno scenario socio antropologico fittizio e del tutto inesistente .

    Un aneddoto .

    Ricordo che alle superiori
    un gruppo di amici particolarmente sfortunati con le compagne di scuola diedero vita ad un gruppo di orgoglio maschile il cui motto era : ” non ci avranno ! ” Non ci crederai , a furia di insistere su quella modalita’ relazionale un gran numero di loro non conobbe mai il piacere di una serena storia d’ amore . Non vorrei che il cahier di doleance che hai prodotto arrivasse ad ottenere gli stessi risultati .

    In amichevole interlocuzione .

    Mazzilli Romolo

    • Fabrizio Marchi
      13 novembre 2017 at 15:01

      Che dirti Romolo, mi rendo conto dalla tua risposta che abbiamo ben poco da dirci, purtroppo…
      Dal mio punto di vista sei totalmente imbevuto di ideologia femminista che oggi è quella dominante, o meglio è un mattone fondamentale dell’attuale ideologia capitalista dominante.
      Direi che la risposta al mio invito a provare ad osservare le cose da un’altra angolazione è caduta completamente nel vuoto perché prima ancora di leggere quegli articoli e quei video che ti ho segnalato non hai fatto altro che ripetere i mantra femministi di sempre: donne, sempre comunque e dovunque oppresse, vessate, violentate e discriminate, e uomini, sempre, comunque e dovunque oppressori, violenti e privilegiati.
      Non so che dirti se non, permettimi la battuta, che mi verrebbe di regalarti un bel frustino per poterti fustigare in quanto maschio e quindi colpevole per definizione (anche se non lo sei tu lo sono stati i tuoi padri, nonni bisnonni e antenati, e in ogni caso in quanto maschio lo sei comunque ontologicamente…).
      Ho vissuto anche io per lunghi anni la tua penosa condizione fino a quando si è aperta una falla, ormai tanto tempo fa.
      Va bè, ti faccio tanti auguri, lascia pure perdere gli articoli e i video che ti ho suggerito di leggere e di vedere, non avrebbe alcun senso al momento per come sei combinato.
      Grazie comunque del contributo.

      • plarchitetto
        13 novembre 2017 at 18:05

        Fabrizio,
        la cosa inquietante di questi personaggi è il loro onanismo dialettico.
        Gli è appena spuntata la barba, hanno da poco incorniciato la laurea in scienze politiche, letteratura orientale o giù di li, finito il master in studi di genere (spesso coi soldi di babbo…anzi no di mamma che adesso guadagna più lei) e non vedon l’ora di dimostrare d’aver qualcosa da dire.
        Dimostrare d’esistere.
        Imparano ad usare il gender speech (l’uso di “maschietti” di sor Romolo è pateticamente illuminante) e poi via!…a fare gli shit storm per la sorellanza nel meraviglioso mondo della rete che tutto permette e concede.
        Mai che le loro posizioni siano vagamente contromano.
        Che li possano metter a rischio di qualcosa di loro (non dico la vita o la libertà personale…ma anche solo un taglio nei copertoni dello scooter)
        Progressismo in 3×2.
        Valgono due euro però lo spendono 5 centesimi alla volta.
        Un ego grande da qui a Calcutta, enunciano orgogliosamente brillanti e rotondi teoremi, come se fossero stati appena elaborati dalla loro corteccia cerebrale.
        Gonfi di letteratura di genere, come gravide vestali, in attesa di partorire mirabolanti verità ed esporle alle nuove intellighenzie.
        Peccato che i frutti del parto siano tutti uguali.
        Identici seppur diversi (e ce ne vuole d’impegno)
        Tutti biondi con gli occhi azzurri però.
        Una razza ariana.
        Triaonfante.

        Heil Romolo!

  7. Rino DV
    13 novembre 2017 at 17:38

    Romolo M.
    >>
    Non ci crederai , a furia di insistere su quella modalita’ relazionale un gran numero di loro non conobbe mai il piacere di una serena storia d’ amore
    >>
    .
    Né conobbero mai il piacere dei ricatti sessuali, della continenza a vita (40% dei maschi accoppiati) della paternità imposta, dello shopping dilapidatorio, della subordinazione nella vita domestica, delle separazioni con querele per abusi (30%), né il piacere dell’impedimento alla frequentazione dei figli , né quello del pagamento del mantenimento a vita (a livello predivorzio).
    Non conobbero mai queste felicità.
    .
    Erano MGTOW ante litteram.

  8. romolo mazzilli
    13 novembre 2017 at 20:27

    Ragazzi ,

    siete troppo simpatici , non vorrei perdervi , ma temo che i fili relazionali siano troppo fragili .
    Certo , da cio’ che leggo mi rendo conto che su questa tematica non ce’ motivo di tenere in piedi una interlocuzione . Troppa la distanza degli approcci , Verifico inoltre che la Vostra analisi , dal momento che mi pare di rilevare tra le vostre posizioni una certa omogeneita’ di fondo , sia viziata da ideologismo settario che rende poco feconda la continuazione del dialogo su questo tema .
    Ma mi pare che vi occupiate di tante altre tematiche . Proprio ieri Fabrizio richiamava l’ attenzione sulla necessita’ di riprendere le lotte di un tempo su cui , a parte quella , a mio avviso inesistente , della guerra agli eterosessuali , concordo . Pertanto , se non siete un prive’ , e non verro’ sbattuto fuori per posizioni che riterrete non “ortodosse” , ben volentieri e all’ occorrenza , continuerei ad interloquire .

    Saluti

    Mazzilli Romolo

    • Fabrizio Marchi
      13 novembre 2017 at 20:36

      🙂 A Romolè, tu che ripeti come un disco rotto il più trito dei ritriti mantra femministi, ripetuto all’inverosimile tutti i giorni da tutti i media, vieni ad accusarci di ideologismo settario… 🙂 e daje, su, e namo, come si dice a Roma…buttamola a ride che è mejo…
      Ciò detto, continua pure a seguirci e a intervenire, figurati, anche a noi piace ridere… 🙂
      P.S. qui non abbiamo mai censurato nessuno, a parte nazifascisti dichiarati o gente che veniva ad insultare, al contrario di quello che succede a noi, dal momento che proprio queste nostre posizioni sul femminismo non sono accettate.

      • romolo mazzilli
        13 novembre 2017 at 22:03

        Ok !

  9. plarchitetto
    14 novembre 2017 at 0:54

    Abbiamo scoperto un nuovo talento comico: Romolo Mazzilli.
    Zum zum!

    *i fili relazionali!!….ah ahh ahhh!!!….ma manco Judith Butler.

  10. Rino DV
    14 novembre 2017 at 21:14

    Suvvia Romolo, facciamo i bravi, adesso.
    .
    Io non voglio essere contraddittorio, me ne vergogno, perché non sopporto le contraddizioni, neppure quelle altrui, figuriamoci se posso tollerare le mie.
    Io non voglio mentire, me ne vergogno, perché non sopporto le menzogne, neppure quelle altrui, figuriamoci se posso sopportare le mie.
    Io non voglio essere ottuso, cieco, tetragono alla verità, me ne vergogno, perché non sopporto l’ottusità altrui, figuriamoci se posso reggere la mia.
    .
    Dove si trovano contraddizioni, menzogne, cecità nel mio breve commento?
    Dove sono le mie vergogne?
    Segnalamelo che me ne libero.
    .
    (Cmq, per ragioni inspiegabili, risulti simpatico).

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