Boris Eltsin: piombo sulla folla, Parlamento dato alle fiamme, “riforme” liberiste, dittatura e coprifuoco

Considero la tirannide e lo stragismo di Boris Eltsin un esperimento esemplare del liberismo della “scuola di Chicago” che preme continuamente in tutte le latitudini per la formazione di governi antidemocratici al fine di realizzare, tramite la “distruzione creativa” di società refrattarie alla religione neoliberista, le condizioni ideali per la costruzione di un “capitalismo puro” che garantisca crescita e benessere .
Le “riforme” di Gorbaciov erano considerate dall’ Unione Europea e dagli States modeste e poco incisive .
Il colpo di stato di Eltsin che pone fine all’Unione Sovietica è salutato dai media occidentali come un grande fatto democratico che restituirà benessere a tutto il popolo russo. Il modello auspicato dal nuovo leader è il Cile di Pinochet. La cricca neoliberista è infatti convinta che la democrazia dei mercati (privatizzazioni, destatalizzazioni, deregulation…) perché possa esplicarsi in tutto il suo splendore necessita di “un uomo forte” e preferibilmente di una dittatura. .
Boris Eltsin non deluderà i suoi sostenitori. Rimuove i controlli dei prezzi, sospende i sussidi per i disoccupati, limita al massimo le spese sociali, intraprende le prime privatizzazioni delle aziende statali. Arrivano dall’Occidente i finanziamenti che non erano stati concessi a Michael Gorbaciov ma dopo un anno la situazione sociale ed economica appare già grave tanto che il Parlamento toglie i poteri speciali che aveva con una notevole superficialità concesso allo stesso Boris Eltsin . La risposta dello Zar è senza mezzi termini. Non riconosce la legittimità del Parlamento e la sentenza a lui sfavorevole della Corte Costituzionale.
Dall’Occidente democratico arrivano critiche severe contro l’operato “nostalgico” del Parlamento e della Corte Costituzionale e allo stesso tempo un deciso appoggio alla lotta eroica del difensore della democrazia Boris Eltsin che, ringalluzzito, decide con il sostegno dell’esercito di attaccare il Parlamento. Diverse centinaia di manifestanti in favore delle prerogative del Parlamento e della Costituzione verranno uccise. Occupata, la sede legislativa suprema verrà poi data alle fiamme .
Sottolineo che nessuna negoziazione viene proposta dalla UE e dagli USA che assistono con ammirata partecipazione ai crimini efferati di Eltsin che ha ora la strada spianata per soddisfare senza alcun ostacolo il progetto della “scuola di Chicago” che devasterà le condizioni vita del popolo russo, oltre che svendere a prezzi stracciati o addirittura gratis l’immenso patrimonio pubblico innanzitutto a privati russi, e a favorire in un secondo momento la partecipazione azionaria delle grandi multinazionali. La colonizzazione della Russia da parte del buffone alcolizzato avrà termine con la “crisi delle tigri asiatiche”(ben pilotata da colleghi ideologicamente affini alla cricca neoliberista russa) che porterà il Paese al collasso economico e successivamente al potere Vladimir Putin.
Il lascito sociale che Boris Eltsin lascia al Paese è devastante: disoccupazione di massa, spese di assistenza sociali quasi azzerate, decine di milioni di persone sotto la soglia di povertà, aziende statali ferme, aumento esponenziale dei tossicodipendenti, degli alcolizzati, dei suicidi.
L’avidità scatenatasi in Russia (come prima in Cile e in Argentina e poi in dimensioni ancora più tragiche in Iraq) non è estranea alla concezione neoliberista che anzi la ritiene utile per espandere il profitto e favorire la crescita, così come non lo è la corruzione. Al riguardo osserva puntualmente Naomi Klein:”La corruzione di molti oligarchi è ancora definita una forza estranea che ha infettato piani liberisti altrimenti validi . Ma la corruzione non era una forza esterna alle riforme liberiste: i contratti rapidi e sporchi erano incoraggiati dai poteri occidentali come il modo più veloce per far ripartire l’economia” Shockeconomy,2014

Ma come mai Boris Eltsin poteva già disporre di un team di fedelissimi di Milton Friedman?

Avrò in altra sede modo di chiarire come il neoliberismo abbia avuto accesso in Europa orientale e nell’Unione Sovietica già alla fine degli anni ’60 e come sia stato accolto con successo presso non pochi militanti dei partiti comunisti europei.

2 commenti per “Boris Eltsin: piombo sulla folla, Parlamento dato alle fiamme, “riforme” liberiste, dittatura e coprifuoco

  1. armando
    17 febbraio 2016 at 22:07

    Ottima e sintetica descrizione di quanto accaduto in Russia all’epoca di Eltsin, e dell’ipocrisia dei media “democrtatici” occidentali, pronti a inneggiare a qualunque golpista purchè in odore di americanismo. La conclusione può essere solo che, oltre eventuali divergenze ideologiche, oltre il fatto ovvio che la struttura economica della Russia non sia socialista, occorre appoggiare Putin, e a mio parere, senza neanche “turarsi il naso”.

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