Green ferocia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Non ha notato il modo in cui la nostra società s’è organizzata per liquidare la gente? Avrà certo sentito parlare di quei minuscoli pesci dei fiumi brasiliani che attaccano a migliaia il nuotatore imprudente, lo ripuliscono in pochi istanti a piccoli e rapidi bocconi, e lasciano solo uno scheletro immacolato? Ebbene, la loro organizzazione è così.«Volete una bella vita ordinata e pulita? Come tutti?» Uno dice di sì, naturalmente. Vuol dire di no? «D’accordo. Vi ripuliremo. Ecco qua un mestiere, una famiglia, gli svaghi organizzati.» E i dentini rodono la carne fino all’osso. Ma sono ingiusto. Non bisogna dire: la loro organizzazione. É  la nostra, in fin dei conti: si gareggia a chi ripulirà l’altro.

Albert Camus , La caduta

 

Il Capitale, giunto ad una delle fasi peggiori delle sue performances, ha messo a punto le sue strategie per il mondo futuro con una pianificazione subdola in cui il leitmotiv è emergenza.
Oggi è quella del virus Sars- CoV2, domani sarà una nuova peste, dopodomani quella climatico-ambientale o l’app-digitalizzazione per un controllo capillare dei dominati (unità cod-digitali di consumo). Poi andando vedendo. Il resto delle pesanti ingiustizie e dei vistosi squilibri planetari, con oppressione, sfruttamento, marginalizzazione e esclusioni di miliardi di invisibili, non è nell’ Agenda 2030 dei tirannosauri terrestri.

Intanto, per quel che concerne la gestione della “pandemia”, il nostro governo guidato dal Divus Marius, si distingue e primeggia per la compressione dei diritti civili, attuata a suon di dpcm, uno più perentorio e coercitivo dell’altro, in un crescendo ingiustificato dal punto di vista scientifico, ma perfettamente in linea con finalità estrinseche al bene degli italiani e intrinseche al profitto, vera stella polare di tutta la sporca faccenda Covid. La funzione del parlamento? Azzerata.

L’effetto immediato dal punto di vista sociale è di averci messo gli uni contro gli altri, vaccinisti e non (detesto la dicotomia semplicistica e riduttiva di vax e no vax), tra quelli che ripongono una fiducia cieca e assoluta nelle decisioni dell’esecutivo e dei pareri di un Cts al suo servizio, e quelli che dicono no, sollevano dubbi, si interrogano, usano filtri critici e problematici per capire, assentire o dissentire dopo un vaglio consapevole che attiene alla libertà del pensiero, non imprigionabile, pur se , nell’Italia di oggi, chi diverge dalle versioni ufficiali del Potere, viene isolato, attaccato, messo all’indice. Il caso di intellettuali famosi che si sono esposti contro l’insensatezza dei provvedimenti del governo, pericolosissima per la democrazia e per lo Stato di diritto, lo dice chiaramente.
La questione green pass su cui ormai le posizioni critiche sono molteplici, sia di destra che di sinistra, benché inizialmente siano state pubblicamente contestate quasi solo da esponenti di destra e ancora, per quanto riguarda il dissenso, si tenti di farle passare come egoistiche e strumentali da parte di una minoranza fascistoide, in questo senso è significativa.
Non mi soffermo sul già detto né sulle varie amenità del coro degli spregevoli cantori del regime, in esibizione sui media controllati e finanziati dai padroni del vapore in modo così smaccatamente servile e menzognero da suscitare conati di vomito, ma su quello che, a mio parere, merita una riflessione più attenta con uno sguardo esteso ai segnali del capitalismo predatorio e al suo progetto per l’umanità di questo millennio.

Il passo di Camus riportato in esergo, in effetti, paragonandoci ai piccoli pesci dei fiumi brasiliani
( piranha) che si ripuliscono gli uni con gli altri in una gara con la vittoria assicurata al più rapido e aggressivo, riproduce una legge di natura in cui, anche nelle comunità di simili, si svolge l’antichissima lotta della sopraffazione. Il più forte vince sul più debole. Nessuna novità.
Mi pare che questa legge, osservata a lungo con una raccolta rigorosa di dati da Charles Darwin, donde le conclusioni che sul pianeta terra sopravvivono le specie che meglio si sanno adattare all’ambiente, i grandi predatori la stiano traducendo concretamente in un darwinismo sociale, già applicato e conosciuto in passato, ma ora sempre più feroce, ammantandolo con la parola green. Verde è la parola chiave in nome della quale si stanno compiendo nefandezze quali il lasciapassare per esercitare il proprio diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione. Ipotecato anche il tempo libero che non è un diritto costituzionale ma che è un tassello importante della nostra vita sociale e di relazione. Inaccettabile, in merito alla scuola, il fatto che il presidente Mattarella, inaugurando il nuovo anno scolastico a Pizzo Calabro, abbia detto che gli studenti rientrano tutti in presenza grazie ai vaccini. Al netto delle scuole che dovranno fare i doppi turni e mantenere classi in dad per motivi di spazio, dopo due anni di “pandemia” ci saremmo aspettati che il Capo dello Stato, avesse piuttosto illustrato gli interventi strutturali attuati sull’edilizia scolastica e sui trasporti per il rientro in sicurezza di tutta la comunità scolastica. Nessun accenno, dal momento che questi nodi cruciali, come per la Sanità, sono elusi.

Calpestati, stracciati i diritti civili fondamentali, vilipesa la nostra Costituzione in nome del profitto di pochi e non della nostra salute, vengono imposti stili di comportamento uniformati alla religione vaccinista. Chi non vuole vedere il deragliamento dallo stato di diritto verso lo stato etico, tipico dei totalitarismi, o non ci ha capito niente o è in malafede.
Non insisto sulla sozzura che deborda da tutto il pentolone del Sars-CoV 2. Le incongruenze, le omissioni, le reticenze, le contraddizioni, le misure illogiche, gli interessi torbidi, sono così manifesti e se ne sta scrivendo così tanto, che ciondolarci ancora sopra, credo non sia più necessario, mentre urge passare all’azione. Il tempo delle dissertazioni è scaduto. Ora occorre agire e organizzarsi con costanza, coraggio, pazienza, determinazione. I servi del liberismo vorace devono sapere che ci sono milioni di teste pensanti in un paese che ha subito e sta subendo un bombardamento mediatico senza precedenti, fondato sull’amplificazione del virus e la santificazione del vaccino come unica salvezza per sconfiggerlo. Nel mentre, il lavoro è sotto attacco spregiudicato, in una linea di continuità con i demolitori precedenti, fautori del processo di privatizzazione e delocalizzazione industriale.
In una parola, bisogna tornare alla lotta e non importa se non si riempiono le piazze con i grandi numeri. Basterebbe accendere centinaia se non migliaia di focolai di protesta attiva, pacifica, da nord a sud, senza desistere fino a fare vacillare questo fronte compatto di ex “apritori” di scatolette di tonno, di opportunisti e più realisti del re come gli scaltri leghisti che abbaiano ma non mordono, di “patrioti” affratellati dalla pappa, degli usurpatori della sinistra e dei resti della decomposizione berlusconiana.
Gli oppressi in questo paese di caste e privilegi intoccabili, sono la stragrande maggioranza, sol che ne prendano coscienza, escano dai loro piccoli cenacoli e individuino il nemico comune: il neoliberismo sfrenato.

Riprendo, a questo punto, il discorso iniziale intorno all’aggettivo green.
Che abbia un carattere di ferocia lo dimostra ampiamente il cinismo ricattatorio del pass. Ma la posta in gioco non sono solo gli enormi profitti assicurati a una oligarchia di cannibali. Vi è dell’altro. Vi è qualcosa di più, come recitava una canzone della cantautrice Alice.
Stanno testando la nostra capacità di acquiescenza e supinazione per imporci, nel futuro immediato, altre misure odiose. Del resto, pochi giorni fa, Draghi, citando Andreatta ha dichiarato: “Bisogna fare quel che si deve fare anche se è impopolare”.
I carri armati, dunque, procedono e procederanno, senza fermarsi davanti a nulla.
Questo nelle loro intenzioni. Sono uomini gelidi, privi di qualsiasi risonanza emotiva, che non mandano in avanscoperta neanche più una Signora delle lacrime come la Fornero con accanto l’ineffabile Mario Monti, premiato per i suoi altissimi meriti verso il popolo italiano, usque ad mortem, con un seggio in senato.
L’annuncio del ministro Cingolani del possibile aumento, dal mese prossimo, del 40% della bolletta elettrica, è stato buttato là, senza brividi, “sans soucis”, come dicono i francesi.
La ripresa ( balzo del gatto morto viste le numerose crisi aziendali aperte in tutta Italia e altri dati che lasciamo agli economisti seri)  avrebbe fatto schizzare il prezzo delle materie prime per la forte domanda . Questa una delle spiegazioni. E poi il costo delle emissioni di Co2 che devono pagare soprattutto gli europei, più dipendenti dagli approvvigionamenti esteri.
Un terremoto per i bilanci risicatissimi degli italiani che non rubano, non campano di politica e di affari delle consorterie masso-mafiose, con ripercussioni pesanti sul costo della vita.
Pur vero che le menti al governo stanno cercando delle soluzioni per contenere i famigerati aumenti ma, da quel che si legge, per ora saranno presi provvedimenti tampone e non definitivi e comunque non sarà possibile scendere ai costi della bolletta luce e gas, già aumentata si rammenti, dell’estate appena trascorsa.
Che il clima e l’ambiente sul pianeta non godano di buona salute, è evidente. Quali le soluzioni, a parte le responsabilità negli stili di vita individuali? Nessuna che sia democratica e risolutiva.
Realisticamente, come per i vaccini contro Covid 19, un mondo ingiusto non può né intende pensare a vie di salvezza eque e accessibili per 8 miliardi di persone.
I vaccini contro la tubercolosi, destinati ad aree povere e sottosviluppate, sono vecchi di oltre un secolo e abbastanza inefficaci in quanto i colossi farmaceutici non hanno investito in ricerca per migliorarli. Sapete quante vittime fa ogni anno il mal sottile? Un milione e quattrocentomila vittime. Non sono poche ma non interessano, non rendono.
A chi sono andati invece i preparati genici contro il Covid? Per l’80% ai paesi più ricchi e industrializzati, solerti ad esborsare e fare contratti capestro con Big Pharma. Il rimanente 20% ai “meno fortunati”. Questo squilibrio distributivo, già di per sé, dovrebbe fare pensare a qualcosa che non quadra nella faccenda del morbo. E se la ragione e un insopprimibile senso di solidarietà avessero albergo dentro di noi, non si scatenerebbe il ring tra coloro che si affidano ciecamente alla narrazione dei governi sulla ” pandemia” e coloro che ne dubitano fortemente.
Il senso della cura per i nostri simili e per il pianeta, ha le stesse false ed errate premesse, con il medesimo inquietante filo conduttore: il green. Green pass, green economy, green transition…
Da questo postulato, ne trarranno vantaggio solo le classi dominanti imponendo misure draconiane e impraticabili a tutti per la salvaguardia climatico-ambientale.
Dove mai le élite potranno imporre, tanto per dire, il lavoro agile (tralascio le problematiche ad esso legate), se non nei paesi che per capacità digitale sono già avanti?
Dove si daranno inviolabili direttive per abitazioni ecosostenibili dai materiali, alla produzione di caldo e di fresco a seconda le stagioni, se non in aree in cui gli abitanti potranno sostenere i costi della transizione e abbiano innanzitutto i mezzi per una casa? Qui in Italia, considerata tra i venti paesi “migliori al mondo”, in una prossima legislazione ambientale, quanti dei suoi 60 milioni di abitanti, saranno in grado di adeguarsi e quanti non potranno? E la tanto invocata riduzione dei gas ad effetto serra lascerà indenni i profitti dei colossi industriali o piuttosto ricadrà su noi tutti con costi sociali significativi, come ha dichiarato Draghi nel vertice di Atene di pochi giorni fa ?
Il solco tra i ceti abbienti e i poveri con l’aggiunta certa dei nuovi, diverrà una faglia e provocherà sconvolgimenti inevitabili. Chi aziona le leve del potere che farà? Ciò che stanno facendo ora i governi occidentali, Italia in primis. Aizzeranno i “salvati” contro i “sommersi”. Metodiche da lager, ben descritte da Primo Levi.
Urgenza e emergenza daranno man forte a misure vessatorie e discriminatorie verso i più deboli e quelli che non si adeguano.

Si prefigura una società di avidissimi predatori con una corte di servi pronti, flessibili, adatti alle trasformazioni che verranno dettate dall’alto. Hai la vaccinazione semestrale? Ok. Potrai avere in cambio un lavoro giugulare e il contentino di qualche ora di aria dalla tua cella ipercontrollata.
Hai la macchina elettrica? Ti sarà permesso circolare. Hai la casa eco e fornita di rinnovabili? Ok, allora potrai riscaldarti o refrigerarti. Sono alcune delle cose che mi vengono in mente.
Un capitalismo darwiniano sempre più spietato e selettivo a colpi di tessere e salvacondotti. Perché? Per la sua stessa sopravvivenza.

In conclusione, si scrive green ma si legge ferocia.
Ho aperto con Camus e chiudo con lui per la sua urgente attualità.
Tutto è accaduto e tutto si ripete.

«Un’altra cosa abbiamo imparato, ed è che non possiamo accettare nessuna concezione ottimistica dell’esistenza, nessuna specie di lieto fine al dramma della storia. Tuttavia, se crediamo che essere ottimisti è una stoltezza, sappiamo anche che dichiararsi pessimisti quanto alla possibilità di agire in mezzo ai nostri simili per diminuire i mali che ci affliggono e procurare qualche bene, è una viltà. Ci siamo opposti al terrore perché il terrore è la situazione nella quale la sola alternativa è uccidere o essere uccisi. Questa è la ragione per cui rifiutiamo ogni ideologia che pretenda a diritti globali sulla vita umana, cioè il diritto permanente al terrore.
Ma ci siamo opposti al terrore in nome di qualcosa di sempre positivo che è il diritto dell’individuo alla parte di felicità che ogni vita può trovare sulla terra.
»

Albert Camus agli studenti della Columbus University, New York, febbraio 1946.

 

Biden Is Meeting a Europe That No Longer Needs the US, Can Take Lead

 

 

 

 

 

22 commenti per “Green ferocia

  1. Carmine
    23 settembre 2021 at 12:30

    Religione vaccinista, il deragliamento dello stato di diritto verso lo stato etico, tipico dei totalitarismi. L’ ennesima analisi ( in cui c’è qualcosa di azzeccato) che dimostra quanto le posizioni di una certa “sinistra critica” siano sovrapponibili a quelle della destra radicale. Un fatto non irrilevante, mi pare.

  2. Lanfranco
    23 settembre 2021 at 16:14

    Mi congratulo con il blog e l’autrice per l’articolo.
    Correre ai ripari è ancora possibile ? Si deve provare a rompere la morsa…
    ” Ci siamo opposti al terrore perché il terrore è la situazione nella quale la sola alternativa è uccidere o essere uccisi.”

  3. Enza
    24 settembre 2021 at 7:04

    A Carmine una domanda : da che parte stai ?
    Dalla parte di Draghi e Confindustria ? Se pensi di no, come giudichi quanto sta accadendo e quali le tue proposte per impensierire lor signori ?
    Prescindendo dal virus, ritieni che siamo in democrazia , che le politiche di costoro siano per i diritti, il lavoro, lo stato sociale ?

  4. Carmine
    24 settembre 2021 at 22:08

    A Enza: Non (prescindendo dal virus) perché il mio commento riguarda proprio il virus. Sono d’accordo su alcuni aspetti dell’analisi “enciclopedica” (e fortemente romanzata, almeno nella parte che riguarda i predatori e le prede, i cannibali e il darwinismo sociale) altrimenti non avrei scritto: ” in cui c’é qualcosa di azzeccato”. Come sono d’accordo sulla necessità di difendere i diritti, il lavoro e lo stato sociale (ci mancherebbe per una persona che, per storia personale ed esperienza politica, non può stare con Draghi e la Confindustria). Fermo restando che la protesta (a cui dovrebbero partecipare “milioni di teste pensanti – ma ci credi davvero?) dovrebbe essere accompagnata dalla proposta. Fermo restando che per muovere milioni di teste pensanti o accendere focolai (guerriglieri?) non occorrono solo proposte persuasive ma una forza politica organizzata in grado di avanzarle (non mi pare che ci sia, però capisco che da qualche parte occorre ricominciare per farla esistere). Non sono invece d’accordo sulla tesi di fondo (che poi é quella del Grande Reset) e su quanto concerne la religione vaccinista, il deragliamento verso lo stato etico, tipico dei totalitarismi, ecc”. Mi sembra di leggere quanto scrive un autorevole filosofo: “Siamo in una situazione di deriva pericolosissima, in uno stato d’emergenza perenne”…… “Se non avete nessuna sensibilità per le questioni di ordine costituzionale, benissimo. Come si fa a non capire che l’emergenza covid sta accelerando questa deriva, con un accentramento del processo decisionale, lo svuotamento del Parlamento, la fine della democrazia rappresentativa. Come si fa a non vederlo, in un mondo in cui tre quarti della popolazione vive sotto regimi tipo Cina o Russia?”. Guarda caso parole simili sono state pronunciate dal Leader di un partito di estrema destra: “Apprendiamo dalla stampa che il Governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d’Italia ci vede nettamente contrari. Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell’epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d’impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento”. Non mi preoccupano tanto le parole del filosofo (ex POTOP) o quelle del Leader di un partito impegnato a fare propaganda elettorale (e che non ha nessun titolo per parlare di democrazia calpestata) mi preoccupa invece il fatto che le posizioni espresse da una certa “sinistra critica” siano affini se non identiche a quelle espresse da tutto il blocco reazionario. Mi preoccupa che intellettuali appartenenti a questa sinistra facciano (ovviamente con un grado di sofisticazione maggiore) gli stessi ragionamenti dei loro antagonisti di destra (i cui volti e nomi sono molto noti alla pubblica opinione). Magari nella convinzione che il contrastare le misure anti pandemia rappresenti un momento della battaglia contro il “Capitalismo” e un passo in avanti verso la costruzione del “Socialismo”, cioè quanto di più errato si possa pensare. Il che non significa astenersi dal denunciare gli errori e le contraddizioni (non omissioni e interessi torbidi secondo una narrazione volutamente truce) che hanno accompagnato (inevitabilmente) quelle misure. P.S. Scrive Enza: La questione green pass su cui ormai le posizioni critiche sono molteplici, sia di destra che di sinistra, benché inizialmente siano state pubblicamente contestate quasi solo da esponenti di destra e ancora, per quanto riguarda il dissenso, si tenti di farle passare come egoistiche e strumentali da parte di una minoranza fascistoide, in questo senso è significativa”. Proprio quello che volevo dire su: sinistra “critica” e destra becera unite nella lotta.

    • Giulio Bonali
      25 settembre 2021 at 8:36

      Come risulterà da un articolo critico verso questo che spero verrà proposto alla discussione dei lettori di questo otttimo giornale, concordo in gran parte con le considerazioni di Carmine.

      In particolare vorrei far notare circa le parole dei post-?-fascisti qui citate (e sostanzialmente concordi con certe prese di posizione di forze almeno soggettivamente di sinistra, come giustamente rilevato con preoccupazione ma senza demenziali demonizazioni “rossobrunesche” da Carrmine) “non é accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello stato di diritto come la libertà di movimento e di impresa [SIC!, N.d.R] possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell’ emergenza. Il 2021 deve essere l’ anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento é in grado di gestire la pandemia con il potere e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento [maiuscole nell’ originale]”

      Ma come si fa a parlare (lo chiedo a coloro che da sinistra condiovidono queste convinzioni, non ai post-?-fascisti sulla cui malafede non ho alcun dubbio) di “violazone delle più elementari norme della democrazia e i principi dello stato di diritto” quando fra poche settimane si svolgeranno normalmente le previste elezioni amministrative in importanti città italiane?

      Per il fatto che ci sono limitazioni alla possibilità di andare a sciare? O al ristorante? O allo stadio? o a ballare? (con conseguenti perdite di guadagni per gli imprenditori che dovrebbero operare “liberamente” -preteso “elementare principio dell’ economia e dello stato di dirittto!- in questi settori dell’ economia?).

      Ma ci rendiamo conto che queste elezioni, come tutte le altre da vari decenni -e del tutto indipendentemente dall’ attuale pandemia e dalla sua gestione governativa !- non sono affatto libere ma svuotate di significato da leggi elettorali truffaldine che consetono la “liberissima scelta fra zuppa e pan bagnato”?
      E che -sempre del tutto indipendentemente dalla pandemia e dalla sua gestione governativa ma invce in seguito al mutare dei rapporti di forza nella lotta di classe- da più o meno altrettanti anni non esistono un’ autentica libertà sindacale e di sciopero e un’ autentica libertà di espressione?

      • Lanfranco
        25 settembre 2021 at 17:43

        @Giulio Bonali.
        Il lasciapassare verde, le ricordo, che non inficia solo la libertà di andare a sciare , al ristorante , allo stadio, a ballare come minimizza lei, ma diritto al lavoro, all’ istruzione e ad assistere i propri cari ricoverati in ospedale, cliniche ecc. Le pare poco?

        • Giulio Bonali
          25 settembre 2021 at 21:48

          Non mi pare poco.
          Infatti, come risulterà anche dall’ articolo di critica che ho scritto verso questo che stiamo commentando e che é in attesa di pubblicazione, io sono contro l’ obbligo vaccinale e il lasciapassare verde; vi affermo infatti, come potrai leggere, che secondo me la vaccinazione “non va imposta obbligatoriamente a nessuno (né esplicitamente, né tantomeno surrettiziamente attraverso carte verdi -per gli anglomani “green pass”- o affini)”.

          Ma ciò non toglie che credere che le misure di restrizione delle libertà individuali come questa -pur gravi e da condannare- costituiscano addirittura “violazioni delle più elementari norme della democrazia e i principi dello stato di diritto” significa per me prendere lucciole per lanterne (nel caso dei democratici che lo credano; nel caso della Meloni, autrice letterale della accorata denuncia qui citata, la quale prosegue la frase specificando “come la libertà di movimento e di impresa”, per me si tratta di pura e semplice malafede: sono infatti convinto che a lei della democrazia e dello stato di diritto autentici non può fregare di meno, contrariamente che della libertà di impresa)..

    • Enza
      25 settembre 2021 at 13:01

      Carmine

      Gentile Carmine, sul romanzato che attiene allo stile, piuttosto si dovrebbe dire, in una non richiesta analisi testuale, che vi è il ricorso a qualche figura retorica quale la metafora, non necessariamente di ascendenza letteraria.    
      Per il discorso sulle difficoltà organizzative per passare all’azione , concordo. Ci siamo disavvezzati alla lotta ( e qui ci disperdiamo in un mare magnum per ricostruire la storia delle rinunce, dei fallimenti, delle divisioni della sinistra ) e mancano proprio i centri logistici con leader di riferimento per incominciare. Sindacati assenti, tranne Usb e qualche altra sigla di base. Ma si deve pur iniziare e su questo convieni anche tu. Ieri, abbiamo assistito a due eventi di rilievo all’interno delle distorsioni del sistema e del capitalismo spregiudicato da cui è informato : le assoluzioni nel processo d’appello per ” la trattativa stato-mafia” e la protesta degli ex lavoratori Alitalia con momenti di tensione e qualche manganellata della polizia. La settimana scorsa , a proposito di crisi aziendali, il corteo affollatissimo a sostegno dei lavoratori della Gkn.  
      Una noticina : in questa sofferenza manifesta (tanta rimane nascosta) l’ovazione e gli osanna di Confindustria nell’accogliere Draghi. 
      Non c’era certo bisogno di giungere al governo del banchiere per constatare lo scempio neoliberista che il Sars-CoV 2 ha avuto , paradossalmente , il merito di mostrarci in tutta la sua spietatezza. E qui tocchiamo uno degli aspetti del conduttore green. Vedi, il lasciapassare non serve tanto a indurre/ obbligare al vaccino ( gli irriducibili sarebbero intorno al 15% circa della popolazione italiana con i distinguo di coloro che per patologie severe di controindicazione non lo possono fare nonchè i bambini ancora risparmiati dal furor vaccinista) quanto a coprire, in primis, le falle di una sanità deprivata come non mai dall’era Monti in poi. 
      Altre questioni non affrontate quella delle scuole e dei trasporti.
      La radice è lunga , ovviamente , ma in questi due anni di emergenza Covid, non si è fatto quasi nulla per contenere gli effetti dei contagi e dei ricoveri dal punto di vista della ricettività ospedaliera con particolare attenzione alle terapie intensive. Nel contempo, puntare l’attenzione mediatica, con il sostegno di medici immemori del giuramento di Ippocrate e virologi assoldati per avvalorare la pericolosità di questo coronavirus, esclusivamente sull’allarme Covid, ha fortemente danneggiato i malati di altre patologie quali le cardiovascolari e le oncologiche che , i dati parlano chiaro, sono la principale causa di morte e di ospedalizzazione nel nostro paese. 
      Tralascio le cure neglette se non ” insabbiate” e osteggiate per curare precocemente i malati di covid. 
      Se la vogliamo dire tutta, il governo italiano, come del resto altri europei, ha usato in modo fraudolento Sars-CoV 2 per motivi politici che nulla hanno a che fare con la salute degli italiani. 
      Se questo lo dice Salvini o il filosofo ex potop, poco importa. Se la carogna puzza , puzza è basta. Il primo, il leghista,  blatera sicuramente per pescare ancora qualche tonnetto, mentre Giorgetti fa il ” Bismarck” del partito. 
      Se lo dicono non solo il filosofo di cui sopra, ma molti altri intellettuali di sinistra critica ( Cacciari non lo è tuttavia provenendo dal Pd di cui tardivamente avrà avvertito il fetore) questo mi consola. Così per i vari blog marxisti e comunisti ( con poche eccezioni)  che pubblicano interventi fortemente critici sul green pass e il vaccino, unica salus. A questo punto, occorre interrogarsi e non fare di tutte le erbe un fascio.  Tuttavia, per quanto mi riguarda, le mie idee sulla faccenda sono frutto di mia rielaborazione personale. Ho avuto fin dall’inizio, per il vizio del dubbio e per la mia , oserei dire , puntigliosa tendenza a capire , leggere informare, confrontare, un quadro non allineato alla versione dominante. Resto fermamente convinta che, noi di sinistra, stiamo perdendo ancora una volta una occasione storica per rovesciare il tavolo. I nodi sono molteplici e tra questi avanza imperiosa la rivoluzione verde e la transizione ecologica a cui il PNRR ha destinato la fetta più grossa. Tutto in mano del Capitale. Di quello che decide i nostri destini nelle ovattate stanze di Bruxelles e acquista solo vaccini americani. 

      Una osservazione ma lo saprai : per l’inclusione e coesione ( tra cui la parità di genere cara al femminismo professionista) sono stati stanziati 22,5 miliardi. Per la sanità, 18,5 miliardi. 

      C’è di che essere seriamente preoccupati e non dei timidi segnali di risveglio della sinistra critica che avverte la tempesta come qualche fasciolegaiolo. Ma tant’è.
      Se ancora le differenze profonde esistono sull’idea di società che si vuole, dimostriamolo concretamente con progetti, programmi, lotte unitarie ma non cerchiamo alibi per assistere ancora una volta al grande saccheggio del capitalismo distruttivo ( Piero Bevilacqua) con pochi superstiti. 
      Grazie per avermi offerto l’opportunità di un interessante confronto. 

      P.S. : lo spazio ci costringe ad essere riduttivi e probabilmente a restare sulle nostre posizioni , sono certa, più vicine di quanto non appaia.
      “Enciclopedica” , con molta ironia. Lo so bene e non mi disturba. Né mai avrei la pretesa di essere vasta ed esaustiva con una riflessione.

      • Carmine
        25 settembre 2021 at 18:29

        Grazie a te

    • Panda
      25 settembre 2021 at 14:26

      Caro Carmine, per quanto mi riguarda la risposta te l’ha già data Zhok:

      https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21193-andrea-zhok-incubo-orwelliano.html

      Che poi sia una situazione che si presta a molti equivoci, per esempio quello secondo cui prima del green pass tout allait très bien madame la marquise, è vero e ovvio; è anche vero però che si sta assistendo a un evidente salto di qualità molto inquietante e pericoloso.

      • Carmine
        25 settembre 2021 at 18:28
        • Panda
          27 settembre 2021 at 22:05

          Io altrettanto decisamente no, prima di tutto perché non cita una fonte che sia una per tutta una serie di affermazioni che non ha assolutamente la competenza per avanzare personalmente, benché naturalmente si riempia ogni due righe la bocca con la parola scienza, evocata con la medesima astrattezza che rimprovera, giustamente, ad Agamben rispetto allo Stato (qui un esempio di richiamo a un certo, diciamo, prudente realismo: https://blogs.bmj.com/bmj/2021/07/05/time-to-assume-that-health-research-is-fraudulent-until-proved-otherwise/ ); Zhok almeno qualche sforzino in più l’ha fatto, riconosciamoglielo: https://sfero.me/article/dialogo-credente-scettico ; ma anche i Wu Ming hanno detto cose parecchio più interessanti: https://www.wumingfoundation.com/giap/2021/08/ostaggi-in-assurdistan/ .

          Trovo anche francamente desolanti, direi perfino imbarazzanti, affermazioni di questo tenore: “In buona sostanza, non si riconosce la società, non si riconoscono “gli altri”: questa è la radice filosofica, antropologica e sociologica della crisi della democrazia liberale borghese e della sua metamorfosi in una forma di nuovo fascismo.”

          Quindi la radice di questa crisi, semplificando, non si trova in un processo di sovraccumulazione di cui non si vede bene come si possa uscire, a cui, del tutto casualmente, si accompagna un cappio autoritario sempre più invasivo e stringete tirato da una tecnocrazia irresponsabile, oltre a, certo, una crescente atomizzazione sociale, ma si personifica in masse piccolo-borghesi, egoiste e “somare”, da analizzare grazie all’acume sociologico di Burioni (qui qualche tentativo un po’ meno rudimentale: https://pjmedia.com/news-and-politics/rick-moran/2021/07/17/mit-study-vaccine-hesitancy-is-highly-informed-scientifically-literate-and-sophisticated-n1462591/ ) e su cui rovesciare un altro po’ di insulti, caso mai dai media, noto bastione di difesa della democrazia, non ne piovessero abbastanza (qui un piccolo campionario: https://twitter.com/PraesesMundi/status/1439652222359461899 ). E io che ingenuamente mi ero fatto l’idea che si trattasse di un comodo capro espiatorio su cui scaricare la responsabilità degli effetti della crisi di cui sopra e che fosse un colossale errore, politico e oserei dire morale, unirsi a una simile ripugnante canea! (Ma, dico, la poltiglia verde della Lucarelli e Bava Beccaris di Cazzola non bastano per capire che aria tira??).

          Se posso ipoteticamente (perché pare che anche la sociologia sia una scienza…) concordare con Barone che l’ideologia di molti di questi sventurati sia uno sgangherato libertarismo, quindi largamente funzionale al sistema che vorrebbero criticare (ciò detto, secondo me in chi si riconosce in Lenin un atteggiamento di minore sufficienza verso le libertà formali non sarebbe fuori luogo), trovo affermazioni come queste: “insomma, si fa di tutto pur di non riconoscere una realtà che obbliga a limitare la libertà di ciascuno per il bene di tutti.”, che evidentemente accredita così, senz’altro, a chi ha imposto limitazioni e controlli che non hanno precedenti dal dopoguerra, cioè governi che più oligarchicamente e ferocemente filocapitalisti è difficile immaginare, il ruolo di garanti “del bene di tutti”, anche più pericolose e lontane dalla realtà.

          • Giulio Bonali
            28 settembre 2021 at 7:28

            Le giuste considerazioni di Eros Barone, per il fatto di identificare a mio parere correttamete nell’ individualismo come elemento determinante del’ ideologia borghese capitalistica una fonte per lo meno importante dell’ isteria antivaccinista e negazionista (anche nel caso di persone che soggttivamente si ritengono di sinistra e magari “rivoluzionarie”), non accerditano affatto “senz’ altro” nessun garante del bene comune accettando indiscriminatamente e ariticamente tutte le misure imposte dal governo (anche se, in polemica con gli antivaccinisti a prescindere, non le prende in considerazione critica; cosa che fra l’ altro avrebbe forse reso più efficace la polemica stessa contro l’ irrazionalismo antiscientifico).

            Di Zhok, che apprezzo fortemente su molte altre questioni, a parte i miei dissensi su questo problema, trovo inspportabile il vittimismo con cui lamenta la gogna mediatica cui sono sottoposti gli antivaccinisti mentre da parte sua non si perita di tacciare chi perora vaccinazioni e misure restrittive per così dire “antiindividualistiche” di autorirarismo e negazione dei diritti umani sostanzialmente di stampo fascista, e perfino di assassinio (citando in un recente articolo un singolo episodio aneddottici di reazione mortale probabilmente essere causata da vaccino e non affatto le proporzioni statistiche fra queste e le morti da infezione virale evitate grazie anche, se non soprattutto in molti casi, alla vaccinazione; un “trucco” polemico ampiamente praticato da etrambe le parti in causa ma che da lui non mi sarei aspettato).
            E’ in cosro una polemica sproporzionatamente “virulenta” (per usare una metafora non prfettamente calzante ma consona a alla questione) nella quale le esagerazioni polemiche e le esagerazioni e le demonizzazioni degli avversari sono abbondanti da entrambe le parti in causa e francamente non trovo degno di Andrea Zhok il suo lamento vitttimistico.

          • Panda
            28 settembre 2021 at 12:08

            Se Barone affermasse, come io penso, che questo isterismo è dovuto anche e prima di tutto alla profonda, e del tutto legittima, sfiducia nell’intenzione e nella capacità dei governi di prendersi cura del bene comune, sfiducia alimentata dall’illogicità rispetto allo scopo e autoritarismo gratuito ed evidente di molte misure, ecco che il tono dell’articolo cambierebbe parecchio. Purtroppo però così non è, quindi le critiche non svolte restano in interiore Barone e la mia di personificazione lì dov’è.

            Ciò detto, di là della considerazione che l’aneddotica sociologica, magari mediaticamente mediata, se mi si passa il gioco di parole, lascia il tempo che trova, le libertà formali individuali funzionano (anche) grazie a una certa dose di individualismo. Se io limito la libertà di circolazione al di fuori del parametri costituzionali, e a scopo ricattatorio (cosa che i fautori del green pass hanno ripetutamente ammesso), per andare al bar, poi magari la posso limitare per andare all’università, a scuola, in biblioteca, al lavoro o dove mi pare, introducendo, come se niente fosse, il principio del nudging nell’ordinamento.

            Anche la retorica degli “opposti estremismi” mi convince molto poco. O meglio, sul piano formale posso anche essere d’accordo, nel senso che bisogna essere sempre, per quanto si può, precisi e composti; su quello sostanziale, che credo qualcosina conti, tanto più se si vuole tirare in ballo un’accusa di fascismo, come fa Barone, una delle due parti ha alle proprie spalle il potere, l’altra no.

  5. Giulio Bonali
    28 settembre 2021 at 18:54

    Non sono il difensore d’ uficio di Eros Barone (che non ne ha certamente bisgno), ma rilevo che delle cause della dilagante isteria antivaccinista a prescindere e in certi casi addirittura negazionista della pandemia in questo scritto non prende in considerazione che l’ ideologia dominante irrazionalistica e antiscientifica senza negarne altre (in particolare quelle che gli vorresti sentire elencare mi sembrano condivisibili, fra le altree); quindi non facciamo processi alle sue intenzioni (o meglio, in questo caso, convinzioni) non manifestate di nessuno.

    Anche il passaggio dalla limmitazione della libertà di andare al bar per contenere la diffusione della pandemia reale (che é perfettamente compatibile con la costituzione!) ad altre (anzi: ben altre!) eventuali limitazioni incostituzionali non é che un processo alle intenzioni.

    Rilevare i fatti evidenti a chiunque che gli insulti offensivi vengono sparati in questa polemica ad ambo le parti (grossolanamente intese nel loro complesso peraltro molto eterogeneo e variegato) o che entrambe le parti fanno della disinformazione a quintali (ragion per cui non ha senso fare del vittimismo a senso unico) non é “retorica degli opposti estremismi” ma realismo derivante da un atteggiamento non preconcetto.

    • Panda
      29 settembre 2021 at 10:49

      Non faccio processi a nessuna intenzione: sei tu che introduci come parametro di giudizio sul pezzo di Barone quello che lui non ha scritto (“non le prende in considerazione critica…”). Io ho contestato, e continuo a contestare, la fantasiosa idea che questi “no vax”, che tu giustamente riconosci essere un fronte molto variegato, da lui invece evocati senza alcun riscontro sociologico preciso (salvo voler considerare tale l’incommentabile Burioni), costituiscano “la radice filosofica, antropologica e sociologica della crisi della democrazia liberale borghese della crisi della democrazia liberale borghese e della sua metamorfosi in una forma di nuovo fascismo”. Una valutazione che, dopo quasi due anni di stato di emergenza senza una vera copertura legislativa, perché la legge sulla protezione civile non contempla emergenze sanitarie, senza una vera copertura costituzionale, perché la Costituzione non prevede uno stato di emergenza se non in caso di guerra, che sicuramente non verrà mollato il 31/12, mentre questi presunti fascisti vengono fatti oggetto di quotidiane ore di un inaudito odio sadico da parte di media, politici e tecnici (dall’auspicio che siano costretti a pagarsi le cure sanitarie all’invocazione delle cannonate), questa valutazione, dico, non sta francamente né in cielo né in terra.

      Prego? “Eventuali limitazioni”? L’estensione del green pass a scuole, università, biblioteche e dal 15 ottobre a tutti i lavori pubblici e privati non ha proprio nulla di eventuale: https://www.ilsole24ore.com/art/green-pass-il-lavoro-mappa-obblighi-dipendenti-pubblici-e-privati-AEJKZEl

      Peraltro, che in assenza di obbligo vaccinale, il green pass (sempre di questo stiamo parlando), sia compatibile con la Costituzione può essere certo una tua rispettabile opinione, ma altri, che pure non mi pare siano esattamente reclute della brigata scolapasta, la pensano un po’ diversamente: https://www.questionegiustizia.it/data/doc/2968/green-pass-e-costituzione-1.pdf

      Quanto agli opposti estremismi, a me pare che il realismo imporrebbe di stabilire, prima di diffondersi nelle analisi delle retoriche e delle ideologie, chi svolge il ruolo di portavoce del potere e chi di capro espiatorio. E che confondere i due ruoli sia un difetto di impostazione non emendabile.

      • Giulio Bonali
        29 settembre 2021 at 18:25

        Caro Panda, non cambiamo le carte in tavola: sei tu a concludere il tuo intervento in questa discussione del 27 Settembre ore 22,05 con queste testuali parole: <>, e cioé ad attribuire indebitamente ad Eros Barone un preteso “accreditamento come garante del bene comune” a Mario Draghi; preteso accreditamento che non esiste affatto in quanto lui ha scritto, ma unicamente nella tua fervida immaginazione e nei tuoi processi alle intenzioni: riconoscere una realtà che obbliga a limitare la libertà di ciascuno per il bene di tutti é un concetto generalissimo e astratto negato dagli “individualisti di sinistra”, per così dire, con cui Barone polemizza, ma che non implica affatto alcun “accreditamento” ad alcun governo reazionario borghese.

        Inoltre Barone individua secondo me del tutto correttamente, per citarti mentre citi lui, “la radice filosofica, antropologica e sociologica della crisi della democrazia liberale borghese e della sua metamorfosi in una forma di nuovo fascismo” come una delle fonti di fatto, indipendentemente dalle loro soggettive convinzioni, dell’ atteggiamento irrazionalistico di molti antivaccinisti a prescindere e negazionisti della pandemia reale.
        Che si tratta forse di “lesa maestà” di costoro il permettersi di criticarli e di ricercare di individuare le radici ideologiche, anche inconsapevoli, delle loro posizioni sull’ infezione?
        Che si tratta forse di dei o di papi infallibili e non criticabili?

        Vedo che come Andrea Zhok anche tu lamenti le “inaudite ore di quotidiano odio sadico [sic!, N.d.R]” cui voi antivaccinisti a prescindere sareste oggetto, in una polemica nella quale per parte vostra non vi peritate a dare dei fascisti (sic!) se non anche degli aspiranti assassini seriali (per gli anglomani “serial killer”) o terroristi (a-ri-sic!) “invocanti cannonante” contro chi la pensa diversamente da loro (dolcissime e delicatissime parole tue testuali!) a chi vi critica: molto comodo polemizzare a colpi di mannaia pretendendo che ci si risponda in punta di fioretto!

        Il lasciapassare verde (per gli anglomani “Green pass”) non é eventuale (ed é da me stato ripetutamente condannato), ma ciò non toglie che Barone polemizzasse non solo contro chi rifiuta questa misura ma anche contro coloro che rifiutano aprioristicamente qualsiasi effettiva od eventuale misura di limizione o sospensione delle libertà individuali (-stiche per chi appunto le ritiene prioritarie rispetto all’ interesse collettivo).
        Nè io né Barone abbiamo mai preteso che il lasciapassare verde fosse “eventuale” e non effettivamente reale!

        Mai preteso nemmeno che la mia convinzione che il lasciapassare verde non é incostituzionale debba essere unanimemente accettata da tutti.

        Nè io (cui invero non ti riferisci) ma nemmeno Eros Barone, che conosco bene, siamo, mai stati “portavoce del potere” (tanto per non parlare di “inaudite ore di quotidiano odio sadico”, vero?), nè abbiamo mai confuso i portavoce del potere e chi potrebbe per certi aspetti essere considerato un “capro espiatorio” delle inefficienze e delle iniquità governative (mi riferisco -unicamente per parte mia- a coloro che devono subire il passaporto verde e dunque una vaccinazione non voluta; ma ciò non mi impedisce di criticare chi -che possa essere considerato un capro espiatorio nel suddetto senso o meno- é a mio modesto parere succube dell’ ideologia individualistica corrente),

        Con questo concludo per parte mia questa polemica personale con te, già fin troppo lunga e nella quale credo che i lettori de L’ Interferenza abbiano già sufficienti elementi per trarre le loro valutazioni.
        Poiché sono ben consapevole che non é certo l’ ultimo intervento in ordine di tempo in una discussione che prima o poi deve pur finire a garantire la correttezza delle opinioni espresse, in assenza di nuove argomentazioni da parte tua eviterò ulteriori interventi.
        …Con la precisazione che in questo caso “chi tace NON acconsente”.

        • Giulio Bonali
          29 settembre 2021 at 18:33

          Purtroppo per “un mistero telematico” a me incomprensibile, in questi commenti vengono cancellate le parole cppiate-incollate da interveti precedenti.
          In questo caso la citazione mancante dal tuo interveto del 27 Settembre é:

          <>.

          • Giulio Bonali
            29 settembre 2021 at 18:34

            Niente, andate a rilegerlo più sopra.

        • Panda
          30 settembre 2021 at 1:29

          Caro Giulio,
          non sto cambiando alcuna carta in tavola: l’accreditamente baroniano discende direttamente dalla logica della sua argomentazione. Visto che non si preoccupa di identificare precisamente le posizioni di nessuno, l’unica prova di cui Barone si avvale per attribuire ai c.d. no vax un individualismo mannaro insensibile agli interessi collettivi è l’opposizione ai provvedimenti di un governo che quegli interessi *non* sta tutelando (“Fra i ‘meriti’ del green pass…”). Delle due l’una: o Barone ritiene che in realtà li stia tutelando oppure è lui a fare processi alle intenzioni altrui. Peccherò di ottimismo, ma penso che se provvedimenti di effettiva tutela dell’interesse pubblico venissero presi l’opposizione si squaglierebbe come neve al sole.

          Accusare di essere l’incarnazione di un nuovo fascismo non è una “critica”, Giulio, su, non farmi ridere.

          Non ritieni che il green pass sia eventuale; bene, ma allora, se io scrivo: “Se io limito la libertà di circolazione al di fuori del parametri costituzionali, e a scopo ricattatorio (cosa che i fautori del green pass hanno ripetutamente ammesso), per andare al bar, poi magari la posso limitare per andare all’università, a scuola, in biblioteca, al lavoro o dove mi pare, introducendo, come se niente fosse, il principio del nudging nell’ordinamento” e tu mi rispondi: “il passaggio dalla limmitazione della libertà di andare al bar per contenere la diffusione della pandemia reale (che é perfettamente compatibile con la costituzione!) ad altre (anzi: ben altre!) eventuali limitazioni incostituzionali non é che un processo alle intenzioni.” esattamente perché caratterizzavi come “eventuali” le limitazioni che io avevo elencato e che tali non sono affatto?

          “Voi antivaccinisti a prescindere”: e quindi eccomi arruolato, a mia insaputa, però, visto che non mi pareva di aver scritto niente che giustificasse questo (vero? Presunto?) marchio di infamia (oltre ad aver fatto vaccinare mia nonna; mio padre no, perché è guarito dal Covid). Scusami, rinfrescami un po’ la memoria, tu eri quello che accusava gli altri di fare processi alle intenzioni? Se almeno ti fossi fermato lì:

          “non vi peritate a dare dei fascisti (sic!) se non anche degli aspiranti assassini seriali (per gli anglomani “serial killer”) o terroristi (a-ri-sic!) “invocanti cannonante” contro chi la pensa diversamente da loro (dolcissime e delicatissime parole tue testuali!) a chi vi critica.”

          Ma “voi” chi? Io rispondo di quel dico io, se non ti spiace: non ho dato del fascista, tantomeno del serial killer o del terrorista, a nessuno e le cannonate le invocava Cazzola dicendo che ci vuole Bava Beccaris per “questi terroristi” (se serve la prova: https://twitter.com/Giorgiolaporta/status/1432687167621447684) o per te quella sarebbe una “critica”? Evidentemente che personaggi del mainstream, che non pensano nulla se non ad attaccare l’asino dove vuole il padrone, se ne vadano in televisione a proferire simili enormità per te è un normale esercizio del diritto di critica o al massimo un legittimo abbandono del fioretto davanti alle temibili mannaie no vax. Per difendere Barone devi propinarci queste amenità, il che naturalmente va benissimo per il punto che volevo sostenere io e di ciò ti ringrazio.

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