La sceneggiata

Calma e gesso, ragazzi. Se hanno preso Messina Denaro, vuol dire che non contava più niente. Infatti, pare che sia un oncologico terminale, scovato in una nota clinica. Lo potevano prendere ogni giorno, da trent’anni a questa parte, esattamente come, a suo tempo, Riina e Provenzano. Se non l’hanno fatto prima, vuol dire che il patto di ferro, settantennale, tra mafia e classe politica istituzionale, non ne contemplava la sostituzione.
La scelta di prenderlo ora, dopo che risultava visibile e trovabile da decenni per le sue molteplici attività criminali e, soprattutto, legali, pienamente inserite nel tessuto economico ufficiale di Sicilia e società nazionale, è concordata. Come negli altri casi. Scelta di opportunità politica. Per Cosa Nostra, disfarsi di un peso gravato da troppa notorietà e da una malattia che lo inefficientava; per il regime, superare, con questo “gran colpo” apparentemente anti-mafia, una pesantissima crisi di credibilità.
Tonfo dopo tonfo, da dilettanti allo sbaraglio, determinati da una serie di “infortuni”, ridicolaggini, contraccolpi sociali e mediatici: le stronzate di Nordio e Cartabia, il decreto Rave, i voucher per far sopravvivere con un tozzo di pane, gli appalti liberalizzati a favore di malviventi, lo scandalo della consegna di sempre più armi al gaglioffo nazista di Kiev, sempre più costose e tecnologiche. Quell’Hulk di Crosetto che vende armi e fa il ministro della Difesa, a spudorata e provocatoria esemplificazione di un principio, il conflitto d’interessi, che fa marciare e marcire l’intera cosiddetta democrazia capitalista occidentale, l’impero anglosassone allo sfascio e le sue miserevoli appendici. Depauperamento degli arsenali e delle tasche dei contribuenti, scandalosamente sempre più a fronte di micidiali sprangate economiche alla gente comune, la raccapricciante dimostrazione, ora per ora, di una banda di spregiudicati pregiudicati, inquisiti, prescritti, sprovveduti e mediocri, all’assalto del nostro Stato e dei nostri beni. Oltre tutto al servizio di un predatore e masskiller storico.
L’arresto di un boss spento e destinato a morte, sollecita la consapevolezza che si tratti solo della toppa peggiore del buco, come nel caso in cui altri regimi provavano a mettersi il rossetto sul muso di porco, chiudendo dietro le sbarre partner divenuti spendibili per tutti i soci del consorzio. Nervi freddi, per piacere, ora che cercheranno di travolgere le nostre virtù analitiche e lucidità cognitive con un prolungato tsunami celebrativo dell’eroica impresa forza 7: onde altissime che offuschino l’orizzonte, schiuma e spruzzi che riducano la visibilità e opacizzino la trasparenza delle acque. Qui se non ci danno notizia dell’arresto di Mario Draghi, George Soros, Klaus Schwab, Roberto Speranza e ratti al seguito in corteo, con il prelievo dalla clinica di Messina Denaro il popolo può continuare e dormire sonni… agitati.
 I retroscena dell'arresto di Matteo Messina Denaro
Fonte foto: Palermo Today (da Google)
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2 commenti per “La sceneggiata

  1. Enza
    17 Gennaio 2023 at 6:28

    Giorno sferzante qui al sud, con neve latitante ma molta acqua. Dal mese di novembre , mi scrive una mia amica italoamericana , in Pennsylvania nevica, nevica come mai lei ricorda da quando lì vive. Solo ieri, mi diceva, tanto freddo senza fiocchi. Non lo dicono. Stona con la versione del catastrofico cambiamento climatico per accelerazioni alle onerose ingiunzioni green mentre si consentono attività fortemente energivore per il diletto dei ricchi.
    Sceneggiate. Così la prossima per il palato grossolano degli italiani intontiti da Sanremo forever con il fantoccio di Kiev.
    Ma neanche i boccaloni più cazzoni si sono bevuti quest’ultima che Grimaldi pennella con graffiante ironia. Per dare credibilità alla messinscena , quattro palermitani onesti a complimentarsi e la Meloni che vola a Palermo. Poteva fare tappa intermedia dalle mie parti…tra i fratellini d’Italia.
    Conferenza stampa di generali dall’eloquio stentato, quasi farfuglianti. Lui, u siccu, alla resa dei conti della sua vita, svelerà con un fil di voce i segreti di Pulcinella.
    E chi s’è visto , s’è visto.

    • Giulio larosa
      19 Gennaio 2023 at 7:57

      Commento bello come un articolo a se stante. Bello nella forma e nella sostanza. Complimenti!

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