L’Italia ripudia la guerra…

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

In questi giorni, dopo il barbaro assassinio del generale Soleimani, infervorano le polemiche, permettendo il silenzio su ciò che sta accadendo in Libia. È una questione ineludibile che intendiamo trattare con un inedito unificante “documento- ragionamento aperto” allo scopo di contribuire all’elaborazione di una sintesi che superi divisioni dettate da posizioni preconcette.

L’Italia “sembra affacciare” sul Mediterraneo, ne occupa il centro con più di 8000 Km di costa. Tale posizione strategica dovrebbe assicurare al nostro Paese uno sviluppo coerente alla sua naturale, passata, radicata e ancora potenziale vocazione alla pace e all’intesa tra popoli che dovrebbero essere affratellati dalle comuni sponde.

Ma se i popoli sono tendenzialmente e naturalmente fratelli e intersecati quanto i loro interessi reali, aldilà delle filastrocche sempre più fallaci del mainstream, non lo sono gli interessi delle potenze-elite-cordate che si fronteggiano, in un momento di tendenziali nuovi ri-equilibri del vecchio mondo prima bipolare, poi divenuto unipolare.

Dobbiamo evitare due errori, in questo momento assai diffusi: la ricerca impossibile o quasi di un bandolo della intricata matassa, oppure il tifo campista su un velleitario anche se comprensibile anti-imperialismo, o ancor peggio il servile appiattimento su una escalation assai pericolosa.

Su questo errore divisivo si sta spaccando il già precario fronte euroscettico; come UnitiXItalexit intendiamo offrire invece un onesto e diretto contributo per un ricompattamento di un “Fronte Unito”, ristabilendo le nostre priorità strategiche come Popolo e Nazione Indipendente.

Il primo imprescindibile passo consiste nella fondamentale ripresa di campo di una nostra politica estera di fatto disattesa, almeno dal 1989 in poi, con la prima spedizione punitiva, accodata alla potenza egemone totale di allora, gli U.S.A., e nel Golfo Persico, nel 1991, su mandato O.N.U.

Da allora è stata una politica estera di uno stato a sovranità limitata, dipendente di fatto sia dal paese N.A.T.O. di maggiore responsabilità (Francia), sia dagli interessi strategici U.S.A. o dalla viltà U.E. consolidata nella sua opportunistica ignavia.

Ci siamo scordati dell’orgoglio di Sigonella del 1985, ma soprattutto di una saggia politica estera rivolta al Mediterraneo, ai paesi del Medio Oriente e ai paesi d’Africa in trasformazione post-coloniale che coniugava il rispetto di scelte e vincoli dovuti ai rapporti di forza e alla nostra collocazione nell’area Atlantica armonizzandolo con il necessario perseguimento dei nostri interessi nazionali.

Quindi una grande Politica di Pace realistica e di equilibrio, inscritta nel “Sacro” Dettato Costituzionale, che partiva dalla auto-valorizzazione progressiva dei bisogni sociali dei Popoli e della loro vita equa e giusta, rispettosa dei rapporti di forza, ma consapevole della propria Storia e della costruzione di un concetto di Futuro.

Chi usciva da una dolorosissima esperienza di guerra ed era collettivamente stato artefice di una eroica e puntuale Ricostruzione, sino a divenire una delle principali forze industriali nel mondo post-Yalta, sapeva il fatto suo e lavorava alacremente nonostante gli ostacoli del cartello degli interessi esistenti.

Grandi Italiani, come Mattei e Moro, pagarono con la vita questa costruzione coerente e indipendente, con lo sguardo volto al Futuro e ai Popoli del Mediterraneo e oltre; Craxi pagò Sigonella con l’esilio e il discredito ma questa strada coraggiosa e chiara va ripercorsa con lo stesso coraggio, responsabilità, “serenità Patriottica e Rivoluzionaria”.

Riteniamo che tutti i sinceri patrioti debbano sapersi posizionare e saper mediare saggiamente su questa linea:

  1. Ripudio della guerra e di ogni azione terroristica.
  2. Promozione di attività diplomatiche positive e non formali, partendo dagli interessi dei popoli e non delle cordate multinazionali affaristiche o imperiali.
  3. Tendenza progressiva allo stato di “non allineamento”, pur nel rispetto e scambio costruttivo con ogni parte.
  4. Ridefinizione di una moderna e costruttiva leva per un esercito sia Popolare sia professionale su un asse indipendente da egemonie “carolingie“. Il suolo d’Italia deve essere progressivamente libero e difeso dagli Italiani come la Costituzione dichiara e senza atti aggressivi nei confronti di altri Popoli.
  5. Intensa e permanente attività volta alla creazione di una Unione priva di vincoli economici e culturali tra Nazioni Libere e Fraterne, rispettose dello sviluppo etico-culturale-produttivo e di ricerca di ogni popolo.

Il superamento di fazioni inutili, di schieramenti da stadio e di velleitari appiattimenti servili – ancor più gravi dato che riducono o azzerano del tutto il nostro potenziale – per contribuire alla costruzione di “Pace seria e duratura” e alla salvaguardia dei nostri interessi, in un Mediterraneo in questa fase al centro del mirino di nuovi assetti planetari, è fondamentale e strategico.

Su questo chiamiamo tutti i patrioti e chiunque abbia come obiettivo l’Italexit e senta come prioritario il bisogno del popolo di riacquistare Dignità e Futuro, a una condivisione paritetica del nostro documento-ragionamento di proposta.

Via dalle vecchie linee!

Andiamo a guadagnarci la nostra Libertà Dignità Indipendenza Futuro

UNITIxITALEXIT        7/1/2020

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