Trump il “fascista”: l’altra faccia (necessaria) di Hillary Clinton

Clinton

Da sinistra a destra un rauco coro si è levato a denunciare il candidato presidenziale repubblicano di punta in quanto “fascista”. Essi  citano le sue promesse durante la campagna di costruire un muro in stile israeliano lungo il confine degli U.S.A.; le sue minacce di espellere undici milioni di immigrati senza documenti; e di proibire ai Musulmani stranieri di entrare negli U.S.A., come anche il modo in cui la sua faccia pugnace e il braccio assomigliano a quelli di Benito Mussolini (’proietta in fuori il mento, solleva il braccio’).

Si considera il suo estremo nazionalismo come ‘rassomigliante alla politica di Hitler’, con le quali parole si intende la sua opposizione ad accordi di libero commercio sfavorevoli e al suoslogan: “Rendiamo grande l’America. Di nuovo.”

In questo articolo, analizzerò criticamente la corrente immagine da cartone animato del fascismo, confrontandola con la realtà storica del fascismo, e poi procederò ad analizzare la politica del cosiddetto “male minore”, che sta dietro la re-invenzione di un fascista americano alla maniera del miliardario Donald Trump.

Il fascismo: realtà e finzione

Storicamente, la politica fascista ha coinvolto movimenti di massa organizzati, milizie armate e gruppi paramilitari, che hanno aggredito gli avversari politici, censurato il discorso critico violentemente e represso il diritto di riunione. Il fascismo ha reso le minoranze capro espiatorio, in particolare zingari ed Ebrei, ha bruciato i sindacati e le sedi della sinistra, ha assassinando i loro leaders e picchiando i loro membri. Programmaticamente, hanno attaccato i pacifisti e difeso le guerre d’oltremare e gli imperi, in nome dello ‘spazio vitale’. Evocando un passato di gloria imperiale, essi non erano ‘isolazionisti’.

Il candidato Trump non ha organizzato qualcosa di simile a un movimento di massa, per non parlare di una milizia armata. Non ci sono ‘strombazzanti camicie brune’. Al massimo, la polizia e una manciata di suoi (spesso anziani) sostenitori bianchi hanno preso a pugni alcuni provocatori vestiti da KKK, che hanno fisicamente interrotto e minacciato gli incontri pubblici di Trump e il suo esercizio di libertà di parola. In realtà, l’interruzione ‘fascista’ delle libertà democratiche sembra essere per lo più organizzata e praticata dai suoi rivali politici.

Trump, lungi dal fare capro espiatorio della potente minoranza ebraica di questo paese, ha tenuto un discorso spudoratamente Israele-centrico e ha ricevuto una standing ovation da quasi 18.000 Ebrei in gran parte prominenti, in occasione della riunione del marzo 2016 della principale lobby pro-Israele (AIPAC).

La sua retorica, per quanto riguarda l’espulsione di 11 milioni di lavoratori senza documenti provenienti dal Messico e dall’America centrale e la costruzione di un muro di confine, è ben lontana dalla pratica di imprigionare e violentemente espellere oltre due milioni di latinossenza documenti sotto i regimi di Clinton-Bush-Obama / Clinton. Nel peggiore dei casi, Trump promette di continuare la politica federale vigente in materia di immigrazione e non di creare una rottura ‘fascista’ con le amministrazioni precedenti. È forse un ‘muro di cemento di retorica’ peggiore del vero muro di polizia di frontiera armata, elicotteri e vettori armati che hanno operato sotto le presidenze di Clinton – Bush – Obama/Clinton, con le loro centinaia di morti di migranti nel deserto? Sono le dichiarazioni di una politica di immigrazione repressiva, provenienti dai discorsi altisonanti di Trump, più ‘fascisti’, rispetto alla pratica ufficiale di strappare violentemente i lavoratori privi di documenti dalle loro case e luoghi di lavoro e assoggettarli alla reclusione a lungo termine e all’espulsione? Espellere giovani, cresciuti ed educati in questo paese, o separare violentemente famiglie produttive, ben integrate e imprigionando i loro principali sostenitori per mancanza di documenti … questa è la politica ufficiale dell’attuale e delle ultime tre amministrazioni.

C’è molto di meno dell’approccio veramente fascista della guerra preventiva e dell’invasione nei discorsi di Trump che nelle reali politiche perseguite dai regimi di Clinton-Bush-Obama/Clinton. In effetti, tra i numerosi critici di Trump, in particolare i suoi rivali Repubblicani e il campo di Hillary Clinton, sentiamo le più forti denunce della sua politica estera non interventista (isolazionismo), che è “fuori linea” con gli interventisti, le guerre d’oltremare della corrente amministrazione e di quelle repubblicane e democratiche del passato. I critici di Trump e gli esperti dei media sono ‘inorriditi’ dalla sua apparente disponibilità a cooperare con il presidente russo Putin contro i nemici comuni, come l’ISIS. Il suo approccio pragmatico verso la Russia è più o meno fascista del sostegno dei suoi rivali al putsch ucraino, orchestrato dal regime di Obama in alleanza con i fascisti ucraini anti-semiti armati bona fide? Le sue invocazioni a scaricare la NATO come una costosa zavorra per il Tesoro degli Stati Uniti e la manodopera hanno portato l’élite a ululare in oltraggio!
I propagandisti, che dipingono Trump come un moderno fascista americano, citano le sue rozze osservazioni sessiste come “esempi di un totalitario misogino”, mentre si punta favorevolmente al candidato democratico Hillary Clinton come potenzialmente il ‘primo presidente femminista’. Per quanto riguarda la sua presunta misoginia, ‘Donald’ ha attaccato la promozione e il ruolo strategico della Signora First Lady, Senatrice e Segretario di Stato Clinton nelle guerre degli Stati Uniti contro la Libia, l’Iraq e la Siria, dove oltre un milione di donne sono stati rese profughe, violentate, ferite o uccise. Cosa è peggio, ci si può chiedere: crude battute da spogliatoio o milioni di bambini e bambine orfani cui sono stati negati i genitori, le case, gli studi e un eventuale futuro nel Medio Oriente e in Nord Africa? Questo è il mondo che l’Ostetrica Hillary Clinton ha contribuito a far nascere.

La misoginia è nell’occhio del seduttore.

Gli attacchi verbali di Trump sulla pratica delle multinazionali U.S.A. di trasferirsi all’estero per evitare le tasse e delle società finanziarie di Wall Street che nascondono i miliardi delleélites statunitensi oscenamente ricche nei paradisi fiscali off-shore, sono forse più dannose per i “valori americani” (come vuole l’accusa)  dell’assecondamento di Wall Street da parte di Hillary Clinton, che intasca più di $ 300.000 per ogni prestazione da sicofante di 45 minuti  (pubblicizzate come ‘conferenze sulla politica “), o i suoi decenni spesi a promuovere attivamente la globalizzazione – compreso il NAFTA, che ha distrutto posti di lavoro negli Stati Uniti?

È chiaro che Trump attualmente manca del programma, dell’organizzazione e della pratica che definiscono un politico fascista. Nella peggiore delle ipotesi, imita a pappagallo la linea generale di attacco contro gli immigrati e i Musulmani. Finora, li espellerebbe semplicemente dagli Stati Uniti, ma non li bombardarebbe riportandoli indietro ‘all’età della pietra’. Questo dovrebbe essere confrontato con le attuali politiche realizzate dai criminali di guerra Clinton / Bush / Obama-Clinton. Sarebbe difficile per Donald ‘vincere a briscola’ contro Hillary, quando questa ha minacciato di ‘cancellare l’Iran’ e le sue decine di milioni di cittadini, a causa del ‘programma nucleare’ fittizio dell’Iran.

D’altra parte, gli stessi incontri e raduni di Trump sono stati vittima di ripetute interruzioni da parte di gruppi organizzati, che agiscono come delinquenti fascisti. Inversione di ruolo nella vita reale: Trump, il bersaglio di rabbiosi ripetuti attacchi da parte dei mass-media, viene definito fascista.

Battere Trump: un sostegno di riserva per Hillary, la militarista psicopata

Se il caso oggettivo per l’etichettatura di Trump come ‘un fascista’ è debole o inesistente, perché così tanti accademici di prestigio e giornalisti giocano questo stupido gioco di definizioni?
La spiegazione di buon senso delle loro spacconate raffazzonate è che promuovono il ‘Trump-Drago di Paglia’, al fine di portare avanti la malefica Signora Segretario Hillary Clinton come il ‘candidato- male minore’ a Presidente degli Stati Uniti.

Nessun osservatore serio minimamente a conoscenza dell’abbraccio carnale di Clinton verso le molteplici simultanee guerre, disastrose e distruttive, in Ucraina, Iraq, Afghanistan, Yemen, Siria e Libia, potrebbe sostenerla – a meno che non siano convinti che un pericolo maggiore si profila all’orizzonte e che “noi dobbiamo sconfiggere Trump il fascista a tutti i costi “? Nessun serio democratico o impiegato salariato e stipendiato può ignorare il ruolo di Madame Clinton come la ruffiana più sfacciata di Wall Street, a meno che non credano che un altisonante ‘fascista di New York sia peggio di Wall Street.’

L’allarmismo falso sul “fascismo” di Trump serve solo a coprire la più servile promozione da parte di Clinton di guerre traditrici a vantaggio di Israele. Si dovrebbero immaginare le migliaia di rifugiati siriani disperati aggrappati alle decrepite imbarcazioni nel Mediterraneo durante la lettura di stralci delle e-mails private di Clinton: secondo Wikileaks, Hillary ha dichiarato che “il modo migliore per aiutare Israele a fronteggiare la crescente capacità nucleare dell’Iran (sic) è aiutare (sic) il popolo della Siria a rovesciare il regime di Bashar Assad. … La caduta della Casa di Assad potrebbe innescare una guerra settaria tra gli Sciiti e la maggioranza sunnita della regione prospiciente l’Iran, il che, a giudizio dei comandanti israeliani, non sarebbe una brutta cosa per Israele e i suoi alleati occidentali”. Non è una cosa negativa per Israele – ma una politica crudele e criminale contro una nazione sovrana e la sua società multi-etnica. La signora Clinton ha insistito su queste dichiarazioni dementi, che possono essere solo considerate come genocide! Clinton ha promosso la guerra per procura più violenta, sradicando oltre la metà della popolazione civile della Siria e uccidendo centinaia di migliaia di persone, mentre triturava una nazione sovrana. Ha assecondato in tal modo i suoi mentori israeliani e i suoi finanziatori Pluto-sionisti.

Per giustificare il sostegno a una guerrafondaia seriale, un Segretario di Stato U.S.A. che ha servito gli interessi di Israele e una politica che ha fatto commercio carnale dei suoi “principi femministi” con i miliardari di Wall Street, gli untuosi sostenitori di Hillary Clinton hanno dovuto inventare un avversario che è ancora peggio: creare e poi denunciare “Trump il fascista” serve come giustificazione di riserva per il supporto a una psicopatica politica provata!

[Traduzione dall’inglese per ALBAinformazione di Marco Nieli]

Fonte: https://albainformazione.com/2016/04/23/trump-il-fascista/

7 commenti per “Trump il “fascista”: l’altra faccia (necessaria) di Hillary Clinton

  1. ARMANDO
    24 Aprile 2016 at 18:57

    Ottimo articolo che sfata una delle solite falsificazioni di sostanza della stampa occidentale asservita. Con ciò non dico che Trump sia “il bene” o “un bene”, ma quando critica l’interventismo imperiale Usa nel mondo, quando dichiara che vuole collaborare con la Russia di Putin contro il terrorismo, secondo me, in queste dichiarazioni, si richiama al conservatorismo sociale americano, un’area certo “conservatrice” se giudicata coi parametri del cosmopolitismo neo liberale o con quelli del libertarismo, ma con una sua coerenza di principi e nobiltà spirituale. Poi, certo, ci sono altre dichiarazioni tronfie, inaccettabili, rozze. Credo questo faccia parte di una tendenza inarrestabile di una politica ormai incapace di elevarsi oltre la pancia.

  2. Fabio C.
    24 Aprile 2016 at 21:09

    Come ho già avuto modo di scrivere poco tempo fa, molto meglio il presunto “fascista” (?) Trump che la vera ultra-femminista Clinton.

  3. Fabrizio Marchi
    25 Aprile 2016 at 7:17

    Secondo me invece Trump è un autentico fascista, non nel senso tradizionale del termine, è ovvio, i tempi cambiano e tutto si trasforma, però nella sostanza lo è. Teniamo anche conto che siamo in America ed è altrettanto ovvio che un fenomeno fascistoide o neo o parafascistoide non può che manifestarsi nelle forme che il contesto storico e culturale gli consente.
    Ciò detto, così rispondo anche ad Armando, quello che secondo me l’autore (che, ricordo, è un sociologo e un analista marxista) voleva dire è che per far trangugiare a tanti americani l’amarissimo boccone della Clinton (guerrafondaia e imperialista peggio di Trump, e la cui parte politica, nella sostanza, applica le stesse politiche razziste e “securitarie” che vorrebbe lo stesso Trump nei confronti degli immigrati ecc.), ci voleva, anzi era necessario un personaggio “spauracchio” come Trump. Non sono neanche d’accordo con Armando quando dice che Trump rappresenterebbe una certa destra conservatrice “dotata di coerenza di principi e di nobiltà spirituale”. Che esista questa destra non lo metto in dubbio ma certamente non ne fa parte un personaggio come Trump e soprattutto non la rappresenta. Trump rappresenta la “pancia” di una certa America retriva e razzista che c’è sempre stata, fin dalla nascita della nazione americana. Ha assunto forme politiche di volta in volta diverse, a seconda appunto delle circostanze e dei tempi, ma la sostanza è quella.
    In poche parole, quello che voglio dire è che se fossi un cittadino americano, mi asterrei, non potrei neanche turarmi il naso e mettere la croce su uno dei due candidati, per la semplice ragione che (dal mio punto di vista, s’intende) per motivi in parte diversi e in parte del tutto simili, entrambi puzzano. E molto.
    L’America è quella che è, ragazzi, con tutte le sue contraddizioni, e non è certo lì che può nascere un’alternativa al dominio capitalista attuale. Per lo meno secondo me.

    • Animus
      25 Aprile 2016 at 13:47

      Quoto in pieno fabrizio, sottolinerei soltanto che quello che Armando chiama ” conservatorismo …con una sua coerenza di principi e nobiltà spirituale” e Fabrizio “un America retriva e razzista che c’è sempre stata” rappresentano la stessa unità.

      Cmq, ormai la democrazia è così, anzi, forse è sempre stata così, solo che i nostri non se ne accorgevano.

      Sulle scelte “democtratiche”, l’articolo mi ricorda una bella frase di Günther Anders degli anni ’50: “Per il loro ultimo pasto i condannati a morte hanno libertà di scelta tra i fagioli serviti con lo zucchero o con l’aceto”.
      Per dire, che tanto, qualsiasi cosa scegli la tua sorte è già stata decisa a priori.

      • armando
        26 Aprile 2016 at 18:14

        Animus, se vuoi dire che in Usa coesistono un’anima retriva e una conservatrice, sono d’accordo. Ma è sbagliato sovrapporle e identificarle l’una nell’altra. Basta documentarsi x rendersene conto. Confondere tutto nello stesso calderone non aiuta. E’ come se dicessimo che il progressismo postmoderno gaio e eugensita e la sinistra di classe sono la stessa cosa.

  4. fabrizio
    25 Aprile 2016 at 10:28

    Trump è sicuramente un personaggio controverso, ma è anche controcorrente.
    E sicuramente odiato dall’establishment globalista “wallstreetiano”. E le sue posizioni non interventiste (dichiaratamente contro le rivoluzioni pilotate africane) e pro-Russia ne sono conferma.
    La sua posizione sullo “screening dei musulmani” è inaccettabile, ma diffusa non solo negli USA.
    L’idea del muro è opinabile, ma il problema dell’immigrazione illegale dal Messico è reale.
    L’accondiscendenza alla politica di Israele, è doverosa da parte di qualunque candidato presidenziale, essendo la natura di Israele quella di avamposto politico e militare nel mediooriente. E Trump non fa nulla di diverso dagli altri candidati; la sua enfasi pro-Israele è dovuta alla necessità di conquistare delegati Repubblicani. Tanto per essere chiari, in uno stato dove aveva oltre il 60% dei consensi della base non ha ottenuto delegati che sono andati tutti a Ted Cruz, il manchurian candidate.

    Il problema di fondo è “se fossi americano, per chi voteresti”?
    La Clinton non solo è una femminista e una globalista; è anche una bugiarda patentata iper-finanziata dalle corporations. E questo non è un dettaglio perchè la cosa che piace di più di Trump è la propria coerenza e schiettezza ed il fatto che ha messo in discussione la lobby dei finanziamenti politici.
    Cruz è il nulla, il perdente selezionato per facilitare la vittoria di Clinton.
    Sanders è un’idealista figlio della pseudo-cultura rivoluzionaria dell’accademia statunitense. Un onest’uomo (apparentemente) che a parte le sue posizioni filo-femministe, mi sta anche simpatico. Ma non so se sappia fare bene i conti… E Se dovesse andare avanti i media lo faranno a pezzi, perchè i conti devono tornare….

    Nel mentre, Obama (il premio Nobel per la Pace, il messia del cambiamento) viene in Europa a dire agli inglesi come votare al Brexit e a pontificare sulle politiche Europee sull’immigrazione causata dalla guerra Statunitense in Siria-Iraq.

    • Fabrizio Marchi
      26 Aprile 2016 at 9:14

      “L’idea del muro è opinabile, ma il problema dell’immigrazione illegale dal Messico è reale”. (Fabrizio Napoleoni)
      Che il problema dell’immigrazione “illegale” dal Messico sia reale non c’è alcun dubbio, caro Fabrizio; la questione è quella di capire perché esiste questa immigrazione massiccia di masse di poveracci (certo non sono dei benestanti) da quello (il Messico) che è di fatto una colonia e una discarica, nello stesso tempo, degli USA, nonché un gigantesco serbatoio di manodopera a bassissimo costo a costante disposizione del capitalismo nordamericano. Se non facciamo questa operazione non possiamo capire il fenomeno dell’immigrazione, e dire che il problema esiste non ci aiuta certo a risolverlo. Certo che esiste, ma quali sono le cause? Chi ne è responsabile? E la soluzione qual è? Sparare a vista agli immigrati? Ma questo già viene fatto e in modo massiccio. Anzi, parebbe proprio che sia questa la soluzione adottata dalle autorità americane per controllare il flusso e tenersi solo il numero sufficiente di immigrati.
      Infatti il “Muro della vergogna”, come lo chiamano i messicani, che separa gli USA dal Messico, esiste già e da molto tempo, quindi Trump non si inventa nulla. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiq4v6j1qvMAhUECBoKHeKeALcQFggdMAA&url=https%3A%2F%2Fit.wikipedia.org%2Fwiki%2FBarriera_di_separazione_tra_Stati_Uniti_d%27America_e_Messico&usg=AFQjCNFVOz6wie7p6eDJVQkrU2H8ns_1cw&sig2=NZP8Yqa5_il5s3ypH9mhhQ
      O forse non gli bastano per farsi eleggere le centinaia di immigrati (la media è di uno al giorno o giù di lì) che ogni anno vengono uccisi dalla polizia di frontiera americana mentre tentano di valicare il confine.
      Voglio qui ricordare che il famigerato muro di Berlino (di cui non ho nessuna particolare nostalgia, sia chiaro), dal 1961, anno della sua costruzione, al 1989, nell’arco cioè di 28 anni, ha causato la morte di 138 cittadini della DDR, fra cui 8 guardie di confine…(dati del Centro di Ricerca sulla Storia Contemporanea (ZZF), finanziato dallo stato tedesco; in ogni caso questi numeri sono facilmente reperibili su Wikipedia).
      Eppure, chiunque, anche il meno informato, sa cos’era il muro di Berlino, ma pochi o pochissimi sanno che esistono altri due muri, quello appunto costruito dagli USA alla loro frontiera con il Messico, e quello costruito da Israele per tenere rinchiusi i palestinesi come galline in un pollaio, perché questa è la condizione dei palestinesi in Cisgiordania e soprattutto a Gaza (non parlo per sentito dire, come sapete…), che hanno provocato e continuano a provocare un numero infinitamente superiore di vittime.
      Inoltre, ci sarebbe da discutere molto su questo concetto di “illegalità” dell’immigrazione. In Europa, in diversi stati ma che io ricordi con esattezza, sicuramente in Inghilterra, nel secolo XIX, l’accattonaggio era stato proibito per legge, di conseguenza i mendicanti colti nell’atto di chiedere l’elemosina, venivano sbattuti in galera (a quei tempi non si andava tanto per il sottile). Insomma la povertà era considerata un reato. Una bela contraddizione in termini, mi viene da dire.
      Quindi parlare di immigrazione illegale è a mio avviso quanto meno contraddittorio. L’immigrazione, per quanto sia, avrà sempre questo carattere di illegalità, ed è normale che così sia. Il problema, come sempre è strutturale, e cioè capire cosa la determina. Altrimenti, come dico spesso metaforicamente, rischiamo di prendercela con lo spacciato invece che con lo spacciatore…
      Quanto all’accondiscendenza nei confronti di Israele, come hai detto anche tu, è fisiologica non solo per i candidati alla Casa Bianca ma per tutti coloro che aspirano al governo di tutti i paesi occidentali. Io direi che è molto più di un accondiscendenza, anche perché Israele a mio parere rappresenta più di un semplice avamposto militare in medio oriente. Il potere delle lobby finanziarie ebraiche americane è noto, e sono in gran parte queste a determinare la politica americana, sia essa dei democratici quanto dei repubblicani. E questo è un altro elemento che conferma quanto Trump sia interno alle logiche di potere USA
      Il viaggio in Israele per essere sdoganati è un atto dovuto da parte di tutti coloro che ambiscono a porsi come forza di governo. La visita al museo dell’Olocausto con la kippah in testa è una sorta di rito a cui ci si deve sottoporre. Ricordo Gianfranco Fini, poi Vendola, e ora Salvini. Ridicoli, pupazzi. Più o meno come Trump.

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