Uguaglianza dei sessi e violenza. Alcune riflessioni.

Petizione · La violenza non ha sesso · Change.org

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

La violenza si manifesta nelle forme più svariate e colui il quale la pone in essere o la subisce può essere chiunque, al di là del sesso.

Sia una donna che un uomo può essere vittima di violenza, in specie psicologica ed economica consistente in comportamenti di umiliazione, tradimenti, svalorizzazione, limitazione ecc. 

A titolo esemplificativo e non esaustivo si pensi alle instaurazioni di processi civili e penali al solo fine di speculare patrimonialmente ai danni del coniuge; alla violenza psicologica “quotidiana”  in cui vengono chiesti, in maniera denigratoria, esborsi economici al partner; a quella in cui vengono ostacolati i rapporti con i figli minori spesso usati, in sede di separazione, come “arma di ricatto”.

Un inciso circa la violenza fisica che sta vedendo protagoniste sempre più giovani ragazze, perpetrata in gruppo o individualmente ai danni di coetanee per futili motivi, spesso episodi di bullismo ripresi con gli smartphone e divulgati. Questo è un desolante cambiamento di cui si deve prendere atto in tutte le Sedi..

Eppure, talune forme di violenza – talvolta integranti ipotesi delittuose – vengono erratamente associate al solo genere maschile.

La violenza non ha genere!      

Avvocato Massimiliano Paoluzzi

Per info: massimiliano.paoluzzi@gmail.com oppure https://www.facebook.com/massimiliano.paoluzzi.52

 

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https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2741757499383664&id=100006483210650

 

1 commento per “Uguaglianza dei sessi e violenza. Alcune riflessioni.

  1. Eric Fiumanó
    22 marzo 2021 at 11:39

    Grazie avvocato per la sua riflessione.

    Credo che l’Italia, in questo, sia ancora molto indietro e abbia una velocitá legislativa di adattamento defisamente troppo lenta rispetto all’evoluzione di usi e costumi dagli anni 40′.
    Per quanto la lotta femminile sia stata essenziale per lo sviluppo di una realtá piú democratica, si osserva oggi un’unidirezionalitá dei diritti che porta la donna 2020 ad avere, all’atto pratico, piú diritti e piú tutele della figura maschile.
    Non so se lei tratta direttamente i divorzi ma per esperienza diretta, da figlio di divorziati e da amico di divorziati, posso facilmente dire che la legge italiana discrimina l’uomo. Punto.
    Il problema si pone culturalmente, visto che viviamo nella totale ipocrisia che vuole la donna sesso debole piuttosto che sesso pari o superiore, a seconda della comoditá.
    La veritá, é che la donna NON vuole e non puó volere una vera paritá dei sessi. La donna, vuole i pro di una realtá moderna ed i pro della realtá tradizionale.
    Siamo nell’era ove il maschilismo é in declino mentre il sessismo violento da parte della donna é in crescita; e non solo é crescita, é anche eticamente e moralmente piú accettato. Questa la chiamate uguaglianza?

    Inoltre, lei fa cenno delle giovani generazioni. Nelle nuove generazioni é emblematico vedere come i ragazzi, in molti casi, siano molto piú tranquilli rispetto alle ragazze, che paiono spesso come violente e furbe (perché conscie della superioritá di diritti dell’essere donna, rispetto all’uomo).

    L’unica cosa su cui si debba puntare é l’aborrazione della violenza. Punto.

    Ps: nella mia vita ho frequentato una donna finlandese e, credetemi, in Italia non avete la vaga e pallida idea di cosa significhi una paritá di genere…

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