Il Fusaro di Galavotti e il Lenin di Preve

Condivido buona parte delle critiche rivolte a Fusaro in questo articolo: http://www.sinistrainrete.info/marxismo/5538-enrico-galavotti-il-marx-di-diego-fusaro.html
Tuttavia devo registrare un errore commesso dall’autore nella sua analisi, forse dovuto (non c’è altra spiegazione) ad una scarsa conoscenza del pensiero di Costanzo Preve.
Cito testualmente dall’articolo:” Costanzo Preve, che rifiutava il leninismo non solo sul piano politico, ma anche, e ancor più, su quello filosofico…”.
Questo non è affatto vero.
Preve era un grandissimo estimatore del Lenin politico e grande dirigente rivoluzionario. Preve si poneva in una posizione radicalmente critica nei confronti del Lenin filosofo, e in particolare della sua critica agli empiriocriticisti. E ha ribadito questi concetti in diverse sue opere.
Cito testualmente dalla sua “Storia alternativa della filosofia”:”Alla luce del 1914, la rivoluzione teorica di Lenin appare necessaria, buona e provvidenziale. Bisogna ignorare – come si fa spegnendo con il telecomando un televisore che emette trasmissioni manipolate – l’attuale concerto ideologico di demonizzazione del 1917. Il 1917 fu benefico, perché non si trattò di un fenomeno deducibile dalla (miserabile) teoria evoluzionistico-deterministica di Kautsky, ma un fenomeno di legittima reazione al bagno di sangue imposto nel 1914 dalle borghesie imperialiste. Tutto il chiacchiericcio universitario sul cosiddetto “totalitarismo” non è che un patetico rumore di fondo, se lo si paragona alla grandezza dell’iniziativa rivoluzionaria di Lenin. Con questo non intendo nascondere affatto la mia convinzione filosofica profonda , per cui gli empiriocriticisti avevano sostanzialmente ragione, ed il materialismo dialettico di Lenin era soltanto una forma dilettantistica di neokantismo alla Lange. Tuttavia sarebbe sciocco sottoporre ad un esame di filosofia teoretica un grande rivoluzionario che ha fatto la storia, e la cui opera resta in un certo senso immortale!
Lenin fu lo Einstein del marxismo. Einstein relativizzò il tempo assoluto e lo spazio di Newton (ma anche di Kant). Nello stesso modo Lenin relativizzò la coscienza di classe proletaria alla funzione rivoluzionaria del partito…Il partito rivoluzionario leninista non è affatto riducibile ad un puro espediente organizzativo, come fanno i praticoni del gruppettarismo fondamentalista, esempi di totale incurabilità storica e razionale,ma deve essere inteso come un grande episodio della storia filosofica della soggettività occidentale”.
Gli stessi concetti vengono ripresi e approfonditi in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=99BmlLUobYo
Si potrebbero riportare numerosi altri passaggi di Costanzo Preve su Lenin e il Leninismo, ma credo che questi siano sufficienti.
Non sono un “previano”, considero però Preve un pensatore di razza che ha avuto brillanti intuizioni filosofiche e anche degli abbagli, alcuni anche gravi, sia dal punto di vista teoretico che politico (come tanti altri autori). Ma proprio per questa ragione, penso che sia importante non fare di tutt’erba un fascio, riconoscere e distinguere meriti e demeriti, isolare gli errori dagli aspetti positivi dell’opera di un autore. Per questo ho ritenuto utile fare chiarezza su questo aspetto, e cioè la presunta avversione di Preve nei confronti di Lenin e del leninismo (un’avversione del tutto infondata, come si evince dalle sue stesse parole) così come a suo tempo ho ritenuto altrettanto utile chiarire la mia posizione su quello che ritengo essere uno dei suoi errori più gravi, e cioè la questione fascismo/antifascismo che Preve considerava – a torto – superata: https://www.linterferenza.info/editoriali/il-mio-antifascismo/
Purtroppo invece lo stesso Preve (non è il solo…) è stato troppe volte e per troppo tempo sottoposto ad attacchi feroci, molti dei quali assolutamente immotivati, per lo più da persone che neanche avevano letto le sue opere e che lo attaccavano con toni e atteggiamenti violenti e dispregiativi sulla base del “pour parler” e del chiacchiericcio politicamente corretto, quello normalmente praticato nei bar delle facoltà universitarie e nei salotti mediatici e politici (non comunque in questo caso: l’autore dell’articolo si limita ad una legittima critica senza assumere alcun atteggiamento aggressivo o intollerante).
Penso che oggi sia possibile rileggere le opere di questo filosofo con il giusto atteggiamento, fuori dal pregiudizio da una parte, e dalla celebrazione dall’altra, come si è fatto e si continua a fare con molti altri autorevoli autori.

1 commento per “Il Fusaro di Galavotti e il Lenin di Preve

  1. bruno bonansea
    21 Agosto 2015 at 20:14

    Certamente Fusaro non è molto originale ed il suo continuo richiamo a Preve è piuttosto fastidioso. Entrambi, comunque, ripetono l’interpretazione gentiliana del marxismo; Preve, poi, che era teoreticamente molto ondivago, doveva molto alle analisi di Augusto Del Noce.
    Bruno Bonansea

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