Piero Angela, scientismo, scienza (autentica), irrazionalismi antiscientifici

Sono stato in ferie scollegato da internet per quasi tutto il mese di Agosto e purtroppo non ho potuto criticare tempestivamente l’ articolo “Angelica scienza” di Salvatore Bravo sulla morte di Piero Angela e sui commenti e le celebrazioni politicamente corretti ed eticamente corrotti, come ben dice Diego Fusaro, che ha suscitato nonché.

Poiché ritengo utile e importante discutere delle questioni trattate in questo articolo fra noi oppositori dello “scientismo economicistico”, come é denominato nello stesso, provvedo ora ad illustrare le mie critiche.

 

Concordo con l’ affermazione dell’ autore che Piero Angela credeva nella scienza che “il mondo di cui faceva parte ha proclamato la nuova religione [non esplicitamente, anzi a parole negandolo, N.d.R.], a cui i sudditi deferenti e ignoranti dovevano essere nutriti con l’ ostia della scienza in pillole e comunicata con un linguaggio semplice corredato a immagini”.

Ma contrariamente a Salvatore Bravo ritengo che le conoscenze scientifiche siano effettivamente oggettive e di per sé neutre (utilizzabili come mezzi per gli scopi più svariati, differenti e anche reciprocamente opposti), sia pure a certe conditiones sine qua non indimostrabili, come ha genialmente rilevato il filosofo David Hume; e anche se, come personalmente ho imparato in gioventù dal Lenin di Materialismo ed empiriocriticismo (testo dal quale pure dissento nettamente su alcune affermazioni di fondamentale importanza per il suo autore stesso), la scienza é pur sempre fallibile ovviamente, come ogni impresa umana (contrariamente a quanto pretendono gli irrazionalismi antiscientifici) e dunque va sempre criticata, affrontata con un atteggiamento di cartesiano dubbio metodico, ed inoltre é sempre limitata nelle sue acquisizioni teoriche di fronte all’ inesauribilità (infinità quantitativa e per così dire “qualitatìva”) della natura materiale che ne é oggetto di indagine.

 

Come ha ben dimostrato il filosofo David Hume e come completamente ignora l’ attuale ideologia scientistica e antifilosofica, perché le verità delle scienze naturali siano vere occorre che siano vere alcune premesse non dimostrabili (né confutabili) come l’ intersoggettività delle sensazioni materiali e la veridicità dell’ induzione (cioé in sostanza che il divenire naturale sia oggettivamente ordinato secondo modalità o leggi universali e costanti astraibili dalla congerie dei fatti particolari e concreti empiricamente osservabili); oltre alla veridicità, e comunque emendabilità in linea teorica nei suoi errori, della memoria. Ma questo é il “minimo sindacale” di “verità ragionevoli” insuperabilmente dubbie, che tuttavia é necessario credere arbitrariamente, letteralmente “per fede”, se si vuole evitare il solipsismo e addirittura lo scetticismo, il quali sono invece insuperabili volendo assumere un atteggiamento rigorosamente e conseguentemente razionalistico “fino in fondo”.

E tuttavia qualsiasi altra credenza non scientifica circa il mondo materiale naturale proposta da qualunque altro irrazionalismo non scientifico implica inevitabilmente molte più credenze indimostrabili e dubbie, oltre che di fatto prima o poi falsificabili e continuamente falsificate di fatto.

 

Come dice Salvatore Bravo, “la nuova religione non ha unito e non unisce ma forma all’ eremita acritico [come anche tutte le altre religioni e superstizioni ad essa alternative, N.d,R,] di massa”.

Ma questa nuova religione non é la scienza (correttamente e dunque criticamente e autocriticamente intesa) bensì lo scientismo acritico e antifilosofico di più o meno remota ascendenza positivistica.

 

Concordo che “nella visione superstiziosa [irrazionalistica e antiscientifica, N.d.R] di Piero Angela la scienza é verità universale, in quanto mediante le leggi della scienza é possibile spiegare e risolvere ogni dubbio”, per il semplice fatto che, personalmente, nego che la realtà in toto sia esaurita dalla materia, essendo per me costituita, oltre che dalla cartesiana “res extensa”, anche dalla “res cogitans”, altrettanto reale anche se non -postulabile e non dimostrabile essere, David Hume- intersoggettiva: reale =/= intersoggettivo; e meramente soggettivo =/= da irreale; e inoltre non identificabile, né riducibile alla, e nemmeno (ammettendo ma non consentendo da parte mia che questi siano concetti sensati) “emergente dalla” o sopravveniente alla” materia (massa e/o energia, ovviamente con relativa “informazione”).

Ma per quanto riguarda il (ovvero: limitatamente al) mondo materiale naturale (che -ripeto- a mio avviso non esaurisce la realtà in toto) la scienza é l’ unica disciplina e metodo di ricerca che ne possa dare una conoscenza affidabile, necessitante di un minimo di assunzioni infondate, indimostrabili, insuperabilmente dubbie senza credere alle quali inevitabilmente si assume un atteggiamento solipsistico se non addirittura scettico, oltre che di fatto tali che chiunque possa essere considerato sano di mete per lo meno di fatto si comporta “come se” le credesse vere”.

 

Concordo che lo scientismo (l’ irrazionalismo scientistico) é una delle ideologie dominanti, reazionarie al servizio del potere, dell’ iniquità e del privilegio. Ma contrariamente a Salvatore Bravo non la ritengo l’ unica, dal momento che vi coesistono numerose altre ideologie pure irrazionalistiche ed antiscientifiche, anche se più smaccatamente e grossolanamente tali.

E anche che lo scientismo [irrazionalistico e antiscientifico], ma non la scienza, “modella le nuove generazioni a non chiedersi i perché, a non cercare la verità storica e della natura umana”.

Ma rilevo che almeno altrettanto fanno tutte le superstizioni e gli irrazionalismi più smaccatamente antiscientifici; e che. inoltre, limitatamente al mondo naturale materiale quella scientifica é di gran lunga la conoscenza più sicura e affidabile e più verosimilmente oggettiva, malgrado i suoi limiti e la sua insuperabile dubitabilità in ultima analisi (Hume).

Concordo sulla falsità della pretesa che l’ uomo “non é differente dal mondo animale inanimato, é sottoposto alle stesse leggi fisiche e chimiche di ogni ante naturale”; ma credo che il corpo umano lo sia, e che pretendere di ignorarlo non possa che portare prima o poi a gravi errori e danni, direttamente al corpo umano stesso e indirettamente all’ uomo nella sua integrità non solo e unicamente materiale corporea.

 

Soprattutto concordo sulla necessità che a scuola tutti i giovani studino (anche) la filosofia (le filosofie, non solo occidentali) e la storia della filosofia (delle filosofie), per poter maturare un indispensabile senso critico.

E anche su tanto altro, a cominciare dal fatto che la coscienza non si spiega con l’ anatomia e al fisiologia del cervello, che il cervello non é la coscienza (ma, per parte mia, nemmeno esiste un’ anima immortale, esistente anche dopo la morte cerebrale e interagente col modo fisico, inevitabilmente attraverso succedanei della cartesiana ghiandola pineale).

Come pure concordo sul fatto che gli scienziati sono oggi di fatto generalmente al servizio delle multinazionali, contro gran parte dei popoli del mondo, i lavoratori, l’ umanità attuale e potenzialmente futura in generale. Ma non per un eccesso, bensì per un grave difetto da parte loro di razionalismo, che é ineliminabile dagli assetti sociali capitalistici dominanti; e che non deve essere sostituito da altri irrazionalismi bensì da un autentico razionalismo conseguente, comprendente una filosofia razionalistica critica anche verso le scienze naturali, nonché cultore anche delle scienze umane (rigorosamente entro i limiti dei loro campi di pertinenza e di indagine).

 

Non ritengo quello di “neutralità” (o meno) un concetto pertinente la scienza (pura, teorica; che invece é oggettiva, a certe condizioni indimostrabili), ma casomai alle tecniche in quanto discipline pratiche, che possono utilizzare le conoscenze scientifiche “pure” (efficientissime proprio per la loro oggettività) per le più disparate finalità “partigiane, oltre che, almeno in teoria, universali.

 

Siamo al collasso energetico e ambientale (oltre che alla fame e alle malattie e morti evitabili per tanta parte dell’ umanità) non perché al servizio del capitale sarebbe la scienza, la quale di per sé non agisce in nessun senso ma si limita a conoscere, non offre scopi ma solo mezzi, bensì perché la é la gran parte delle tecniche, pur scientificamente fondate, che applicano le conoscenze scientifiche all’ agire.

Non comprenderlo per il fatto che in pratica gli scienziati sono quasi sempre anche tecnologi al servizio del capitale, se non capitalisti loro stessi, magari in quanto azionisti di imprese “altamente tecnologiche”, significa cadere nell’ hegeliana “notte in cui tutte le vacche sembrano nere”, metafora dell’ ignoranza.

Provincia di Oristano | A Piero Angela su prèmiu ispetziale “L'Isola dei  Giganti”

Fonte foto: da Google

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