L’insopportabile (e ipocrita) strabismo del “politicamente corretto”

Il fruttivendolo dal quale normalmente mi rifornisco di frutta e verdura è un egiziano di religione mussulmana. E’ un ragazzo di intelligenza vivace e particolarmente ferrato su questioni di politica internazionale. Fra noi c’è da tempo uno scambio vivace e ricco di opinioni specialmente – come dicevo – su temi di ordine “geopolitico” come si usa dire. E per lo più la vediamo nella stessa maniera.
Questa mattina invece mi ha proposto, sia pure con tono leggermente ironico (ma l’intenzione era in realtà molto seria), una riflessione di ordine socio-culturale, diciamo così, a cui in effetti non avevo pensato. E cioè mi ha detto:” Ora che nel mondo occidentale le coppie omosessuali hanno diritto ad unirsi in matrimonio e ad avere figli, spero che non vorrete negare ad altre minoranze il diritto a formare famiglie poligamiche, riconoscendone tutti i figli, se quella è la loro cultura, inclinazione e volontà, né tanto meno vorrete continuare a criminalizzarle sostenendo che sono il risultato di una cultura barbara e oscurantista”.
A mio parere l’obiezione sollevata è assolutamente fondata. Non si capisce infatti per quale ragione una coppia gay o lesbica che sceglie di adottare e crescere un figlio (magari, come spesso succede, acquistandolo da una donna che ha messo in vendita il proprio corpo per soldi) dovrebbe essere considerato un fatto naturale, mentre avere due o tre mogli come nel caso di alcuni (pochissimi peraltro, praticamente i ricchissimi) mussulmani o anche di alcuni mormoni (a quanto ne so ma non sono certo un esperto), non dovrebbe esserlo. Anzi, nel secondo caso, secondo il nostro comune modo di pensare (occidentale), saremmo di fronte ad una spregevole aberrazione figlia del dominio maschilista e patriarcale di cui alcune culture (quella mussulmana …) sarebbero intrise.
Personalmente non sono d’accordo né sull’adozione dei figli da parte dei gay e delle lesbiche nè tanto meno sul matrimonio poligamo anche se fosse rovesciato nel suo contrario, cioè fosse la donna ad avere la possibilità di avere più mariti. Anzi, per dirla veramente tutta sono proprio contrario al matrimonio in quanto tale che una volta, voglio ricordarlo, era considerato da molti/e come una “istituzione borghese”, anzi, l’istituzione borghese per eccellenza e, in quanto tale, da rifiutare. Io continuo a pensarla in questo modo e infatti, coerentemente, non mi sono mai sposato. Naturalmente non mi passa neanche per la testa di giudicare chi invece ha fatto quella scelta, etero o omo che sia, perché ciascuno è libero di fare ciò che vuole nella propria vita, a patto però di non spacciare le sue scelte come chissà quali battaglie rivoluzionarie, quando non lo sono affatto. Anzi, a mio parere è esattamente il contrario, come ho spiegato in questo vecchio articolo: gay dal diritto alla diversità all’omologazione borghese
Ciò che trovo insopportabile è lo strabismo ipocrita dell’ideologia politicamente corretta che decide cosa sia appunto corretto e addirittura “naturale”, e cosa invece non lo sia.
Questo, per quanto mi riguarda, è davvero insopportabile, come il razzismo, il fascismo, la pubblicità durante i film, gli spaghetti con la marmellata, il rumore delle unghie sulla lavagna o un goal preso all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero in una stracittadina.

8 commenti per “L’insopportabile (e ipocrita) strabismo del “politicamente corretto”

  1. 26 febbraio 2016 at 15:07

    Purtroppo a parte il politicamente corretto, ha un ruolo importante anche la pseudoscienza che come ben sappiamo avrà dimostrato una ventina di volta il fatto che nelle omosessuali i figli crescono meglio che nelle coppie eterosessuali. Il tutto ovviamente è spiegato con la teoria di genere, ossia che essendo l’uomo e la donna schiavi di determinate imposizioni culturali (sopratutto la donna dal loro punto di vista) questo può portare al disaccordo ai litigi o peggio alle tragedie di cui ne sentiamo parlare tutti i santi giorni. Ovviamente questo genere di cagate anti-scientifiche vengono smentite. Una ricercatrice ad esempio ha raccolto dei risultati da dei campioni (poche centinaia) per dimostrare che i bambini crescono meglio nelle coppie omosessuali. Quando la commissione le ha chiesto quali sarebbero i criteri secondo cui ciò che afferma è vero, lei andò in tilt. Le hanno chiesto altrettanto i risultati delle ricerche, ma nemmeno quelli sono stati rivelati da lei. Insomma, alla fine si scopre che la “scienziata” in questione è lesbica e come campioni la maggior parte ha preso delle coppie omosessuali che lei personalmente conosce. C’è poco da dire. Lo stesso metodo viene usato anche dalle femministe per dimostrare la “superiorità” delle donne. Sono due ideologie che vanno a braccetto.

  2. Pappagallus erraticus
    26 febbraio 2016 at 19:40

    Il volto nella foto esprime senza alcuna mediazione la profondità di vedute, la saggezza, la lungimiranza e la completezza filosofica del Genderismo e del Politicamente Corretto. Non mi sorprenderebbe se si trattasse di un elettore medio del PD o di Sel.

    • Ettore
      4 marzo 2016 at 22:58

      Bel tentativo. In realtà si tratta di Ben Turpin, noto attore del cinema muto degli anni 1910 -’40. Fu spesso spalla di Lauren ed Hardy.

  3. Rino DV
    26 febbraio 2016 at 21:06

    Le tre fidanzate-mogli che sfidano il modello tradizionale.
    .
    http://www.desdeabajo.info/cultura3/item/27491-las-tres-novias-que-desafian-el-modelo-de-familia-tradicional-brasilena.html
    .
    Tre: perché non 4, 5…?
    Tre donne. E perché non 4 DD con un U?
    O un 3×2 o un 1×5 o un 4x…

  4. 26 febbraio 2016 at 23:42

    Il sagace fruttivendolo ha tutte le ragioni. Eliminando l’eterosessualità come condizione del matrimonio si elimina l’unico dato non arbitrario, l’unico che origina dalla realtà della prosecuzione del genere umano, il resto : numeri dei coniugi e l’età minima x sposarsi sono dati variabilissimi a seconda della volontà, razionale o imposta, dei periodi storici.
    Ho esposto più in dettaglio la situazione attuale della poligamia che per abitudine si pensa relegata al passato
    https://mcc43.wordpress.com/2015/06/04/matrimonio-eterosessualita-omosessualita-poligamia-pedofilia/

  5. romano
    6 marzo 2016 at 17:58

    https://www.psychologytoday.com/blog/the-scientific-fundamentalist/200802/the-paradox-polygamy-ii-why-most-women-benefit-polygamy

    Il paradosso della poligamia: perché la maggior parte delle donne trae vantaggio dalla poligamia e la maggior parte degli uomini trae vantaggio dalla monogamia.
    Vi piacerebbe essere la terza moglie di Matt Damon?

    Contrariamente alla credenza popolare, la maggior parte delle donne trae vantaggio dalla società poligamica, e la maggior parte degli uomini trae vantaggio dalla società monogamica. Questo perché la società poligamica permette ad alcune donne di condividere un uomo facoltoso. George Bernard Shaw (che è stato uno dei fondatori della London School of Economics and Political Science, dove io insegno) ha reso bene l’idea, quando osservò che”l’istinto materno porta una donna a preferire la decima parte di un uomo di prima classe rispetto al possesso esclusivo di uno di terza classe.”
    Oppure, quando il comico Bill Maher chiese ai suoi ospiti, nel suo show televisivo Politically Incorrect il 7 gennaio del 1998, «preferite essere la seconda o terza moglie di Mel Gibson o l’unica moglie di Willard Scott?”, cui uno di essi, la commentatrice conservatrice e attivista Susan Carpenter McMillan, rispose: “Se si tratta di Mel Gibson, non mi preoccuperei di essere la prima, seconda, o terza.” Naturalmente, ciò risale all’epoca in cui Mel Gibson era assai desiderabile. Sostituite Mel Gibson con Matt Damon.
    Al contrario, la maggior parte degli uomini trae beneficio dalla società monogamica. Avendo un rapporto tra i sessi 50-50, la società monogamica garantisce virtualmente una moglie per ogni uomo, anche un uomo di terza classe. Con la poligamia, alcuni uomini di terza classe non possono proprio trovare una moglie, o, pur essendo abbastanza fortunati da trovarne una, la loro moglie non sarà così desiderabile come quella che potrebbero avere in una società monogamica, poiché con la poligamia più donne desiderabili sarebbero diventate le seconde, terze, o decime mogli di altri uomini più desiderabili.
    Le eccezioni a questa regola sono le donne altamente desiderabili, che traggono beneficio dalla società monogamica, e uomini altamente desiderabili, che traggono beneficio dalla società poligamica. Una donna molto desiderabile può sposare un uomo altamente desiderabile in qualsiasi caso, ma in una società poligamica deve condividere il marito con altre donne desiderabili, mentre in una società la monogamica lei lo può “monopolizzare”. Un uomo molto desiderabile può avere più mogli in una società poligamica, ma deve limitarsi ad una sola moglie (anche se molto desiderabile) in una società monogamica.
    È la natura della distribuzione statistica (“curva a campana”), nella quale, comunque, la maggior parte delle persone non si trova all’estremo dei due lati; per esempio, la maggior parte delle persone non è estremamente alta o estremamente bassa, ma è più o meno di altezza media. Allo stesso modo, la maggior parte degli uomini e delle donne non è né estremamente desiderabile né estremamente indesiderabile. Così la maggior parte degli uomini trae vantaggio in una società monogamica, e la maggior parte delle donne trae vantaggio in una società poligamica.

    Quando gli uomini pensano a come potrebbe essere la vita in una società poligamica, essi si immaginano sposati con più mogli. Quello di cui non si rendono conto, tuttavia, è che, molto più probabilmente, rimarrebbero senza moglie. Il matrimonio poligamico, in una società poligamica, è sempre limitato a una minoranza di uomini. Se il 50% degli uomini hanno due mogli ciascuno, allora il restante 50% non può averne nessuna. Se il 25% degli uomini hanno quattro mogli ciascuno, allora il restante 75% non può averne nessuna. Quando le donne pensano a come potrebbe essere la vita in una società poligamica, esse immaginano di dover condividere quel perdente e buono a nulla del marito con altre donne. Quello che non capiscono è che potrebbero condividere Matt Damon o Bill Gates con altre donne.

    Una volta che si comincia ad osservare le cose attraverso la lente della psicologia e biologia evolutiva, si inizia a guardare in modo molto diverso. Qualcosa che, in precedenza, si pensava fosse piuttosto bizzarro e moralmente sbagliato, come la poligamia, comincia a sembrare del tutto naturale e normale. Questo punto di vista ci dà anche una nuova visione, su come soprattutto le donne, non gli uomini, traggano vantaggio nelle società poligamiche.

    • ndr60
      25 marzo 2016 at 10:27

      In effetti nell’Islam la poligamia venne permessa dal profeta per aiutare la condizione delle vedove e degli orfani di guerra che, senza marito e padre morto, avrebbero avuto una sorte miseranda.

Rispondi a Rino DV Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.