Carnefici e vittime

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Foto: www.frau1808.it

Poco più di un mese fa un uomo è stato bruciato vivo e ucciso da una donna nei pressi di Roma, più o meno con le stesse modalità con cui è stata assassinata pochi giorni fa Sara, la giovane romana uccisa dal suo ex fidanzato: Roma, idraulico ucciso e bruciato a Ladispoli: fermata una donna.

Un paio di mesi fa invece, a Milano, una donna ammazzava a colpi di katana (la spada dei samurai) il suo compagno: Milano, litiga con il compagno e lo uccide con un colpo di katana.

Ora, la riflessione è la seguente, e la voglio lasciare volutamente aperta, come faccio spesso, perché a volte dare delle risposte potrebbe tarpare le ali o comunque condizionare il dibattito e la riflessione stessa. E io invece, convinto sostenitore del metodo socratico, preferisco che ciascuno faccia il suo percorso e arrivi ad una conclusione, che poi può essere condivisa, confutata o eventualmente riaperta. In alcuni casi e su alcune tematiche, credo che sia la cosa più giusta da fare.

Il sottoscritto è uno di quelli che potrebbe essere collocato come facente parte della schiera dei cosiddetti “mediamente informati”. Eppure, devo essere onesto, di questi due efferati fatti di sangue testè riportati, non ne sapevo nulla. C’è da dire che non seguo e non ho mai seguito la cronaca nera che, per la verità, non mi ha mai appassionato. Oggi poi quel tipo di cronaca, per come viene affrontata e trattata, ha assunto dei caratteri che sfiorano e sforano ampiamente la pornografia, metaforicamente parlando, e la cosa contribuisce ad allontanarmene.

Ciò detto, qual è il busillis? Non avevo ancora aperto un giornale, non avevo neanche acceso la televisione ma già avevo avuto notizia dell’incredibile (per la sua modalità) assassinio di Sara. Dopo di che ho aperto il pc e acceso la televisione e non si parlava d’altro. E questo avviene da giorni.

Come mai invece ero totalmente all’oscuro dell’omicidio, altrettanto terrificante di quell’uomo, avvenuto poco più di un mese fa a Roma e con le stesse modalità? E come mai non avevo saputo nulla dell’uomo ammazzato a Milano dalla sua compagna a colpi di spada?

La risposta è in effetti molto semplice: perché i media non ne hanno parlato o ne hanno parlato in misura infinitamente ridotta rispetto al “femminicidio” di Sara, confinando la notizia nelle cronache locali. Sono convinto che fra coloro che avranno la ventura di leggere questo mio breve articolo ce ne saranno molti nelle mie stesse condizioni.

Ora, non c’è necessità di essere degli addetti ai lavori o degli esperti di comunicazione per capire che questa asimmetria nel modo di fare “informazione” da parte di tutti i media è ormai da tempo sistematica.

Torniamo per un attimo all’omicidio di quell’uomo per mano di quella donna avvenuto a Ladispoli, vicino Roma. Perché un fatto così tragico (come tanti altri…) è stato tenuto sotto silenzio o comunque non è stato “celebrato” mediaticamente? Forse perché a commetterlo è stata una donna? Forse perché una donna che uccide un uomo non fa notizia? Forse perché un simile evento rompe il paradigma ormai consolidato e ideologicamente rassicurante del “femminicidio”? Forse perché parlare di “maschicidio” è politicamente sconveniente e inopportuno?

Se così fosse, allora un problema esiste. E sarebbe un problema di natura politica ma anche ideologica.

In questi giorni sui vari social ho letto una serie di commenti terrificanti, in cui si invoca un surplus di pena per gli uomini che uccidono le donne. Del resto, da un certo punto di vista, è anche fisiologico che ci siano certe reazioni da parte di molte/i. Se si costruisce mediaticamente un immaginario in base al quale sarebbe in corso una sorta di genocidio del genere femminile da parte di quello maschile, è assolutamente ovvio che poi si crei un clima di terrore e una sorta di reazione giustizialista di “genere”. Insomma una guerra fra i sessi in cui naturalmente quello “cattivo”, da “contenere/reprimere” e da rieducare, è quello maschile. Tralasciamo, per ora, la riflessione sul carattere sessista di un simile approccio alle cose (tema che richiederebbe un’analisi ad hoc) e soffermiamoci sulla seguente domanda: cui prodest? A chi fa gioco tutto ciò?

E’ veramente in corso una guerra fra i sessi, naturalmente dichiarata a senso unico, da parte degli uomini verso le donne, di cui il “femminicidio” sarebbe soltanto la punta dell’iceberg? O siamo di fronte all’ennesima gigantesca operazione di distrazione di massa (accompagnata, nel caso specifico, alla criminalizzazione sessista del genere maschile)?

E qui, personalmente, ho diverse opinioni ma, come avevo promesso, mi fermo, perché voglio lasciare il dibattito aperto e vorrei che ciascuno/a dicesse la sua nel merito.

P.S. Un’ultima cosa. La scorsa settimana sono morti annegati in pochi giorni circa ottocento migranti in quello che ormai è diventato un vero e proprio cimitero sottomarino. Una tragedia di cui il mondo capitalista, e occidentale nel caso specifico, porta la responsabilità. Ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, non fa neanche più notizia. Ah, dimenticavo, la maggioranza delle vittime sono uomini. Sia chiaro, che siano donne o uomini è per me assolutamente irrilevante dal momento che per me tutti gli esseri umani sono eguali e trovo anche sgradevole il fatto che sia “costretto” a specificarlo, però penso sempre cosa succederebbe a parti invertite, e se ci sarebbe la stessa indifferenza. Considerazione scomoda e anche molto amara, quest’ultima, me ne rendo conto, ma non posso fare a meno di farla dal momento che, purtroppo per me, la penso…

 

22 commenti per “Carnefici e vittime

  1. Pina donesi
    2 giugno 2016 at 18:35

    Totalmente d’accordo con te,Fabrizo,come sempre.Anche io credo che siamo di fonte ad un piano di distrazione di massa,un omcidio è un omicidio al di la’ del sesso della vittima.Inoltre anche la parola femminicidio è sessista,la femmina è anche di animale(foemina in latino)Se proprio si volesse equiparare bisognerebbe dire donnicidio o muliericidio.Gia’ nel termine ,omicidio per gli uomini(homo)e femminicidio per le donne c’è sessismo.E comunque il punto è che uccidere va contro tutti i principi di giustizia che siano uomini o donne,le vittime.Poiche’ credo che non ci sia un senso in tutto questo,allora ,per forza,ci deve essere qualcosa sotto,quindi l’analisi che fai è giustissima e condivisibile completamente.Forse gli europei dovrebbero interessarsi di piu’ di cio’ che avviene nel Mediterraneo e porre un freno a tante morti ,o quantomeno sentirsi coinvolti da qualsiasi attacco alla vita.

  2. telma senza louise
    2 giugno 2016 at 18:48

    Buonasera! Prima di tutto, condivido la critica di un certo giornalismo sensazionalistico e schiavo del potere, che sfrutta ad arte i sentimenti malati per farne spettacolo…show must go on, costi quel che costi, la violenza repressa trova i suoi canali di sfogo nella finta partecipazione alle grandi tragedie… Quello che però non condivido e’ il dover comparare le statistiche degli omicidi commessi per mano di uomini o di donne, perché questa precisazione?? Non mi si dica che la donna e’veramente piu’forte dell’uomo, perche’questa società ‘ capitalistica, così barbarica, ingiusta e violenta, e’stata creata dagli uomini e non dalle donne!!

    • Fabrizio Marchi
      2 giugno 2016 at 19:23

      Non sono d’accordo, cara Telma senza Louise, uomini e donne sono pienamente compartecipi e corresponsabili di tutto ciò che accade e scaricare ogni responsabilità sugli uomini è un’operazione di comodo e opportunista che serve a deresponsabilizzare completamente le donne. Troppo facile e troppo comodo.
      A parte il fatto che parlare di genericamente di “uomini” e di “donne” è totalmente privo di senso. Ci sono uomini ricchi e potenti e uomini poveri e fragili, e la stessa cosa vale per le donne.
      Comunque ti ricordo che oggi la “capa” assoluta dell’UE è una donna, la Merkel, e che la presidentessa del Fondo Monetario Internazionale, è sempre una donna, la Lagarde. Il capitalismo europeo è dunque al momento guidato da due donne e fra poco un’altra donna, la Clinton, diventerà presidente degli USA, alla guida quindi dell’impero, per eccellenza.
      Quindi la tua mi sembra, in tutta sincerità, un’obiezione priva di fondamento, molto debole sotto ogni punto di vista e anche poco riguardosa nei confronti delle donne. Solo gli uomini hanno fatto il “male”? Allora però ne dobbiamo necessariamente conseguire che solo gli uomini hanno fatto anche il “bene”. Fermati un attimo, datti un’occhiata intorno, e ti renderai conto che tutto ciò che ti circonda è stato materialmente costruito grazie al lavoro, alla fatica e allo sfruttamento degli uomini. Ma veramente tutto. Pensaci…

      • Telma con Louise
        2 giugno 2016 at 22:16

        Allora…tanto per riepilogare..
        caro Fabrizio, sei un tantino contraddittorio…….
        prima dici che uomini e donne sono compartecipi, e poi affermi che tutto quello che ci circonda e’frutto della fatica degli uomini…?????!!!!
        poi, le donne che tu citi, non sono le donne che combattono quotidianamente per affermare la loro identità in mezzo a mille problemi, e non mi venire a dire che una donna con figli, lavoro e genitori, più marito al carico, ha la vita facile ! !!!
        Le donne reali non hanno niente a che vedere con le virago della politica o con le arriviste di tanti settori della vita pubblica..io e tante “donne” come me, semplici e sincere, non ci identifichiamo con questi modelli !!! Anche noi siamo contro facili generalizzazioni sessiste!!!!!!!
        Ma…a che serve precisare se l’assassino e’un uomo o una donna, se e’la vita umana che non conta nulla, e l’indifferenza e il cinismo sono valori, purtroppo sia maschili che femminili, oggi universalmente condivisi ed esaltati, da televisioni, giornali, e annessi e connessi….quindi, schieriamoci tutti insieme, uomini e donne, a difenderci dalle varie forme di prevaricazione!

      • arianne
        10 giugno 2016 at 20:07

        Scusa ma per due uomini ammazzati ci sono milioni di donne massacrate…ma che cazzo scrivi?????

        • Fabrizio Marchi
          10 giugno 2016 at 20:18

          Non milioni, miliardi. Per ogni uomo ucciso ci sono miliardi di donne uccise…

  3. Alessandro
    2 giugno 2016 at 20:53

    L’informazione a livello nazionale è quasi totalmente sotto il controllo femminista, almeno per quanto riguarda gli aspetti che rientrano nella relazione tra i sessi o nell’immagine mediatica della donna e del corpo femminile. Da ciò ne consegue che questa disparità di trattamento non può essere considerata casuale. La lobby femminista, con la benedizione dei padroni del vapore perchè inoffensiva per lo status quo se non addirittura funzionale alla difesa dei loro interessi, vaglia le notizie, le censura o dà loro rilievo. Da questa cernita deve scaturire l’immagine di una donna vittima e mai colpevole, perchè sono in ballo non solo interessi economici, ma anche posti di potere-quote rosa: infatti perchè non premiare il genere che si dimostra in senso lato “migliore”?
    Inoltre, perchè non iniziare a educare i più giovani già nelle scuole alla “parità di genere”, all’educazione sentimentale in salsa femminista, pardon, rispettosa di tutte e di tutti vista l'”emergenza” in corso?
    La scuola non è stata ancora del tutto colonizzata ed è il prossimo obiettivo.

  4. laura
    2 giugno 2016 at 21:32

    salve! inizio dicendo che ho il maledetto vizio, sin da piccola, di non riuscire a catalogare, nel giudicare, più di tanto le persone in virtù della loro (apparente?) appartenenza di genere – certo riconosco differenze e peculiarità, ci mancherebbe! ma l’andare fuori di testa è ben distribuito, almeno nelle nostre società occidentali –
    se poi dovessi parlare dei nostri mezzi di distrazione di massa … potrei magari uscir di senno pure io 🙂

  5. anio fusco celado
    2 giugno 2016 at 22:01

    La cosa più grave è che la tua puntuale e ficcante accusa rivolta ai media, Fabrizio, smaschera la violazione da parte dell’informazine generalista di uno dei principi mai scritti, e per questo più ovvii, del gionalismo di tutti i tempi: si parla dell’uomo che morde il cane, non del cane che morde l’uomo.
    Ma i media sono oggi completamente proni a quel sofisticato assunto della strategia ideologica dominante per il quale si deve cancellare ogni dissonanza cognitiva, ogni fatto che avviene fuori dalle regole, affinché alla lunga diventi per tutti inconcepibile che qualcosa possa avvenire al di fuori del “naturale” e condiviso corso delle cose sancite dallo status quo. Così emergono solo fatti coerenti con i più retrivi luoghi comuni nazionalpopolari, rinforzando antiche quanto radicate convinzioni e luoghi comuni favorevoli al dominio di massa.
    Ormai da un bel pezzo viviamo nella dittatura del normotipo, dell’uomo ad una sola dimensione.
    Adesso non si ammira più come una volta l’originalità, addirittura se ne nega l’esistenza ad ogni livello di percezione: la realtà dell’eccezione è negata, assorbita e banalizzata attraverso il ricorso al “non approvato” da ciò che in tutti i campi è ormai autorictates ufficiale sancita dalla visibilità sui mass media stessi.
    La dissonanza, la dissidenza, la devianza e l’anormalità possono anche apparire, ma la colorazione è completamente diversa rispetto al passato.
    Persino la stranezza e la stravaganza sono ammessi alla visibilità solo e sempre come variazione del tema dominante del luogo comune, del già visto, del “si dice” di heideggeriana memoria.
    Per questo gli articoli che pubblichi sono preziosi e altamente scomodi, Fabrizio, perchè con pari sottigliezza smascherano una delle più abili e sofisticate strategie di comunicazione di massa che l’ideologia capitalistica ha messo in campo per il controllo delle menti, del comportamento e persino della percezione di ciò che è reale. Perché è questo il punto focale: ormai la percezione della realtà è mediata attraverso forme sempre più alterate di comunicazione, e questa è purtroppo l’arma vincente del capitalismo attuale.

  6. Rino DV
    2 giugno 2016 at 22:39

    Thelma & Louise
    “…perche’ questa società ‘ capitalistica, così barbarica, ingiusta e violenta, e’stata creata dagli uomini e non dalle donne!!”
    .
    Ho appena finito di leggere questo lavoro su Cuba
    https://iris.unito.it/retrieve/handle/2318/1507981/133065/STAMPA_LIBRO_Modello_sociale_di_Cuba_correz_sara-libre.pdf.
    Ci sono luci, ci sono ombre, ci saranno anche questioni e problemi là non trattati, tuttavia una cosa è certa: non è una società capitalista.
    Chi l’ha costruita?
    Da cosa si può derivare/ricavare l’idea che il sistema cubano NON sia stato creato dagli uomini al pari di tutti gli altri?
    .
    Da cosa si può ricavare che i sistemi precedenti il capitalismo NON siano stati creati dagli UU?
    .
    Se tutto il male è stato creato dagli UU, allora anche il bene, come dice Fabrizio.
    .
    Anche quelle condizioni che garantiscono alle DD cubane 80/81 anni vita e a quelle italiane 83/84 (pur nella diversità dei sistemi). Aspettativa che, nei tempi andati non potevano sognarsi neanche i vari Ramsete, Alessandro il Macedone, Carlo Magno e via elencando.
    .
    Chiesi ad una mia allieva se sapesse indicarmi il nome di maschi che avessero fatto qualcosa di buono. “Gandhi, Mandela, …”
    “Scusami Erika, ma almeno tuo padre, morto sul lavoro, non lo contiamo?”
    .
    Cos’è che vi rende così stupefacentemente cieche?
    Cos’è?

  7. rita chiavoni
    2 giugno 2016 at 23:26

    Carissime compagne, amiche, donne, avrei voluto fare un discorso articolato, ricco di analisi e di riferimenti, per spiegare il senso di nausea che provo di fronte ai tanti, tantissimi post che mi arrivano sul femminicidio, non ci riesco, anzi proprio non mi va. Solamente una cosa penso e v’invito a riflettere.
    Penso che il danno che stiamo facendo ai giovani, maschi e femmine sia enorme.
    Infatti stiamo diffondendo un’immagine dei maschi terribile e delle femmine anche.
    I primi ontologicamente violenti, le seconde fragili e bisognose di protezione.
    L’aggressività è vita, la violenza è altra cosa. Potranno mai i giovani maschi, di fronte ad un sentimento di rabbia o di gelosia riuscire a manifestarlo senza chiedersi se non si stia comportando da stolker o la ragazza non pensare che lo sia? Bene, anzi molto male, questi pensieri e queste paure minano le sicurezze, non permettono la gestione consapevole dei sentimenti, fanno perdere di vista il limite. Per favore finiamola.
    L’intero pianeta è in rivolta, guerre terribili ovunque. Il Mediterraneo è un cimitero. In Francia, in Belgio, sono in piazza centinaia di persone contro le leggi sul lavoro.
    Condivido totalmente l’articolo.
    Dove sono le donne italiane? a commentare quanto sia violento l’uomo nei loro confronti. Ma fatemi il piacere!

    • raffaella
      3 giugno 2016 at 13:15

      Buongiorno dottoressa Chiavoni, vorrei esprimerle il mio pensiero in merito..non nego che ci siano problemi ben più gravi nel mondo rispetto a quello che succede nel rapporto tra uomo e donna e che i media si ‘esaltino’ particolarmente riportando queste notizie di cronaca colpevolizzando la figura dell’uomo..io credo che la ‘nostra ‘violenza ( di uomini e donne, non faccio differenze )sia anche lo specchio di quello che succede fuori…O quantomeno il’ risvolto’ della medaglia…
      Quanti padri, madri sfogano le loro frustrazioni che assorbono dalla società sui figli o tra di loro??
      e allora non crede che ci sia una forte relazione tra quello che succede ‘fuori’ e ‘dentro’…(quando dico ‘dentro’ intendo non solo dentro casa ma dentro di noi??)
      Come curare tutto ciò?? Vivendo senza informars??i…come fanno molte persone che conosco…oppure’alimentando’ la nostra anima..?!!!Nomn saprei
      Aggiungo ma senza provocazione.. come ‘risponde’ lei come donna italiana alle guerre e alle rivolte del mondo??

      • rita chiavoni
        6 giugno 2016 at 18:46

        Cara Raffaella,
        di fronte a quanto sta accadendo nel mondo rispondo con l’impegno sociale, culturale e politico, sapendo che è ben poca cosa rispetto alla determinazione con cui vengono intraprese guerre per l’accaparramento delle risorse di interi continenti, rispetto all’arroganza di un capitalismo sempre più disumano, rispetto all’indifferenza della maggioranza dei politici che governano gli stati.
        Non penso che sia poco importante analizzare le cause della conflittualità in genere né penso che non sia importante l’analisi anche dei conflitti di genere; credo però che l’enfasi nel voler sapere le motivazioni di gesti tanto efferati, proprio perchè fuori da dinamiche collettive, appartengono al voyeurismo sostenuto ad arte dai media, Riguardano il privato, le motivazioni sono private e tali dovrebbero restare.
        L’enfasi sulla violenza di genere sta creando mostri perchè annulla l’autocritica e annulla il confine. E’ vero, la nostra violenza è alimentata anche da ciò che succede fuori.

  8. ARMANDO
    3 giugno 2016 at 0:03

    Fabrizio, ad essere soggetti mediamente informati ma del tutto all’oscuro dei due “maschicidi” che indichi, siamo almeno in due. Mentre leggevo mi sono sorpreso “Ma com’è, mi sono detto, che non ne sapevo nulla? Del “femminicidio” della ragazza romana ne hanno parlato dappertutto, anche a Radio Sportiva, degli altri nessuno. E questa non è un’opinione, è un fatto. Secondo gli anglosassoni il buon giornalismo distingue i fatti dalle opinioni. Il nostro giornalismo, sia della carta stampata che televisivo, o fonde fatti e opinioni in modo da confondere, oppure, secondo convenienza, i fatti li occulta per non dover esprimere opinioni scomode, oppure ancora edulcora i fatti tentandone una spiegazione di comodo mentre fa finta di raccontarli obbiettivamente. Quanto alla risposta alla tua domanda la mia opinione è la seguente: l’omicidio di un uomo non fa notizia perchè la vita maschile è sempre stata considerata spendibile, mentre quella femminile preziosa e da difendere. Non è un’opinione ma un fatto verificabile in ogni tempo e in ogni civiltà, ad onta di chi crede e afferma che ci sia una guerra in atto degli uomini contro le donne. Non mi spingo a sostenere che la preziosità della vita femminile sia dovuta ad una innata bontà maschile, anche se credo c’entri il senso di protezione che gli uomini hanno innato o sono stati abituati ad avere verso le donne. Ammettiamo pure che sia una sopravvivenza di un tempo in cui la donna era preziosa in quanto generatrice ed in cui la società e la famiglia avevano bisogno di braccia da lavoro, da cui anche la preferenza per i bambini maschi. Rimane che è un fatto. Ed un fatto che è l’opposto della conclamata oppressione verso le donne. Ed infatti le morti violente di uomini sono assai superiori a quelle delle donne. Conta poco, se ci mettiamo dalla parte delle vittime, il sesso del colpevole.Solo la falsa coscienza o la malafede impediscono che, per ragionare seriamente, si parta da questi fatti. Solo falsa coscienza e/o malafede possono consentire di scambiare la considerazione in cui è tenuta la vita femminile con una ennesima forma di oppressione che in questo caso si esprimerebbe nel considerare la donna come più debole e bisognosa. Ci si decida, che diamine. O uomini e donne vengono posto su un identico piano su tutto, e allora un femminicidio non deve far più notizia di un maschicidio, oppure si riconosca che una differenza esiste o deve esistere, e partendo da quì se ne dicano le ragioni e i motivi, confrontandosi.

  9. ndr60
    3 giugno 2016 at 15:51

    Ammetto che anch’io me le sono perse entrambe, sia la notizia dell’omicidio dell’idraulico che quella della spada giapponese, e bene ha fatto Fabrizio Marchi a evidenziarle. E’ vero, come già detto, che i media seguono la logica del binomio cane/postino (anche se, qualche anno fa, tutti i giorni i giornali pubblicavano notizie di cani mordaci, vi ricordate?), però leggendo i due articoli linkati si vede una cosa notevole: in entrambi i casi, viene rimarcato sia il pentimento delle due omicide sia il fatto che hanno collaborato con le forze dell’ordine, il che suggerisce al lettore che in tutti e due i casi una donna può ammazzare, ma lo fa in modo colposo o non premeditato. Particolarmente grottesca è poi la chiusura dell’articolo di Repubblica: nella stessa via, tredici anni prima, un uomo aveva fatto una strage. Come dire: stavolta era implicata una donna, e ne ha ammazzato solo uno.

  10. romano
    4 giugno 2016 at 0:20

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cb4ac959-c114-471d-a7f4-b8b2fc3c7d2c-tg3.html

    a proposito di migranti morti annegati, il tg3 raggiunge picchi di disonestà intellettuale sempre più alti al minuto 2:56:
    ” …e come sempre accade, le vittime sono soprattutto donne…”

  11. Alberto
    5 giugno 2016 at 13:37

    «Se le donne occidentali non iniziano rapidamente a sostenere i loro uomini, aiutandoli a distruggere la vergognosa discriminazione e demonizzazione che continuano a subire, se invece continueranno a colludere con i gruppi femministi che promuovono questo odio di genere, il contraccolpo sarà più forte, non vedo nessun possibile esito in cui le donne manterrano l’alto stato a cui ora sono abituate.»

    http://it.avoiceformen.com/donne/revoca-diritti-donne/

  12. Ada
    6 giugno 2016 at 0:36

    Sig. MARCHI
    come va, serve aiuto qui?

    Quel che vedo come al solito si scontra terribilmente con quel che sento.Cosa VEDO e cosa SENTO?

    Vedo uno scontro continuo animato dal desiderio di combattere in nome della giustizia , del rispetto, dell’ uguaglianza, verso l’ Uomo offendendo la Donna….
    e viceversa verso la Donna offendendo l ‘Uomo..

    Forse una sola persona qui ha mostrato coerenza portando avanti un saggio pensiero… e questa minoranza mi preoccupa molto.La maggior parte di voi è parte integrante di ciò che contesta ed è assurdo che si alimentino apertamente guerre che ipocritamente si contestano…. Un consiglio,forse dovreste smettere tutti di parlare di UOMO E DI DONNA perchè un semplice lettore non vorrebbe essere nè l’ uno nè l’ altro se difeso ed attaccato contemporaneamente , forse dovreste prendere in considerazione che l’ uomo e la donna non sono nessuna vostra personale DEFINIZIONE perchè anche questa risulta una MANIPOLAZIONE…

    PROVATE A DEFINIRVI ESSERI UMANI, PROVATE A RILEGGERE OGNI PERSONALE VOSTRO COMMENTO E NOTERETE QUANTO POCO UMANI SIETE COME ESSERI….

    Cosa SENTO?
    Tutto quello che un ESSERE UMANO DOVREBBE PER NATURA SENTIRE….PERCEPIRE …..APPREZZARE….AMARE….CONDIVIDERE…..

    Ada

    • armando
      8 giugno 2016 at 11:08

      Fabrizio non ha bisogno di avvocati d’ufficio, ma una cosa va detta. Questo sito, insieme con altri d’espressione maschile per quanto diversi, è nato non per attaccare le donne, ma per difendere gli uomini dai sistematici attacchi a cui sono sottoposti, Si badi bene, non difendere i maschi che delinquono, ma il sesso maschile dalla demonizzazione generalizzata. Tutto qui. Ovvio che in questa opera di controinformazione ci si debba necessariamente scontrare contro una narrazione mistificata della storia letta come oppressione generalizzata degli uomini sulle donne. Concezione che si riverbera anche nel commento dei fatti d’attualità, come nel caso in questione. Quindi, gentile Ada, non qui dovrebbe rivolgersi a perorare quei buoni sentimenti umanitari e a-sessuati che dovrebbero improntare i commenti e gli articoli. A meno che Lei non condivida quella lettura della storia, e quindi richieda un mea culpa quotidiano per essere maschi, o nella migliore delle ipotesi che si taccia vergognosi di fronte alla VERITA’ che i media proclamano ogni ora di ogni giorno.

      • Ada
        10 giugno 2016 at 15:56

        Grazie per la gentile precisazione Sig.Armando, una precisazione ininterrotta dall’ inizio alla fine del suo punto di vista, un punto di vista che mira a difendere l’ uomo da chi? Da cosa?Fino a che contesteremo la manipolazione mediatica che quotidianamente sbatte in faccia casi di femminicidio tirando in causa anche casi di “maschicidio” io sento il bisogno di perorare e di appellarmi a tutte le coscienze umane che alimentano una guerra fornendo munizioni in/consapevolmente.
        Tutti questi siti di espressione maschile e femminile non hanno fatto altro che incrementare quel senso di disunione tra gli esseri umani….esseri umani che si distinguono in vittime e carnefici..

        Un po’ di tempo fa scrissi in un blog femminista per cercare un dialogo come essere umano, non come donna, non come uomo, sa cosa ne uscì fuori? La DIFFIDENZA più assurda….questa persona si mise in una posizione di difesa pensando che fossi un uomo mascherato da donna…mettiamoci la tecnologia e la legalizzazione ad essere falsi in rete ed ecco il risultato di quel che oggi è la maggior parte delle persone…

        Pensate davvero che quella VERITÀ che proclamano i media ogni ora di ogni giorno sia la STESSA VERITÅ PER TUTTI?

        Perchè per arrivare a delle verità si deve parlare di Uomo e di Donna e non di Sistema autodistruttivo per tutti i figli del Progresso?

        A cosa servono i movimenti femminili per non dire femministi e quelli maschili per non dire maschilisti se non a tracciare una divisione tra tutto il resto degli esseri umani?

        Il femminismo ha originato il capitalismo o l’ esatto opposto? E quell’ esatto opposto può essere il Progresso ? FINCHE’ L’ UOMO E LA DONNA VORRANNO STARE IN EQUILIBRIO SULL’ ASSE DELLE VITTIME E DEI CARNEFICI L’ ALTALENA NON SI FERMERÀ E QUESTO GIOCO SI TRASFORMERÁ IN GUERRA ….UNA GUERRA CHE SI POTREBBE EVITARE ED ALLA QUALE IO NON PARTECIPERÒ….

        Sig.Armando io ho smesso di Vedere non solo la tv e le cavolate che dice , ma ho smesso di vedere quello che non corrisponde a verità oggettiva grazie a quel mio sentire soggettivo.Quello che ho sentito anche nelle sue parole è diffidenza soprattutto nell ‘ ultima parte e non mi sorprende che lei sia in veste di difensore dell’ uomo , ma son felice che un dialogo tra me e lei ci sia stato dimostrando che al di là delle differenti idee si possa perlomeno comunicare.Grazie….Buonaserata a tutti ed a lei Sig. Marchi.

        Ada

  13. armando
    14 giugno 2016 at 13:34

    Gentile Ada, il dialogo franco e sincero fra persone indipendentemente dal sesso è quello che io personalmente, ed anche Fabrizio, auspichiamo. Fabrizio lo fa perché per lui è la differenza di classe e non quella di sesso che fonda il sistema, io per altre ragioni non del tutto coincidenti ma in parte anche sovrapponibili. Ed infatti intervengono spesso e liberamente anche alcune donne, fermo restando che per me uomini e donne non sono uguali ma diversi e complementari, Diversità e complementarietà che nei secoli, stanti le situazioni ambientali, hanno permesso e consentito che i due sessi stessero in un sia pur precario equilibrio, e che la convivenza fra loro, ripeto mai del tutto pacifica e senza problemi, fosse tuttavia possibile in forza del fatto che ciascuno riconosceva all’altro alcune peculiarità che non possedeva, da cui anche la divisione sessuale del lavoro e quanto storicamente si è verificato. Il problema grosso è nato quando si è iniziato a non riconoscere più queste differenze, considerate di per sé discriminazioni. Ma almeno, se fosse stato fatto rivendicando una vera e reale e concreta parità su tutto, anche se per me personalmente sembra una sorta di distorsione omologante che non tiene conto delle differenze naturali (fisiche e psichiche), un dialogo sarebbe comunque stato possibile. ma così non è, purtroppo. Bisogna prenderne atto e, per perseguire quel fine comune che lei auspica, iniziare dal dire le cose come sono, benché possano essere urticanti.

    • Ada
      15 giugno 2016 at 18:11

      Sig.Armando
      mi chiedevo quanto tempo ha dedicato a questa causa?Quanto tempo ha tolto al suo vivere impegnandolo nel trovare quel giusto modo per difendere l’UOMO che per natura non nasce carnefice e contronatura lo è diventato?

      In linea generale potrei anche essere d’ accordo con quanto ha scritto….anche se a prescindere dal sesso di appartenenza credo che tutti siamo diversi e simili sotto tanti aspetti e grazie a questo non abbiamo mai capito fino in fondo che diventiamo inevitabilmente complementari ed inconsapevolmente(forse) complici l’ uno dell’ altro per le reazioni conseguenti ad azioni che noi tutti generiamo.

      Sono entrata spesso in questo posto cercando di ironizzare sullo stato attuale di questa “diffidenza” e differenza tra :mondo maschile e mondo femminile, trovando molte conferme sulla tangibilità del vostro
      vivere nella cospirazione di essere “attaccati” da un momento all’ altro magari da un’ agguerrita femminista ….forse a qualcuno è anche dispiaciuto di non avere questa soddisfazione alla quale , purtroppo, ci si è fatta l’ abitudine….un abitudine dannosa tanto da escludere la possibilità che qualcun/a
      vi metta in luce ciò che anche i vostri movimenti stanno oscurando, a tal punto da perdere persino la reale visione di voi stessi.

      Se mediaticamente l’ uomo è in vetta come carnefice che prende gusto ad ammazzare le donne magari mogli o conviventi non possiamo negare che quella donna sia stata uccisa perchè ci sono le prove mediatiche che Riuccidono la stessa persona per la strumentalizzazione alla quale è stata sottoposta per dimostrare COSA?
      CHE TUTTI GLI UOMINI SONO CARNEFICI?E chi si nasconde dietro a tutto questo auspica a dei profitti, vantaggi magari svantaggiando qualcosa o qualcuno, per quale motivo?DENARO E POTERE….oppure DENARO È POTERE?

      Sig.Armando mentre noi in questo momento ci stiamo accingendo ad un dialogo, ad un confronto …dimostriamo di essere diversi , simili e complementari ….lei ha tanto che io non ho ed io ho quel poco che a lei manca.

      Non viviamo tutti con il terrore dell’ uomo stupratore e carnefice o delle donne che mirano al posto di lavoro sminuendo l’ uomo….Che qualcosa si stia invertendo lo abbiamo capito in molti, io opterei per un ribaltamento del progresso in decrescita…..abbiamo lasciato qualcosa dietro negli anni che bisogna recuperare….la natura dell’ uomo è nella stessa natura che abbiamo sostituito con la tecnologia e con il progresso facendo di ognuno uno Schiavo del sistema che smette di ragionare da se opprimendo la propria libertá e la capacità di ragionare individualmente,autonomamente ed indipendentemente da quel che lo circonda.Molti hanno scelto di seguire il gregge, altri amano un confronto stile Orwell ne “la fattoria…..”, altri sono impegnati nella formazione ideologica ed espressiva più efficace per combattere chi osa combatterli ed io che faccio parte di ALTRO sono qui ad osservarvi tutti , impotente di farvi comprendere quanto ci stiamo allontanando da noi stessi per inseguire tutto quello che non vorremmo essere ma che siamo diventati: I NEMICI DI NOI STESSI……

      Grazie e l’ augurio di una buona serata a tutti voi…..

      Ada.

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