Chiusura domenicale

La proposta di Di Maio di chiudere di domenica gli esercizi commerciali e soprattutto i centri commerciali è giusta e da sostenere, senza se e senza ma.

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/09/09/di-maio-m5s-era-ed-e-per-il-no-tap_462cdbc0-7554-4f4f-b3b1-3e9d964cc193.html

E’ una proposta che va in controtendenza rispetto allo “spirito dei tempi”, cioè al consumismo, all’iper produttivismo, alla riduzione del tempo libero a tempo di “produzione e consumo di merci”. E naturalmente va anche incontro alle esigenze di tutti quei lavoratori, in grandissima parte precari e sottopagati, che finalmente potranno tirare un sospiro di sollievo, tutto ciò indipendentemente da quelle che potrebbero essere le vere motivazioni di Di Maio perchè in politica ciò che conta sono gli atti concreti, e questi vanno valutati.

E’ ora che la gente cominci a riassaporare il gusto di dedicare almeno un giorno alla settimana ad una vera socialità, che ciascuno può vivere nel modo che preferisce, andandosi a fare un gita fuori porta, una passeggiata nei parchi, oppure a vedere una partita, o al cinema (le sale cinematografiche si sono da tempo svuotate per effetto della televisione…) o magari anche all’oratorio o in una sezione di partito – perché no, una volta era normale – in base alle proprie preferenze.

Insomma, una vera socialità, lontano dalla merce, dalle luci dei mega centri commerciali con le loro vetrine e i loro Mc Donald con relativo cibo transgenico.

E non è un caso che la GDO (cioè la Grande Distribuzione Organizzata) sia subito inalberata e abbia paventato se non di fatto minacciato il licenziamento di 40 o 50.000 lavoratori nel caso tale proposta fosse applicata.  Un ricatto, non c’è altro modo per definirlo. Un ricatto che va respinto, anche in questo caso, senza se e senza ma.

Ben venga, dunque, la chiusura domenicale dei centri commerciali. Quanto meno ci dice che il M5S sta dando segni di vita, visto che sembrerebbe essere al governo del paese, e che forse hanno capito che non possono limitarsi a reggere il moccolo a Salvini il quale si comporta di fatto, a tutti gli effetti, come il vero capo del governo.

La contrarietà se non l’ostilità di questo giornale all’attuale governo gialloverde (e ancor prima e ancor più a quelli precedenti targati PD o Forza Italia) è nota. Ma ciò non significa non porsi in una posizione dialettica con la realtà e non valutare le cose in modo corretto.

E’ giusto sostenere ciò che è giusto sostenere e criticare e opporsi duramente a ciò che deve essere combattuto. La mia personale opinione è che bisogna lavorare per separare quanto più possibile il M5S dalla Lega e inasprire (per far esplodere) le contraddizioni interne al governo e anche all’interno sia della Lega che soprattutto del M5S.  Si tratta di due partiti molto diversi che rappresentano interessi sociali diversi, nonostante la vulgata mediatica tenda ad accomunarli entrambi sotto la voce “populismo”. In realtà l’accordo di governo, o il patto di potere che avrebbero firmato Salvini e Di Maio è più fragile di quanto loro stessi possano pensare, indipendentemente dalla loro volontà. Sono infatti le contraddizioni reali che i loro due partiti rappresentano a rendere precario quel patto.

Ma questo sarà argomento di un prossimo articolo ad hoc.

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Foto: GeosNews (da Google)

 

 

12 commenti per “Chiusura domenicale

  1. ARMANDO
    11 settembre 2018 at 19:35

    Sul mio profilo facebook ho postato questo
    La nuova polemica sul governo è sull’apertura festiva delle attività commerciali. Il buon senso mi suggerisce che se ho bisogno di un oggetto vado a comprarlo quando il negozio aperto. Quindi se non la domenica sarà il sabato. Quando mi si dice che l’apertura domenicale aumenta i fatturati mi suona un campanello d’allarme: non sarà che quegli acquisti siano, diciamo così, indotti ad arte? Tuttavia riconosco che 1) x i generi alimentari potrebbe essere necessario trovare qualche negozio sempre aperto, ma soprattutto che 2) per un liberale coerente è giusto che non ci siano limitazioni di orario e che un proprietario di una attività, grande o piccolo che sia, deve avere il diritto di tenere aperto quando e come vuole. Ineccepibile. Però, sempre per un liberale coerente, si è proprietari prima di tutto di se stessi. Quindi occorre ammettere a) il diritto al suicidio, assistito o meno b)l’eutanasia c)la scelta del genere sociale anche quando in contrasto col sesso biologico d)il matrimonio omosessuale , e)le famiglie con due padri o due madri, f)l’aborto liberalizzato a cui aggiungere, sempre per coerenza, il rifiuto della paternità e non solo quello della maternità g)l’utero in affitto o gestazione per altri, anche a pagamento, come del resto avviene sempre, ed anche la compravendita del seme maschile, h)la fecondazione artificiale con qualsiasi mezzo consentito dalla tecnica, i)la compravendita del proprio corpo, alias prostituzione femminile e maschile. A cascata, ovviamente, l’eliminazione del reato di favoreggiamento della prostituzione, che se è libera e insindacabile può anche essere favorita o organizzata. Mi fermo qui, ma si potrebbe proseguire, ad esempio, con lo sdoganamento della pedofilia, ossia il sesso fra adulto e minore, purchè consenziante, come chiedono già in Olanda. Siete così sicuri di essere liberali coerenti?

    • Panda
      12 settembre 2018 at 19:28

      Io la metterei così, Armando: siete così sicuri di potervi permettere di essere liberali coerenti? Nel caso, buon per voi, ovviamente.

    • Marco
      13 settembre 2018 at 8:13

      D’ccordissimo con l’articolo, Ma, leggendo il commento di Armando, mi viene un dubbio: siamo sicuri che il rifiuto della paternità, oltre a quello della maternita, sia un principio liberista? A me sembrerebbe semplicemente un principio costituzionale, si rimuoverebbe una delle discriminazioni contro il sesso maschile
      (un’ altra che mi viene in mente e’ il diritto agli alimenti, antistorico, in quanto nato in epoca di strapotere patriarcale, per limitare giuatamente gli abusi di quest’ultimo, oggi, invece, lo ritengo insensato, tra l’altro corrisposto a senso unico). Giusta mi sembra anche la.proposta di legge di alcuni esponenti di lega e .
      5s di abolire l’assegno di mantenimento dei figli in caso di separazione, uno dei cardini dell’ attuale potere matriarcale, e di rendere effettivo l’affido condiviso. Vedremo.se avranno il.coraggio di portarla avanti e di aprire su questi temi una battaglia culturale nel nostro paese, invece di parlare sempre e solo.di.migranti ( mi riferisco qui, ovviamente, alla.lega nord). Sarebbe interessante un articolo della redazione su questi argomenti, tutt’altro che secondari.

      • Fabrizio Marchi
        13 settembre 2018 at 10:50

        Caro Marco, di questi argomenti ci siamo occupati tante volte. Comunque, nel caso specifico, mi pare che questo sia quello che più risponda alla tua richiesta:
        https://www.linterferenza.info/contributi/attacchi-allaffido-condiviso-la-storia-si-ripete/

      • armando
        15 settembre 2018 at 10:51

        in un mondo in cui si avesse davvero attenzione agli altri, ai più fragili, non dovrebbe essere ammesso, sr non in via del tutto eccezionale, il rifiuto della maternità e della paternità. Facendolo si incentiva la deresponsabilizzazione delle persone. È i bambini sbattuti non li considera nessuno?

        • Marco
          18 settembre 2018 at 10:14

          Sicuramente mi sono spiegato male. Ovviamente sono contro il.rifiuto di ENTRAMBI i genitori, ma, una volta ammesso per legge il rifiuto della.maternita, mi sembra un elementare principio costizuzionale ( art. 3) ammetterlo anche per i padri. Ovvio che la strada maestra è l’abrogazione della legge infame di cui sopra.

    • Baba
      13 settembre 2018 at 10:10

      Scusi, ma credo che liberale voglia dire che libero è il mercato, non l’individuo, quindi questa coerenza, per un liberale, come dice lei, non sia necessaria.

  2. Sven
    11 settembre 2018 at 21:27

    Toh, ho appena scoperto di essere un liberale coerente

  3. Silvio andreucc i
    11 settembre 2018 at 21:51

    Chiusura degli esercizi commerciali,segnatamente dei centri commerciali!sarebbe una delle prime misure che prenderei se fossi al governo.e ‘ giusto consentire l’astensione dalle attività manuali, commerciali e mercantili,sa per santificare la domenica è tutte le festività liturgiche,sia per avere a propria disposizione almeno un giorno di tempo libero, purché questo tempo libero sia usato in maniera costruttiva.mentre sono favorevole all’ astensione dal lavoro manuale la domenica, non ho nulla in contrario al lavoro intellettuale . Silvio andreucc i

  4. gino
    12 settembre 2018 at 15:39

    il PD è SEMPRE all’opposto diametrale di quella che sempre fu la Sinistra (S maiuscola).
    ormai è estrema destra, fa solo gli interessi degli imprenditori, dei ricchi, con idee estremo-libbberiste che tra l’altro hanno fallito ovunque qualsiasi obbiettivo meno uno: schiavizzare sempre più i lavoratori dipendenti.
    QUALSIASI cosa dica il pd-e-soci io sono SEMPRE contrario.
    tranne alcuni piccoli dettagli, sono le stesse cose che in brasile dice il nazi bolsonaro.
    hanno rotto coi “bisogni del consumatore”!!! ste cose le dicono gli anarco-capitalisti. viene PRIMA IL LAVORATORE e poi il consumatore, perchè se non lavori manco consumi. a meno che non sei un riccone o un parassita…

    p.s. come ho scritto su vari siti di estrema-destra-piddin-liberista, io iscriverei sti liberisti a un albo e ci manderei SOLO loro a fare le notti e le domeniche al centro commerciale. questa sarebbe una cosa giusta e liberista. dessero l’esempio, non che fanno gay cor latoB dell’artri.

  5. Rino DV
    12 settembre 2018 at 19:51

    Questa la mia opinione sui negozi aperti, risalente a 7 anni fa
    .
    https://altrosenso.wordpress.com/?s=domenica

    • Rino DV
      12 settembre 2018 at 19:55

      Precisazione: faccio presente che io non sono un credente. Lo dico perché è facile equivocare e quindi liquidare la tesi sulla base di un’ipotesi errata.

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