La Boldrini, la lotta di classe, il femminismo e il Titanic

Sembrerebbe – come denunciato da alcuni giornali – che la Boldrini non abbia pagato i contributi e la liquidazione ad alcune sue collaboratrici domestiche e addirittura abbia sottoposto a mobbing di vario genere una sua collaboratrice parlamentare, come queste stesse donne hanno denunciato.

Naturalmente bisognerà verificare la veridicità di tali affermazioni ma, devo essere onesto, non ho difficoltà a credere alla testimonianza delle tre donne.

Capito? La Boldrini, reginetta del femminismo nostrano, che sfrutta e mobbizza altre donne. Meraviglioso! (si fa per dire…).

Ciò conferma quanto sia caduco e infondato il concetto di “sorellanza”. Quanto accaduto (laddove fosse confermato) dimostra che è la condizione sociale, a fare la differenza, e non quella di genere.

Laddove le contraddizioni sociali dovessero acutizzarsi, le donne appartenenti alle elite dominanti si ritroveranno a difendere i loro interessi insieme alle donne e gli uomini della loro classe sociale di appartenenza, e lo stesso varrà per le donne delle classi subordinate che, a quel punto, si ritroveranno fianco a fianco con le donne e gli uomini che vivono la loro medesima condizione sociale. Tutto il resto è fuffa. E il principio di “sorellanza” e di appartenenza di genere andrà a farsi riccamente benedire.

Quel giorno, il femminismo si squaglierà come neve al sole. Così come si sarebbe squagliato, se fosse esistito, a bordo del Titanic…

Salvini replica: «Boldrini mi fa causa? Per i dem sono queste le priorità  del Paese»- Corriere.it

16 commenti per “La Boldrini, la lotta di classe, il femminismo e il Titanic

  1. Ivano
    23 marzo 2021 at 22:07

    Non so.Se fosse vero,molte donne dovrebbero farle sapere cosa pensano di lei di persona,visto che anche su altri temi che col femminismo c”entrano poco sono subito pronte a farne una vittima del sessismo degli uomini.Certo…se fosse vero,dico.Ma tant’è.

    • Elena
      27 marzo 2021 at 11:38

      Ma, diciamo che forse molte di noi hanno di meglio da fare che dire ciò che pensano ad una persona di cui non hanno la minima stima e considerazione, però forse dovremmo farlo…. Io personalmente considero la Boldrini una perbenista, snob, falsa che vive in un altro mondo e che si permette di strumentalizzare le lotte preziose delle donne per tutelare i suoi privilegi

  2. Elena Ottelli
    23 marzo 2021 at 22:27

    spero che una donna operaia, colf, maestra, educatrice etc. non smetta mai di lottare anche contro suo marito operaio, facchino, maestro, educatore etc. se questo, come molti, non condivide con lei il lavoro casalingo …
    questo per dire che la parte finale dell’articolo, che fino a tre quarti della sua lunghezza non è soltanto condivisibile ma esaltante, lo colora di strumentalizzazione…
    strumentallizzazione al fine di negare la necessità delle donne delle classi sociali che potremmo ancora definire subalterne, di lottare anche, non soltanto e non prioritariamente, contro il maschilismo che, ahimè, esiste!

    • Fabrizio Marchi
      23 marzo 2021 at 23:37

      Esattamente come esistono donne che non fanno nulla dalla mattina alla sera perché hanno colf, camerieri/e, filippini/e e baby sitter che fanno tutto al loro posto mentre loro si godono la vita perché mantenute dai loro ricchi mariti. Ed esattamente come tante mogli di mariti e padri separati che vivono grazie al mantenimento che gli passa il marito che nel frattempo è andato in miseria.
      Il tuo discorso non regge più ormai, puzza di vecchio, di obsoleto, a dir poco, e il maschilismo come il “patriarcalismo” sono ormai solo un pallido residuo, tutt’al più qualche ruggine sparsa qua e là…
      La parte finale dell’articolo – il riferimento al Titanic – ti brucia perché tocca un nervo scoperto. Mi dispiace ma le cose stanno così. Non ci sono femministe su una nave che affonda e non ci sono mai state. Né tanto meno per chiudere i sarcofaghi delle centrali nucleari esplose, né per chiedere le quote rosa nelle miniere, nelle acciaierie, sulle piattaforme petrolifere o per lavorare sui tralicci dell’alta tensione o sui pescherecci (e in tanti altri lavori…). Il nervo è scoperto, e lo capisco. A differenza tua/vostra (sei una femminista, è ovvio), io non ho nessuna difficoltà a riconoscere i punti di debolezza e le contraddizioni maschili, tu/voi, in quanto femministe, non potete farlo per ciò che riguarda le donne, per la semplice ragione che la vostra ideologia si squaglierebbe in un nano secondo, tanto è fragile dal punto di vista logico e dialettico.

      • Elena
        27 marzo 2021 at 11:25

        Non so dove vivi tu ma dove vivo io il maschilismo “obsoleto” esiste ancora, è pesante e ramificato e finchè esiste secondo me deve essere combattuto … non ho bisogno di negare la sua esistenza per sentirmi coerente nel dire che le donne borghesi, snob e liberiste come la Boldrini le vivo come nemiche tout court e nel denunciare che ci sono donne, di ogni classe sociale, che in nome del diritto al mantenimento dei figli estorcono somme spropositate a uomini che non ne hanno e che a causa di ciò cadono in miseria. Non ho ideologie da difendere, io ….

        • Fabrizio Marchi
          27 marzo 2021 at 12:47

          Dove vivo io, cioè nel mondo reale, ci sono migliaia di uomini che crepano sul lavoro in esclusiva ogni anno perchè svolgono i lavori più pesanti e nocivi per la salute, milioni di padri separati gettati in mezzo alla strada, espropriati dei figli, del salario, della casa, anche se di loro proprietà, e molto spesso falsamente denunciati per abusi e violenze mai commesse per ottenere vantaggi in sede giudiziale, uomini che finiscono alla Caritas oppure a dormire in automobile. Milioni di uomini privi di una vita sessuale e affettiva degna di questo nome perché in questa società se non sei un uomo socialmente affermato, con una visibilità pubblica, un aspetto estetico in linea con le mode correnti, non sei nessuno, non sei certo l’oggetto del desiderio del mondo femminile e per avere uno straccio di sessualità devi elemosinare con il cappello in mano oppure rivolgerti alle chat line, ai video porno o a qualche squallido rapporto mercenario. Milioni di giovani maschi che frequentano in esclusiva gli istituti tecnici e professionali, cioè parcheggi in attesa di un “futuro” già deciso in una fabbrica, in un cantiere oppure nel mare magnum del precariato sottopagato e non qualificato. Centinaia di uomini che si suicidano ogni anno in esclusiva in caso di perdita del lavoro o impossibilità a trovarlo, decine di migliaia che finiscono in galera ogni anno (il 95% della popolazione carceraria è maschile, lo sapevi?), migliaia che ogni anno finiscono a vivere nei ricoveri della Caritas (il 90% dei senza casa e dei senza fissa dimora sono maschi, lo sapevi?).
          Vuoi che continui con l’elenco?
          Dici che ancora è presente il maschilismo in alcune realtà? Bene, combattilo, combattetelo, combattiamolo insieme. Come chiamare però tutto quello che ho elencato sopra (e manca ancora tanto…)? Non è maschilismo, è ovvio, è altro, non certo meno grave. E allora? Come la mettiamo?
          Il femminismo si fonda sul postulato (altrimenti si chiamerebbe in altro modo…) che le donne, in quanto tali, sarebbero in una condizione di discriminazione e di oppressione a prescindere, e che gli uomini, in quanto tali sarebbero in una condizione di privilegio e di dominio, in quanto tali, cioè in quanto appartenenti al genere maschile. E questa è una sonora fesseria che tu stessa hai confermato essere tale nel momento in cui stigmatizzi le donne come la Boldrini e tutte quelle donne che sfruttano i loro mariti ed ex mariti. Quindi, come vedi – a meno che tu non voglia chiudere gli occhi di fronte alla realtà – la realtà è INFINITAMENTE più complessa di come la dipinge il femminismo. Ma se la realtà è così complessa, nel senso che sopra ho descritto, è evidente che parlare di femminismo non ha nessun senso perché decade OGGETTIVAMENTE il postulato su cui si fonda, cioè la condizione di oppressione tout court del genere femminile in quanto tale.

          • Elena
            27 marzo 2021 at 13:25

            per carità … potrei farti il medesimo elenco di donne che soffrono e muiono per le medesime cose con dati sulle morti per il lavoro domestico, suicidi, etc … ma ci sono anche quelle che subiscono ingiustizie proprio in quanto femmine, seppur non tout court, ed è lì che gioca l maschilismo ed è lì che io ritengo sia necessario combatterlo e che tu lo neghi. Il punto rimane che ciò che scrivi nel tuo articolo iniziale attacca il femminismo in quanto tale, e non le varie declinazioni “politicamente corrette” o di difesa delle donne tout cou t che un certo femminismo borghese fa (le vedo pure io le donne stronze e se al potere c’è draghi o la vor der leyen non mi cambia nulla) contro cui combatto quotidianamente anche io. Ed è li che secondo me cadi e che io ti ho criticato. Saluti, Elena

    • Alessandro
      24 marzo 2021 at 9:34

      Il solito tentativo di coniugare la lotta di classe alla lotta di genere, brillantemente disinnescato sotto da Fabrizio Marchi. Fino a che la sinistra, in tutte le sue varianti, non romperà quest’equivoco ( o si sta coerentemente da una parte o dall’altra, tertium non datur) si assisterà o alle sceneggiate piddine in corso, più tragicomiche che mai, o a quelle di stampo “maradoniano”, più tipiche della versione “antagonista-radicale”, con le chiacchiere a sinistra e il portafoglio a destra, come nel caso analizzato nell’articolo. Un appello ben lontano dall’ essere accolto, ma ogni tanto scappa.

  3. enrico
    24 marzo 2021 at 1:40

    grazie Fabrizio!!! non potevi risponderle meglio!!!!

  4. enrico
    24 marzo 2021 at 2:01

    e gia che ci sono, faccio un esempio di quanto la narrazione ufficiale si.discosti.dalla realta. Io in tempo di covid( quindi anche ora) sto lavorando il triplo rispetto a prima ( con conseguenze gravi in termini.di salute.psicofisoca), mentre diverse.donne che conosco.si sono.potute mettere in smartworking, e alcune di queste senza alcun controllo.sul loro effettivo operato. Pero’ , secondo tutto il.circo.mediatico ((ultimamente il vertice del pd) , le.donne sono quelle che piu hanno sofferto.le conseguenze della situazione covid…

    • Giulio Bonali
      24 marzo 2021 at 17:39

      Concordo in pieno e convintamente sul respingere le bballe (sì, con due “b”) del circo mediatico sulla politicamente corretta pretesa condizione peggiore “a prescindere” delle donne rispetto a noi uomini sempre e comunque.
      Però, da quanto mi dicono tanti amici ed amiche che se lo devono sorbire, mi sembra che il cosiddetto “smart working” sia anch’ esso un’ altra bufala politicamente corretta, in realtà essendo per lo meno quasi sempre pesantissimo, molto più del “normale” lavoro in presenza.

  5. Fabrizio Marchi
    27 marzo 2021 at 16:21

    @Elena:bè, proprio per le stesse cose no, perché a morire sul lavoro sono soltanto uomini e anche a morire per incidente domestico sono in maggioranza uomini, perché anche in questo ambito le incombenze più pesanti e rischiose le svolgono gli uomini e non le donne…Ma non è questo il punto, non me ne frega nulla di stare col bilancino a disquisire su chi se la passa peggio. Questo lo fa appunto il femminismo che divide l’umanità in due, le femmine oppresse e discriminate e i maschi privilegiati e oppressori. Ma tu da questo orecchio non ci senti o meglio, non vuoi sentire. E insisti col solito mantra del femminismo. Come vogliamo chiamare allora tutti quei comportamenti malsani tipicamente femminili di cui in parte, ma solo in parte, abbiamo già fatto menzione? Se esistono comportamenti maschilisti – e io non lo nego affatto – esistono specularmente comportamenti femminili altrettanto malsani. Il punto vero è che tu sei aggrappata ideologicamente al femminismo che per te, come per tante altre, è di fatto una sorta di feticcio. Ti ho già spiegato perché il postulato su cui si fonda il femminismo è errato di per sé, ma tu fai finta di nulla, non rispondi nel merito e continui con la solita litania del maschilismo. Il punto è ancora un altro. E cioè che mentre oggi si parla solo e soltanto del maschilismo e di quanto questo sia nocivo per le donne, non si parla mai dei comportamenti malsani di tantissime donne e di quanto siano nocivi per gli uomini. E tu fai la stessa identica cosa.

  6. Alessandro
    28 marzo 2021 at 9:44

    Ma poi non si capisce cosa sarebbe questo maschilismo nel 2021 in Italia, ma in Occidente in genere, a parte una parola con un determinato significato. In cosa praticamente consisterebbe? In un uomo più o meno attempato che afferma che le donne dovrebbero stare a casa a lavare i piatti e a badare alla famiglia? Certo c’è anche questo, perchè nella società umana s’incontra di tutto, compreso donne che affermano che gli uomini ragionano con le parti basse. O forse perchè si commettono reati ai danni di alcune donne? Se è per questo se ne commettono di più ai danni degli uomini. O forse è un discorso di desinenze, ma anche su quest’aspetto si possono trovare esempi diametralmente opposti ( come c’è direttore, c’è pilota o astronauta). O forse ancora un omaggio verbale o non verbale sgradito? Ma questo vale anche al contrario.
    In verità il maschilismo qui e ora va ricercato con il lanternino, pratica pedantesca a cui le femministe si dedicano con grande passione, e di sicuro, ed è questo che conta, non comanda, ma neppure è presente nei posti dove si decide, al contrario del femminismo, che li occupa ovunque. E si vede, visto che non c’è ambito in cui le agevolazioni, di fatto e di diritto, per le donne non siano praticate (dall’ambito politico a quello economico, dall’ambito scolastico a quello giudiziario, ecc.). E le agevolazioni e i privilegi per qualcuno sono sempre svantaggi per altri.

    • Fabrizio Marchi
      28 marzo 2021 at 10:43

      Il maschilismo è un feticcio, anzi, una sorta di vitello d’oro, o ancor meglio, è una gallina dalle uova d’oro…
      Se si ammettesse infatti che il maschilismo e il patriarcato sono ormai solo dei pallidi ricordi, il femminismo si squaglierebbe come neve al sole. E’ per questo che la cultura patriarcal-maschilista deve essere tenuta in vita artificialmente, come uno zombie.

  7. Alessandro
    28 marzo 2021 at 11:17

    Senza il minimo dubbio.

  8. mauro recher
    29 marzo 2021 at 18:06

    Ho voluto appositamente aspettare una settimana dal fatto ,per aspettare le repliche dai siti femministi che seguo, orbene, a parte uno che è anche poco seguito, sul resto un silenzio “assordante” ..questo viene ad uopo per una considerazione, si dice mettiamo donne al comando che sarebbe un mondo migliore ma non per le idee ,ma perchè appunto sono donne perchè ,parliamoci chiaro se una donna al comando mi desse un “di più ” in busta paga che sia donna a me ,ma penso a tanti altri ,fregherebbe poco ,o che avesse idee sociali su lavoro (come l’articolo 18) ecc ecc ,invece la vicenda Boldrini che, con i dovuti distinguo (e se tutto fosse vero) si è rilevata una perfetta “schiavista”, orbene dalle femministe che si dichiarano tanto di sinistra anzi ,di più , comuniste, nemmeno una parola di conforto per la colf ,ma lo stesso era successo con la Fornero ,con una legge sulle pensioni ingiusta, e la Terragni intitola “la ministra più bella del mondo ” e gli stessi sindacati non sono andati sul piede di guerra (con la Camusso guarda te il caso) , in sostanza, se noi mettiamo donne solo per il fatto di essere donne ,credo che le cose andrebbero a catafascio di più di quello che succede già ora

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