L’Impero colpisce ancora

Per quelli come il sottoscritto che hanno alle spalle un pò di esperienza politica e anche di “mestiere”, come si suol, dire, commentare eventi “geocriminali”  come quello avvenuto ieri a Parigi, diventa un esercizio rituale e pure un po’ noioso, diciamoci la verità, perché è un film già visto tante, ma tante volte.

Però ci tocca, come si suol dire, perché se per alcuni di noi la lettura di certi avvenimenti è scontata come il caffellatte che beviamo la mattina a colazione, per tanti altri, forse la maggior parte, purtroppo non lo è, e fanno fatica a capire (e di certo i media non li aiutano…) che il tutto è fin troppo facile e scontato.

Un gruppo di terroristi professionisti (al punto tale che si dimenticano anche la propria patente di guida sul sedile dell’auto, ma guarda un po’…) – che siano “autentici” militanti della Jihad, di Al Qaeda o dell’Isis oppure agenti al soldo di qualche servizio segreto (americano, israeliano, saudita o altri), poco importa – assaltano armi in pugno  un giornale che fa della satira e compiono una strage.

L’obiettivo non è casuale. Non hanno scelto di attaccare una sede politica e/o istituzionale, oppure l’ufficio di una multinazionale, o al limite una stazione di polizia o una caserma dell’esercito. Nulla di tutto ciò. Hanno attaccato un giornale che fa della satira, quindi un simbolo della libertà occidentale che sarebbe minacciato dall’Islam fanatico, oscurantista e integralista (la qual cosa, considerando che sono circa vent’anni che i bombardieri della NATO, degli USA e di Israele buttano bombe di ogni genere e qualità sulla testa di iracheni, afghani, palestinesi, libanesi, libici e siriani, fa un po’ sorridere, ma insomma…).

Vero e proprio cacio sui maccheroni per i vari talk show di tutte le reti. Ieri sera personaggi come Sallusti e Magdi Allam (e naturalmente il leghista Salvini che non era in se per tanto ben di Dio che gli era stato servito sul piatto), veri e propri agenti della disinformazione e della manipolazione di massa, hanno potuto dare il meglio di loro stessi decantando la superiorità della civiltà occidentale rispetto a tutte le altre e la necessità di difenderla armi in pugno (come se fino ad ora invece fosse stata “difesa” a chiacchiere…). Del resto la guerra preventiva e permanente, cioè la quarta guerra mondiale (dopo la terza, la cosiddetta “guerra fredda” vinta ai punti dagli USA), iniziata subito dopo il crollo dell’URSS e finalizzata al dominio planetario da parte della superpotenza americana, ha bisogno dei suoi cantori, naturalmente  ben pagati, per fare il loro lavoro.

Ecco dunque che, come per magia, le dodici persone barbaramente assassinate ieri fanno dimenticare le centinaia di migliaia di persone altrettanto barbaramente assassinate dai bombardamenti e dalle guerre “umanitarie” dell’Occidente, fatte (lo sanno tutti…)per esportare diritti e democrazia, le aggressioni a stati sovrani come quella alla Libia (ora nelle mani delle bande jihadiste e qaediste, cioè le stesse che sono state finanziate e armate dalla NATO per detronizzare Gheddafi e che hanno compiuto l’attentato di Parigi), la destabilizzazione della Siria ad opera degli stessi gruppi qaedisti e wahabiti che gli USA e l’Europa dicono di voler combattere e che invece utilizzano e finanziano anche grazie e per mano delle petromonarchie saudite loro alleate, e gli embarghi criminali come quello che fu imposto a suo tempo all’Iraq che provocò circa centocinquantamila morti, in seguito alla mancanza  di medicinali e generi  di prima necessità. Per non parlare della sempiterna occupazione della Palestina da parte di Israele.

La strage di ieri serve a far dimenticare tutto questo, ad alimentare la favola dello scontro di civiltà e dell’Occidente assediato dall’orda islamista; falsa flag (falsa coscienza) per alimentare  e coprire ideologicamente la guerra totale dell’Impero attualmente dominante (che non è quello persiano…).

 

5 commenti per “L’Impero colpisce ancora

  1. armando
    8 gennaio 2015 at 14:13

    In due parole penso che la peggior minaccia per l’Occidente provenga dallo stesso Occidente il quale ha abdicato suoi valori ma non alle sue pretese egemoniche.
    Le quali, oltre le generiche dichiarazioni buoniste sulla democrazia, riposano ormai sulla penetrazione del capitale in ogni piega del globo, ben supportato dalle armi americane. Il che non giustifica affatto la ferocia del terrorismo islamista, ma può contribuire a spiegare la strategia speculare del terrorismo islamista e dei servizi Usa, entrambi impegnati a utilizzare il “nemico” per propri fini

  2. Fabrizio Marchi
    8 gennaio 2015 at 15:49
  3. Alessandro
    10 gennaio 2015 at 11:35

    Non credo che dietro gli attentatori ci sia lo zampino USA o comunque occidentale, ma è solamente una mia sensazione; rimane il fatto che a corollario di questa due giorni di show mediatico all’americana, dove la tragedia reale diventa una “fiction poliziesca” (novità assoluta sugli schermi televisivi europei ma non statunitensi), il dibattito sia stato di una modestia assoluta, l’unica eccezione è stata forse rappresentata da un breve intervento di Massimo Cacciari, e l’articolo evidenzia finalmente elementi fondamentali per interrogarsi sulle motivazioni che spingono sempre più persone a compiere azioni simili. Alle ottime considerazioni dell’articolo, aggiungo solamente il fatto che il disagio socio-economico che imperversa soprattutto tra gli immigrati rappresenta il miglior alleato del fondamentalismo islamico, ma anche di questo aspetto non vi era traccia o quasi nel dibattito televisivo. Più comodo limitarsi a evidenziare esclusivamente la ferocia bestiale degli attentatori e l’arretratezza del mondo islamico.

    • 10 gennaio 2015 at 15:35

      Condivido il punto di Alessandro che poi il fanatismo islamico ha la stessa matrice della lega nord, praticamente giocano a chi c’è l’ha più duro, uno tira fuori il profeta ,l’altro tira fuori il presepe (magari pieno di polvere) ma che fa tanto natale e si sta a vedere chi è meglio o peggio, ovvio che ,come il fondamentalismo islamico ,anche la lega ami che ci sia questa “povertà ” ma sopratutto questi ghetti che , in una situazione di crisi economica servono da capro espiatorio, insomma gira che ti rigira la colpa ricade sul povero, diverso da te ,ma povero come te, figurarsi se la colpa può ricadere in un ricco banchiere , troppo vestito bene, ma poi è la stessa matrice anche del femminismo … il femminismo c’è l’ha con gli uomini, la lega con gli stranieri e i fanatici islamici con chi crede in un Dio diverso ma nessuno ,dico nessuno con i potenti della terra ,strano davvero eppure la crisi la dobbiamo a loro, ma sai ,vedere le lucine di natale di riscalda il cuore, o avere una moschea che ti riscalda l’anima o lottare per un manifesto con troppe nudità (la pancia però resta vuota ) e son soddisfazioni

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