Malika, cacciata di casa dalla madre perchè lesbica

Malika, una ragazza toscana di circa vent’anni è stata cacciata di casa dalla madre perché lesbica. Ha raccontato la sua incredibile storia ieri sera a “Carta Bianca”, la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Rai 3.

La telefonata terribile e raccapricciante con cui la madre ripudiava la figlia, con parole irripetibili, e la cacciava di casa, è stata mandata in onda e tutti l’hanno potuto ascoltare.

La Berlinguer ha cercato di spostare l’attenzione sul fatto che tutta la famiglia e non solo la madre fosse responsabile di quell’insano gesto ma Malika ha ribadito che è stata la madre a volerlo e ha detto chiaramente che la decisione è stata presa da lei. Non solo, ha fatto appello al padre chiedendogli, testuali parole, “di fare il padre”, facendo capire chiaramente che è la madre a comandare e a prendere decisioni e che il padre è sostanzialmente succube della madre.  Un caso (ma affatto isolato…) di totale rovesciamento della narrazione femminista, attraverso l’esperienza diretta, la vita vissuta di una giovane donna il cui orientamento sessuale non è accettato dalla madre.

Doveva essere l’ennesima kermesse televisiva femminista antimaschile ma si è rivelata un boomerang e neanche il retorico e scontato intervento di rinforzo di Vladimir Luxuria per cercare di raddrizzare la situazione, ha sortito alcun effetto. Del resto, i fatti sono quelli che sono e c’è poco da arzigogolare. Siamo di fronte a uno spregevole atto di violenza sessista compiuto da una madre nei confronti della figlia.

Non oso immaginare, a parti invertite, cosa sarebbe già successo.

Nessuno/a però (e meno male…), oserà mai dire quello che ha detto la Murgia a proposito di Grillo, e cioè che in ogni famiglia c’è una donna violenta come quella “madre” lì.

Ma non oserà dirlo non perché è ovviamente falso (così come è falso il contrario) bensì per paura, per timore di essere emarginato, scomunicato, deriso, marchiato a fuoco come maschilista, misogino, reazionario, sessista e fascista.  Questo è il clima che è stato costruito ad arte dopo decenni di bombardamento mediatico-ideologico e questo è il contesto in cui viviamo. Chi tace è complice.

Cartabianca, Bianca Berlinguer intervista Malika Chalhy: temi e ospiti di stasera su Rai3 – Corriere dell'Umbria

Fonte foto: Corriere dell’Umbria (da Google)

4 commenti per “Malika, cacciata di casa dalla madre perchè lesbica

  1. Giulio Bonali
    21 aprile 2021 at 10:29

    Non ho assistito alla trasmissione, ma nell’ IPOTESI (non verificata da parte mia perché non ho informazioni in proposito) CHE LA FIGLIA FOSSE, OLTRE CHE MAGGIORENNE, ANCHE ECONOMICAMENTE IN GRADO DI SOSTENTARSI (fra l’ altro se avesse un tetto alternativo da tenere sulla testa) credo che i familiari avrebbero tutto il diritto di allontanarsene (ovvero, per la realtività del moto, allontanarla da loro); confesso che se avessi un figlio fascista maggiorenne e in grado di sostentarsi mi comporterei proprio esattamente così (l’ omosessualità, il fascismo -per quel che mi riguarda- né altre attitudini o comportamenti danno ad alcuno il diritto di essere forzatamente benvoluto da chichessia contro la propria libera volontà) .
    In caso contrario (se fosse stata “gettata in mezzo alla strada”), al di là dell’ ovvia solidarietà con questa ragazza e della richiesta di giustizia per lei, credo comunque che l’ enfatizzazione dell’ episodio, la sua promozione mediatica (e non: la sua ovvia persecuzione giudiziaria in quanto ingiustizia e reato come qualsiasi altro, né più né meno) rientri nel disegno deliberato delle classi dominanti e dei loro maggiordomi del giornalismo conformistico politicamente coretto di promuovere l’ omosessualità, attraverso una sistematica, quotidiana (a mio parere dis-) “educazione permanente”.
    Non so se avete notato, ma vi sono fiction (le seguo poco o nulla ma in parte sono informato da mia moglie) in cui una percentuale dei protagonisti assolutamente esorbitante rispetto alla media é omosessuale; e questi personaggi di solito vengono presentati, oltre che come eterne vittime di soprusi e prepotenze, come i più onesti, generosi e dotati di buone qualità morali (non dico che questo sia irrealistico, al contrario delle proporzioni fra etero- ed omo- -sessuali nelle vicende narrate); piuttosto dico che é falso che tutti i disonesti, gretti e meschini ed egoisti siano solo ed esclusivamente eterosessuali).
    Se dei teppisti picchiano un marocchino “e chissenefrega”? Ma se picchiano un omosessuale “apriti cielo” (e l’ islamofobia non mi pare proprio sia meno dilagante che l’ omofobia).
    Poiché sono (ma per davvero, non come i pessimi -senza virgolette- “buonisti” politicamente corretti) un egualitario, contrario a qualsiasi discriminazione fra gruppi umani (ma casomai fra persone umane e motivata a posteriori da valutazioni morali e non a priori da pregiudizi), credo che picchiare una persona umana sia ignobilmente spregevole, punto e basta; e cioé a prescindere da sesso, preferenze sessuali, aspetto fisico, credenze, appartenenza etnica e, come si suole impropriamente dire, “quant’ altro”.

  2. Antifavseteroipatriarcato
    22 aprile 2021 at 11:20

    in pratica fate propaganda antislamica per la famiglia della ragazza ,. Zero critica alla imposizione eteriopatriarcale assurdi siete semplicemente assurdi . Ogni scusa buona per fare razzismo altraparte basta vedere che feccia siete salviniani

    • Fabrizio Marchi
      22 aprile 2021 at 13:30

      “propaganda antislamica per la famiglia della ragazza…”
      Ma stai vaneggiando?… 🙂 Io la butto a ridere, e non potrei fare altro… Fossi in te invece me ne troverei uno bravo perché non stai bene, è ora che ne prendi coscienza…
      Sul feccia salviniana” stendo un velo pietoso…
      Ragazzi, questa è la sinistra cosiddetta “antagonista”…

    • Giulio Bonali
      22 aprile 2021 at 19:34

      Per parte mia trovo impossibile rispondere dal momento che, data la incapacità di esprimersi comprensibilmente (oltre che in maniera grammaticalmente e sintatticamente corretta; per non parlare della punteggiatura…) di Antifavseteroipatriarcato non riseco a intravedere un senso nella sua successione di parole.

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