Una nuova forza di classe e socialista

E’ fondamentale chiarire un punto. Non è dalle attuali micro botteghe di una “sinistra” residuale, sia essa liberal/radical o “antagonista” (comunque entrambe imbevute di ideologia politicamente corretta, cioè l’ideologia di riferimento del capitalismo neoliberista e “neo cosmopolita) che potrà ricostruirsi una nuova e moderna forza di classe e socialista.

L‘attuale “sinistra”, infatti, in tutte le sue declinazioni (con rarissime eccezioni) è il problema, non la soluzione. Se i movimenti populisti e nazionalisti di destra sono cresciuti fino a diventare il punto di riferimento politico per la gran parte dei ceti popolari è proprio a causa dell’esistenza di quella “sinistra”.

Con questa “sinistra” è quindi necessario rompere una volta per tutte e senza indugi, poichè essa è solo un ostacolo sulla via della ricostruzione di una nuova e moderna forza di classe e socialista, capace di interpretare ed affrontare le contraddizioni vecchie e nuove dell’attuale società capitalista.

E’ evidente che una tale ipotetica e auspicabile forza politica, così come dovrà tracciare una linea di demarcazione netta con la suddetta “sinistra” (del tutto organica, ideologicamente e politicamente, al capitale), altrettanto dovrà fare con la destra (altrettanto organica al sistema capitalista anche se è stata abile a spacciarsi come “antisistema”), sia nella sua tradizionale variante liberale-liberista che con quella leghista e pentastellata (senza voler mettere nello stesso unico calderone le ultime due che esprimono interessi e bisogni in buona parte anche radicalmente  diversi) e senza fare sconti in nessuna direzione, lavorando sulle contraddizioni che inevitabilmente si apriranno nella coalizione gialloverde e in quelle già presenti nel fronte liberale-liberista, sia esso di destra (Forza Italia) o di “sinistra” (PD più cespugli alla sua “sinistra”).

Un lavoro di lungo e lunghissimo periodo, di una difficoltà immane e che richiede tanta fatica e tanta, tanta pazienza.

Ma non c’è alternativa.

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Foto: lavocedelle lotte.it (da Google)

 

 

6 commenti per “Una nuova forza di classe e socialista

  1. Alessandro
    19 luglio 2018 at 21:12

    È interessante vedere come Leu all’inizio pensava la stessa cosa. Probabilmente anche Sinistra italiana. Forse lo stesso Partito Comunista. A sinistra non va mai bene niente, il primo nemico è sempre quello accanto.

    Inutile dire che le proposte sarebbero anacronistiche per la Russia del 1920. Ma tanto sono gli stessi elettori a rilegare questi partiti all’inesistenza.

    Nel frattempo c’è un mostro giallo verde che (non) governa questo Paese. Ma è più importante discutere su cosa è di sinistra, al posto che fare fronte comune e andare a recuperare i voti con promesse sensate. Non di destra, non di sinistra, quelle non ci sono più dal muro di Berlino. Ma cose giuste, utili.

    • Fabrizio Marchi
      20 luglio 2018 at 7:30

      Scusa ma sei proprio fuori strada. Parlare di proposte “non di destra e non di sinistra” è il mantra di questi tempi…Come se la politica fosse qualcosa di asettico. Poi posso essere d’accordo con te sul fatto che le attuali declinazioni della destra e della sinistra abbiano perduto il loro significato originario. Va bene, possiamo chiamarle pinco e pallino, per me non c’è alcun problema, ma le contraddizioni, vecchie e nuove, create dal contesto sociale restano, e queste non sono asettiche o a-politiche, al contrario necessitano di risposte politiche che necessariamente accontenteranno una parte sociale e ne scontenteranno un’altra. E questo è inevitabile, si chiama dialettica politica. Ti suggerisco di leggere questo lungo articolo in cui approfondiamo la questione: https://www.linterferenza.info/editoriali/destra-e-sinistra/
      Quanto al fatto che le proposte (quali? ho solo detto che una nuova forza socialista e di classe potrà nascere solo quando avrà rotto ogni ambiguità e ogni relazione con l’attuale “sinistra”) non andrebbero bene neanche per la Russia del 1920 sei ancor più fuori strada. Cerca di essere un pò meno prigioniero dell’ideologia “modernista” e/o “nuovista”. La sola parola “socialismo” o “di classe” ti precipita in un mondo jurassico, ti senti “antico” e ti fanno sentire antico. Bè, anche questo fa parte dell’attuale ideologia dominante, che è ben presente e attiva, molto più di quanto tu non immagini, e proprio questo tuo modo di porti lo conferma. prova a rifletterci sopra…
      Saluti.

  2. Alessandro
    20 luglio 2018 at 12:11

    Ecco appunto, mi piacerebbe sentire le proposte di questa sinistra di classe. Cosa faresti al governo Fabrizio?

    • Fabrizio Marchi
      20 luglio 2018 at 13:05

      Amico mio, questa è una domanda (con evidente retrogusto polemico..) che necessiterebbe di una risposta di ore… In tutta franchezza, se dovessi rispondere a tutti quelli che mi chiamano in causa sia qui che su facebook, non camperei più.
      La mia opinione è che tu abbia compreso perfettamente ciò che volevo dire, solo che ti vuoi divertire…Legittimo, sia chiaro ma io purtroppo non ne ho il tempo.
      Ascolta, hai un giornale intero con migliaia di articoli scritti (non solo dal sottoscritto) in più di 4 anni…Politica, politica estera, economia, filosofia, immigrazione, tutto quello che vuoi, puoi sbizzarrirti e troverai le risposte che cerchi…
      Buona lettura!

  3. Alessandro
    20 luglio 2018 at 13:22

    No Fabrizio ti sbagli assolutamente. Il mio commento non era polemico. E’ che mi piacerebbe trovare più spesso soluzioni piuttosto che critiche. Nei vostri articoli vedo tante cose che non vi vanno bene, ma quasi mai altro. L’unica vostra proposta programmatica è l’uscita dall’euro, anche se ovviamentente non è argomentata dal punto di vista economico. Così è un po’ facile fare giornalismo.

    • Fabrizio Marchi
      21 luglio 2018 at 12:09

      Non sono affatto d’accordo. Capisco che il giornale è ormai zeppo di articoli ed è difficile raccapezzarsi ma ce ne sono tantissimi in cui formuliamo proposte molto concrete sia in tema di economia e lavoro che di politica internazionale e immigrazione. Cercali e leggili.
      Dopo di che questo è un giornale di critica sociale, politica, culturale e anche filosofica, non l’organo di un centro studi (nè tanto meno un giornale di partito). E il giornalismo è anche e soprattutto questo, cioè critica, anche radicale ma sempre supportata da analisi razionali e assennate.
      Ribadisci di non voler essere animato da spirito polemico ma in realtà è quello che fai perchè dire che il nostro è un “facile giornalismo” significa polemizzare, peraltro senza nessun elemento. Fra le altre cose siamo stati ripetutamente e sistematicamente censurati sui social e in particolare su facebook proprio in virtù delle noste posizioni sul sionismo e il femminismo. Questa critica comporta per noi difficoltà notevoli sia sul piano politico che professionale e umano. Per cui andiamoci cauti con i giudizi perchè rischiamo di fare la pipì fuori dal vaso…
      Doo di che ho capito perfettamente la tua posizione. Sei uno di quelli che dice:”Voi parlate bene, fate tante chiacchiere ma poi all’atto pratico non fate nulla”. Posizione scontata che più scontata non potrebbe essere, anche perchè nella critica, se logicamente e razionalmente argomentata, è contenuta anche la proposta.
      Piuttosto trovo il tuo “pragmatismo” di una povertà assoluta e del tutto n linea con l’attuale spirito dei tempi. “Le proposte concrete, l’andare oltre la destra e la sinistra, oltre le ideologie in funzione dei “fatti concreti” per il bene di tutti…”. Paccottiglia, questa sì, ideologica, anzi, molto ideologica, quella dell’ideologia attualmente dominante. Da un certo punto di vista hai lo stesso approccio di tanti “grillini” però poi dall’altra ti contraddici quando scrivi “Nel frattempo c’è un mostro giallo verde che (non) governa questo Paese. Ma è più importante discutere su cosa è di sinistra, al posto che fare fronte comune e andare a recuperare i voti con promesse sensate. Non di destra, non di sinistra, quelle non ci sono più dal muro di Berlino. Ma cose giuste, utili.”. Ma utili per chi? O pensi forse che la politica preveda la possibilità di scelte asettiche, a-ideologiche e a-politiche? Questa è la paccottiglia (molto) ideologica di cui anche tu, come tanti altri, sei portatore, e neanche te ne rendi conto…Destra e sinistra non esistono più dalla caduta del muro di Berlino? Povero illuso..Non esistono forse più nelle loro attuali declinazioni politiche ma esistono nelle contraddizioni reali. Ti avevo suggerito di leggere un mio articolo nel merito https://www.linterferenza.info/editoriali/destra-e-sinistra/ ma vedo che non lo hai fatto perchè continui a ripetere le stesse cose…Più di questo non posso fare. Dopo di che è lecito avere ideee diverse, sia chiaro, a patto però di lasciar perdere critiche infondate…

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