Quando il padrone chiama i cani accorrono (e scondinzolano)

Quando il padrone chiama, i cani si affrettano ad accorrere e fanno a gara a chi scodinzola di più, e l’intera classe politica italiana, per lo meno dalla cosiddetta “seconda repubblica” ad oggi, è maestra in quest’arte.

Tutti i leader di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, di governo e di “opposizione” (esiste un’opposizione reale in questo paese?…), al primo squillo di tromba si sono messi sull’attenti.

Il padrone ha chiamato a raccolta il mondo occidentale; la Santa Alleanza deve ritrovare la sua coesione contro il comune nemico. Il “mostro”, in questo caso (ma è ricorrente…) è la Russia, oggi di Putin, ieri quella sovietica, prima ancora la Cina di Mao (prima che stringesse l’accordo con gli USA in funzione antisovietica) e, incredibilmente, lo è ancora anche la piccolissima, economicamente e militarmente innocua Cuba.

Ma la Russia è un’altra faccenda, ben più complessa e impegnativa.

La propaganda di regime (ormai non c’è altro modo per definirla) a reti unificate non ha mai smesso di fare il suo lavoro. Putin è il tiranno per definizione, “brutto, sporco e cattivo”, che ha proditoriamente e vigliaccamente aggredito l’Ucraina, faro della democrazia e della libertà del mondo.

Ma i birichini come noi amano ricordare che circa otto anni fa gli Stati Uniti e la NATO, con la meschina complicità dell’UE organizzarono e finanziarono, in modo anche esplicito, un colpo di stato in quel paese, mandando al potere una cricca di affaristi, loro fedeli servitori, frammista ad una canaglia nazifascista che si è resa responsabile di eccidi e violenze di ogni genere nei confronti della popolazione russa e russofona del Donbass.

Da quel momento è iniziata una guerra guerreggiata con l’obiettivo di destabilizzare l’intera area, creare uno stato vassallo che fungesse da costante spina nel fianco della Russia e aderisse formalmente alla NATO. In tal mondo, il cerchio si sarebbe chiuso, circondando la Russia da nord (ex repubbliche baltiche, Polonia) a sud (Romania e, appunto, Ucraina). Nel frattempo hanno tentato (USA e NATO) anche con la Bielorussia ma non ci sono riusciti. Del resto, soprattutto dopo la disfatta e l’abbandono dell’Afghanistan, gli USA avevano e hanno necessità di riprendere l’iniziativa.

La Russia, dopo aver pazientato per quasi dieci anni, ha ritenuto opportuno intervenire, giocando d’anticipo. In realtà, da un certo punto di vista, l’hanno messa nella condizione di non poter fare altro anche se, ovviamente, la grancassa mediatica suona lo spartito del mondo libero aggradito dal sempiterno ”orso russo” che, peraltro, se proprio la vogliamo dire tutta, è sempre stato a più riprese nella storia attaccato dall’Occidente (ma di questo non si fa menzione, naturalmente…). Mai, a quanto mi risulta, è avvenuto il contrario.

E ora ci tocca assistere allo squallido spettacolo dei Salvini, Meloni, Letta, Di Maio, Tajani che, tutti insieme allegramente, invocano la difesa della libertà e dei valori dell’Occidente liberale e cristiano contro il regno della barbarie e dell’oscurantismo per definizione.

Difficile stabilire chi fra questi sia il più patetico e spudoratamente servile. Ma non è importante.

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Fonte foto: da Google

2 commenti per “Quando il padrone chiama i cani accorrono (e scondinzolano)

  1. Enza
    26 febbraio 2022 at 8:37

    In questa inflazione delle chiacchiere,(E. Galeano) sic et simpliciter, le resumé della situazione con i pupazzi nostrani lanciati spericolatamente a leccare i padroni americani.
    Putin ha mandato un messaggio chiaro, secco e inequivocabile. Ora la palla è in mano alla Nato.
    I cialtroni riuniti, avessero la decenza di tacere viste la loro inutilità e pagnotteria servile.

  2. Giuseppe Casamassima
    26 febbraio 2022 at 11:14

    Soprattutto l’URSS fu la forza che liberò l’Europa dal nazifascismo, con la grande controffensiva che partì, tra marzo e giugno1943, dopo la storica battaglia di Stalingrado. Fu l’evento-chiave della Seconda Guerra Mondiale che qui in Italia determinò sia il vero inizio della Resistenza antifascista, sia il siluramento, da parte del giostraio Savoia, del burattino Mussolini.
    E’ la scusa buona per prorogare la Dittatura e stanziare altri 200 milioni per aumentare l’impegno militare italiano nella NATO. Giusto perché siamo pacifisti per Costituzione…. e condanniamo la Russia che ha assediato Kiev anche con la pick up Lince, acquistata dalla Iveco. Noi restiamo quindi sotto Dittatura Draghi, mentre gli Agnelli-Elkann fanno gli affari.
    Tornando all’oggi, il MONOPARTITO di Draghi ha velocemente approvato un altro DL per la estensione dello stato di emergenza (preludio a un imminente stato di guerra richiesto dalla Nato ?). E ha stanziato ulteriori 200 milioni di euro per il rafforzamento immediato della capacità militare della Nato sul teatro di guerra ucraino. Giusto perché l’Italshit e’ pacifista per Costituzione e rappresentante dei valori della libertà e della democrazia.

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