Palese deformazione della realtà

Quasi cinque milioni di persone torneranno al lavoro e sono per lo più in larga parte lavoratori dei vari comparti industriali (metallurgia, edilizia, siderurgia ecc.). Questa è la ragione per cui la maggior parte di loro, circa il 72%, sono uomini. Perché sono gli uomini a svolgere tuttora i mestieri più faticosi, pesanti, nocivi per la salute e spesso, purtroppo, anche mortali. A tutto ciò si aggiunge anche l’onere di lavorare con il rischio di infettarsi.

E tutto ciò viene considerato un privilegio (viene da ridere ma tant’è…).

Per il femminismo e per tutto l’apparato mediatico/politico (non riporto volutamente i link dei vari articoli di giornali o di trasmissioni televisive che starnazzano in tal senso) è un’occasione ghiotta per riprendere a suonare la grancassa mediatica della discriminazione di genere. “Anche l’emergenza coronavirus – questo il mantra – vede le donne ricacciate nei soliti ruoli di casalinghe, madri ecc. …”.

Chi sostiene queste fesserie (praticamente tutto il sistema mediatico e politico) è palesemente in malafede. Lo sapevamo già, sia chiaro, ma ne abbiamo l’ennesima conferma.

Siamo di fronte al totale stravolgimento e capovolgimento della realtà vera delle cose.

Neanche l’emergenza coronavirus è l’occasione per un ripensamento critico (non lo pensavamo ma si fa per dire…).

Del resto, a parti invertite, se cioè a tornare al lavoro nelle fabbriche fossero state per la maggior parte donne, avrebbero detto esattamente le stesse cose. E questo ci dice tutto.

Lavoratori siderurgici

Fonte foto: Il Sole 24 Ore (da Google)

2 commenti per “Palese deformazione della realtà

  1. Maurizio
    3 maggio 2020 at 16:25

    Starnazzare non è un verbo proprio del politicamente corretto…
    Sia mai che qualcuna si risenta.

  2. C. Meridionale e fiero
    3 maggio 2020 at 19:09

    In parte sono d’accordo con il dottor Marchi, sottolineo che non ho letto il suo libro ma lo comprerò, voglio capire però perchè nelle comunità nazionali dove il potere effettivo è nelle mani femminili predomina una scala di valori e di morale del tutto opposta a quella dell’occidente e dell’Italia. Penso alla Russia, che conosco abbastanza bene, ebbene domina un’impronta conservatrice e religiosa opposta a quella nostra. la stessa vicenda di queste ore Hunzicher Botteri fa veramente ridere per non dire di più, dunque Marchi scava a fondo nella sociologia consumista e cosideta progressista e ha ragione da vendere in larga parte, ma sicuro che siano queste qua le vere donne e non altre ben più impostate in senso patriottico tipo le russe, le balcaniche serbe o le nostre Meridionali (Sicialiane, calabresi, campane in parte ecc)….grazie

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