Salvini europeista (in realtà lo è sempre stato)

Salvini dice che “la Lega è a disposizione (di Draghi) e che non pone condizioni  https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/02/05/governo-draghi-consultazioni_c71d1341-9171-4cf6-a987-85615baa01b3.html

Niente male per chi si spaccia come leader di una forza sovranista e anti europeista per eccellenza.

Sia chiaro, nulla di sorprendente per chi mastica un po’ di politica.  La Lega non ha mai avuto nessuna vera volontà di rompere con l’Unione Europea, la parte “forte” del suo elettorato è formato dai piccoli, medi e medio-alti imprenditori del nord (con tutto il loro indotto) che sono legati mani e piedi all’UE (e in particolare alla Germania e all’Austria) con la quale non hanno nessuna intenzione di creare attriti né tanto meno (figuriamoci…) di uscirne. A rappresentare questa area sono Gianluca Giorgetti, vero uomo forte della Lega, e anche il governatore del Veneto, Luca Zaia.

Salvini ha fatto la voce grossa nei confronti dell’UE solo per ragioni elettorali e di facciata. Non appena Draghi è stato incaricato di formare il nuovo governo non c’è stato neanche bisogno che Giorgetti alzasse il telefono per metterlo in riga. Salvini sa perfettamente come stavano e come stanno le cose. Di fatto, è un leader di facciata, serve a fare la voce grossa, ad abbaiare e a raccogliere i voti di tanta gente (gonzi, anche in questo caso, lo vogliamo dire?…) che pensa che la Lega sia “antisistema”, e comunque questo è quello che vogliono fargli credere.

Ora, vedremo nelle prossime ore cosa deciderà di fare il M5S che potrebbe anche spaccarsi e a quel punto una minoranza, guidata da Di Battista, potrebbe passare all’opposizione; non è una cosa da escludere a priori. In questo caso la cosa potrebbe (ripeto, potrebbe…) farsi interessante per chi, come noi, ha a cuore la costruzione di una nuova forza socialista realmente alternativa all’attuale ordine politico e sociale. Di questo però ne parlerò eventualmente in un prossimo articolo, anche laddove questa ipotesi non dovesse verificarsi (resterebbe però sul piatto, potenzialmente), perché una buona parte degli elettori del M5S costituiscono potenzialmente quell’humus interessato alla costruzione di una siffatta forza politica.

Nel caso in cui il M5S accettasse (come probabile) di sostenere Draghi (a Conte potrebbe essere affidato un dicastero di prestigio come gli Esteri, spostando di Maio in un ministero relativamente di secondo piano), potrebbe anche darsi che a quel punto la Lega resti all’opposizione, dal momento che l’appoggio di Forza Italia e di Italia Viva è scontato. A quel punto si tratterebbe solo di disinnescare i contrasti interni e ammorbidire sia il M5S che IV e Forza Italia. Questo sarà possibile attraverso una oculata ed equilibrata ridistribuzione dei vari ministeri e sottosegretariati e la limatura di alcuni aspetti dei programmi dei vari partiti. Per capirci, il M5S potrebbe (sarà costretto a) rinunciare alla sua opposizione al MES mantenendo però il reddito di cittadinanza, mentre Forza Italia e Italia dei Valori incasserebbero il sostegno innanzitutto alle imprese. Naturalmente non è esclusa l’ipotesi del “governissimo”, anzi forse la più probabile, dal momento che ormai il tasso di trasformismo politico è arrivato a livelli mai raggiunti prima d’ora e nessuno si scandalizzerebbe. Del resto il tutto verrebbe coperto dalle necessità imposte dalla crisi pandemica e dal senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Se questo fosse il quadro resterebbe Fratelli d’Italia a recitare la parte della finta opposizione; con tutta probabilità la Meloni opterà per l’astensione, dando così un colpo al cerchio (senso di responsabilità e quindi opposizione morbida e, appunto, “responsabile”) e uno alla botte (cioè al suo elettorato, mantenendo comunque una certa distanza dal nuovo governo targato UE).

Dei vari cespugli (Leu, + Europa e varie. ) non vale neanche la pena spendere una parola tanto sono insignificanti (oltre che asserviti) sotto ogni profilo.

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4 commenti per “Salvini europeista (in realtà lo è sempre stato)

  1. Alessandro
    6 febbraio 2021 at 18:41

    Ormai siamo alla commedia dell’arte, che però non fa più ridere. Salvini che prima esce da un Governo dove faceva il bello e il cattivo tempo, poi ci vuole rientrare, però forse no, forse sì; poi arriva Renzi che accusa Salvini di essere un irresponsabile, mette su il governo dei responsabili, ma poco più di un anno dopo mette in scena la stessa identica carnevalata in piena pandemia con la gente che muore per lo sfascio della sanità e che chiude le proprie attività; Zingaretti che dal “mai Conte” passa a “Conte per l’eternità”, però un minuto dopo va benissimo anche Draghi, il simbolo della UE che fino a ieri ha tutelato esclusivamente gli speculatori finanziari ( altro che la favola del QE) , piazzato a Bruxelles a suo tempo da Berlusconi, ma diventa di colpo per i 5S il difensore del welfare state e quindi avanti con Draghi. E si potrebbe continuare a lungo.
    Tutto questo è semplicemente avanspettacolo della peggior qualità. Certo che poi all’estero, sempre che riescano a capirci qualcosa, ci considerano dei guitti.

  2. Marcus
    7 febbraio 2021 at 18:50

    Non concordo col titolo. Di sicuro Salvini non è mai stato antieuropeista, ma nemmeno europeista. Salvini è solo un opportunista camaleontico, è tutto e niente a seconda di quel che gli conviene.
    Presunto “Comunista padano” in gioventù e anticomunista in seguito, secessionista e razzista verso i meridionali (ve lo ricordate “senti che puzza scappano anche i cani – stanno arrivando i napoletani” ?) salvo spacciarsi per campione dì nazionalismo ora, direttore di Radio Padania quando questa in alcune sue trasmissioni faceva commenti pesantemente antisemiti senza colpo ferire e leccaculo dei sionisti oggi, anti europeista e sovranista ieri e tirapiedi di Draghi oggi, etc.
    Salvini non è questo o quello, Salvini non è niente, e per questo fa ancora più schifo. La sola possibile ricaduta positiva di un atteggiamento così degradante è che cazzari così sono buoni solo a parlare ma non concludono niente, basta vedere che da ministro dell’interno ha speso più tempo a fare il bullo su Twitter che a lavorare.
    Concordo invece sulla possibilità di una scissione a guida Di Battista, e anche io la considero uno scenario potenzialmente interessante e positivo, se non altro il soggetto in questione è a mio avviso uno dei pochi ancora degni di stima all’interno del M5S.

    • Fabrizio Marchi
      7 febbraio 2021 at 19:16

      Sono completamente d’accordo e condivido la tua analisi su Salvini. Quel titolo l’ho dato solo per evidenziare – soprattutto agli occhi dei suoi elettori – le sue evidenti contraddizioni e suo trasformismo politico, del tutto in linea con la descrizione del personaggio che tu hai fatto.

  3. Gian Marco Martignoni
    7 febbraio 2021 at 21:56

    Con 200 e passa miliardi da spendere, il classico imprenditore forza-leghista del Varesotto non può pensare e accettare che le sue forze di riferimento si chiamino fuori da un governo Draghi .Pertanto, Forza Italia era già disponibile senza alcun problema. In quanto al chiaccherone Salvini , che si dice preoccupato per i licenziamenti in arrivo (ma fammi piacere … ) , ancora gli imprenditori del Nord ce l’hanno a morte per la ciucca del papete e la perdita del comando del governo giallo-verde; per cui non aveva alternativa, nonostante le acrobazie ” dialettiche ” e propagandistiche. In quanto a Di Battista, meglio perderlo che trovarlo.Il M5S è ormai istituzionalizzato. Se vi fosse una qualche rottura, del tipo di quelle evocate dall’infame e trasformista Paragone, è come perdere tempo. e voglia di politica.

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