Trump non molla e non mollerà

Ci vorrà più tempo per un’analisi più approfondita della situazione negli USA.

Per ora mi limito a dire che Trump, con molta evidenza, sembra non avere nessuna voglia di mollare la scena politica.  Ha capito che ha un suo popolo che ha contribuito a creare, con un suo immaginario culturale e ideologico molto se non completamente diverso da quello del tradizionale schieramento conservatore repubblicano. Questo porrà, ovviamente, seri problemi ai repubblicani moderati che non avranno certo gioco facile nel riprendere in mano le redini e disinnescare l’effetto Trump. E non è affatto detto che ci riusciranno, al contrario è assai probabile che non ce la facciano.

Pensare infatti che quelli che hanno assaltato il Congresso siano solo un gruppetto di estremisti sarebbe un errore enorme.  Queste sono dichiarazioni scontate che si fanno per default, come si suol dire. In realtà quella gente è la punta dell’iceberg di un popolo molto ampio e distribuito nel paese, specie nelle province e negli stati del sud e del mid-west.

E’ quindi evidente, se così stanno le cose, che l’America si sta “ridisegnando” dal punto di vista politico interno. E’ anche abbastanza evidente che questa radicalizzazione dello schieramento conservatore (ma definire “conservatore” il popolo trumpiano non ha alcun senso, lo scrivo solo per capirci…) fa il gioco dei dem, per l’ovvia ragione che molti elettori repubblicani conservatori moderati potrebbero essere spinti, obotorto collo, a sostenere lo schieramento liberal.

E’ altrettanto evidente – e questo è un dato negativo, dal mio punto di vista – come ormai larghi strati popolari, in America come in Europa, siano stati letteralmente consegnati, diciamo pure regalati, alla destra più radicale. Negli USA questa radicalizzazione è molto più forte che in Europa.

La responsabilità politica di questo slittamento a destra di consistenti settori popolari, ovviamente, è dello schieramento liberale, della “sinistra” (che è parte organica del fronte liberale) sia nella versione liberal che radical. Se questo slittamento è del tutto funzionale ai liberali e all’attuale “sinistra” neoliberale, è un problema, anche molto grande, per chi ha a cuore la costruzione di una nuova prospettiva socialista.

Donald Trump - Wikipedia

 

 

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