24/03/1999 Inizia la politica di distruzione e di accerchiamento da parte di USA, UE, Israele (parte terza)

Puntata terza-atto ideologicamente fondante: 11 settembre 2001 New York

 

Perché si possa aggredire un Paese, che sia Russia, Iran, Libia, Siria, Palestina, Venezuela, e dare ad intendere di essere aggrediti, è necessario un forte apparato mediatico che vada dal politico al culturale, dallo sportivo all’intrattenimento, dal religioso allo scientifico.

Se la distruzione della Jugoslavia e la sua balcanizzazione tanto auspicata da UE e da USA/Israele è stato l’atto fondante militare del progetto del “nuovo secolo americano”, ossia del dominio a livello planetario dell’Occidente a guida USA/Israele è anche vero che, per rendere credibili alle popolazioni le missioni “umanitarie”, era necessario partire da un atto fondante ideologico che evidenziasse la necessità, il dovere di punire il terrorismo anti-occidentale rappresentato allora da Osama bin Laden, con la complicità dei Talebani e di Saddam Hussein.

L’abbattimento delle torri gemelle e l’attribuzione del misfatto a 19 terroristi arabi costituì il punto di partenza per “il nuovo ordine mondiale”, per i genocidi che sarebbero venuti…al fine di “esportare la democrazia”.
Un punto di partenza che ancora oggi resiste. Si pensi alle critiche contro il complottismo sostenute anche da Wikipedia con un corredo di prove “scientifiche”.
“Complottismo”, ovviamente, per le elite imperiali che hanno sempre taciuto sulle 28 pagine dell’indagine investigativa “indipendente” censurate dal Congresso che ora vengono alla luce, dopo i blocchi imposti da Barach Obama.

La pubblicazione delle 28 pagine conferma, sia pure indirettamente, un complesso sistema altamente sofisticato di preparazione e di attuazione dell’attentato che rimanda ai governanti sauditi e alle loro complicità negli States.
Per l’ex senatore democratico Bob Graham, le pagine ora desecretate rivelano solo la ” punta dell’iceberg” e l’azione di insabbiamento operata dal Congresso.
Dello stesso parere Terry Strada, Presidente dell'”associazione delle famiglie delle vittime dell’11 settembre”
Non va trascurato che la CIA aveva messo sul banco degli imputati lo stesso Presidente George Bush, accusato di essere perfettamente a conoscenza che non c’era, dietro gli attentati, l’Iraq di saddam Hussein ma l’Arabia saudita alla quale la sua famiglia era legata per i comuni interessi sull’oro nero.

L’atto di terrorismo compiuto dal malavitoso governo degli States ha favorito il golpe che ha stracciato ulteriormente il tessuto “democratico” già compromesso dalle precedenti amministrazioni (iter comune a tutto l’Occidente: vedi Nuova Zelanda, Francia, Italia…)

Del resto, già all’indomani dell’attentato, il false flag risultò evidente a chi non voleva auto-accecarsi. Helen Mariani (associazione delle famiglie delle vittime…) diceva “Sono convinta personalmente che lei – si intende G. Bush – abbia deliberatamente permesso che i fatti accadessero”. Barry Zellman si chiese come mai non ci fosse stata una risposta militare dato il lasso di tempo tra i vari attentati: Pentagono, una terza torre. Altri membri dell’associazione misero in evidenza una tale quantità di incongruenze che azzeravano la credibilità della ricostruzione artificiale.

Dubbi che non avevano sfiorato i guerrafondai nostrani con gli occhi già puntati contro la Libia ma che erano apparsi ovvi a persone “comuni” toccate nei loro affetti (2752 i morti). Mentre i media italici accusavano di complottismo chi metteva in dubbio l’interpretazione ufficiale, negli stessi States, il New York Post e Press TV ipotizzavano che le cellule terroristiche non avrebbero mai potuto ideare e attuare in modo autonomo l’abbattimanto delle torri. Alcuni parlamentari statunitensi dichiararono che nelle pagine censurate non vi fosse alcuna traccia delle responsabilità di Al-Qaeda. Per la CIA, le prove contro il Regno saudita erano “inconfutabili”.

Un’altra fuga di notizie sconvolgenti riguarderebbe la spia Khalezov che avrebbe rivelato all’FBI di un incontro con Hariri direttore del Mossad che gli avrebbe confidato che gli attacchi dell’ 11 settembre non erano stati “una casualità fortunata per Israele”, come aveva detto Netanyahu, ma “un vero attacco del Mossad contro gli Stati Uniti”
Suppongo un eccidio per smuovere verso la guerra “infinita” un alleato giudicato “pigro” ?

Varie ipotesi sono ancora plausibili sui maggiori responsabili di un crimine così vile, sul sistema di alleanze tra imperialismi, sulle dissonanze e sui conflitti tra gli assassini. Solo una cosa è assolutamente certa: la falsità della ricostruzione ufficiale.e della diffusione mediatica planetaria della tragedia
.
Si può dunque dare inizio alla danza macabra dello sterminio programmato, della distruzione di civiltà non allineate alle oligarchie occidentali, della inseminazione mediatica di fake news, della produzione di false flag, dell’ampliamento/rafforzamento dell’apparato militare, dell’ideologizzazione pervasiva, della desertificazione culturale…

Libia, Siria, Ucraina, Yemen…Honduras, Nicaragua, Venezuela… Palestina…

I primi due articoli in “una parola contro le guerre” e in “l’Interferenza”

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