Anonymous: un think tank anti-Wikileaks in sostegno della CIA?

Anonymous: una think tank anti-Wikileaks in sostegno della CIA?

In questi giorni gli hacker neoliberali di Anonymous, in supporto alla ‘’banda di drogati neonazisti’’ di Kiev, hanno mandato offline il sito del governo russo e del Ministero della Difesa, oltre ad aver attaccato l’agenzia aerospaziale Roscosmos rendendone pubblici i database. Gli spazi in rete delle maggiori aziende statali russe sono state sottoposte ad hackeraggio e le agenzie di stampa antimperialiste (Russia Today, Sputnik, ecc …) cancellate dalla rete: questo è il cyber-paramilitarismo nella guerra multidimensionale di ‘’quarta generazione’’ condotta dagli Stati Uniti contro Russia e Cina; Anonymous agisce con metodi sempre illeciti.

 

Anonymous: il ‘’sovversivismo delle classi dominanti’’ al servizio della CIA

Non è la prima volta che questa organizzazione filo-USA bersaglia i governi ‘’non allineati’’ alla geopolitica del Pentagono: in Iran nel 2009, durante la ‘’rivoluzione colorata’’ organizzata dalla CIA contro Mahmoud Ahmadinejad, il sito del presidente eletto venne messo offline. Due anni dopo fu la volta del governo venezuelano quando, il 19 febbraio 2011, venne pubblicato questo comunicato di natura profondamente antisocialista:

 

‘’Anonymous ha estado siguiendo el desarrollo de la política de censura y opresión a la libertad de expresión en el gobierno de Hugo Chavez. Anonymous reconoce en Hugo Chavez a un enemigo de la libertad de expresión y del Internet, y ha decidido que es necesario hacerle frente. El gobierno de Hugo Chavez nunca podrá callar la voz del pueblo venezolano ni de los ciudadanos del mundo en el internet. Por eso Anonymous ha decidido iniciar la operación AnonVenezuela, con el fin de destruir la censura y hacer frente al ataque al Internet perpretados por el gobierno Venezolano’’ 1

 

‘’Chavez è un nemico della libertà d’espressione e di internet’’, una linea promossa dai neoconservatori repubblicani e dalla ‘’sinistra imperiale’’, ma avversata dall’UNESCO la quale ha riconosciuto al leader socialista Hugo Chavez l’aver garantito il libero accesso ad internet contribuendo ad informatizzare le popolazioni sudamericane. Lo stesso anno, rilanciata la dottrina del caos creativo nel ‘’Medio Oriente allargato’’, è stata Damasco a dover fare i conti col cyber-terrorismo degli hacker mascherati.

La maschera cadde definitivamente nel 2012 quando il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, venne recluso dalla CIA nell’ambasciata dell’Ecuador: ‘’Wikileaks ormai sta diventando lo show personale di Assange’’, ‘’  Spero moriate in un incendio ’’, l’intelligence statunitense sicuramente avrà preso nota di queste dichiarazioni prima di (con tutta probabilità) arruolare degli autentici provocatori i quali, nella buona tradizione delle psyop, non mostrano il proprio volto.

 

Canada: Anonymous in sostegno d’un governo reazionario

Il 13 febbraio di quest’anno, nomi e dati personali di oltre 100.000 persone che hanno donato somme di denaro per sostenere la protesta dei camionisti canadesi contro la costruzione della ‘’società della sorveglianza’’, sono finiti negli archivi del governo neocons di Ottawa. I giornalisti lubrificati hanno immediatamente messo alla gogna i donatori, mentre il Primo Ministro Justin Trudeau ha attivato l’Emergencies Act minacciando di congelare i conti corrente dei manifestanti: il merito dell’operazione è stato preso dal fondatore del collettivo Anonymous canadese, Aubrey Cottle, personaggio ambiguo negli anni passati vicinissimo all’estrema destra neonazista ed informatore (secondo alcune fonti facilmente verificabili) delle forze dell’ordine. Domanda: gli hacker neo-anarchici arruolano nazisti per promuovere l’agenda di Davos, costruire la ‘’società della sorveglianza’’ globale?

Un’altra società di hacktivist coinvolta nell’attività di spionaggio è DDoSecrets, fondata da Emma Best: Anonymous e DDoSecrets, sostenitori della fazione ‘’socialista’’ del Partito democratico USA rappresentata da Bernie Sanders, sono una emanazione dello Stato profondo ‘’dem’’, non a caso hanno impiegato gli ultimi anni per presentare Assange come ‘’agente del Cremlino’’. Una psyop in piena regola, orchestrata dall’estrema sinistra della destra imperialista: soltanto la ‘’sinistra imperiale’’ europea poteva cascarci.

Una operazione losca e difficile da decifrare che si colloca in una zona grigia dove manipolazione e radicalizzazione del disagio convivono perfettamente, arruolando personaggi borderline (disagiati, super-esperti d’informatica senza una vita sociale, delinquenti d’estrema destra, ecc …) nella Crociata imperiale di Washington contro Mosca, Pechino, Teheran e le nazioni sudamericane. Il giornalista investigativo Kit Klarenberg, collaboratore di The Grayzone e Russia Today, ne ha colto le caratteristiche tipiche d’una psyop (traduzione privata):

‘’Se DDoSecrets e il suo fondatore siano pedine consapevoli o inconsapevoli della CIA è un punto controverso. Il suo impegno nel pubblicare e ospitare quanto più materiale trapelato possibile rende l’organizzazione un canale estremamente interessante per i documenti sensibili di provenienza illecita e le origini di questo materiale non sono mai messe in discussione dai notiziari che ne riferiscono. Dopotutto, l’imprimatur di DDoSecrets conferisce credibilità e legittimità alle sue pubblicazioni.

DDoSecrets è stato scrupoloso nell’attribuire fonti in casi particolari. Ad esempio, la voce DDoSecrets nelle e-mail DNC rilasciate da WikiLeaks afferma con forza che i documenti sono stati “hackerati dai servizi di intelligence russi”. Questa affermazione è stata minata, tuttavia, dall’ammissione del CEO di CrowdStrike – l’azienda di sicurezza informatica che ha effettuato le attribuzioni – ammettendo sotto giuramento che non ci sono “prove concrete” che le email siano state “effettivamente esfiltrate” da nessuno.’’ 2

La strategia è questa: si conquista credibilità sostenendo cause di principio giuste (es. liberalizzazione della rete) ed ampiamente riconosciute (es. opposizione alla guerra), per poi dirottare l’attenzione del grande pubblico contro i principali nemici geopolitici degli USA: Anonymous ha mai pensato seriamente di hackerare i siti del MOSSAD? Per questi hacktivist la libertà d’espressione deve essere difesa, ma solo contro Russia e Cina: l’antisocialismo nella variante mascherata.

https://rebelion.org/anonymous-ataca-al-gobierno-venezolano/

https://thegrayzone.com/2022/02/18/hacking-canadian-trucker-convoy-us-canadian-intelligence-operation/

Anonymous dichiara alla Russia: attacco hacker ai siti governativi-  Corriere.it

Fonte foto: Corriere (da Google)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.