Conflitto nucleare? La palude europea

Quanto dovranno aspettare ancora coloro che si definiscono “pacifisti”, di “sinistra moderata”, per scegliere tra guerra e pace, tra l’aggressione imperiale USA e UE supportata da Arabia Saudita e Turchia e la difesa del proprio territorio e della propria civiltà del Libano, della Siria, dell’Iraq?
Questi militanti non hanno tanto tempo a disposizione. Perché la guerra, intendo il conflitto nucleare, sta facendo molti passi in avanti…e sarebbe bene che si schierassero. Non sono Russia e Cina che provocano ma Stati Uniti, Unione europea. Israele, Arabia Saudita, Qatar.
Sono già molti gli esperti che ritengono l’attacco chimico una false flag. Impossibile una tale azione da parte di Assad. Il bombardamento Usa dell’aeroporto in Siria come risposta all’azione “criminale” di Assad. Entusiasmo tra i jihadisti e in Israele. “Appropriato” secondo Alfano. Giusto per Gentiloni dato che Assad “è un criminale di guerra”.Tutte le persone che hanno voluto informarsi sanno bene che le armi chimiche ai ribelli sono arrivate per opera della Clinton e della Turchia e che risulta credibile la versione siriana sulla distruzione di un deposito di armamenti, di munizioni, di armi chimiche da parte dell’aviazione siriana, in quanto risulta confermata da rilievi satellitari e da testimonianze locali.
Tra l’altro, risulta ipocrita e disgustosa l’indignazione di chi non ha proferito parola sulle stragi di centinaia di civili (che nulla avevano a che fare con il banditismo jihadista) da parte dell’aviazione americana così sensibile alle difficoltà dei jihadisti che quando le è stato possibile ha ditrutto armamenti e ucciso soldati siriani governativi quando creavano ostacoli all’avanzata dei “ribelli”.

Putin ha risposto all’attacco con una denuncia blanda “L’attacco Usa in Siria è un attacco ad uno stato sovrano e costituisce una violazione delle norme del diritto internazionale”. Necessariamente prudente. La Cina?
Russia e Cina sanno benissimo di essere sotto minaccia e di sicuro tutte le forze militari sono allertate ed è per questo che non rispondono alle provocazioni.
La russofobia diffusa tra le masse popolari attraverso i media di regime e anche di cosidetta “sinistra”( orribile un commento del “Fatto quotidiano” sulla strage di S. Pietroburgo) sembra essere un preannuncio di guerra (la guerra commerciale era stata già avviata). Sembra che ci sia scarso allarme per le continue provocazioni Usa tra la popolazione europea che probabilmente ignora che dal punto di vista qualitativo le capacità di difesa e di attacco della Russia sono superiori a quelle americane, come ben sanno i generali americani.

Non solo Siria. L’Ucraina viene puntualmente armata dagli States e, indifferente agli accordi di Minsk, insiste in bombardamenti indiscriminati contro la Novorossia, aiutata dalle bande naziste, mentre la Nato infittisce la sua presenza nei Paesi Baltici, a ridosso dei confini russi presso i quali è imponente in allerta lo sbarramento di fuoco dell’esercito russo.
Lo stesso attentato nella metropolitana di S. Pietroburgo va interpretato come un attacco diretto alla presidenza e al governo russo, alla stabilità dello stato. Per gli States e per i suoi complici è opportuno che si crei nuova tensione nel Caucaso. Tensione che può essere favorita dalla presenza nel Mar Nero della marina anglosassone.

Donald Trump che aveva dato un segnale di distensione, ora nella Casa Bianca conta come il due di picche, sotto minaccia di impeachment. L’intervento militare in Siria è diventato ancora più arrogante. Nel mirino un Kurdistan che comprenda territori della Siria e dell’Iraq, un “cuscinetto” per la Turchia e un via libero ad Israele contro il Libano.
Anche la Repubblica Popolare Cinese è sotto accerchiamento. Navi militari americane illegalmente navigano in acque cinesi mentre la diplomazia degli States s’impiccia nelle dispute sulla sovranità delle isole spratly contese tra Cina, Filippine, Vietnam, Malesia…
In Sud Corea, con la giustificazione di difendersi dai missili nordcoreani si sta installando un sistema modernissimo antimissilistico che in effetti interessa Cina e Russia che infatti hanno duramente protestato contro l’ennesima provocazione (la Cina che è consapevole che il Nord Corea ha intenti di sola difesa ha comunque effettuato un mini embargo contro il suo vicino pretendendo un comportamento più prudente).

Gli States hanno paura di perdere lo status di dominus. E’ per tale motivo che dalla dirigenza politico/militare non viene posto un freno all’arroganza e alla prevaricazione. Il progetto di Putin e di Xi Jinping di una unione ideale tra Europa e Asia, una unione che vada dall’Atlantico al Pacifico, è fortemente invisa ai neocon, ai neoliberal, ai sionisti. E dunque non resta altro da fare che creare russofobia in Europa perchè il”vecchio” continente non si agganci alla Russia ma ad un amico più infido, l’amico anglosassone sionista. E per il momento l’impresa è riuscita a discapito dell’Europa che grazie all’oligarchia dell’Unione europea ora giace in una palude culturale e morale da cui non so se avrà la forza di uscirne fuori.

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1 commento per “Conflitto nucleare? La palude europea

  1. Armando
    8 Aprile 2017 at 21:22

    sarà difficile che la decadente europa non si adegui al volere del padrone americano.

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