Crisi Polonia-Bielorussia: diritti civili a corrente alternata

La Polonia, bollata – peraltro giustamente – come ultra reazionaria, ultra conservatrice e ultra integralista, nemica delle donne (anche se il governo in carica, ovviamente, non è stato certo votato solo dagli uomini…) e accusata di politiche di apartheid nei confronti della comunità lgbt (e anche per questo, sia pur indirettamente, sottoposta a sanzioni da parte dell’Unione Europea), diventa oggi, come d’incanto, la nuova paladina dell’UE e soprattutto degli USA a difesa dell’occidente in funzione antirussa.

Il movente per scatenare questa nuova campagna contro la Russia (non che il sottoscritto abbia particolari simpatie per Putin, ma questo è un altro discorso…) lo ha fornito il tentativo di poche migliaia di profughi afghani, siriani e iracheni di oltrepassare la frontiera bielorussa per entrare in Polonia, naturalmente con ben altre destinazioni (Canada, USA, Germania ecc. ).

Ora, ci vorrebbero far credere che poche migliaia di profughi che, peraltro, non hanno nessuna intenzione di stabilirsi in Polonia, possano rappresentare un problema (neanche per l’UE…), nel mare magnum dell’immigrazione di massa provocata dallo sfruttamento del cosiddetto terzo mondo da parte delle grandi potenze occidentali e dalle guerre neocolonialiste e imperialiste che hanno sconvolto intere aree del vicino e medio oriente. E’ quindi ovvio che si tratta di un pretesto.

Cui prodest? La Polonia in questo modo alleggerisce la pressione dell’UE nei suoi confronti, rafforza la sua funzione di baluardo della NATO (e quindi degli USA) in funzione antirussa e consolida il suo ruolo di potenza regionale, ambizione che nel corso della storia ha sempre avuto con alterne vicende.

Anche in questa vicenda, emerge con estrema chiarezza qual è la funzione dell’ideologia “diritto-civilista” e politicamente corretta, per sua natura strabica e a corrente alternata in base alle necessità della realpolitik (occidentale).  Non mi pare di vedere reazioni particolarmente indignate da parte dell’intellighenzia liberal e di “sinistra” (men che meno da parte della destra, ma questo lo dò per scontato…) di fronte al dramma dei profughi ammassati alla frontiera tra la Polonia e la Bielorussia.

Bielorussia, altri migranti in Polonia. Lukashenko: non ci fermiamo.  Dall'Ue nuove sanzioni

Fonte foto: Il Messaggero (da Google)

 

1 commento per “Crisi Polonia-Bielorussia: diritti civili a corrente alternata

  1. Giulio Bonali
    15 novembre 2021 at 10:36

    E nemmeno si vedono reazioni da parte delle “virtuosissime” O “””N”””G di svariati paesi dell’ UE impegnatissime, nella loro carità pelosa, verso i profughi che cercano di entrare in Italia (anche questi soltamente “di passaggio”: imporre forzatamente a deglii aspiranti profughi una destinazione non desiderata si chiama “deportazione” e non affatto “concessione di asilo” o “rifugio”; ed é una pratica tipica del nazismo e del colonialismo).

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