L’alleanza fra cristiani reazionari e fascisti in America Latina

Il colpo di stato contro Evo Morales e la vittoria del filo-USA/Israele Bolsonaro, lo scorso anno in Brasile, hanno riportato a galla le ombre del passato antecedenti all’Operazione Condor: l’alleanza strategica fra la Chiesa e i fascisti.

Terminata la guerra, USA, Gran Bretagna e Vaticano misero in fuga diversi istruttori del Terzo Reich in America Latina, con l’obiettivo di utilizzarli nella lotta contro il comunismo e i movimenti socialisti e progressist. Il giornalista Guido Knopp nel suo saggio “Die SS. Eine Warnung der Geschichte” parla di una perquisizione, nel 1972,  in casa di Friederich Schwend, capo delle SS fuggito a Lima, in Perù. Le verità rivelate furono sconvolgenti: ‘’Un centinaio di persone si erano riunite a Marbella, in Spagna, all’inizio degli anni Sessanta. Tra i presenti: sei ufficiali delle SS che all’epoca vivevano in Israele e lavoravano per i servizi segreti israeliani (sic). Questi uomini furono convocati a Marbella proprio da una fantomatica organizzazione che si chiamava … Odessa’’ 1. La Spagna franchista fece da intermediaria fra il neofascismo mondiale e l’imperialismo occidentale, compreso lo Stato israeliano. La lotta all’antisemitismo, in nome della globalizzazione dell’anticomunismo, venne messa da parte.

Gli USA fondarono la Lega Anticomunista Mondiale, riciclando neonazisti ed antisemiti della peggior specie. Il generale-presidente boliviano Alfredo Ovando Candia (1965-1970), uomo della CIA, commissionò al nazista Klaus Barbie (il “macellaio di Lione”) la repressione della guerriglia e l’assassinio del rivoluzionario argentino Ernesto Guevara. Successivamente, la Bolivia affidò la ristrutturazione di polizia ed intelligence al fascista “parastatale” Stefano delle Chiaie, fiduciario Deep State presso l’Aginter Press di Lisbona. Barbie e delle Chiaie organizzarono lo Stato profondo boliviano sul modello della Gestapo consentendogli di sopravvivere alla sconfitta dell’Operazione Condor, rimanendo ancorata a pochissimi appoggi: qualche multinazionale, chiese locali e pochi contatti col Pentagono. Il giornalista Thierry Meyssan ha pubblicato una eccellente disamina storica dell’operato di Barbie e delle Chiaie:

“Durante il periodo anticomunista, Barbie favorì l’installazione in Bolivia di croati ustascia che avevano facilitato la sua fuga dall’Europa. Quest’organizzazione terrorista, creata nel 1929, rivendicava in primo luogo un’identità cattolica e aveva il sostegno della Santa Sede nella lotta contro i sovietici. Nel periodo tra le due guerre compì numerosi assassinii politici, fra gli altri quello, in Francia, del re ortodosso Alessandro I di Jugoslavia. Con la seconda guerra mondiale gli ustascia si allearono con fascisti e nazisti, pur conservando la propria specificità. Massacrarono gli ortodossi e arruolarono i mussulmani. In contraddizione con il cristianesimo cui in origine si riferivano, promossero una visione razzista del mondo e non consideravano gli slavi e gli ebrei come esseri umani a pieno titolo [6]. Alla fine della seconda guerra mondiale gli ustascia e il loro capo Ante Pavelić fuggirono dall’Europa e si rifugiarono in Argentina, dove furono accolti dal generale Juan Perón. Alcuni di loro però rifiutarono la sua politica e si staccarono: il gruppuscolo più intransigente emigrò in Bolivia [7]’’ 2.

Il Vaticano, sotto Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger finanziò il neonato Antibolchevik Bloc of Nations favorendone la fusione con le sette evangeliche, una politica delinquenziale che riempì le casse dei ‘’nuovi’’ ustascia ormai gemellati nei progetti di evangelizzazione: ‘’A fianco della distruzione di tutto quello che è progressivo, incominciano progetti giganteschi con l’obiettivo di mettere sulla rotta corretta i fedeli. Evangelizzazione 2000 e Lumen 2000 sono enormi progetti evangelizzatori mediatici diretti all’America Latina, mettendo a disposizione non meno di tre satelliti. I progetti sono organizzati da individui di destra ed ultraconservatori gestiti da raggruppamenti come Comunione e Liberazione, Azione Marial, Rinnovamento nello Spirito, ecc.. I collaboratori di questi giganti mediatici paragonano il loro lavoro con una specie di alcune « forze aeree » nuove’’ 3. Secondo il giornalista Marc Vandepitte, collaboratore del Granma, il neoconservatorismo cattolico distrusse la Teologia della liberazione lasciando diversi sacerdoti progressisti nelle mani dei golpisti. Il Vaticano è responsabile dell’offensiva cristiano-clerico-fascista in America Latina; nessuna condanna (come dinanzi alla Shoah), soltanto omertà.

Il colpo di stato boliviano ha ricevuto il plauso della cerchia di Bannon e Bolsonaro, rappresentando la migliore sintesi fra cristianesimo reazionario e neofascismo. Il golpista Luis Fernando Camacho fa parte dell’organizzazione separatista Union Juvenil Cruceñista, o Santa Cruz Youth Union (UJC), famosa per la caccia all’indios ed all’omosessuale. Protetta dall’oligarca croato-bosniaco Branko Marinkovic, la UJC nel 2008 tentò di assassinare il presidente Evo Morales, riparando successivamente negli USA. Il Comitato separatista di Santa Cruz si rifà all’esperienza della Falange ‘’socialista’’ boliviana, la stessa organizzazione che protesse nel dopoguerra il nazista Klaus Barbie. Marinkovic è un noto neo-ustascia, The Times ritiene che Marinkovic ‘’ha sostenuto le attività dell’UJC, descrivendo il gruppo fascista come “un braccio quasi indipendente del comitato guidato da Marinkovic”. Un esponente del consiglio di amministrazione dell’UJC ha dichiarato al quotidiano statunitense in un’intervista: “Proteggeremo Branko (Marinkovic) con le nostre stesse vite.”’’ 4. I cristiano-fascisti, accecati dal fanatismo, si appellano ad una ‘’crociata per la verità’’ sostenendo che ‘’dio è con lui ’’ (‘’lui’’ ossia con Marinkovic).

La forza dei cristiano-fascisti sta nell’ideologia: in un paese cristiano nessuno si oppone a chi uccide con la Bibbia in mano. Tutti i cristiani hanno sentito la presidentessa-golpista annunciare il ritorno al governo di Bibbia e Vangeli, ciononostante non viene operata nessuna distinzione fra i due ‘’testi sacri’’. L’evangelismo è per il cristianesimo tutto ciò che il wahabismo è per l’Islam, continua Meyssan: ‘’Da molti anni mettiamo in guardia contro i partigiani al Pentagono della strategia Rumsfeld/Cebrowski, che vogliono fare nel Bacino dei Caraibi quanto fatto nel Medio Oriente Allargato. Sotto l’aspetto tecnico, il loro piano si è sempre scontrato con l’assenza di una forza latina, comparabile ai Fratelli Mussulmani e ad Al Qaeda. Tutte le macchinazioni partivano dalla tradizionale opposizione dei “capitalisti liberali” ai “socialisti del XXI secolo”. Non è più così. Ora una corrente interna al cattolicesimo predica la violenza in nome di Dio. Essa rende fattibile il caos’’. I cattolici latini dovrebbero condannare il nazismo neoevangelico, ma schiacciati da un passato disonorevole (oscurantismo, collaborazione con i nazifascisti e con le dittature militari filo USA) rifiutano qualsiasi riforma radicale nel presente.

http://storia-controstoria.org/europa-segreta/la-verita-sulloperazione-odessa-2/

https://www.voltairenet.org/article208410.html

https://www.mondialisation.ca/ratzinger-come-rottweiler-di-dio-diede-il-colpo-di-grazia-alla-chiesa-popolare-in-america-latina/5324092

https://www.ossin.org/bolivia/2559-colpo-di-stato-in-bolivia-guidato-da-un-capo-paramilitare-fascista-cristiano-e-milionario-con-appoggi-stranieri

Risultato immagini per Camacho e Union Juvenil Crucenista immagini"

 

3 commenti per “L’alleanza fra cristiani reazionari e fascisti in America Latina

  1. Giulio larosa
    29 novembre 2019 at 13:22

    a me sembra che la chiesa cattolica entri poco negli ultimi eventi mentre e’ evidente che da circa 30 anni gli usa hanno finanziato con ogni mezzo le sette evangeliche proprio per scalzare una chiesa cattolica non piu’ omogenea ai loro piani.
    il caso di bolsonaro e’ emblematico: per arrivare al potere e’ passato ad una setta evangelica.

Rispondi a Giulio larosa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.