Donald Trump: dal neonazismo all’israelocentrismo

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Foto: www.newyorker.com

Molti analisti internazionali, preoccupati dagli sproloqui guerrafondai di Hillary Clinton, hanno deciso di parteggiare, ingenuamente, per il multimiliardario Donald Trump; uno speculatore senza scrupoli considerato, in modo totalmente illogico, una ‘’espressione della rivolta delle masse’’ contro lo strapotere delle lobby. La realtà è ben diversa e si compendia nella risposta che Julian Assange ha, pochi giorni fa, dato al giornalista Amy Goodman il quale gli chiedeva chi preferisse, alla presidenza degli Usa, fra la Regina del Caos Hillary Clinton e l’ultra-capitalista Trump ‘’Well, you’re asking me, do I prefer cholera or gonorrhea?’’ 1. La Clinton è, senza alcun dubbio, la madrina di tutte le guerre – una cinica garanzia per i falchi israeliani ed il complesso militar-industriale statunitense – ma Trump chi è realmente? Quanti giornalisti sono così sciocchi da credere che questo degno epigono del Ku Klux Klan non abbia – in modo analogo alla “strega” di Washington – anch’esso un sostanzioso appoggio da parte dei sionisti e delle elite militariste?

Qualche mese fa ho preso in esame le basi israelocentriche del ‘’trumpismo’’, rilevando che: ‘’Lo scodinzolare di Trump all’israelo-centrismo è imbarazzante; in una intervista rilasciata a Silvia Schnessel si improvvisò ‘’giudeo praticante’’: “Tengo un gran respeto por las tradiciones [Shabat], y veo a Ivanka durante el sábado, y desde la noche del viernes al sábado en la noche, no recibe llamadas telefónicas y vive una vida muy interesante” 5, “Y en realidad es algo hermoso de ver, lo de Jared e Ivanka. Una vida muy agitada, que de pronto se convierte en un remanso de paz. Hay algo muy agradable en ello”. Domanda: i convertiti per affari al giudaismo – come la figlia di Sarkozy – continueranno a fare squadrismo dentro il KKK?’’ 2. Il mio responso è stato confermato dai fatti: siamo davanti ad un cinico affarista il quale oscilla fra il KKK e la lobby sionista. L’ex capo del Ku Klux Klan, David Duke, non molto tempo fa ha esortato gli attivisti neonazisti ad appoggiare il candidato repubblicano, le sue parole non lasciano spazio al dubbio: “A questo punto votare contro Donald significa tradire le vostre radici ”. Ecco cosa leggiamo sul giornale online Pressenza: Duke ha incoraggiato gli ascoltatori a presentarsi al quartier generale di Trump come volontari, dicendo: “Là incontrerete gente con la vostra stessa mentalità.” 3. Se la Clinton vorrebbe trasformare gli Usa in una portaerei di Netanyahu – vero cataclisma mondiale – il suo falso oppositore, Trump, li farebbe diventare, nel giro di qualche anno, una grande prigione per negri, latinos ed attivisti anti-militaristi. Proviamo a sostituire la teocrazia wahhabita con quella calvinista e gli Stati Uniti, ben presto, diventerebbero l’Arabia Saudita dello sciagurato occidente.

Trump non si risparmia nel servilismo nei confronti di  Israele. Il suo vicepresidente sarà Michael Pence, uomo dell’AIPAC, la potentissima lobby israeliana e dei fratelli Koch. Per il magnate di New York, Pence è un uomo onesto – guerrafondaio, sionista, sostenitore dei pogrom contro i negri ed omofobo. Tutte caratteristiche che Trump apprezza – ma vediamo chi sono i suoi finanziatori: i fratelli Koch. Su Il Fatto Quotidiano, in un articolo abbastanza datato, possiamo apprendere che: ‘’I Koch, ai quali fa capo l’omonimo colosso industriale, valutato come la seconda più importante compagnia privata nazionale, sono, infatti, fra i principali finanziatori della campagna a sostegno della Proposition 23 il cui obiettivo è la cancellazione delle limitazioni imposte dallo stato al controllo delle emissioni industriali inquinanti’’ 4. Per il giornalista Webster Tarpley – autore di numerosi articoli contro Obama e la Clinton – i Koch sono ‘’tutto ciò che c’è di marcio, di odioso e di schifoso nella società americana’’, due personaggi che, messi insieme, sono ‘’venticinque volte più ricchi dello stesso Trump’’. Il finto populista, lo pseudo-populista – dice Tarpley – Trump. La corte dell’ultra-capitalista di New York è eterogenea: se la Clinton, da buona ‘’regina’’ isterica, si circonda solo di sionisti e di movimenti in ‘’odore di Soros’’, il bullo aspirante alla Casa Bianca mette insieme il peggio del sottoproletariato statunitense con le fazioni più bigotte della borghesia a stelle e strisce. E’ solo un gioco elettorale, il vero – per dirla con Debord – diventa nelle elezioni nord-americane un momento del falso: non esiste contrapposizione fra Israele e l’ultradestra americana; entrambi sono, consapevolmente, due facce della stessa medaglia.

Purtroppo non sono pochi gli analisti che sostengono ‘’Trump non vuole la guerra’’. Questi pubblicisti, stranamente disinformati, dovrebbero leggersi le dichiarazioni di Michael Flynn, ex membro della CIA, il quale considera Trump una garanzia per quella parte della elite che mira alla riconquista dell’America Latina ripristinando la Dottrina Monroe. Le sue parole – riportate dal sito hispantv – non sono rassicuranti: “Estamos en una guerra mundial, frente a una alianza enemiga que va desde Pyongyang, Corea del Norte, a La Habana, Cuba, y Caracas, Venezuela. En el camino, esa alianza recoge a los países como Irán y organizaciones tales como Al-Qaeda, los talibanes y el EIIL (Daesh, en árabe)” 5.

I rossobruni che, in questi mesi, si stanno improvvisando ‘’trumpisti’’ hanno letto questi sproloqui oppure, devo dedurre, che il loro fascino per l’uomo forte è tanto balordo da spingerli ad applaudire una aggressione imperialistica nord-americana contro Cuba ed il Venezuela ? Domanda: Trump è, a parole, ‘’pro-Putin’’ eppure vuole il blocco commerciale contro la Cina. Forse – nessuno ci ha pensato – il suo obiettivo è quello di spezzare l’asse sino-russo realizzando, da destra, ciò che Obama aveva in mente con una, ipocrita, retorica liberal? Gli analisti che non si pongono queste domande come minimo, in un momento come questo, cadono nel ‘’sonno della ragione’’.

Trump non è una espressione della ‘’rivolta delle masse’’, al contrario, rappresenta il senso comune di quella parte del sottoproletariato statunitense abituato, dopo decenni di lavaggio del cervello, a far convivere genocidio e vita quotidiana. Il picchiatore di New York ragiona come un piccolo borghese ‘’bianco’’ pieno d’ira e di collera, ma dietro le sue spalle si allungano le ombre del Ku Klux Klan e dell’AIPAC: neonazismo ed israelocentrismo. Hillary Clinton è la cinica prediletta dall’imperialismo occidentale, la Regina del Caos amata dalla cleptocrazia sionista, James Petras e Diana Johnstone l’hanno, giustamente, definita ‘’spia israeliana’’ e ‘’madrina di tutte le guerre’’. Si tratta di aspetti importanti della politica internazionale e, proprio perché ho cercato di studiarli con il massimo rigore, credo che considerare un energumeno come Trump il ‘’male minore’’ – permettetemi di dirlo – è una vera e propria umiliazione intellettuale. Non esiste in un sistema corrotto come quello statunitense il ‘’male minore’’; le scelte, per chi conosce il modo subdolo attraverso cui operano le lobby, sono entrambe peggiori.

1.

http://www.democracynow.org/2016/7/25/julian_assange_choosing_between_trump_or

2.

https://www.linterferenza.info/esteri/trump-un-ruffiano-di-israele/

3.

http://www.pressenza.com/it/2016/02/david-duke-ex-capo-supremo-del-ku-klux-klan-sostiene-trump/

4

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/02/miliardari-e-ultraconservatori-il-denaro-dei-fratelli-koch-per-abbattere-obama/66945/

5.

http://www.hispantv.com/noticias/sudamerica/281696/trump-guerra-venezuela-cuba-flynn

 

 

3 commenti per “Donald Trump: dal neonazismo all’israelocentrismo

  1. Aliquis
    28 luglio 2016 at 9:11

    Vero, sia la Clinton che Trump sono due facce della stessa medaglia.
    Tuttavia, dal punto di vista dei diritti civili, credo sia meglio che vinca Hyllary. Poi i sanderisti potranno continuare la lotta per democratizzare l’ America.

  2. Aliquis
    28 luglio 2016 at 9:21

    Aggiungo questo messaggio solo per segnalare a Marchi che è da ieri che non riesco a collegarmi al sito di Uomini Beta da nessun dispositivo. C’è qualche problema?

  3. ndr60
    28 luglio 2016 at 11:40

    Anch’io credo che Trump e Hillary siano espressione dell’estrema dx americana. L’impressione è che, dal punto di vista di noi sudditi di una colonia, Trump sia più pericoloso per gli statunitensi (in particolare, per le minoranze etniche), mentre la Clinton è pericolosa per tutti.

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