Hillary Clinton, la regina del caos

I sionisti si schierano con la guerrafondaia Hillary Clinton

Le divisioni interne al Partito repubblicano statunitense – secondo Tarpley il Partito dei fascisti – fomentate dal razzista Donald Trump, stanno mettendo a rischio l’egemonia repubblicana spingendo avanti nei sondaggi Hillary Clinton: la regina del caos.

Il clan dei Clinton – nella sua prima ascesa alla Casa Bianca, il marito Bill, ebbe fra i suoi sponsor proprio Trump – è responsabile di numerose guerre imperialiste: dalla distruzione della Jugoslavia alla destabilizzazione di Libia e Siria. Siamo i fronte ad un clan corrotto, protettore delle grandi imprese transnazionali che si arricchiscono trafficando armi e, naturalmente, strettamente legato ad Israele e Arabia Saudita. Molte cose potrebbero cambiare in peggio con l’elezione di Hillary.

Hillary Clinton: la madrina di Daesh ed Israele

Il presidente uscente, Barak Obama, ha cercato con un colpo a sorpresa di smorzare il potere di Casa Saud riconoscendo Teheran in quanto potenza regionale. Questo ha scatenato le ire, non solo delle petromonarchie, ma anche della lobby sionista, vero piede di porco israeliano all’interno della società statunitense. Ed ecco che Hillary, strizzando l’occhio a Netanyahu, entra in azione: Voglio che gli Iraniani sappiamo che, io presidente, attaccheremo l’Iran. Nei prossimi 10 anni durante i quali potrebbero stupidamente considerare di lanciare un attacco contro Israele, noi saremo capaci di obliterarli totalmente’’ 1. Ovviamente tutti sanno che l’Iran non attaccherà nessuno, anzi la Repubblica Islamica dell’Iran è in prima fila nella lotta contro il terrorismo di Daesh che Hillary stessa vanta essere una creatura della CIA 2.

Le minacce della Clinton trovano dei precedenti tanto nella prassi sionista quanto in quella imperialista nord-americana. Secondo Gilad Atzmon si tratta di Sindrome di Stress pre-Traumatico ovvero la paranoia tutta sionista di farsi stressare da un evento traumatico prima ancora che questo avvenga; evento che certamente – possiamo dirlo – non si verificherà e la cui minaccia serve a giustificare la corsa agli armamenti e la crescita esponenziale del militarismo e del neofascismo. Noam Chomsky parla di “teoria del pazzo” facendo riferimento ad un tipo di politica estera mirata a spaventare i propri nemici minacciando conseguenze catastrofiche. Chomsky cita un importante documento Usa, il rapporto STRATCOM:

‘’È importante che “i pianificatori non siano troppo razionali nel determinare […] quali siano gli obiettivi che contano di più per l’oppositore”, che vanno comunque tutti colpiti. “Non è bene dare di noi stessi un’immagine troppo razionale o imperturbabile”. “Il fatto che gli USA possano diventare irrazionali e vendicativi, nel caso che i loro interessi vitali siano attaccati, dovrebbe far parte dell’immagine che diamo in quanto nazione.” È “giovevole” per la nostra condotta strategica che “alcuni elementi possano sembrare fuori controllo”. 3

La Clinton è chiara: gli Usa devono aggredire l’Iran su mandato della lobby israeliana – come fecero contro l’Irak nel 2003 – aggravando l’accerchiamento dello Stato indipendente russo. Per fare questo è necessario poggiare sull’ausilio di mercenari e vassalli e locali, dai gruppi paramilitari di estrema destra ai jihadisti. Le sue parole sono eloquenti, leggiamole: “Dobbiamo gettare le fondamenta per un secondo “Risveglio Sunnita”. Dobbiamo continuare a far pressione sul governo di Bagdad perché metta a posto la sua politica interna, continui sulla strada della riconciliazione nazionale e, infine, istituisca una Guardia Nazionale” 4.

Hillary Clinton si prepara a delegare il controllo del versante mediorientale islamizzato a tre entità: Casa Saud, Daesh e soprattutto il Fronte Jabat Al Nusra, organizzazione di tagliagole in ottimi rapporti con Israele. Un’ apparente guerra di ‘’tutti contro tutti’’ monitorata, passo dopo passo, dai falchi di Washington e Tel Aviv. La regina del caos si prepara ad allungare i suoi artigli sul Medio Oriente, facendo pagare al popolo nord-americano – rimbecillito di propaganda bellica – i prezzi della sua politica militarista.

La lobby sionista appoggia la Clinton

La lobby sionista ha deciso di appoggiare Hillary Clinton, una signora guerrafondaia che rappresenta la lunga mano dei neocon sul Partito democratico. Il clan dei Clinton ha sempre appoggiato la pulizia etnica della Palestina ed ora offre pieno sostegno al likudista Netanyahu, un dittatore fuori controllo impegnato su diversi fronti di guerra. James Petras scrive: ‘’Clinton has totally and unconditionally pledged to widen and deepen US subordination to Israel’s war aims in the Middle East and to defend Israel’s war crimes against the Palestinian people in the occupied territories and within apartheid Israel. As a result, Clinton has built a coalition made-up of unsavory mafia-linked, gambling, media and speculator billionaires, whose first loyalty is not to America but Israel. She denounces all critics of Israel as ‘anti-Semites’’’ 5.

Attraverso l’accusa infamante di ‘’antisemitismo’’, Israele ha messo a tacere i suoi critici tanto in ambito politico quanto all’interno del mondo accademico. La Clinton si prepara a diventare la pistola fumante di Netanyahu colpendo giornalisti, storici e professori universitari intenti a denunciare la politica imperialistica israeliana. Hillary Clinton si erge a madrina degli States, per la CIA lei è la regina del caos ma nei fatti – quando la verità storica sarà ristabilita – tutti la ricorderanno come una sguattera del Likud sionista, un personaggio politico senza spina dorsale complice di numerosissimi crimini.

Le politiche di guerra – che Obama non è riuscito a contenere nonostante alcuni suoi debolissimi sforzi – faranno sprofondare gli Usa nel caos: il mondo del lavoro verrà ulteriormente umiliato, il razzismo islamofobo gonfierà le fila delle organizzazioni neonaziste e il Ku Klux Klan colonizzerà la piccola borghesia arrabbiata. Trump non ha mai criticato Israele, anzi, sua figlia si è addirittura convertita al giudaismo ( come dice lo stesso Petras nell’articolo poc’anzi citato ). Il ‘’neofascista repubblicano’’ mira a ripristinare la Dottrina Monroe mettendo a ferro e fuoco il ‘’nuovo continente’’ tramite conflitti regionali, leggi razziali e pulizie etniche annunciate contro latinos e musulmani. Un progetto che fa gola alla borghesia sciovinistica yankee ma non all’AIPAC che vorrebbe estendere i suoi interessi su ben altri fronti.

Negli anni ’30, osservando la società nord-americana, Bertolt Brecht disse ‘’semmai ci sarà un fascismo americano, sarà un fascismo democratico’’. Oggi, negli Usa, chi davvero rappresenta questo fascismo mai sopito: Hillary Clinton o Trump ? Il neofascismo dominante fra i repubblicani, trova in modo solo apparentemente paradossale nei democratici – perfino Sanders è servile verso Casa Saud ed Israele – una sponda politica reazionaria e antipopolare. Quale destino spetta al rintontito popolo statunitense? La classe operaia americana riuscirà a destarsi dal torpore che da decenni l’affligge? Quest’ultima domanda mi trova pessimista. Almeno per ora.

http://alfredodecclesia.blogspot.it/2015/07/la-clinton-io-presidente-attacchero.html

https://www.youtube.com/watch?v=TAhpacLjiXY

https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_pazzo

http://sakeritalia.it/america-del-nord/il-grido-di-guerra-di-hillary/

http://petras.lahaine.org/?p=2075

4 commenti per “Hillary Clinton, la regina del caos

  1. armando
    16 marzo 2016 at 12:21

    Forse stiamo andando verso l’alternativa presidenziale Trump/Clinton.
    Se dovessi votare in USA, chi sceglierei fra il reazionario Trump e la neocon Hillary?
    Dovrei procurarmi un turanaso molto efficace, ma poi dovrei pur sempre votare. A meno di fare come ormai la maggioranza dei cittadini Usa che a votare non ci vanno proprio, ma che forse non voterebbero lo stesso anche se i candidati fossero diversi. Bel dilemma.

    • Fabrizio Marchi
      16 marzo 2016 at 13:11

      Mi pare che propria questa tornata elettorale, caro Armando, dimostri ormai quale sia la situazione reale negli USA ma io direi ormai un po’ in tutto il mondo occidentale, anche se in America ovviamente sono sempre molto più “avanti” rispetto all’Europa…
      Stiamo parlando in realtà di due “destre”, quella doc, rappresentata oggi da Trump, e quella “liberal” “ neo neocon” rappresentata dalla Clinton.
      Due facce della stessa identica medaglia, cioè dello stesso stato (impero) capitalista, imperialista e guerrafondaio che domina sul pianeta.
      Una democrazia se non formale, poco ci manca. Di certo fanno ormai sorridere coloro che sostengono che negli USA ci sarebbe un sistema più democratico e liberale di quello russo. Non che la Russia sia un modello, tutt’altro, per ciò che mi riguarda, però non si può certo dire che sia uno stato meno “democratico” degli USA, non foss’altro perché per lo meno in Russia ci sono cinque partiti, di cui il secondo, dopo quello di Putin, è il partito comunista che in America non potrebbe neanche esistere dal momento che in quel paese la costituzione del partito comunista è proibita per legge.
      Quindi, che fare? dicevi tu. Non avrebbe nessun senso dare un’indicazione di voto, non lo aveva neanche prima, dal mio punto di vista, però, come dire, in termini “progressivi”, in altre fasi storiche, in taluni sporadici casi, forse votare per i democratici piuttosto che per i repubblicani, avrebbe potuto avere un minimo di senso (maggior appoggio ala causa dei diritti dei neri e delle minoranze etniche, diritti civili ecc.).
      Oggi non ne ha veramente più alcuno. Per cui, che vinca Trump o vinca la Clinton, non cambierà assolutamente nulla circa la vocazione imperialista e la politica imperialista degli USA. Certo Trump è una figura veramente inquietante e quindi una sua vittoria potrebbe portare alla luce quell’anima “nera”, razzista, reazionaria, profonda che sta nelle pieghe di una parte consistente della società americana.
      Però, francamente, non me la sentirei mai di dare indicazione di voto per la Clinton. Non possiamo che essere spettatori, in questo caso, di questo sfacelo, nella consapevolezza, purtroppo, che gli esiti delle elezioni americane avranno comunque effetti (negativi, chiunque sia ad uscire vincente) su tutto il mondo.

  2. ndr60
    16 marzo 2016 at 12:59

    Di solito la scelta era tra un candidato di dx ed uno di estrema dx, ma questi sono entrambi (seppur a diverso titolo) di estrema dx. Quindi la scelta è fatta: se fossi statunitense voterei per un meteorite.

  3. Fabio C.
    17 marzo 2016 at 19:26

    Io non sono un tifoso di nessuno dei due sopracitati aspiranti presidenti degli Stati Uniti, ma se dovessi scegliere, voterei senza alcuna esitazione Donald Trump.
    Perlomeno il tipo è chiaro, si capisce bene chi è e dove va a parare; mentre l’ultra femminista Hillary Clinton è solo una ipocrita, che in pubblico “sforna” sorrisi, ma che caratterialmente e nei fatti è peggio dell’ex presidente Nixon.
    Tra l’altro Trump è un ammiratore di Putin (e viceversa), mentre la moglie di Bill considera il capo del Cremlino una specie di “nuovo Hitler”, quindi “il male assoluto”.
    A questo aggiungiamo pure che con l’elezione di una donna alla Casa Bianca, dovremmo sorbirci quotidianamente e per anni, articoli e interviste del tipo “Il potere è donna”, “la scalata delle donne”, “l’uomo più potente del mondo è una donna”, “la crisi del maschio””, le donne nuovo sesso forte” e via starnazzando.
    Nondimeno, e nonostante non me lo auguri affatto, sono convinto che il prossimo inquilino della Casa Bianca sarà proprio Hillary Clinton. Purtroppo.

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