Huawei e il declino dell’impero

Per chi vive i fatti della storia e della politica con superficialità (filosofia oggi egemone tra le destre neoliberiste e le sinistre di facciata antiliberista), l’arroganza protezionista di Donald (dazi contro la Cina, in prospettiva contro le auto tedesche e giapponesi, Google prostrata ai voleri di Washington) può dare l’impressione che ormai gli yankee possano tutto, che il loro potere politico, finanziario, mediatico, militare sia all’apice, e quindi oramai insuperabile, per cui alla fatiscente Unione Europea e alle sinistre ad essa collegate non resta altro che andare in scia per potersi spartire il bottino e non ipotizzare un destino che sia dissimile da un orizzonte autoritario e bellicista.

In effetti, la fossa in cui sta precipitando l’Occidente è ben visibile. Seppure continua con grande determinazione una politica mediatica produttrice di subalternità, di indifferenza e di violenza, molte delle sue manchevolezze economiche e morali appaiono sempre più evidenti ad una minoranza che sta evidenziandosi meno ristretta rispetto ai decenni trascorsi….Una minoranza certo molto divisa al suo interno ma che mostra capacità di pensiero critico sempre più pericolosa per il sistema di dominio degli imperi occidentali che proprio per tali motivi sono costretti a serrare le fila in termini di fake news, di repressione, di esibizioni patetiche sulla democraticità, sul libero pensiero.

La questione Huawei è emblematica, Trump e il suo entourage accusano il colosso cinese delle telecomunicazioni di essere uno strumento di spionaggio, in particolare con il sistema 5G, ed ha imposto di fatto allo statunitense Google di prostrarsi ai voleri di Washington. Il gigante che appare ai semplici una tecnologia “neutrale” ha prontamente obbedito.

Google non fornirà più ai nuovi cellulari Huawei il sistema operativo Android e i servizi quali Gmail e youtube. Rimarranno in funzione su quelli già esistenti. E’ possibile che altri colossi dell’elettronica che producono chip e microchip si allineeranno al diktat di Trump. Va ricordato inoltre che già in precedenza erano stati invitati gli stati alleati a interrompere le relazioni commerciali con Huawei.
Per la Huawei è un danno colossale, e anche per l’economia cinese, che potra sopportare se, con grande celerità, riuscirà a creare un sistema operativo alternativo che garantisca servizi simili o competitivi. Il sistema operativo sembra già a buon punto. Si chiama Kirin Os e pare , secondo gli esperti “migliore di Android per stabilità e gestione della memoria” 1)

Tra l’altro, come niente fosse, a testimoniare la dittatura e l’ipocrisia mediatica degli Stati Uniti anche sullo stesso mondo “libero”, il segretario al commercio Wilbur Ross ha riferito che ” Se si lascia che un paese straniero fornisca la tua infrastruttura di telecomunicazioni si tratta in sostanza della penetrazione della sicurezza nazionale americana”2).
A dimostrazione dunque che gli States hanno, senza ostacoli, potuto spiare, con le loro infrastrutture, l’Occidente, quando e come hanno voluto, al di là di qualsiasi norma di trasparenza diplomatica, in virtù dello “stato eccezionale” che si sono attribuiti come gendarmi della libertà e della democrazia.

Dovrebbe apparire chiaro anche agli accecati come la globalizzazione non sia altro che una manifestazione ben ideologizzata di unione libera tra i popoli dell’imperialismo americano che, in difficoltà competitiva per determinati articoli di merci con Germania, Giappone e soprattutto con l’Impero Celeste, ora si chiude in una morsa protezionista, sventolando il libero commercio laddove può fare saccheggio. Libero commercio ? E le sanzioni e i congelamenti di denaro e di oro e conseguenti accaparramenti arbitrari non sono forme subdole- mascherate da “punizioni politiche”- di protezionismo, di rottura violenta del libero commercio, di furto legalizzato ?
Per non dire di come le politiche autoritarie, le organizzazioni internazionali e i sistemi finanziari condizionino e determino il “libero commercio”

L’unione libera tra i popoli con la globalizzazione implicava il rispetto del diritto internazionale, della libertà di stampa e di parola che sono stati spesso molto spesso stravolti. Ma attualmente si va verso un’accelerazione spietata, Il caso Assange difeso solo da veri giornalisti, ignorato o vilipeso da scribacchini del Potere mette in luce come la libertà di stampa, intesa come informazione sul malcostume politico, sulla tortura nelle carceri, sull’eccidio bellico, sulla corruzione nell’amministrazione pubblica, sulle violenze gratuite nelle guerre, sulle fake news del Potere, sia minacciata seriamente. Addirittura la galera per chi difende i diritti umani, quando quei diritti umani sono contrari alla governance
degli imperi.
E’ stato necessario far cadere il governo Correa perché l’Ecuador desse il benestare all’aggressione della polizia londinese all’ambasciata ecuadoriana a Londra.

Il mondo unipolare governato da Stati Uniti/Israele con i loro alleati non può reggere il confronto con la dimensione multipolare che si sta affermando nel pianeta e che vede come centri propulsivi la Russia e la Cina.
Le provocazioni perciò continueranno. Annessione del Golan siriano. Gerusalemme capitale ebraica, esercitazioni in Estonia allo scopo di creare il terrore di una possibile aggressione della Russia, sanzioni contro l’Iran che riprende i suoi esperimenti per avere la Bomba, esercitazioni navali vicino alle coste iraniane, ulteriori finanziamenti per gli “Elmetti bianchi” espertissimi nel gasare la popolazione e naturalmente per i jihadisti a partire dalle basi illegali USA in Siria, minacce reiterate al Venezuela ( “siamo pronti per tutte le opzioni”)

Gli States sono in difficoltà. Il declino culturale e morale è avvertito anche da una parte sempre più consistente della sua popolazione. Dicasi così di Israele. Deve pur dire qualcosa la manifestazione di 150.000 ortodossi negli States con non poche bandiere palestinesi..

Ma, per dirla con Mao, la tigre ferita è molto più pericolosa…Può ricorrere alla guerra nella speranza di perpetuare il suo dominio.

NOTE
1) “Huawei e lo Sputnik” il simplicissimus 21/5/19
2) “huawei e lo sputnik” il simplicissimus 21/5/19

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1 commento per “Huawei e il declino dell’impero

  1. Guido
    24 Maggio 2019 at 12:28

    Dire che non è più sufficiente parlare per esempio degli States che sono in difficoltà, o del declino culturale e morale metropolitano, diciamolo così, ma proprio della crescita di insiemi ormai trans-statali di criminalità ecologica, come propone con durezza e chiarezza per esempio Raveli in “Proprietà, patriarcato e criminalità ecologica Cop24”, che ci stanno portando verso la catastrofe dell’homo sapiens. Non del pianeta: quello soppravviverà ancora per miliardi d’anni au nostri disastri!

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