Iran e Venezuela costruiscono il futuro. L’Europa si autodistrugge

I governi (regolarmente eletti) iraniano e venezuelano sono entrambi sotto sanzioni da parte degli USA, ciononostante hanno respinto le molteplici aggressioni imperialiste aggravate dalla crisi pandemica Covid-19. Il sistema sanitario anglo-statunitense è al collasso mentre quello delle nazioni non allineate (Cuba, Nicaragua e Venezuela in testa) ha dimostrato, dinanzi alla pandemia, una superiorità strutturale; invece di congelare la vita sociale rafforzando lo Stato poliziesco, i governi ‘’socialdemocratici radicali’’ di questi paesi hanno potenziato la sanità pubblica, intensificando la presenza dello stato nei luoghi di lavoro igienizzati. Una pandemia non si combatte de-industrializzando il paese (come ha fatto il governo italiano), ma migliorando radicalmente la qualità del lavoro attraverso riforme-rivoluzionarie macroeconomiche: (1) più Stato e (molto) meno mercato; (2) riconversione della grande produzione industriale (beni di prima necessità a prezzi calmierati); (3) licenziamenti bloccati, riduzione drastica dell’orario di lavoro in ambienti sanificati e salari dignitosi. Maduro deve essersi ricordato delle parole di Leon Trotsky, ‘’il socialismo non è la socializzazione della miseria’’.

Il mondo globalizzato dopo la pandemia vedrà il consolidamento di una nuova Architettura di Potere, siamo entrati in una fase post-democratica (una sorta di tecno-fascismo) con una struttura socioeconomica neoliberista. Nel mondo non globalizzato, lo statalismo sociale è l’unico modello in grado di rimpiazzare il capitalismo periferico: il socialista Maduro vince, il neoliberista Lenin Moreno perde. L’imperialismo USA è debole: Trump è una scelta obbligata – per quanto sgradita – dello Stato profondo, mentre margini d’espansione geopolitica non verranno recuperati con i ricatti della Fondazione Clinton, nessuno fuori dall’Europa è più disposto a sottomettersi ad una delle famiglie più corrotte della storia nord-americana. La cooperazione antimperialista delle nazioni indipendenti, sta isolando i paesi capitalisti euro-atlantici dividendo in due il pianeta: proto-socialismo terzomondista (con tre varianti: sudamericano, musulmano sciita e cinese) contrapposto ai totalitarismi di sorveglianza occidentali (con tre varianti: Alt Right, ‘’cosmopolita’’ e sionista). Gli stessi sistemi informatici verranno diversificati diventando incompatibili: spionaggio anglofono, con schiere di hacker prezzolati strapagati per destabilizzare il multipolarismo sino-russo.

 

Le petroliere iraniane arrivano in Venezuela protette in aria e mare

Nella notte del 23 maggio, Fortune, nave battente bandiera iraniana raggiungeva le acque giurisdizionali venezuelane trasportando 45,5 milioni di galloni di benzina e prodotti correlati. La corrispondente venezuelana di TeleSUR, Madeleine Garcia, ci informa che ‘’navigava in acque internazionali per trasmettere informazioni in tempo reale, riferì che le Forze armate bolivariane nazionali (FANB) non avevano alcun problema ad accogliere la petroliera Fortune e ad accompagnarla in porto. “La missione procedeva perfettamente normalmente”, osservava Garcia, aggiungendo che altre quattro petroliere iraniane, Petunia, Forrest, Faxon e Clavel, sarebbero arrivate in Venezuela entro poche ore. La settimana prima, un alto funzionario dell’amministrazione Trump dichiarava che l’invio di carburante iraniano “non è solo sgradita agli Stati Uniti, ma alla regione ed esaminiamo misure che possono essere adottate”, una dichiarazione che, anche se mai confermata dal governo degli Stati Uniti, fu presa seriamente dall’Iran come minaccia’’ 1. Nonostante il genocidio clinico interno (sanità privata, condizioni igieniche tardo-ottocentesche, povertà) Trump si comporta come un boss mafioso, ridotto al rango di fantoccio del complesso militar-industriale e del Padronato ‘’yankee’’. Il Coronavirus ha colpito il 70% della popolazione afroamericana, ma i razzisti dell’Alt Right gioiscono: il virus è virus politico, si alimenta col classismo ‘’borghese’’ dell’’’America profonda’’ e le manovre – nemmeno tanto occulte – dell’establishment ‘’democratica’’.

Le autorità iraniane sono precise, la puntualità caratterizza la complessa diplomazia persiana: ‘’A causa della possibilità di un tentativo degli Stati Uniti d’impedire l’arrivo delle petroliere, le autorità iraniane quindi avvertivano sull’interferenza degli Stati Uniti sul commercio tra Stati sovrani. “Costringere le nazioni a conformarsi alle richieste illegali degli Stati Uniti minaccia il multilateralismo a fondamento delle relazioni internazionali, e stabilisce un pericoloso precedente, aprendo la strada a chi aspira piuttosto a dividere, non unire le nazioni”, scriveva il Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il 22 maggio’’ (Ibidem). E’ molto difficile che, in un contesto di grandissima fragilità sociale, le richieste statunitensi vengano assecondate fuori dall’Ue e dagli ‘’stati’’ vassalli. Trump, non appena si spinge ad est, viene considerato un bullo incompetente.

Il Venezuela conta soltanto 10 morti per Covid-19, nel complesso il ‘’socialismo di mercato’’ ha sopportato l’accerchiamento dell’economia capitalista globalizzata e l’emergenza sanitaria internazionale. Il PSUV ha strateghi di qualità, raffinati intellettuali capaci di fondere marxismo, cristianesimo popolare e patriottismo. La tenuta dell’economia agricola è sorprendente, la sovranità alimentare del paese si regge sui piccoli produttori che, grazie al ‘’non allineamento’’ di Maduro, sono al riparo dalla penetrazione imperialista della Monsanto (al contrario di ciò che è avviene in Brasile, Colombia, Ecuador, ecc …), dall’altra parte le sanzioni statunitensi impediscono alla nazione sudamericana di acquistare risorse energetiche e medicine dall’estero. La guerra commerciale di Trump, che ha come obiettivo principale la Cina, è di fatto un crimine contro l’umanità.

L’Asse Iran – Venezuela è stato edificato dai due statisti, Chavez e Ahmadinejad. Nel 2005, l’elezione del nazionalista persiano Mahmoud Ahmadinejad regalava una nuova giovinezza alla Rivoluzione islamica iraniana. A differenza del presidente-sceicco Rohani, Ahmadinejad è stato anche un antimperialista in linea con l’Islam rosso di Ali Shariati. Durante i suoi due governi ha modernizzato il paese facendone una nazione colta ed industrializzata, il progresso scientifico dell’epoca ‘’ahmadinejadista’’ ha permesso al sistema sanitario iraniano di vincere, in poche settimane, la pandemia Covid-19. L’Occidente demonizza la ricerca nucleare iraniana, ma il giornalista francese Thierry Meyssan – amico personale dell’ex presidente – ha decostruito queste bufale: ‘’ (Ahmadinejad) Ha sviluppato la ricerca nucleare per mettere a punto un tipo di centrale che potesse essere replicato nel Terzo Mondo e consentire all’umanità di conseguire la sua indipendenza energetica, senza il carbone, il petrolio e il gas’’ 2. I giornalisti onesti non sottolineeranno mai abbastanza la differenza fra i Guardiani della Rivoluzione (es. Ahmadinejad e Soleimani) e la borghesia del bazar interessata alla difesa dell’indipendenza nazionale, ma non alla lotta antimperialista. I pennivendoli della stampa anglofona, per anni, hanno considerato questo mistico, capace di dialogare alla pari con Fidel Castro, un ‘’uomo dei mullah’’ dimostrandosi degli ignoranti pretestuosi.

Iran e Venezuela come Cuba e Cina, grazie a statisti lungimiranti (Khamenei e Xi Jinping in testa) possono guardare con fiducia al futuro. La tecnocrazia capitalista occidentale, spolpata dalle Fondazioni Clinton e Gates ed in balia di pazzoidi come Donald Trump e Netanyahu, va verso un capitalismo di gran lunga più aggressivo; ottant’anni fa in Italia, la Resistenza antifascista guidata dal Partito Comunista Italiano (PCI) fu capace di costruire uno stato sociale efficiente e il leader del PCI, Palmiro Togliatti, interpretò al meglio la volontà di emancipazione della classe operaia nall’interno del mondo bipolare (USA e URSS). Oggigiorno, governanti inetti come Conte, condannano il mondo del lavoro alla durezza di una globalizzazione modificata.

http://aurorasito.altervista.org/?p=12178

https://www.voltairenet.org/article181292.html

Iran e Venezuela, sfida a Washington

Fonte foto: Altrenotizie (da Google)

 

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