Israele: l’occupazione dei territori palestinesi è illegale (e criminale)

L’amministrazione Trump, dopo aver regalato a Netanyahu la città santa (santa per le tre religioni monoteiste) di Gerusalemme, considera legali anche gli insediamenti neocoloniali successivi al 1967. In questo modo, secondo Mike Pompeo, gli USA hanno ‘’aumentato le probabilità di pace’’. Per Washington la Terra di Palestina, oramai, non esiste più.

L’Unione Europea, contrariamente, rimane sulle posizioni tipiche dei liberali, stando alle parole di Federica Mogherini “La posizione dell’Ue sulla politica di insediamento israeliana nel territorio palestinese occupato è chiara e rimane invariata: tutte le attività di insediamento sono illegali ai sensi del diritto internazionale ed erodono la fattibilità della soluzione a due Stati e le prospettive di una pace duratura, come ribadito dalle Nazioni Unite Risoluzione del Consiglio di sicurezza 2334” 1.

Qual è l’obiettivo dell’amministrazione Trump? Intanto cerchiamo di sintetizzare i regali dell’Alt Right al sionismo israeliano:

  • Gerusalemme capitale dello Stato ‘’per soli ebrei’’.
  • Il Golan siriano totalmente commissariato da Tel Aviv.
  • Cancellazione dei fondi all’United Nations Relief and Works Agency (UNRWA).
  • Messa al bando del BDS.

Nell’epoca della guerra economica, lo Stato profondo israeliano monopolizza la violenza. Donald Trump ed i neoconservatori repubblicani stanno tripolarizzando l’imperialismo puntando sulla gestione a tre dell’imperialismo americano-sionista: Washington, Londra e Tel Aviv. Il rafforzamento di Israele è un chiaro messaggio all’Iran in vista della guerra commerciale ‘’anti-euroasiatica’’, sistematizzata non senza una certa dose di cinismo nella Dottrina Trump – Pompeo. Sui popoli mediorientali potrebbe abbattersi una nuova calamità.

Il presidente USA ha deciso che il capitalismo dovrà ruotare attorno all’Asse Washington – Londra – Tel Aviv mentre l’UE verrà ridimensionata a sub-imperialismo economico, posizione ambiziosa che contrasta con la linea ‘’cosmopolita’’ dei teorici dell’imperialismo euro-atlantico ed anti-russo. Per Trump, la Russia è terra di conquista economica, ma non militare. Il Grande Israele (rafforzato oltre ogni limite) cosa potrebbe diventare? Nei disegni della cerchia di Steve Bannon, lo stato sionista è un ponte neocoloniale per sottomettere economicamente l’Eurasia, de-industrializzandola (o tentando di de-industrializzarla).

Non esiste una visione ‘’progressista’’ nel sionismo. Il democratico Bernie Sanders, impegnato nella lotta all’antisemitismo (quale? Quello antiarabo?), scrive: “Il mio orgoglio e la mia ammirazione nei confronti di Israele convive con il mio sostegno alla libertà e all’indipendenza palestinese. Respingo l’idea che ci siano delle contraddizioni”. Sanders rimuove la Nakba, i crimini dello “stato per soli ebrei’’ sono iniziati molto prima del 1967, ottima la replica dell’attivista Nada Elia: ‘’sembra inconsapevole che la stessa discriminazione che denuncia nella Cisgiordania post-1967 è stata e rimane l’esperienza quotidiana dei palestinesi all’interno della Linea verde [linea di demarcazione stabilita tra Israele e alcuni paesi arabi dopo il 1949, n.d.tr.]. Non riconosce che Israele ha negato ai palestinesi il diritto al ritorno nelle loro città a partire dal 1948, non solo dal 1967, e che Israele stava già sparando sui palestinesi che cercavano di reclamare le loro proprietà nel 1948, 1949 e fin da allora, non solo a partire dalla Grande Marcia del Ritorno ’’ 2. Se questi sono gli ‘’antisistema’’, non dobbiamo stupirci che l’ideologia politicamente corretta nasca proprio negli USA con l’obiettivo di assuefare intellettualmente i ceti popolari.

Obama, uomo dei neoconservatori liberali, concesse ad Israele un finanziamento di 38 miliardi di dollari per 10 anni; Sanders non ha niente da obiettare, l’unica nota è che Tel Aviv riconosca una sottospecie di stato palestinese, colonizzato economicamente e si astenga dal bombardarlo. Si può essere tanto ingenui? Israele ha pianificato la distruzione di Siria, Libano ed Iran; i ‘’democratici di sinistra’’ sono pronti ad appoggiare una guerra contro gli Hezbollah? Non ci sono soluzioni intermedie; Israele, in quanto regime sionista, deve essere isolato dalla Comunità Internazionale. Parlano i documenti: la pulizia etnica della Palestina va avanti nell’indifferenza generale.

La Palestina, in questo momento, non ha alleati potenti nella sinistra occidentale, la sua unica speranza sta nell’Asse Teheran – Pechino, pilastro del mondo multipolare osteggiato a suon di sanzioni dall’ultra-borghesia statunitense. Sanders e Mogherini, con una retorica ‘’morbida’’ perseguono finalità egemoniche analoghe al clan Clinton: il confronto militare con la Federazione russa e la neocolonizzazione economica di Iran e Cina. Non sono ‘’compagni di strada’’.

Israele ha soltanto un’alternativa: abbandonare il sionismo, trasformandosi il uno Stato bi-nazionale arabo-israeliano. Soltanto dopo aver rotto con Washington, le ambizioni imperialiste verranno cestinate.

https://www.repubblica.it/esteri/2019/11/18/news/israele_svolta_degli_usa_gli_insediamenti_non_sono_illegali_-241379397/?ref=RHRS-BH-I241391547-C6-P1-S1.6-T1&fbclid=IwAR3PJ3dSYUgMntDO_sQNsQ50QQJ3lQ6J02I8v5xT3_0bSi2NATwLSIlG6yc

https://www.invictapalestina.org/archives/37343

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Fonte foto: www.commondreams.org (da Google)

 

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