Khamenei riprende la lotta contro l’imperialismo americano e sionista

Qualche giorno fa, l’ex presidente iraniano Ahmadinejad, attraverso un video diffuso su Telegram, ha chiesto le dimissioni di Rohani. Come pochi sanno, Rohani è un riformista proveniente dalla borghesia del bazar mentre Ahmadinejad, ex membro dei Guardiani della Rivoluzione, vorrebbe continuare la Rivoluzione antimperialista senza l’intromissione del clero. Questa posizione, non lontana dall’Islam rosso di Ali Shariati, ha contrapposto l’ex presidente, rappresentante dell’ala più antimperialista della Shia, all’ayatollah Ali Khamenei il quale l’ha definito un ‘’cattivo musulmano’’. La complessa dialettica interna alla Repubblica Islamica dell’Iran rende questa nazione tutt’altro che governata da bigotti teocrati; l’Iran è uno Stato teocentrico (non teocratico) con un vivace dibattito interno, malgrado le tendenze anti-democratiche della borghesia persiana. Che cosa inquina la discussione politica su questa nazione indipendente e sovrana? Certamente le ‘’bufale’’ diffuse dalla sinistra zombie europea, la quale ignora il supporto del bastione sciita alla sinistra araba, in primis al Fronte popolare di liberazione della Palestina. Inoltre fu lo stesso Ali Shariati, teorico della rivolta anticolonialista islamica, il traduttore in persiano delle opere di Ernesto Guevara. Tutte cose censurate dai media occidentali.

Fonte: Rete Voltaire

 

Ahmadinejad ha imputato ai riformisti l’attuale crisi economica causata dal riavvicinamento (sarebbe meglio dire, tentato riavvicinamento) agli USA. Per l’ex presidente: ‘’Il presidente Rohani aveva reagito al ritiro USA dall’accordo sul nucleare 5+1 (IPCoA) assicurando di avere il controllo della situazione. È accaduto invece il contrario: il governo di Rohani ha puntato tutto su un riavvicinamento economico con Washington, liquidando il sistema di aggiramento delle sanzioni messo a punto dal presidente Ahmadinejad’’ 1. La borghesia del bazar è ad un bivio.

Per la prima volta, Ali Khamenei dà ragione all’ex presidente. La Guida Suprema ha rettificato il suo punto di vista imputando la crisi economica alla cattiva amministrazione Rohani. Il 15 agosto, come se non bastasse, ha riconosciuto d’aver commesso un errore nell’ autorizzare il Ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, a negoziare con gli Stati Uniti l’accordo 5+1 sul nucleare (JCPoA). La Rete Voltaire, sola nel panorama dell’informazione antimperialista, ha espresso una opinione controcorrente: ‘’Come da noi sostenuto, in quei negoziati la squadra del presidente, sceicco Rohani, non ha cercato di difendere gli interessi iraniani; per esempio, ha accettato di chiudere l’intero settore universitario di fisica nucleare, acconsentendo così a fare dell’Iran uno Stato di livello d’istruzione inferiore. Rivelammo anche che, nei negoziati che con discrezione seguirono per la costruzione di un gasdotto verso l’Europa, l’Austria versò delle tangenti. Il risultato di questi fatti fu l’arricchimento di parte della classe dirigente iraniana alle spalle del popolo ’’ 2. Oggi la Guida Suprema vuole raddrizzare il timone anti-neocolonialista; riuscirà a strangolare l’avida borghesia persiana? Durante la guerra imposta (1980-’88) contro l’Iraq di Saddam, i Guardiani della Rivoluzione salvarono il paese dalla catastrofe mentre i chierici gettavano il turbante dandosi alla fuga; nello stesso modo, l’elite militare sciita ha salvato la Siria dalla distruzione infliggendo un’umiliante sconfitta all’imperialismo americano-sionista. La storia insegna: chi, per il quieto vivere, decide di diventare un lustrascarpe degli USA (come Saddam ed Erdogan) è destinato a collassare. Restano ai vertici di una nazione soltanto gli antimperialisti radicali sostenuti dai loro popoli: Nasser, Fidel Castro e Khamenei. Ciononostante, i sostenitori della rivoluzione degli oppressi non hanno saputo valutare con esattezza i danni causati dalla gestione riformista. Qual è la ragione di questa svista? L’Iran, seppur libero dall’imperialismo USA, rimane un paese capitalista periferico con tutti i mali endemici che il capitalismo si porta dietro: corruzione, accumulazione delle ricchezze ed ingiustizie sociali. I Guardiani della Rivoluzione riusciranno a mettere in discussione la base socio-economica della nazione islamica? E’ quello che mi auguro.

 

Ali Khamenei e la lotta all’imperialismo USA

 

La Guida Suprema Ali Khamenei, malgrado i suoi errori (di cui ricordo la selvaggia repressione del Partito comunista iraniano), ha saputo sistematizzare una critica radicale al neocolonialismo ‘’yankee’’. Questa pagina di Khamenei mantiene attualità, anche per chi si rifà alla teoria marxista:

“Oggi la politica delle potenze arroganti è quella dell’ultra-neocolonialismo. Vale a dire una politica avanzata rispetto al neocolonialismo esistito per decenni nel secolo scorso. Cos’è l’ultra-neocolonialismo? E’ un modo per incoraggiare i membri di una nazione obiettivo di dominio da parte delle potenze arroganti ad aiutare le potenze arroganti senza rendersi conto di quello che stanno facendo.

Il nemico considera la vostra fede come un solido muro da distruggere. Potrebbero esserci persone tra noi che cercano di minare questo muro e farvi un buco. Sebbene siano membri della nostra stessa società, queste persone lavorano per il nemico. E il nemico capitalizza su di loro.

Come avete sentito gli americani hanno persino approvato una legge nel Congresso per dare denaro a determinati elementi nel nostro paese e assumerli. Lo hanno fatto in modo così aperto. Questo è l’ultra-neocolonialismo.

E’ una situazione analoga a quella di un corridore che non riesce a sconfiggere il suo rivale e così si sforza affinché il suo rivale si sconfigga da solo – per esempio, rendendolo dipendente da droghe. Quando il suo rivale sarà dipendente dalla droga, non avrà l’energia per correre e questo automaticamente lo avvantaggerà. Quando il suo rivale non avrà energia per correre, vincerà. Questo è il modo in cui operano durante l’ultra-neocolonialismo.

La nostra gioventù deve stare molto attenta. Le nostre ragazze devono essere estremamente attente. I nostri insegnanti di sesso, uomini e donne, e i genitori devono essere vigili e cauti. Ciò è particolarmente vero per coloro che si trovano in una posizione che può influenzare l’opinione pubblica tenendo discorsi, scrivendo articoli, producendo opere artistiche e altre cose del genere.” (Imam Khamenei, 2 maggio 2005)

Dalla pagina facebook “Imam Seyyed Ali Khamenei”

 

L’imperialismo permette alla borghesia occidentale di controllare le risorse dei paesi dipendenti, sfruttandone contemporaneamente la forza lavoro. L’imperialismo del ventunesimo secolo, come ci ha spiegato James Petras, ha l’obiettivo dichiarato di distruggere tutto ciò che impedisce la globalizzazione del modello capitalistico anglosassone. La classe dominante vuole imporre i suoi disvalori annientando l’etica comunitaria del sud del mondo; il sociologo marxista James Petras utilizza questa categoria: colonialismo culturale convenzionale (CCC). Khamenei, similmente, chiama tutto ciò ultra-neocolonialismo. Una categoria per criticare l’imperialismo americano-sionista, sintetica ed efficace.

La ‘’seconda fase’’ bazarista è terminata, l’Iran sta preparando la legittima risposta al “Grande Satana” (così lo definì Khomeini) nord-americano. Le trame di Trump e Netanyahu si scontreranno con la rabbia e l’orgoglio patriottico del popolo persiano, capace di tenere insieme nazionalismo, anti-colonialismo e fede religiosa. La storia politica e militare recente ci aiuterà nella stesura delle prossime analisi, gli schieramenti appaiono ben definiti salvo qualche (scontata) incertezza.

http://www.voltairenet.org/article202376.html

http://www.voltairenet.org/article202498.html

 

 

 

 

3 commenti per “Khamenei riprende la lotta contro l’imperialismo americano e sionista

  1. Silvio andreucc i
    23 agosto 2018 at 23:01

    Giustissimo.Ahmadinejad non va considerato un fondamentalista,ma un nazionalista di ispirazione islamica che porta avanti la sua sfida contro l’ imperialismo sionista americano e il successore Hassan rouhani mi appare più ambiguo e meno tenace.silvio andreucc

  2. SEPP
    26 agosto 2018 at 15:51

    Il modello occidentale è troppo seducente, pochi possono avere tutti gli agi che l’occidente pubblicizza, basta vendere l anima. Non c’è verso di sfuggire a questo fascino perverso, non promette sacrifici ma solo piaceri. L Iran è sulla strada buona per essere fagocitata. Quindi nessuna illusione su una possibile rivolta contro la modernità.

    • Silvio andreucc i
      27 agosto 2018 at 21:01

      La”peggiore delle società possibili” non è in se la società moderna,ma l’ occidente libertino, cinico,secolarizzato e
      disperato di senso.silvio andreucci

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