La NATO sovrana d’Europa

L’8 luglio del 2016 al summit NATO di Varsavia avevamo assistito alla completa capitolazione dell’Unione Europea. “Di fronte alle sfide senza precedenti provenienti da est e da sud, è giunta l’ora di dare nuovo impeto e nuova sostanza alla partnership strategica Nato-UE”.1)
Unione europea che rimette dunque la sua “prudente” 2) politica imperialista nelle spire di una strategia di dominio planetario e di scontro con le superpotenze russa e cinese. La politica estera europea non sarà più portata avanti (almeno formalmente) dall’Alto rappresentante dell’Unione (attualmente Joseph Borrell) ma sarà direttamente espressa dalla Nato (e cioè dagli States) che deciderà non solo sugli obiettivi e sulle alleanze militari e su quelli che di volta in volta assurgeranno al ruolo di nemici ma anche sugli accordi economico-commerciali ad est e sud ed eventualmente sulle sanzioni da imporre ai Paesi giudicati ostili.
Il colpo di stato in Ucraina è stato fortemente voluto dagli States (oltre che dall’intermarium* (l’asse europeo antirusso più intransigente ) 3) per scindere e contrapporre la Federazione russa dall’Europa e creare inimicizia, paventando un’aggressione ad oriente, date le presunte mire imperialiste della Russia . Sabotati i progetti di gasdotti (vedi South stream) per impedire che l’Europa potesse usufruire di rifornimenti energetici 4) direttamente dall’Orso russo.
L’impresa di annettere l’Unione europea è riuscita così bene alla CIA e al Dipartimento di Stato che non solo è stato imposto un aumento vertiginoso delle spese militari perché tutti gli stati aderenti potessero rispondere prontamente ai diktat strategici NATO ma è stato anche progettato un “Centro per le comunicazioni strategiche”, che rafforzi le preesistenti iniziative europee, per manipolare dati, notizie da fornire a tutti i media europei per screditare la Russia ed i suoi alleati , l’Iran , la Siria , il Libano …e ovviamente per cancellare sul piano mediatico atti criminali compiuti in Palestina da Israele, principale alleato degli Stati Uniti.
Del resto, l’Unione europea non nasce dal “sogno” di Aldo Spinelli e di Jean Monnet …di Schuman e di Spaak come ci viene sempre raccontato…” Perché se la componente ideologica fondata sulla mitica solidarietà tra i popoli europei ha avuto un ruolo politico nel motivare attivisti federalisti e nel restituire alle grandi masse la speranza di un futuro finalmente di pace e di riscossa sociale è anche vero che la costruzione materiale, amministrativa con un progetto non evasivo ma concreto da realizzarsi ponendo pietra su pietra, a passi lenti ma decisi, non è stata certo opera di democratici che aspiravano a costruire strumenti di partecipazione popolare dal basso verso l’alto ma di alti rappresentanti della politica liberale e conservatrice dipendenti direttamente dal dipartimento di stato americano.
“The Telegraph” il 19/9/2000 pose bene in evidenza un articolo di Ambrose Evans-Prichard intitolato ” Euro-federalist financed by US spy chiefs”. Già nel 1997 erano stati resi pubblici dei documenti che avallavano le tesi di Evans-Prichard (e di altri) che la costruzione per tappe intermedie, a partire dal 1948, dell’Unione europea è opera dell’Office of strategic studies e poi della CIA sotto la regia della Presidenza degli Stati Uniti e del Dipartimento di Stato .
A togliere dubbi agli scettici, almeno in Inghilterra, ci penserà l’importante ricostruzione dei documenti della CIA effettuata da Cristopher Brooks e da Richard North ” The great deception”5). A secret history of the European Union”6)
L’unificazione europea , voluta dagli Stati Uniti (che ovviamente si avvaleva del mito europeista) , con una valanga di dollari necessari per le questioni organizzative e per le buste paga per i politici fedeli, era indispensabile affinché gli ordini arrivassero ad un centro da cui potessero dipartire per arrivare alle periferie (cioè gli stati nazionali) puntualmente ed affrontare così con maggior compatezza il pericolo sovietico all’esterno e la minaccia comunista all’interno presente nelle fabbriche, nel sindacato, nella cultura e nell’arte (Andreotti fu particolarmente ostile al “neorealismo” di Rossellini, di De Sica, di Zavattini…).
Gli Stati Uniti crearono la Nato nel 1949, inglobando, oltre Canada e Turchia, 13 Paesi europei, esercitando immediatamente un rigido controllo strategico che fino alla caduta dell’URSS, ebbe un ruolo dichiaratamente difensivo e che già nel 1991 cambia natura imponendola agli alleati europei oramai succubi.
I capi di stato e di governo dei Paesi aderenti alla Nato accolgono, nel Consiglio atlantico tenutosi a Roma in maggio, il diktat elaborato dalla Casa Bianca “il nuovo concetto strategico” che ridefinisce il livello di sicurezza non più riferibile alla scomparsa dell’Urss ma ai pericoli che possono pervenire da tutte le direzioni e che quindi si rende improrogabile intervenire nelle aree di crisi e prevenire minacce future che possano aggredire l’Alleanza.
Viene sviluppato un concetto di sicurezza talmente ampio che rende indispensabile l’intervento della Nato in tutte le aree de pianeta che possano recare disturbo, in effetti, agli Stati Uniti. Viene di fatto cancellato l’articolo 5 della Carta costitutiva dell’Alleanza nel 1994 quando aerei Nato abbattono velivoli serbi in Bosnia. Articolo 5 che prevedeva l’azione bellica solo in difesa di uno stato membro e nello spazio geografico prescritto, nord-Atlantico. Da allora l’articolo 5 è carta straccia come lo è per l’Italia l’articolo11 della Costituzione.
Nel 1999 a Washington si definisce il diritto dell’Alleanza ad andare oltre l’articolo 5 e ad intervenire fuori dai confini dell’alleanza che, frattanto, ha conquistato i Paesi baltici e dell’Europa centrale. L’identità europea viene confermata ma all’interno della gabbia Nato che mantiene fin dalla sua nascita il comando militare supremo nella figura di un generale nominato dalla Casa Bianca, come del resto avviene per le cariche militari supreme di settore e regionali.
La NATO, osserva Manlio Dinucci «sostiene pienamente lo sviluppo dell’identità europea della difesa, all’interno dell’Alleanza». Il concetto è chiaro: l’Europa Occidentale può avere una sua «identità della difesa», ma essa deve restare all’interno dell’Alleanza, ossia sotto comando Usa.”7)
Paul Craig Roberts ci racconta che negli anni 70 il suo relatore alla tesi di dottorato, poi funzionario di alto livello nella sicurezza nazionale, alla sua domanda” Come fa Washington a far sì che paesi stranieri facciano ciò che Washington vuole?” “Soldi” ha detto “Diamo ai loro capi vagonate di soldi. Ci appartengono” *
L’Italia, si sa, non è sovrana politicamente ed economicamente e ciò non disturba il grande padronato e la grande finanza che si avvantaggiano di uno stato debole, arrendevole, succube, come è diventato ora il nostro Paese ma è di grande danno per la popolazione, per il lavoro, per l’istruzione, per la ricerca, per la salute, per l’ambiente…oltre che essere l’inevitabile anticamera del soft-fascismo e della guerra che sarebbero gestiti dai guitti del potere italico.
Ma neanche l’Europa è sovrana. Eterodiretta verso un ruolo geopolitico che costerà molto caro nel futuro, scissa come è dall’essere l’area estrema occidentale del continente euro-asiatico con il quale ha condiviso opzioni culturali e politiche, economiche e migratorie da tempi antichissimi. Ora gli States vorrebbero sciogliere questi antichissimi legami che potrebbero minare una supremazia che è già in declino e che corre verso la catastrofe assieme all’Europa, se non accetta il concetto, questo sì veramente strategico che non ci deve essere un padrone del pianeta bensì una moltitudine di popoli che vivono nella libertà e nella democrazia. 9)
NOTE
1) Manlio Dinucci “IL patto di acciaio Nato-UE” 13//2016
2) Dico “prudente” perché finora la UE aveva cercato di “disturbare” il meno possibile Russia e Cina…ma ora non è più possibile…
3) Intermarium, l’asse antirusso tra mar Baltico e mar Nero, espressione usata da Lucio Caracciolo in “Limes”
4) Due piccioni con una fava: impedire i rifornimenti dalla Russia e comprare il gas dagli States
5) Deception: inganno
6) Cit. da M.G. Bruzzone “L’UE dalle origini al TTIP” in Blog Underblog 26/2/2016
7) Manlio Dinucci “Jugoslavia, la guerra fondante della nuova Nato” in Comitato promotore della campagna No Guerra NoNato 29/4/ 19
8) Paul Craig Roberts “L’Europa è condannata dal vassallaggio a Washington” in “Sponda sud news 29/7/16
9) Una volta definito, a maglie larghe, il quadro del rapporto di subordinazione della UE alle mire espansioniste degli States, al loro terrore di fronte alla crescita impetuosa di realtà nazionali emergenti extra-europee, vedrò in un successivo articolo di dare uno sguardo d’assieme sulle devastazioni più recenti, con ampio uso di embarghi e sanzioni, in Siria, in Afghanistan, in Iraq, in Libano, in Palestina, in Yemen, caratterizzate da una costante: caos distruttivo e genocidario
 

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