La politica estera degli USA segue le orme dei nazisti

Il banderismo, nella gerarchia del pensiero politico della reazione, è una ideologia vassalla rispetto ai fascismi, all’americanismo ed al sionismo, nonostante ciò in questa congiuntura storica sta svolgendo in Europa un ruolo analogo a quello consumato dall’uribismo in America Latina: un braccio armato del White Power per sottomettere (e sterminare) le popolazioni russe.

Il politico di riferimento del governo nazista-liberista di Zelensky è Stephen Bandera, un agente della Gestapo che ha lasciato memoria di sé per aver ordinato pogrom antisemiti e massacrato innocenti. Analizzando la genesi storica del nazismo ucraino del ventunesimo secolo, il principale riferimento ideologico di Pravy Sektor e del Battaglione Azon è Dmytro Donstov; sconosciuto fino a qualche anno fa è diventato uno degli autori più venduti in Ucraina. Donstov ha sistematizzato il razzialismo russofobo e l’utilizzo di fanatismo ed irrazionalismo come arma.

 

Dmytro Donstov, l’architetto del genocidio

Interpretando alla maniera dei nazisti il pensiero anti-umanista di Nietzsche, Donstov voleva creare un popolo elitario perennemente in guerra contro l’’’egalitarismo degli schiavi’’ e gli ideali universali nati con le Rivoluzioni francese e russa. Secondo l’ispiratore di Settore Destro, il ‘’nazionalismo integrale ucraino’’ doveva caratterizzarsi per:

  • Il diritto delle razze forti di sottomettere i ‘’popoli decadenti’’, una ‘’volontà di vivere e di potenza’’ in continua espansione basata sul disconoscimento dell’Altro.
  • Il desiderio di combattere fino al limite estremo, tessendo le lodi della ‘’volontà creatrice della minoranza capace d’iniziativa’’.

In stretto contatto coi nazisti, Donstov era convinto che gli ucraini avessero origini scandinave o protogermaniche, discendendo da antiche tribù vichinghe provenienti dalla Svezia: in un’epoca antica, questi conquistatori nordici avrebbero ridotto in schiavitù gli slavi russi. Un autentico delirio privo d’alcun riscontro storico. In questa mitologia, i nazisti rappresenterebbero il Bene e i patrioti russi il Male.

Nel 2015, Kiev fece distruggere i monumenti che ricordavano il sacrificio dei combattenti dell’Armata Rossa, coloro che hanno fermato la distruzione degli ebrei in Europa. Washington e gli oligarchi neoliberisti hanno lodato questa (sottintesa) riabilitazione del nazismo, per rilanciare nel cuore del mondo la dottrina della ‘’guerra eterna’’.

 

La geopolitica di Trump/Biden e quella di Hitler

Il complesso militar-industriale USA ha rilanciato il progetto Intermarium teorizzato dal principe Adam Jerzy Czartoryski durante la Rivoluzione polacca del 1830 e ripreso, nel primo dopoguerra, dal generale filo-fascista Józef Piłsudski. Piłsudski ideò il prometeismo della reazione, avendo immaginato la liberazione degli uomini dell’Europa centrale dall’egemonia russa attraverso una coalizione di stati etnici federati. Nel 2016, il presidente polacco Duda rilanciò il progetto ed ora Zelensky riaccelera una alleanza strategica fra i regimi razzialisti europei contro la Federazione Russa.

Il giornalista Thierry Meyssan ci ha spiegato che l’interesse degli anglosassoni per questo progetto, geopoliticamente irrazionale, è antico e fonda le proprie radici nella natura Anglo-Sionista del colonialismo britannico, una idea imperiale-imperialista di conquista che contempla l’annichilimento geoeconomico dell’Eurasia:

‘’L’interesse degli anglosassoni per il progetto Intermarium è antico. Uno dei padri della geopolitica anglosassone, sir Halford Mackinder, aveva individuato nell’Europa centrale il cuore (Heartland) dell’Eurasia. Secondo Mackinder, l’Impero britannico avrebbe potuto controllare il mondo solo controllando questa regione. Un suo discepolo, il primo ministro Boris Johnson, si è infatti precipitato a Kiev per portare a Zelensky il sostegno del Regno Unito. Tutti i geopolitici anglosassoni si rifanno alle idee di Mackinder, naturalmente anche Brzezinski che, insieme allo straussiano Paul Wolfowitz, fu una delle principali figure del Colloquio di Washington, che nel 2000 segnò l’avvio dell’alleanza fra Stati Uniti e Ucraina’’ 1

Storicamente i teorici che spingono per la realizzazione di questo progetto, successivamente denominato Iniziativa dei Tre Mari (2017), sono nazisti provenienti dal Blocco Antisovietico delle Nazioni: l’UE, sottomessa agli USA, ha appoggiato una iniziativa politica che, nel medio periodo, potrebbe provocarne la disgregazione.

 

Il G7 rilancia l’odio dell’oligarchia fascista contro Russia e Cina

Le nazioni del G7 non hanno fatto altro che rilanciare l’odio neocoloniale contro i paesi BRICS, rappresentativi della stragrande maggioranza del pianeta, utilizzando un approccio mediatico molto simile a quello di Goebbels. L’analista strategico John Stanton ha colto la natura, non post, neofascista del Grande Occidente bianco in guerra contro la Cina:

‘’In quest’ottica, il fulcro della competizione tra grandi potenze tra Stati Uniti e NATO è in realtà una guerra razziale globale, poiché l’odio per i popoli russo e cinese viene coltivato ogni giorno nella cittadinanza occidentale dai media mainstream, un attore chiave del programma di supporto informativo militare statunitense (MISO). Secondo la campagna di propaganda statunitense, gli Stati Uniti non hanno mai commesso atrocità in Afghanistan o in Iraq o in Siria o in Vietnam o nelle Filippine o in Cile o ovunque i loro interessi plutocratici fossero minacciati. La propaganda dice che gli Stati Uniti non hanno mai commesso crimini di guerra. Ebbene, Trotsky aveva ragione: la maschera pacifista, quella che parla di legge e ordine, democrazia e libertà, è quasi impossibile da strappare perché gli apatici cittadini statunitensi – e le ingenue popolazioni mondiali – si rifiutano di credere che gli Stati Uniti si siano impegnati nelle stesse identiche attività di cui accusano i loro nemici.’’ 2

 

Alla fine degli anni ’30, Trotsky aveva previsto lucidamente l’avvento dell’unilateralismo statunitense. Nel 2022, mentre Iran ed Argentina si preparano ad entrare nei paesi BRICS contribuendo ad edificare quello che il presidente Putin ha chiamato ‘’un ordine mondiale giusto e democratico per tutti e non per pochi eletti’’, gli Stati Uniti hanno proiettato nel ventunesimo secolo la geopolitica dei nazisti replicandone in Ucraina i massacri. Washington ha scelto l’alleanza con gli eredi della Guardia di ferro rumena, promuovendone la prospettiva geoeconomica. Una pace duratura necessita della sconfitta, politica e militare, di questa dottrina: l’Operazione Z si è conquistata, non nei libri di dottrina militare ma nel campo di battaglia della guerra asimmetrica, il diritto alla vittoria.

https://www.voltairenet.org/article217462.html

https://comedonchisciotte.org/il-grande-occidente-bianco-mira-a-schiacciare-slavi-e-cinesi/

Опубликован информационно-аналитический обзор «Проявление нацизма,  неонацизма и ксенофобии на Украине»

Fonte foto: da Google

2 commenti per “La politica estera degli USA segue le orme dei nazisti

  1. Giulio larosa
    4 luglio 2022 at 17:29

    Trotsky ha previsto quasi tutto perfettamente ma ha organizzato tutto molto male. Io sono stato un suo seguace ma oggi devo dire che mi devo scusare con molti vecchi stalinisti che sono rimasti dalla parte giusta e non si sono svenduti o bruciati quel po’ di cervello che avevano

  2. gino
    4 luglio 2022 at 22:56

    possiamo solo sperare che quella stronza della realtá faccia il suo lavoro. sará un autunno interessante:
    – gli armamenti mandabili alla fake entitá gialloblu saranno finiti
    – il gas EU é salito oggi a 167 (fino a un anno fa era mediamente a 20)
    – per la prima volta nella storia (tranne 3 mesi nel 1991 a causa della conquista della DDR) la bilancia commerciale tedesca é andata in rosso. QUESTO é un fatto pazzesco ed é la prova che dio esiste 🙂

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