La Resistenza palestinese faccia a faccia con la nuova “Architettura di Potere”

L’escalation militare sionista è stata appoggiata dall’amministrazione ‘’democratica’’ USA la che ha sostituito il colonialismo economico della Dottrina Trump con i tradizionali rapporti di sudditanza imperiali; lo Stato profondo israeliano ha ucciso molti civili palestinesi, ma non è riuscito ad intaccare la guerriglia asimmetrica della Resistenza islamica. Così facendo, Israele si sta condannando all’autodistruzione.

Secondo Noam Chomsky, lo Stato sionista senza l’aiuto degli USA non potrebbe uccidere i palestinesi in massa, leggiamo:

‘’Israele è stato un cliente prezioso da quando ha dimostrato la sua padronanza della violenza nel 1967. La legge non è un impedimento. I governi degli Stati Uniti hanno sempre avuto un atteggiamento sprezzante nei confronti della legge americana, aderendo alla pratica imperiale standard. Prendiamo quello che probabilmente è l’esempio principale: la Costituzione degli Stati Uniti afferma che i trattati stipulati dal governo degli Stati Uniti sono la “legge suprema del paese”. Il principale trattato del dopoguerra è la Carta delle Nazioni Unite, che proibisce “la minaccia o l’uso della forza” negli affari internazionali (con eccezioni che non sono rilevanti nei casi reali). Riesci a pensare a un presidente che non ha abbandonato questa disposizione della legge suprema del Paese? 

Per esempio, il grande arsenale nucleare israeliano dovrebbe, secondo la legge statunitense, sollevare seri interrogativi sulla legalità degli aiuti militari ed economici a Israele. Questa difficoltà viene superata non riconoscendo la sua esistenza, una farsa nascosta e altamente consequenziale, come abbiamo discusso altrove. Gli aiuti militari statunitensi a Israele violano anche il Leahy Act, che proibisce gli aiuti militari alle unità impegnate in violazioni sistematiche dei diritti umani. Le forze armate israeliane forniscono molti candidati’’ 1

La lobby della destra israeliana, rappresentante di una certa visione di Israele basata sul mito della Grande Khazaria, ha egemonizzato il Partito democratico statunitense – di conseguenza tutto il centro-sinistra europeo – trasformandolo in una agenzia dei neoconservatori e degli sproloqui bellici di Netanyahu. Joe Biden è diventato la pistola fumante di Jared Kushner e dei coloni. Dall’altra parte, Israele dal 1967 fino al doppio mandato di George Bush si è sovrapposta alla borghesia padronale statunitense, prendendo in custodia attraverso l’AIPAC la politica estera del complesso militar-industriale; è stata la crisi pandemica con la costruzione di una nuova Architettura di Potere a riportare il regime israeliano nei ranghi di una potenza sub-imperialista indebolita di fronte alle Resistenze antimperialiste.

 

La vittoria della Resistenza nella guerra di quarta generazione

Il giornalista Jurij Selivanov ha descritto le ragioni militari del fallimento israeliano:

‘’A sua volta, Israele può sparare quanto vuole su Gaza con effetto minimo. Penso che nei tanti anni in cui la striscia si è trasformata in una base militare del mondo arabo, sia diventato assolutamente impossibile per i civili vivere sul territorio. Pertanto, la popolazione non è quasi più rimasta, e l’esercito resta per combattere. Non per niente gli stessi palestinesi chiamano Gaza nient’altro che “Stalingrado araba”. Allo stesso tempo, la cattura della Striscia di Gaza da parte di Israele con la sua cronica occupazione è esclusa non tanto per ragioni militari quanto politiche e strategiche. Un’altra aperta aggressione israeliana con occupazione di terre arabe non migliorerà di certo la posizione internazionale di Israele, e sicuramente farà crollare le sue relazioni con l’”oceano” arabo circostante. Questo è il motivo per cui gli israeliani ora chiaramente ritardano l’invasione della terra promessa da tempo a Gaza’’ 2

 

Una invasione diretta obbligherebbe l’IDF a ritornare alla guerra di quarta generazione: l’imperialismo faccia a faccia con la Resistenza. Il regime israeliano, figlio del capitalismo di sorveglianza, non è nelle condizioni – se parliamo di scienza militare – di rituffarsi nel ventesimo secolo: Tel Aviv, esclusa la cyber-guerra, perderebbe una guerra convenzionale contro Iran e Turchia, venendo travolta sia dall’espansionismo antimperialista sciita che dall’egemonismo di Ankara. Hamas potrebbe metterla in seria difficoltà: combattimenti porta a porta e tecniche militari per la tenuta del territorio. La vera forza del Sionismo (questa volta con la maiuscola) non sta nello Stato ‘’per soli ebrei’’, ma nei centri della finanza internazionale e all’interno del Pentagono. Tel Aviv, con la crisi pandemica, si convertirà in un Laboratorio statunitense abbandonando il sogno di Sharon, uno dei tanti Hitler del nostro tempo: trasformare gli Stati Uniti nell’Israele bianca e puritana.

C’è una ulteriore questione: i centri dell’intelligence palestinese si trovano, sostanzialmente, in Siria, e Tel Aviv non è nelle condizioni di mettere piede a Damasco, tanto meno di minacciare Il Cairo. Quando gli USA perderanno l’Egitto, la Federazione Russa subentrerà a Washington riscattando il ruolo storico di protettrice dei popoli arabo ed ebraico (‘’popolo’’ ebraico definizione contestata da diversi storici fra cui Abram Leon ed Isaac Deutscher).

La sinistra ‘’politicamente corretta’’ abbraccia la causa palestinese relegando gli oppressi nel ruolo eterno di vittime, questo è il modo più subdolo di fiancheggiare la lobby israeliana. Inoltre i palestinesi non chiedono il pietismo ipocrita degli occidentali; la Resistenza panaraba, dal punto di vista della guerriglia asimmetrica, ha fatto passi da gigante conquistandosi il diritto alla vittoria ed alla decolonizzazione. Altri e nuovi nemici attendono la Palestina: il “Sionismo transgenico” pianifica da lontano.

http://www.lavocedellevoci.it/2021/05/15/chomsky-senza-laiuto-degli-usa-israele-non-ucciderebbe-i-palestinesi-in-massa/?fbclid=IwAR2eK14CqYT4JXpwKsQvcxXqyxRmvr3A_nUDdJJAAHN_xP9MPkgEAOIP4rw

http://aurorasito.altervista.org/?p=17187

Solidarietà alla Palestina dopo bombardamento su Gaza, anche Pd e M5s  contro Israele: "Reazione sproporzionata"

Fonte foto: Agenzia Dire (da Google)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.