Le recenti posizioni di Amnesty fanno emergere le contraddizioni all’interno della NATO

La crisi pandemica ha spaccato l’elite Anglo-Sionista contrapponendo la fazione neocons a quella liberal; Deep State ed Alt Right, vecchie e nuove elite ridefiniscono il capitalismo occidentale creando nuovi rapporti di sottomissione.

Pochi giorni addietro, Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui definisce (correttamente) quello israeliano “un crudele sistema di dominazione e un crimine contro l’umanità”, l’ONG (legata alla componente socialdemocratica dello Stato profondo USA) ha riconosciuto il progetto sionista di costruzione di un regime etnico ‘’per soli ebrei’’:

‘’Via via, però, i governi israeliani hanno considerato i palestinesi una minaccia demografica e hanno imposto misure per controllare e farne decrescere la presenza e l’accesso alle terre in Israele e nei Territori palestinesi occupati. Questi intenti demografici sono ben illustrati dai progetti ufficiali di “ebraizzare” aree di Israele e della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, che continuano a esporre migliaia di palestinesi al rischio di un trasferimento forzato.’’ 1

Israele non è più un pilastro del colonialismo liberale, ma rappresenta un laboratorio del tecno-fascismo teorizzato dalle Fondazioni Gates e Clinton: la pandemia non si è limitata a trasformare lo Stato sionista in un laboratorio della Pfizer, ma ha permesso ai sionisti-conservatori di perfezionare le tecniche della sorveglianza della ‘’società del controllo ‘’ globale. La rottura fra il passato borghese e il presente oligarchico è evidente: una inchiesta del quotidiano israeliano Haaretz ha dimostrato che, nel 1974, Israele finanziò la creazione della sezione locale di Amnesty 1. L’inchiesta, ripresa dalla testata antimperialista L’Antidiplomatico, è dettagliata:

‘’Un rapporto interno del ministero sostenne che a capo della sezione israeliana delle ONG c’era una donna, Bella Ravdin, che era vissuta ad Haifa e con la quale era in contatto. Radvin prendeva soldi dal governo, che ha anche pagato il suo viaggio e le ha dato istruzioni su cosa fare e dire nei congressi internazionali. Anche il Ministero raccomandava di espandere e rafforzare la sezione locale di Amnesty International perché il lavoro che era stato fatto era  importante per mostrare la faccia pulita dello Stato di Israele all’estero.’’ 2

Israele ha rappresentato, per decenni, un pilastro per la sinistra ‘’politicamente corretta’’ mescolando l’ideologia femminista col colonialismo liberale, ciononostante l’ascesa della nuova Architettura di potere, un processo irreversibile nella prospettiva dell’Elite euro-atlantica, è incompatibile con la manipolazione dei ‘’diritti umani’’: feudalesimo capitalista e 1984 2.0 senza maschere di facciata. Non ci sarà più nessun Welfare State, l’umanità nei disegni dell’ultraborghesia post-pandemica è destinata a scomparire in nome del trans-umanesimo, di conseguenza sarà anacronistico manipolare una categoria giuridica (secondo il grande filosofo del diritto Hans Kelsen, quantomeno, ambigua) come i ‘’diritti umani’’.

Amnesty continua a demonizzare le nazioni impegnate nella costruzione d’un mondo multipolare (Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela, ecc …), ciononostante lo scorso anno denunciò i meccanismi di controllo-manipolazione di Amazon, uno stato-azienda globalizzante che ha reinventato la schiavitù capitalista:

‘’Dalle ricerche di Amnesty International è emerso come Amazon abbia contrastato i tentativi dei lavoratori di organizzarsi in sindacato e avviare trattative collettive, attraverso la sorveglianza negli Usa e la minaccia di azioni legali nel Regno Unito, e non abbia assunto provvedimenti-chiave per assicurare la salute e la sicurezza dei lavoratori in Francia e Polonia.

“Da quando è iniziata la pandemia, i lavoratori e le lavoratrici di Amazon stanno rischiando la salute e la vita per garantire che beni essenziali siano consegnati davanti le nostre case, contribuendo così ad assicurare ad Amazon profitti record. Dato questo contesto, è allarmante che Amazon manifesti ostilità per i tentativi di organizzarsi in sindacato: essendo una delle più potenti aziende del mondo, questa materia dovrebbe conoscerla bene”, ha dichiarato Barbora Černušáková, ricercatrice e consulente di Amnesty International sui diritti economici, sociali e culturali.’’ 3

L’adesione della sinistra europea al progetto tecno-fascista dei neoconservatori USA rappresenta la dissoluzione delle culture liberale e socialdemocratica: l’attuale sinistra è un appendice culturale del puritanesimo del Pentagono, una prostituta neo-sionista impegnata a rilanciare la dottrina della ‘’guerra eterna’’ contro l’’’Eurasia’’. Il campo atlantista, dinanzi alla colonizzazione della Terra di Palestina, mostra le sue crepe.

L’oppressione israeliana non ha frontiere. Israele viola sistematicamente la Carta delle Nazioni Unite, promuove guerre anti-musulmane in alleanza con gli USA e, col pretesto della lotta al Covid-19, ha trasformato i suoi cittadini in cavie da laboratorio del capitalismo cibernetico e della super-security.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_governo_israeliano_finanzi_la_creazione_della_sezione_locale_di_amnesty_international/82_19409/

https://www.amnesty.it/apartheid-israeliano-contro-i-palestinesi-un-crudele-sistema-di-dominazione-e-un-crimine-contro-lumanita/

https://www.amnesty.it/amnesty-international-dalla-parte-dei-lavoratori-di-amazon/

Uno sguardo sui palestinesi del Libano | UNICEF Italia

Fonte foto: UNICEF Italia (da Google)

 

 

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