Libia: Haftar si alleerà con i clan gheddafisti?

Se è vero che khalifa Gwell, ex primo ministro islamista, dopo aver umiliato, con una veloce incursione, le difese militari del governo fantoccio e filo-occidentale di Tripoli, ha espresso la sua volontà di allearsi con Haftar per costituire un governo libico congiunto con quello di Tobruk, è anche vero tuttavia che una parte dei clan fedeli a Gheddafi stanno intessendo contatti con il governo di Tobruk per un’intesa militare con l’esercito nazionale e non sembra che vogliano includere tra le loro file gli islamisti di Gwell.

Ma non tutti i fedeli del colonello simpatizzano per un governo che non recuperi la yamahiriya, “stato delle masse” (singolare esperienza di “socialismo”). Non poche sono state le manifestazioni popolari perché la Libia ritorni alla yamahiriya.

Comunque sia, risulta evidente che i seguaci del colonello non sono fuori dai giochi del potere e sono pronti ad attivarsi politicamente e militarmente. E’ difficile quantificare il numero degli attivisti ma si sa che sono ben presenti anche nel sud, nel Fezzan.

Risulta perciò altamente significativa la liberazione formale di Saif al-Islam, secondogenito di Muammar, che gode di un grande prestigio popolare e di un seguito considerevole tra i gheddafisti, personaggio molto stimato nelle cancellerie occidentali per le sue idee riformiste.

“Detenuto” a Zintan, città dell’ovest ( alleata,seppure contradditoriamente, a Tobruk), tuttora ricercato per presunti crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale (CPI), è potuto sfuggire alla “giustizia” di Tripoli, perche Zintan ha respinto le richieste di Tripoli, dietro indicazione di Khalifa Haftar.

E dunque un’alleanza è possibile ma senza Gwell o con Gwell? Si aprono diverse opzioni perché tra l’altro bisogna considerare la volontà dei Russi che di fatto condizioneranno sia le scelte e le strategie diplomatiche sia gli eventuali interventi militari (aiuti umanitari e armamenti da parte della Federazione russa)

Khalifa Haftar sulla portaerei Admiral Kuznetsov per parlare in videoconferenza con il ministro della difesa russo ha suscitato il panico tra i media “la Libia parlerà russo” e comunque ha avuto un valore simbolico enorme per la consacrazione di Haftar e di Tobruk che,ricordiamolo, ha un controllo del territorio che Tripoli neanche si sogna( Tripoli che non governa neanche se stessa data la presenza in città delle milizie islamiste di “Alba della verità”)

Ancora c’è da dire: Cina, stato islamico, Al Sisi, Trump, Mezzaluna petrolifera…

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